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Autore: Lilith315    20/12/2023    0 recensioni
In un mondo di superficialità, lusso e pregiudizio le sorelle della nobile casata Black vivono una vita privilegiata. Tuttavia, una presenza minacciosa si insinua nell'ombra, aspettando il momento di agire. Dall'infanzia all'età adulta la loro strada è già stata pianificata, ma come tutti sappiamo la più grande forza dell'essere umano è il potere di scelta.
Genere: Angst, Dark, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Tonks, Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Sorelle Black | Coppie: Lucius/Narcissa, Rodolphus/Bellatrix, Ted/Andromeda
Note: Lemon, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il suono delle risate rimbombava per le scale, dove le due bambine si rincorrevano, con lunghi capelli svolazzanti e i vestiti che volteggiavano ad ogni salto. Attraversarono la casa e uscirono nel patio, dove i loro genitori erano troppo impegnati a discutere per notare la loro presenza.

 

"Cygnus, prepara la carrozza, non farmelo ripetere", disse Druella al marito in tono minaccioso.

  
"Utilizzeremo la polvere volante, e questo è quanto."
 

"Preferirei morire piuttosto che sporcare uno dei nostri vestiti con quella polvere schifosa," schernì lei, arricciando il naso. "Che mezzi di trasporto umilianti. Non siamo plebei, lo sai."

 

"Siamo già in ritardo, cara," sibilò Cygnus, pronunciando l'ultima parola con veleno tra i denti.

 

"Il tempo è denaro solo per chi non ne ha. Possiamo permetterci di arrivare in ritardo." Druella si guardò intorno. "Mipsy!"

 

L’elfa domestica strillò di paura. Druella la guardò appena.

 

"Vai a preparare i thestral."

"Subito, padrona." Mipsy si inchinò profondamente e poi scomparve con uno schiocco.

 

"Perché non possiamo smaterializzarci lì?" chiese Cygnus con disperazione.

 

"Non voglio che alle ragazze venga il mal di pancia," disse la signora con tono pratico.

 

Bellatrix osservò sua madre con uno sguardo irritato: notò che i suoi capelli biondi erano pettinati in modo elegante e che indossava un abito di pizzo nero scollato, sul collo un girocollo decorato con un unico grande smeraldo.

 

Indossavano tutti abiti simili, nella stessa tonalità di nero, come era tradizione.

La maggiore prese per mano la sorellina e cominciò a camminare verso la donna alta e bionda.

 

"Eccovi!" Druella ispezionò le sue figlie con cura maniacale: notò che i capelli corvini di Bellatrix erano perfettamente acconciati e decorati con un adorabile fiocco, mentre i capelli meno crespi di Andromeda erano lasciati sciolti.

 

Senza una parola la donna diede le spalle alle sue figlie e svegliò brutalmente la più piccola dal pisolino.

 

"Svegliati, Cissy! Andiamo a cena da Nonno Pollux." Narcissa sembrava stordita e confusa.

 

La figlia più giovane di Druella era una bambina molto calma e raccolta, raramente piangeva o faceva i capricci, ma i suoi occhi color ghiaccio e le labbra rosa imbronciate le davano un costante sguardo irritato e giudicante.

 

Non cercò nemmeno di nascondere il suo disappunto mentre si alzò con cautela dal divano e tese la mano ad Andy, che procedette a prenderla e ad accarezzarle delicatamente i capelli dorati e le guance paffute.

 

All'improvviso l'elfa riapparve, riprendendo a malapena fiato.

 

"La carrozza è pronta, padrona." Mipsy teneva la testa bassa, le mani che si contraevano nervosamente lungo i fianchi.

"Era ora!" Impaziente, Druella si avvicinò a grandi passi. "Pulisci la casa mentre siamo via."

 

Le ragazze faticarono a tenere il passo con la madre. Nel giardino, Cygnus le stava aspettando.

 

L'uomo dai capelli corvini accarezzava l'aria con delicati colpi della mano.

 

Bellatrix guardò suo padre come se fosse matto. Il patriarca notò la confusione delle sue figlie, quindi prese la ragazza per la vita. Sembrava turbata.

