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Autore: bic    17/09/2009    3 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sirius Black non fosse stato accusato di un crimine che non aveva commesso.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Dursley, I Malandrini, Mangiamorte, Remus Lupin, Sirius Black
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Korat And Black Chronicles'
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elys: il problema non è tanto la paura di sbagliare, quanto il timore di non rendere accuratamente i personaggi in tutta la loro complessità, senza scadere nel patetico o peggio ancora nell’OOC, comunque grazie per il supporto morale.

TITTIVALECHAN91: purtroppo per il momento non ci sono altri accenni ai Malfoy, ma sto seriamente pensando di creare un piccolo spin off in cui Bellatrix diventa floricultrice e comincia a vendere rose ai negozi di fiori Babbani costruendosi la fama di dolce donzella amante della natura, per la cronaca dovrebbe farsi chiamare Flora (è solo un piccolo delirio). Sirius è sempre Sirius e Nora oramai sa qual è il suo punto di vista su Peter comunque avrà modo di chiacchierare con Mira in altre sedi.

dirkfelpy89: Spiacente, ma le parti relative alla caccia non sono proprio il mio forte, e Bellatrix, Ahinoi, resterà impunita a coltivare rose alla vecchia maniera Babbana, diciamo solo che scaricherà un sacco di concime, questa è l’unica cosa che ci fa andare avanti pensando che un po’ di giustizia in fondo c’è.

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Mira si spazzolava furiosamente i capelli, quel pomposo pallone gonfiato come si permetteva?

 Prese nuovamente in mano il biglietto che le era giunto via gufo, l’aveva letto, stropicciato, gettato a terra e poi riletto almeno tre volte: “Sono tornato devo vedere Harry. Domani al parco alle 14. Sirius Black ”. 

Quel disgraziato si era volatilizzato senza dare uno straccio di notizia sul fatto che fosse vivo o meno per più di tre mesi ed ora pretendeva che lei eseguisse i suoi ordini? Si sbagliava di grosso.

Prese la bacchetta, si infilò il mantello e si Smaterializzò.

Sirius sentì bussare alla porta e si diresse stancamente verso l’ingresso, con una mano stava ancora asciugandosi pigramente i capelli dopo la doccia e con l’altra schiuse l’uscio; si trovò di fronte il tornado in miniatura con la bacchetta spianata, mollò la maniglia e le agguantò il braccio, fu in quel momento che si guardarono.

Mira stramaledisse sé stessa per non riuscire a ricordare l’espressione buffa che aveva l'infame davanti alle lucine colorate di Natale: di fronte a lei l’esimio signor Black con camicia sbottonata, capelli umidi che gli ricadevano sulla fronte ed uno sguardo che avrebbe fatto crollare pure una come la McGranitt (e non è detto che non l’avesse fatto). Dal canto suo Sirius non riuscì a capire come avesse fatto a valutare come insignificante una persona come Mira: tutto quello che non aveva in bellezza ce l’aveva in carattere, questo era certo.

 Ci volle una frazione di secondo perché l’altra mano mollasse l’asciugamano e si posasse sulla nuca della ragazza proprio sotto la cascata di capelli e perché contemporaneamente lei lo ghermisse per il bavero della camicia. Quello che avvenne fu uno scontro, più che un incontro di labbra e sicuramente non fu un bacio né romantico né casto, ma tanto bastò e, come si dice, ciò che non poté la fame poté il digiuno: i due si ritrovarono, non si sa come, a rotolare avvinghiati tra le lenzuola.

Mira si svegliò di colpo. Ma che razza di sogni, doveva smetterla di mangiare curry a cena! Si diede un secondo per aprire gli occhi e, in quel secondo, registrò alcune anomalie: primo non aveva i capelli legati, secondo non aveva il pigiama, terzo non era sola.

 Spalancò gli occhi e mise a fuoco la stanza. “Per Merlino, Morgana e tutte le sacerdotesse di Avalon. Non era un sogno!”

 Sgusciò fuori dal letto più silenziosamente possibile e gettò uno sguardo all’inquilino rimasto; doveva ammetterlo era davvero carino quando dormiva: non affascinante, non seducente, proprio carino, con la bocca socchiusa che accennava ad un sorriso sornione, veniva quasi voglia di accarezzargli la testa manco fosse stato un cucciolo.

Mira si riscosse quando si accorse che la sua mano si stava lanciando in quella direzione.

