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Autore: Marc25    21/12/2023    1 recensioni
Sequel diretto di Occhi color mare. ( Consiglio la lettura quindi del primo libro ma non è obbligatoria. )
4 protagonisti:
Dylan: Il giorno della scarcerazione del padre è arrivata, lui aspettava quel momento soltanto per ucciderlo, lo farà?
Anton: Il rapporto con il fratello e la sorella ormai è idilliaco, ma non solo quello...
Luis: Il lavoro va a gonfie vele, soprattutto dopo la cattura del pericolosissimo Gundogan, ma non va bene solo quello...
Ricky: Con sua moglie e sua figlia non potrebbe essere uomo più felice, ma qualcosa o qualcuno stravolgerà tutto.
Vedremo come le vite di questi personaggi si intrecceranno e non solo le loro. Avremo delle risposte a vecchie domande che ne faranno scaturire delle nuove. Spero che vi piaccia.
Genere: Mistero, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Cap 2 – Il salvataggio
Anton – 15 gennaio 2022 – 7:00
Quella macchinetta rossa per fare il caffè aveva quasi 6 anni ormai, ma il pensiero che non funzionasse gli dava fastidio, non si accendeva più, forse aveva un tempo limitato già alla fabbricazione. Non che disdegnasse fare il caffè con la moka, anzi aveva un certo fascino però per ovvi motivi era affezionato a quella macchina del caffè.
Quelle due braccia che lo cinsero improvvisamente erano la ragione del perché quella macchina del caffè fosse così importante per lui.
<< Stai ancora pensando al fatto che non funzioni più la macchinetta del caffè che mi hai regalato? >>
<< A te non dispiace? >> disse Anton girando la testa bastevolmente per guardare negli occhi chi lo cingeva.
<< Certo, l’ho usata moltissimo e certo non la butterò mai anche se non dovesse funzionare mai più. >>
Anton sorrise.
<< Perché ti sei già vestito? >>
Anton sfottò il suo interlocutore: << Se con vestito intendi una maglia e una mutanda si. Certo, non sono nudo come te, siamo a gennaio, non potrei uscire dalle coperte senza mettermi qualcosa addosso. Il riscaldamento globale non ha ancora livelli tali da essere nudi a gennaio per fortuna. >>
<< E se ti dicessi che io potrei denudarti e nello stesso momento riscaldarti, tu mi crederesti? >>
E dicendo quello il suo amato gli baciò languidamente il collo tre volte facendolo cedere.
<< Potrei crederci. >> disse Anton girandosi e baciando rapidamente alcune parti del viso del suo fidanzato.
<< Ho le prove che ci credi già. >> disse il suo amato mentre gli toccava l’asta che faticava a restare coperta dalla stoffa della mutanda.
<< E va bene, mi ha scoperto, ispettore Gaillard. >>
 
I corpi si avvinghiarono ben presto sul nuovo letto a due piazze della casa di Luis, nessuno dei due pensava al freddo mentre si baciavano e toccavano reciprocamente dappertutto.
Ad un certo punto Luis sfilò con i denti le mutandine di Anton procedendo dal pube fino ai piedi. Lo aveva visto poche ore prima nudo ma ogni volta era uno spettacolo e ogni volta era diverso.
Quando il pene turgido di Luis entrò nel suo culo, Anton ebbe un sussulto e chiuse gli occhi, ma li aprì subito dopo, voleva godersi tutte le espressioni di piacere che avrebbe fatto il suo amore mentre lo scopava.
Il piacere era troppo forte e Anton venne prima di Luis senza neanche toccarsi, sulla sua pancia. Pochi minuti dopo venne anche Luis che prima di buttarsi sul corpo del suo amato leccò gli umori di quest’ultimo dalla pancia.
 