 

All'improvviso, le guidò la mano in avanti, finché la bambina non toccò una consistenza calda e vellutata. Sembrava un animale vivo, che respirava delicatamente.

 

"Cos'è questo, padre?"

 

"Questo, Bella, è un thestral; è un essere magico che può essere visto solo da coloro che hanno visto la morte stessa."

 

Bellatrix sussultò eccitata.

 

"Tu lo vedi? Chi hai ucciso?"

 

"Certo che posso vederlo!" Cygnus evitò di proposito di rispondere alla seconda domanda, sperando che se ne dimenticasse.

 

"Voglio toccarlo anch'io!" Andromeda iniziò a saltellare, sperando di attirare l'attenzione di suo padre.

 

Tutte e tre le ragazze accarezzarono la bestia, che sembrava molto soddisfatta delle calde attenzioni.

 

"Sono un gradito acquisto per il Maniero." Druella spiegò. "Una parte del giardino diventerà una stalla e, quando sarete abbastanza grandi, un tutor vi insegnerà a cavalcarli."

 

Sembrava particolarmente orgogliosa del loro nuovo acquisto: era stata tutta un'idea sua e, sebbene all'inizio suo marito non fosse d'accordo, era riuscita a ottenere ciò che voleva. Adesso sembrava abbastanza convinto e lei non vedeva l'ora di mostrare i suoi nuovi giocattoli a sua cognata.

 

I thestral avevano messo tutti di buon umore, soprattutto le tre sorelle, che già sognavano ad occhi aperti le loro avventure con i loro bei destrieri. Presero ciascuno posto nella carrozza e partirono. Il silenzio non durò a lungo.

 

"Che cosa sembra?" Andromeda strizzò gli occhi verso lo spazio vuoto davanti alla carrozza, curiosa.

 

"Voglio vederlo, padre," gorgogliò Narcissa. L'eccitazione l'aveva svegliata completamente, era insolitamente energica.

 

Bellatrix rimase stranamente silenziosa, e se qualcuno le avesse prestato attenzione, avrebbe notato che aveva le labbra arricciate in un sorrisetto, i suoi occhi che scintillavano maliziosamente.

 

Il viaggio andò liscio e prima che se ne rendessero conto arrivarono a destinazione.

 

Il Maniero di Nonno Pollux si trovava in una fitta foresta magicamente incantata. Stregata in modo che i Babbani non potessero disturbare i suoi abitanti, per la maggior parte si trattava di coppie di purosangue in pensione che godevano (o per lo più, tolleravano) la reciproca compagnia. 

 

Pollux si dilettava con tornei di scacchi magici, anche se non riusciva mai ad arrivare al primo posto, e così usava queste riunioni per esercitarsi e lamentarsi della sua sfortuna con qualche povera vittima, di solito i suoi figli: Alphard e Cygnus.

 

La casa era incredibilmente alta e alla vista piuttosto disarmonica: l'influenza dell'esterno del periodo neo-gotico si scontrava con l'interno di ispirazione roccocò. Gli specchi veneziani e i letti regali erano decisamente troppo stravaganti e, invece di trasmettere classe e eleganza, sembravano di cattivo gusto e scadenti, molto "noveaux-rich" come spesso diceva Druella.

 

Si pensava che le nuove modifiche fossero state apportate da nonna Irma, giudicando la sua scarsa capacità di abbinare i colori.

 

Le ragazze scapparono dalla carrozza, ansiose di sgranchirsi le gambe. Mentre agitavano cautamente le braccia dove pensavano potessero essere i thestral, i loro genitori scesero graziosamente dalla carrozza e si diressero verso la porta d'ingresso. Druella fece chiamare le ragazze dal marito e si assicurò che non ci fosse un capello fuori posto prima di bussare.

 

La spessa porta di pino si aprì immediatamente e un elfo domestico sconosciuto gli diede il benvenuto. ‘Deve trattarsi di un nuovo acquisto’, immaginò Druella.

 

"Padroni, benvenuti." Si inchinò così profondamente che il naso quasi toccò il suolo.

 

Ignorando l'orrenda creatura, i Black cercarono gli altri membri della famiglia. Seguirono i suoni delle chiacchiere e delle risate gracchianti, che li condusse verso una grande camera che veniva spesso utilizzata per celebrazioni importanti.