 Si voltò e cercò di recuperare tutti i suoi vestiti anche se si rese conto che sicuramente mancava qualcosa. Sapeva che scappare alla chetichella era un’azione da codarda, non era la prima volta che metteva in atto quella strategia, ma riteneva che la situazione che si sarebbe venuta a creare nel momento in cui Black si fosse svegliato sarebbe stata piuttosto imbarazzante.

 Il giorno dopo non avrebbe fatto cenno a quanto accaduto ed avrebbe lasciato cadere l’argomento in caso lui l’avesse tirato fuori; comunque lo riteneva sufficientemente intelligente da evitare di parlare del fattaccio in presenza di Harry.

Si addormentò con un briciolo d’ansia, ma anche con una certa soddisfazione.

 

*****

- Sirius? Qual è il problema?

- Non ho nulla!

Remus stava osservando l’amico con sguardo clinico: c’era qualcosa di strano nel suo atteggiamento sembrava quasi deluso.

 - Non capisco, abbiamo portato a termine la missione di Silente o almeno una delle due, i Lestrange sono rinchiusi, so che questo non restituirà a Frank e Alice una vita normale, ma  era tutto quello che potevamo fare.

- Remus, non stavo assolutamente pensando a questo anche se trovo piuttosto sospetto ciò che ci ha raccontato Silente l’altra sera.

 Remus ci pensò: - Pensi che tua cugina non sarebbe in grado di lanciare una Cruciatus così potente?

 - Chi, Bellatrix? – Sirius scoppiò a ridere, una risata senza allegria. – Quella donna sarebbe in grado di uccidere chiunque si frapponga tra se stessa e i suoi sogni di gloria. Più che altro mi stupisce l’atteggiamento di Malfoy, mi sembra strano che si sia schierato contro la moglie denunciando la sua stessa cognata.

 - Nemmeno Silente sembrava molto convinto delle sue dichiarazioni da bravo cittadino, certo che se quello che mi dici è vero non vorrei avere una donna del genere in casa insieme ad un bambino piccolo.

 Sirius annuì: - Dovrei parlarne con Andromeda, magari lei saprebbe dirmi qualcosa di più.

 Rimasero in silenzio per qualche minuto poi Sirius riprese: - Hai più avuto notizie di Nora?

 Remus scosse la testa: - Non le ho scritto perché tanto eravamo concentrati su un’altra caccia, mi chiedo se Mira l’abbia incontrata…- si voltò notando un certo nervosismo nel suo vecchio amico.

- A proposito di Mira, non avevi detto che volevi andare a trovare Harry oggi pomeriggio?

Sirius si era incupito,ma annuì: - Sì, ci vediamo al parco alle 14.

 - Sirius, le 14 sono adesso, sarà meglio che venga anche io, senza contare che le vostre scaramucce mi mettono sempre di buon umore.

 Sirius lo fulminò.

  “14.10. Quel disgraziato non riesce ad essere puntuale nemmeno quando è lui a definire ora e luogo di un appuntamento.”

 Persa in questi pensieri Mira spingeva pigramente l’altalena su cui si trovava Harry che ridacchiava felice. Era il primo giorno sereno dopo tanti uggiosi in cui erano stati costretti a rimanere in casa ed il tepore del sole di marzo le metteva un po’ di allegria.

Sentì qualcuno che si schiariva la voce alle sue spalle e si voltò: - Remus, che bello, sono felice di vederti! – Disse abbracciandolo stretto, poi rivolse a Sirius un ghigno,non sopportava i ritardatari: - Finalmente hai deciso di farti vivo Black, magari dovresti farmi sapere se sei vivo o morto ogni tanto, non credi? Almeno così potrei smetterla di raccontare a Harry che il suo padrino è lontano, ma tornerà presto senza sapere se gli sto dicendo una bugia o la verità.

Sirius rimase senza parole per la freddezza con cui Mira gli si era rivolta, non gli era mai successo prima, pensare che la sera precedente il suo atteggiamento gli aveva fatto presagire un benvenuto molto più cordiale.

- Cos’è il gatto ti ha mangiato la lingua?

 Quella ragazzina era veramente irritante:- Smettila nana malefica, non ho certo avuto tempo di scrivere.

 - Già, ma io il tempo di venire qui quando me lo ordini lo devo trovare, vero? – la voce di Mira stava raggiungendo livelli di acutezza allarmanti. - Bene, adesso Harry l’hai visto, come vedi sta bene e noi possiamo andarcene.

 Sirius la trattenne per un braccio ed una sorta di scossa elettrica percorse i due. Mira si spostò dietro a Remus per evitare di cascare di nuovo nello stesso errore commesso la sera precedente: era andata ad un passo dal saltargli addosso con intenzioni tutt'altro che bellicose. 

