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Autore: Shainareth    18/12/2023    1 recensioni
[Gundam SEED/Gundam SEED Destiny/Gundam SEED Freedom] Raccolta di shot incentrate di volta in volta, come da titolo, su una o più fotografie. Ogni capitolo sarà dedicato a uno o più personaggi contemporaneamente. Mi riserbo di alzare il rating in caso la necessità dovesse richiederlo.
01. ZAFT
02. Athrun & Cagalli
03. Miriallia Haw
04. Ficcanaso
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MIRIALLIA HAW


Lasciando scivolare le dita sulla superficie del dispositivo elettronico, Miriallia avviò la lunga carrellata di fotografie che aveva scattato durante quel suo ultimo viaggio. Immagini post-belliche, scenari in cui la gente cercava disperatamente di rialzarsi e di ricominciare a vivere. La ragazza aveva voluto immortalare quella forza e farla propria ancora una volta. Perché era proprio quello a sostenerla, la resilienza delle persone, la ferma volontà di continuare ad andare avanti nonostante tutto.
   A dispetto della giovanissima età, anche lei aveva vissuto gli orrori della guerra, lasciandosi persino coinvolgere in modo diretto. Due volte. La prima, almeno inizialmente, per forza di causa maggiore; la seconda, per scelta e senso del dovere.
   Ormai si era persuasa che non era più quella, la sua strada, ma ammirava moltissimo chi aveva deciso di continuare, di lottare per quegli ideali. Anche lei li stava portando avanti, sia pure a modo suo. Attraverso il proprio lavoro di reporter, voleva mostrare al mondo le conseguenze delle decisioni sbagliate, dell'odio, della cupidigia, del rancore, del razzismo e, più in generale, dell'ottusità di cui era capace l'essere umano.
   L'ultima foto che comparve sul dispositivo fu come un pugno allo stomaco: ritraeva un padre intento a scavare una piccola fossa, in cui avrebbe seppellito uno dei suoi figli, che quella che doveva essere sua moglie ancora stringeva al petto. Non era stata intenzione di Miriallia scattarla, perché sulle prime non aveva notato quell'uomo coraggioso e quella donna disperata sullo sfondo del vero soggetto dell'immagine. Se ne era accorta solo dopo, quando ormai era lontana e lei si era messa a revisionare il lavoro fatto.
   Ancora adesso, a distanza di giorni, la giovane non sapeva se fosse giusto conservare quella fotografia. Le sembrava quasi, sia pur involontariamente, di aver invaso un dolore che avrebbe dovuto rimanere privato. O forse no, forse tutti avrebbero dovuto vedere e capire quanto potesse essere crudele la guerra.
   Probabilmente non servirebbe comunque a nulla, pensò la parte più cinica di lei. Perché l'uomo non avrebbe mai imparato dai propri errori e non avrebbe mai rinunciato a far del male al prossimo. La cattiveria insita nell'animo umano era più forte.
   La sua mente corse immediatamente a Kira Yamato, forse la persona a cui, più di tutte, Miriallia guardava con sincera ammirazione. Un ragazzino che, come lei, era stato costretto a farsi soldato e a combattere contro quell'odio. Per proteggere, non per uccidere. Eppure aveva dovuto imparare a fare anche quello, per sopravvivere, per difendere lei e le altre persone a cui voleva bene. Non era comunque bastato e qualcuno era morto lo stesso. Come Tolle, prezioso amico, compagno, innamorato. Tutti loro avevano finito per perdere qualcuno.
   Kira ne aveva sofferto così tanto che per poco la sua mente non ne era stata annientata. Portavano ancora le cicatrici di quei terribili momenti, sepolte nel cuore, eppure avevano cercato lo stesso di andare avanti. Anche Kira si era rialzato ed era tornato a difendere ciò che aveva di più caro al mondo, grazie all'amore per sua sorella e al suo grande senso di giustizia. Alla sua immensa generosità.
   Miriallia chiuse la cartella contenente le ultime fotografie scattate e andò a recuperare quelle risalenti al tempo in cui si era imbarcata sull'Archangel per la prima volta. Sapeva che, come al solito, le avrebbe fatto male sfogliarle; ma sapeva anche che quello era l'unico modo che aveva per vincere il dolore seppellito in fondo all'anima. Nonostante il terribile scenario che si erano ritrovati a vivere a quel tempo, molte di quelle foto ritraevano momenti di tranquillità, persino di goliardia. Eppure, ognuno di quegli scatti racchiudeva anche tanta sofferenza: non solo Tolle, ma anche Fllay, il tenente Badgiruel, le simpatiche ragazze che avevano pilotato gli M-1, per dirne alcuni.
   Sgranò gli occhi davanti al viso di quel coordinator che, come Athrun, aveva deciso di schierarsi insieme a loro durante gli ultimi mesi di quella maledetta guerra. Dearka Elthman. Un ragazzo che aveva scelto volontariamente di combattere, ma che si era ribellato ai folli ordini dei suoi superiori. Dietro quel sorriso sfacciato, Miriallia aveva scorto una sensibilità che lui era abituato a nascondere agli occhi degli altri. Non a lei, però. Perché, a dispetto delle sue spacconate, Dearka aveva avuto nei suoi confronti delle premure che non si sarebbe mai aspettata. Lo aveva visto soffrire in silenzio per quello che era successo ai suoi compagni, in seguito all'abbattimento della Vesalius, e aveva notato anche quanto fosse rimasto amareggiato in seguito all'incontro con il suo amico Yzak Joule, sulla colonia Mendel.
   Miriallia aveva anche capito che, insieme a un tenero senso di protezione, quel giovane aveva sviluppato per lei anche dei sentimenti di tipo romantico. Forse era stata una naturale conseguenza, forse no. Per un momento, adesso, la ragazza si domandò cosa sarebbe successo se lei non fosse stata così presa dal proprio dolore per la perdita di Tolle. Sorrise, dandosi della stupida: in quel caso, Tolle sarebbe stato ancora vivo e Dearka non avrebbe comunque avuto speranze. Eppure, a distanza di anni, un po' le dispiacque per come erano andate a finire le cose.
   Esalando un grosso sospiro, lasciò ricadere le mani in grembo e volse lo sguardo al di là del finestrino dell'aereo. In lontananza si scorgevano già le coste delle prime isole dell'arcipelago. Stava tornando a casa, non più soltanto con la memoria.




 
  
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