 

Tutto nella stanza era mal abbinato.

 

C'erano specchi con la cornice dorata e divani bianchi immacolati che erano quasi accecanti, illuminati dai numerosi lampadari di cristallo che pendevano dal soffitto eccessivamente alto.

 

Il tavolo da pranzo era decorato con un centro tavola lavorato a maglia e un vaso color avorio pieno di piume arancioni e verdi.

 

In fondo alla stanza c'era un tavolo cerimoniale color nocciola scuro, finemente intagliato, su cui era abbandonato un brutto busto di un uomo grasso con baffi a punta, insieme a due pugnali scuri e un posacenere di ossidiana.

 

Non era raro che tutta la famiglia si riunisse per la consueta condivisione di notizie, strategie aziendali e qualche occasionale pettegolezzo. Tuttavia, in questa occasione sembrava che l’aria fosse densa di tensione. Era chiaro che si stava evitando un argomento di discussione, ma che tuttavia avrebbe dovuto essere inevitabilmente affrontato.

 

Zia Lucrezia era seduta accanto a suo fratello Orion, i suoi sussurri si fondevano con quelli degli altri, il chiacchiericcio amplificato dall'alto soffitto.

 

Suo marito Ignatius fu lasciato alle prese col suocero, un'espressione addolorata dipingeva il suo viso. Orion ascoltava con uno sguardo vacuo, desiderando di poter essere altrove.

 

Dall'altro lato della stanza, il resto della famiglia stava a disagio, conversando per tenere a bada qualsiasi silenzio imbarazzante. Walburga sembrava essere l'unica con aria serena; sedeva comodamente su un divano, con le gambe divaricate in modo poco femminile.

 

Lo zio Alphard fu il primo a notare l'ingresso del fratellino.

 

"Alla fine hai deciso di presentarti," rise. Subito il resto della famiglia si è precipitato a salutarli, probabilmente solo come scusa per sciogliere la tensione, e alcuni ne approfittarono per soffocare le graziose ragazzine con eccessivo affetto.

 

Irma pizzicò immediatamente ciascuna delle bambine sulle guance.

 

"Lasciami tenere in braccio la piccola Cissy!" Prima che qualcuno potesse dire qualcosa, prese tra le braccia la bambina di due anni. Narcissa sembrava piuttosto a suo agio nel petto morbido e nelle braccia carnose di sua nonna.

 

"Abbiamo lo stesso mento, non credete?"

Irma Black nata Crabbe non era considerata una donna attraente, ma aveva alcune caratteristiche degne di nota: il suo doppio mento era decorato con una graziosa fossetta, un tratto che aveva trasmesso a tutti i suoi nipoti; le sue orecchie erano piccole e sempre ornate con pesanti gioielli e i suoi occhi color miele avevano palpebre pesanti e folte ciglia nere.

 

La donna aveva una presenza molto calda e accogliente. Al contrario, suo marito Pollux aveva occhi neri e penetranti e zigomi alti, che gli conferivano un aspetto regale e severo.

 

Dopo un freddo benvenuto da parte di zia Cassiopea, che probabilmente era ancora arrabbiata perché suo nipote non aveva chiamato nessuna delle sue figlie come lei, strinsero la mano a Sir Arcturus Black e ai suoi fratelli: Lycoris e Regulus.

 

Arcturus era il capo della casata, e il suo primo e unico figlio Orion era l'erede della nobile e più antica casata dei Black, un titolo che comportava molte pressioni e responsabilità.

 

La passività e l'incompetenza dell'erede erano spesso argomento di discussione per la famiglia, spaventata per l'enorme fortuna rinchiusa nel caveau condiviso alla Gringott.

 

Lo stesso Arcturus era molto scontento dell'incompetenza di suo figlio e capì che sposarlo con una famiglia sconosciuta avrebbe potuto portare al disastro: suo figlio aveva bisogno di una moglie forte e astuta che lo sostenesse. Tuttavia, mettere il destino della loro nobile famiglia nelle mani di una sconosciuta era un rischio che nessuno era disposto a correre.