- Perché non ci sediamo su quella panchina e conversiamo come adulti razionali?

Remus si era involontariamente trovato in mezzo e, come al solito, aveva deciso di fare da paciere.

 Mira recuperò Harry dall’altalena e lo depose a terra dove il piccolo cominciò a fare alcune montagnole di sassolini. Sirius si accucciò vicino al bambino ed iniziò a tracciare delle linee per terra con l’aiuto di un bastoncino mentre Mira e Remus li controllavano dalla panchina.

Ad un tratto Harry si alzò e portò un sassolino variopinto a Sirius e gli disse: - Ace!

Sirius guardò stranito Mira che gli rispose: - Ti sta regalando quel sassolino e vuole che tu lo ringrazi.

Sirius si voltò verso il piccolo, tese la mano e rispose con un sorriso: - Grazie piccolo. – Quindi prese la bacchetta e mutò un sasso rossiccio in una perfetta imitazione di Snitch: - Eccoti piccolo! – Harry incantato prese in mano la statuina.

 - Come si dice Harry?  - domandò Mira

Harry la guardò interrogativo.

- Si dice grazie Sirius.

- Ace Ciu. – Sirius agguantò il piccolo Harry e lo lanciò in aria: - Ma sei bravissimo, hai detto il mio nome! Sei un genio!

 Harry rideva felice.

- Black, metti giù il bambino che altrimenti poi si eccita troppo. – riprese Mira sorridendo rivolta al giovane uomo.

 Straordinariamente Sirius obbedì senza fiatare.

- Questa accondiscendenza è sospetta, ragazzi, è successo qualcosa che dovrei sapere? – buttò lì Remus sorridendo certo di aver fatto una battuta.

- Piantala Remus.

 - Fatti gli affari tuoi Lunastorta.

 Remus guardò i due amici con un po’ di stupore: - Questa sintonia è una conferma, cosa è successo?

 Mira sospirò e decise di prendere il toro per le corna:- Nulla che due adulti in salute e consenzienti non farebbero. Ed ora scusa, Remus, ma credo ci siano cose più importanti di cui parlare.

I due rimasero a bocca aperta, certo che Mira non usava giri di parole quando doveva arrivare al punto.

 Dopo aver ottenuto l’attenzione dei due maghi riprese a parlare.

 - Quando mi avete detto di tenere d’occhio Nora per voi l’ho fatto; ho scoperto che il vostro amico l’ha lasciata per cause di forza maggiore di cui voi non vi eravate degnati di parlarmi, quindi prima che vi racconti nel dettaglio tutte le mie scoperte ed elucubrazioni mentali ora mi dovete un paio di spiegazioni.

 Sirius ringhiò, ma Remus si rese conto che era meglio raccontare qualcosa di più a Mira prima che cadesse in conclusioni errate.

- Peter Minus, il ragazzo di Nora, era uno dei nostri amici; era il Custode Segreto dei Potter, ma li ha traditi dicendo a Voldemort – Mira ebbe un sussulto -  dove risiedevano. Dal giorno in cui James e Lily sono morti non abbiamo sue notizie.

- Ma perché avrebbe fatto una cosa simile? Perché tradire i propri amici? – Mira era sconvolta.

- Noi crediamo che Voldemort avesse preso di mira Nora e che abbia convinto Peter a collaborare minacciandolo di farla uccidere.

- Ora dicci quello che sai. – Ringhiò Sirius.

 - Black piantala di digrignare i denti in quel modo perché sembri un cane rabbioso e spaventi Harry. – Gli sibilò contro, poi rivolgendosi a Remus continuò: - Quello che posso dirvi è che in un modo o nell’altro il vostro amico…

- Non è più nostro amico. – L’aggredì Sirius.

  - Lasciami finire, dicevo il ragazzo di Nora non è lontano: a San Valentino lei mi ha detto di aver trovato una rosa rientrando a casa dal lavoro e mi ha detto di essere sicura che fosse lui.

Secondo me continuerà a stare nei dintorni finché non sarà nato il bambino.

 - Quindi tu dici che dovremmo cercarlo a Londra? Ma potrebbe nascondersi ovunque. – Rispose Remus.

- Credo che sia molto più semplice di quanto pensiate: se voi amaste una persona e sapete che aspetta un figlio da voi, quale sarebbe l’unica cosa che desiderereste?