Luis stava prendendo la moka per fare il caffè ma Anton lo fermò tempestivamente: << Non ci provare! >>
<< Pensi che non sia migliorato nel fare il caffè? >>
<< Non lo penso. Lo so. >>
<< Sei terribile. >>
<< Finché non si aggiusta la macchinetta o non se ne compra una nuova, mi dovrò svegliare sempre prima di te. >>
<< Potremmo prenderlo al bar. >>
<< Ti ricordo che sono tornato a lavorare in un bar mi dà la nausea. >>
<< Va bene ma sappi che prima o poi te lo farò e sarà buonissimo. >>
<< Quando gli asini voleranno. >>
 
Mentre Anton faceva il caffè, Luis accese la televisione nel piccolo soggiorno di quella piccola e confortevole casa. Iniziò un Tg, Anton dalla cucina sentiva le notizie, poi si affacciò sul soggiorno, nell’attesa che la moka borbottasse. Quando accade, Anton fece restare Luis seduto e gli portò il caffè. Poi si sedette accanto a lui e appoggiò la testa sulla spalla del suo poliziotto preferito che di rimando gli accarezzò i capelli. Erano semplicemente felici.
 
Quando il telegiornale della regione Occitania, la loro regione, stava per finire, fece un riferimento molto rapido alla scarcerazione di un condannato a 21 anni di carcere per avere ucciso la moglie a Montpellier.
Anton improvvisamente sollevò la testa dalla spalla di Luis che si stranì.
<< Oggi è 15 gennaio 2022. >> disse il ragazzo dagli occhi blu.
<< Si e con ciò? >>
<< Tu sai chi esce dalla prigione di Montpellier? >>
<< Beh, lo abbiamo sentito, non so bene chi è, non mi occupo delle scarcerazioni come sai ma perché? >>
<< Niente. Devo andare. Prendo in prestito la macchina, ok? >>
<< Cosa? >>
Si mise la giacca velocemente e scappò.
 
La macchina civile di Luis la conosceva ma raramente la aveva guidata e mai da solo, lui mise il navigatore verso il carcere di Montpellier, sperava di arrivare in tempo prima che Dylan commettesse l’errore più grande della sua vita, uno dei principali motivi che aveva impedito che loro potessero stare insieme a lungo. Ora lui era felice con Luis ma non avrebbe abbandonato un grande amico, aveva detto che ci sarebbe stato e voleva mantenere la promessa, che era più verso sé stesso che verso Dylan.
 
Quando arrivò nei pressi della prigione di Montpellier, erano le 9:13, uscì dalla macchina cercando Dylan, sperava che non fosse successo già l’irreparabile, ma gli agenti erano tranquilli, quindi era altamente improbabile che fosse successo qualcosa, vide Dylan ad un certo punto. Era al marciapiede opposto rispetto al cancello da dove sarebbe uscito il padre. Dylan guardava fisso il cancello che si stava aprendo, Anton era a pochi passi da lui senza farsi sentire. Quando si vide chiaramente il padre di Dylan, il ragazzo biondo stava per prendere la pistola ma la mano di Anton lo bloccò dall’alzarla.
 
<< Lascia la mano, lasciala! >>
<< No! Non ti abbandono. In questi anni non ti ho mai convinto ma non ti lascerò morire per uccidere un’altra persona, tu meriti di più, tu sei di più. >>
<< Ho aspettato questo momento per 21 anni. >>
<< Ne è valsa la pena? Puoi morire o finire in galera e in questo modo obbedirai a tuo padre anche se con 21 anni di ritardo e lui sarà l’unico vincitore, è questo che vuoi? >>
Dylan con un peso nel cuore rimise la pistola in tasca. Si girò verso Anton che gli prese la faccia tra le mani e gli disse: << Non potevo perderti. >>
A quelle parola Dylan iniziò a lacrimare, non se ne rendeva conto neanche lui, dopo 21 anni stava davvero piangendo per la prima volta. “ Come è bello piangere “ pensò.
Anton lo abbracciò e lo lascio sfogare, passarono pochi minuti e il ragazzo dagli occhi blu si accorse che l’amico che aveva salvato non stava per niente bene.
<< Tu scotti. Ti accompagno a casa. >>
Dylan voleva rifiutare ma non ci riusciva, perciò annui e sorrise al ragazzo che aveva mandato a monte il suo obiettivo da anni, colui che lo aveva salvato.    
   
 
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