 

A ventotto anni, Orion non mostrava alcun interesse per il matrimonio. Non era raro rimanere celibe nella loro famiglia (lo erano entrambi i fratelli di Arcturus), tuttavia l'erede aveva più obblighi della maggior parte di loro, e questo era uno di quelli. La mancanza di interesse di Orion per l'argomento stava rendendo suo padre furioso, che quindi prese in mano la situazione.

 

Sedettero, pronti per la cena, con i capi dei rispettivi rami alle estremità opposte del lungo tavolo, alla rispettiva destra il resto della famiglia era seduto in ordine gerarchico.

 

Per i primi minuti l'unico rumore fu il tintinnio degli utensili contro i piatti d'oro, finché qualcuno non ruppe il silenzio.

 

"Ho visto il nuovo Ministro del Dipartimento per l'Applicazione della Legge sulla Magia. il sanguemarcio ha persino osato salutarmi la settimana scorsa," schernì Regulus. "Di anno in anno diventano sempre più audaci, è assurdo!" Sperava di rompere il ghiaccio  e mettere suo nipote a suo agio.

 

"Lo so! Hanno anche osato ispezionare la nostra casa,” ha espresso Cassiopea. "Non mi libererò del mio pugnale, non mi interessa se è illegale."

 

"Non preoccuparti Cass. Poche monete d'oro e si piegheranno come puttane, come fanno sempre," disse Pollux rassicurando la sua amata sorella.

 

"Pollux, per favore! Usare un linguaggio così volgare davanti ai bambini."

 

"Irma cara, l'unica cosa oltraggiosa è che le mie bellissime nipoti dovranno passare il resto della loro vita in mezzo a questa sporcizia."

 

"A proposito, Bella ha già manifestato la sua magia?" chiese Irma dolcemente, pronta a coprire la sua nipote più grande di complimenti.

 

Dopo aver ascoltato la domanda della moglie, il vecchio Pollux si bloccò, insieme a Cassiopea.

 

Cygnus ha colto al volo l'opportunità di vantarsi della sua primogenita.

 

"Normalmente un bambino inizia a manifestare il primo segno di magia all'età di sette anni,” disse, con un sorrisetto sul volto. "Ma sono già passate alcune settimane dal primo incantesimo accidentale di Bellatrix, ne siamo molto orgogliosi."

 

I due visibilmente si tranquillizzarono e, dopo essersi scambiati uno sguardo d'intesa, continuarono a mangiare.

 

"Non mi aspetto niente di meno dalla nostra nobile famiglia." Disse Arcturus, con fermezza.

 

Bellatrix si raddrizzò sulla sedia, un espressione altezzosa sul visetto: ricevere complimenti dal capo della casata era un grande onore.

 

"Grazie, Sir Arcturus," disse la bambina di sei anni, sorridendo maliziosamente. "Papà ci ha comprato anche i thostral, non vedo l'ora di cavalcarli."

 

"Intendi i thestral, mia cara? Che delizia!"

 

Druella finalmente colse l'occasione per mettersi in mostra.

 

"Li abbiamo acquistati solo la settimana scorsa, ho pensato che sarebbe stato un modo grazioso per insegnare alle ragazze la classe e il portamento. Naturalmente si prenderanno cura di loro, non è mai troppo presto per dare loro qualche responsabilità."

 

"Padre non ci ha detto che aspetto hanno, li vedete anche voi?" chiese speranzosa Andromeda, sentendosi ora autorizzata a parlare.

Si udì una risata sinistra dal lato del tavolo di Walburga.

 

"Vostro padre, zio Alphard e io abbiamo visto il nostro primo thestral nello stesso momento." Walburga ridacchiò, come se ricordasse qualcosa di divertente.

 

"Chi avete visto morire?" chiese Bellatrix eccitata.

 

Walburga sollevò lentamente la testa e alzò teatralmente il braccio, indicando uno dei tanti elfi domestici decapitati che incombevano sopra di loro, ognuno con un'espressione terrorizzata.

 

La ragazza più grande immediatamente notò l'elfo che stava imboccando sua sorella minore. Poi si trascinò il pollice sul collo con un movimento lento, lasciandolo scivolare da un orecchio all'altro, mettendo in mostra il suo sorriso sdentato. L'elfo tremava di paura.