- Vedere il bambino. – Risposero entrambi all’unisono ripensando allo sguardo adorante di James di fronte al piccolo Harry tra le braccia di Lily.

- Nora partorirà verso la fine di aprile al St. Mary Hospital, scommetto che il giorno del parto ci sarà qualcuno che si aggirerà davanti alla nursery per vedere il piccolo James Remus Turner. Non vi resta che aspettarlo lì davanti.

 - Mira sei davvero diabolica. – riprese Remus con un sorriso ammirato.

 - No, è solo che uso la testa.

 Sirius era stato in silenzio per tutto il tempo: - Perché Turner?

- Scusa?

 - Perché ha deciso di chiamarlo Turner e non Minus?

 - Perché anche se ci spera non crede che il suo ragazzo riconoscerà il bambino, quindi James Remus Turner. Forse è meglio così per lui, considerato cosa ha fatto suo padre, sarebbe un cognome piuttosto ingombrante e, quando si saprà cosa è successo, non credo che il bambino sarebbe molto felice di portare quel nome.

- Il bambino non saprà mai cosa ha fatto suo padre: non è colpa sua se quel ratto di fogna è un bastardo.

 - Hai ragione, molto meglio fare di quell'innocente un piccolo bastardo convinto che l’unico motivo per cui suo padre se n’è andato è la sua presenza in questo mondo.

 Remus posò una mano sul braccio di Mira: - Mira, non sei tu quel bambino.

 - Voi non avete idea di cosa voglia dire essere guardati dagli altri come dei reietti, essere presi in giro dai propri compagni di scuola, essere biasimati dai propri familiari per essere stati la causa del disonore della propria madre. – gli occhi di Mira luccicavano di lacrime.

 - Tu non sai niente di noi. – Rispose pacatamente Remus.

 - Già, dimenticavo che tu sei l’uomo dei segreti. - Rispose Mira tagliente passandosi una mano sulla guancia per cancellare quella lacrima maledetta che nonostante i suoi sforzi era scesa.

 - Io non ho segreti. – le sbatté in faccia Sirius – Quando sono stato smistato a Grifondoro tutta la mia famiglia mi ha voltato le spalle, non dirmi che non so cosa siano quegli sguardi perché li conosco bene: li ho sperimentati sulla mia pelle dal primo all’ultimo e non erano sguardi di estranei, erano quelli dei miei genitori, di mio fratello, di quelle persone che, almeno in linea teorica, dovrebbero comportarsi in maniera decente con te almeno finché non sei in grado di stare in piedi con le tue gambe.

 La conversazione morì lì. Si salutarono con fredda cortesia. Quel giorno avevano tutti molte cose su cui riflettere. Mira portò Harry a fare il riposino pomeridiano e sentì i due maghi Smaterializzarsi alle sue spalle.

  *****

 - Felpato cos’hai? Non ti vedevo così pensieroso da anni.

 I due maghi erano tornati a casa di Sirius che ora se ne stava seduto imbronciato sul divano.

 La risposta fu un misto tra un ringhio e un grugnito.

 - Devo forse dedurre che il fatto che Mira non ti sia caduta tra le braccia oggi ti abbia disturbato?

Sirius lo fulminò. Poi rispose: - Non mi era mai successo.

 - Cosa? Che una ragazza non crollasse ai tuoi piedi?

 - Non è quello, una tipa come lei non crolla, è che stanotte se n’è andata via di soppiatto come se avesse avuto paura che mi svegliassi. Me ne sono accorto solo stamattina.

 Remus scoppiò a ridere.

 - Mi spieghi cosa diavolo hai da ridere adesso?

 - Sirius tu ti senti ferito nell’orgoglio perché sei stato sedotto e abbandonato? Ti ha utilizzato come uomo oggetto e tu ci sei rimasto male, vero?

 Sirius sbuffò poi si chiuse in un ostinato mutismo. Il suo pessimo umore non cambiò nemmeno quando Remus uscì.

 Il buon Lunastorta, comunque, decise di non lasciare il suo amico in ambasce; scrisse così due righe su un biglietto: “Cara Mira, il nostro amico Sirius si sente un po’ una scarpa vecchia per come l’hai usato e gettato, credo che ti sia presa la tua piccola rivincita, ora prova a tirarlo un po’ su di morale, altrimenti mi tocca consolarlo fino al compleanno di Harry. Un bacio Remus.” E poi si augurò che il buon cuore di Mira facesse il resto.  

 *****

- Cosa ci fai qui? – La voce di Sirius tradiva un certo stupore.