 

Dopo un attimo di silenzio, Arcturus si schiarì la gola.

 

"Abbiamo fatto la nostra chiacchierata, ora è il momento degli affari importanti." Si alzò, sollevando il bicchiere sopra la testa.

 

"Vorrei brindare alla coppia: i lati della nostra famiglia si uniranno. Possa questa unione benedirci con eredi forti che porteranno avanti il nome della famiglia. E, naturalmente, come vuole la tradizione, cederò la proprietà di Grimmauld Place a Walburga e Orion, insieme all'onore e alla responsabilità che ne deriva. Possano i nostri antenati guidarvi con giudizio. Mi ritirerò dalla carica di capo famiglia una volta celebrato il matrimonio."

 

Dopo aver guardato ogni membro della famiglia, guardò dritto davanti a sé, incrociando lo sguardo di Pollux che si alzò, pronto a dare la sua benedizione alla coppia.

 

"Ben detto! Il tuo Orion e la mia Walburga, insieme, guideranno la nostra famiglia con saggezza e purezza degne dei nostri antenati."

 

Poi alzò la coppa piena in alto.

 

"Alla coppia, e alla nostra nobilissima e antica casata!"

 

L'attenzione del tavolo si spostò su di loro: Walburga stava soffocando un sorriso, e stava in piedi con un'aria di importanza e orgoglio. Orion, d'altra parte, sembrava che avesse appena ingoiato un rospo. Si mosse a disagio sulla sedia.

 

Dopo che suo padre lo guardò severamente, Orion si alzò e si avvicinò lentamente all'altro lato del tavolo. Walburga fece altrettanto. Si incontrarono al centro, a pochi passi dagli altri.

 

Si inginocchiò davanti a lei e tirò fuori una scatola di pelle nera da sotto le vesti.

 

L'apertura della scatola rivelò un anello, un cimelio di famiglia tramandato di generazione in generazione. Era argento brillante con un imponente smeraldo, incorniciato da piccoli diamanti. All'interno dell'anello era inciso il motto della famiglia.

 

Una al dito della nuova padrona, la coppia venne guidata dai rispettivi padri al tavolo cerimoniale. Sul tavolo erano disposti due calici vuoti, ciascuno decorato con lo stemma di famiglia, separati da un coltello nero finemente intagliato.

 

Arcturus e Pollux consegnarono silenziosamente il coltello ai loro figli. Ciascuno di loro si tagliò i palmi delle mani e lasciò gocciolare alcune gocce di sangue nei calici cerimoniali.

 

Presero il calice del loro partner, unirono le loro braccia e bevvero. L'ormai ex patriarca sorrise soddisfatto e alzò ancora una volta il bicchiere.

 

"Toujur Pur!"

 

"Toujur Pur!"

 

Tutti alzarono il bicchiere e bevvero con gioia. I fidanzati misero a posto i calici e i loro occhi si incontrarono. Lo sguardo soddisfatto e determinato di Walburga era l'esatto opposto di quello attonito del suo promesso sposo.




ATTENZIONE NOTE:
La storia è una traduzione di Danse Macabre su Ao3, se volete fare pratica di inglese o volete anticipazioni potete cercarla lì.
Ricopre gli eventi dal 1957 al 1981, ed è completamente canon-compliant, ovvero verranno seguiti gli eventi canonici dei libri più qualche informazione extra e inventata da me ma che non scredita la materia di base.

Sono attualmente a 19 capitoli, ma devono essere revisionati e tradotti in italiano, cercherò di postare in contemporanea le due versioni.
Sapendo che siamo già a quasi 50 mila parole di contenuto vi autorizzo a bruciarmi la casa se dovessi sparire e lasciare la mia opera incompiuta... ma datemi tempo per favore.

verranno messe nelle note le spiegazioni di certe decisioni e riferimenti ai libri, per sicurezza e perchè la mia pignoleria non guarda in faccia a nessuno... spero di non avervi annoiato... è solo l'inizio.

Il prossimo capitolo sarà il vero primo capitolo e sarà ambientato 5 anni dopo, personalmente considero questo capitolo come un prologo.

Grazie mille della vostra attenzione e buone feste.






 
   
 
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