- Sono venuta ad offrirti un segno di pace, vieni con me giù a Diagon Alley, ti offro qualcosa da bere, d’accordo? – Mira si guardava la punta delle scarpe, aveva raccolto tutto il suo orgoglio e l'aveva buttato nel cestino, per arrivare fino a quella porta.

Sirius recuperò la sua giacca e i due si Smaterializzarono insieme.

Di fronte ad un boccale di birra Mira cominciò: - Vorrei sapere se hai intenzione di prenderti le tue responsabilità per quello che è successo ieri sera.

Il giovane mago la guardò allibito e, per prendere tempo, bevve un lungo sorso di scura.

- Intendo dire, - continuò Mira con aria grave – che sappiamo tutti e due cosa succede quando due giovani in salute e disposti si trastullano come abbiamo fatto noi la notte scorsa, Nora ne è la prova lampante, non trovi?

Fortunatamente Sirius aveva già trangugiato il sorso di birra, perché cominciò a boccheggiare come un pesce rosso finito fuori dalla boccia. Le sue guance raggiunsero tonalità variabili dal rosso, al viola, al blu fino a virare ad un preoccupante color cadavere.

Al che Mira scoppiò in una risata sguaiata che fece girare più di un capo; Sirius non riusciva a capire. Quando la ragazza si calmò, ancora con le lacrime agli occhi, disse: - Sirius te lo giuro, la tua faccia era impagabile, credo di aver avuto la mia vendetta per tutte le lacrime che hai fatto versare alle mie compagne di Casa, ma soprattutto per avermi fatto finire nella vasca mentre Harry faceva il bagno. Direi decisamente che siamo pari.

 - Tu, piccola arpia! Mi hai fatto prendere un infarto! – Sirius non sapeva se tirare un sospiro di sollievo o se Cruciare quell’ammasso di ossa per gli anni di vita che gli aveva fatto perdere.

 - Credi veramente che sia una sprovveduta? Con tutta la marmaglia di fratelli che ho pensi che non sappia evitare una gravidanza?

Sirius preferì non approfondire ulteriormente l’argomento, si limitò a portare la conversazione sulla vita di Harry, su cosa gli piaceva, su cosa faceva ogni giorno. Mira decise che si era presa fin troppo gioco di lui e decise di assecondarlo. Quando la ragazza parlava di quel bambino gli occhi le brillavano: sembrava una mamma orgogliosa dei progressi del proprio piccolo. L’Animagus si rese conto che non doveva fare nessuno sforzo per ascoltare con attenzione ciò di cui Mira parlava perché assorbiva ogni informazione con avidità. Quando uscirono dal pub Mira si diresse verso un vicolo.

 - Aspetta, vuoi venire a casa mia? – A Sirius erano uscite di bocca quelle parole prima ancora che potesse rifletterci sopra.

 - Non stasera, non che ciò che è successo ieri sera sia stato brutto, anzi, ma credo che fosse dettato più dalla necessità che da altro. Forse ci sarà un giorno in cui ne avremo bisogno di nuovo tutti e due e non vedo perché una simile esperienza piacevole non si possa ripetere.

 Sirius la osservò: in tutta la sua carriera di Dongiovanni non gli era mai capitato di incontrare una ragazza simile, di solito le altre volevano fiori, cioccolatini, dichiarazioni di eterno amore e cose simili; lei invece era diversa, non che la cosa gli creasse problemi, solo che lo spiazzava un po’.

 - Ti ho lasciato senza parole? – Mira sorrise arricciando il naso con una smorfia buffa e birichina.

 - E’ che tu non sei normale… – Sirius lasciò un attimo il discorso in sospeso – Non offenderti, non volevo dire proprio così.

 - Nessuna offesa, sono ben lieta di essere una persona fuori dagli schemi. La cosa ti disturba?  

 Sirius alzò le spalle e poi riprese: - E adesso come dovremmo salutarci?

 - Credo che una stretta di mano, – disse acchiappando la mano del mago tra le sue e stringendola con decisione - sia più che sufficiente, e non prenderti il disturbo di accompagnarmi a casa, conosco la strada. Buonanotte! – Non aveva ancora finito di salutarlo che già si era Smaterializzata.

_____________________________________________________________________________________________________

So che questo capitolo appare piuttosto slegato rispetto al precedente, ma non avevo particolarmente voglia di soffermarmi sugli inseguimenti ed i sotterfugi di Remus e Sirius per catturare i Lestrange. Spero di non avervi deluso troppo e di avervi strappato almeno un sorriso da qualche parte.

A presto bic

  
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