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Autore: Raphaelgirl87    04/01/2024    1 recensioni
Con questa storia partecipo alla challenge Snowflakes del gruppo Non solo Sherlock su Facebook.....è venuta un fioccone un po' long😅 verrà suddiviso in più capitoli altrimenti altro che Divina commedia 😅 in due parole: è successa una tragedia nella famiglia Hamato, uno dei guerrieri ninja, impazzito dal dolore, lascia tutto e se ne va, causando la rovina dei suoi fratelli....Uno di loro finalmente lo ritrova e lo sprona a ritornare per evitare che tutto vada completamente perduto....Ci riuscirà? Soprattutto quanto è labile il confine tra fantasia e realtà?
Scopritelo con me!
Buona lettura
Come sempre.le. mie FF. TMNT sono un mix tra la storia originale 1987 e il design 2016
Dedicata alla carissima @elenatmnt Che mi ha permesso di usare uno dei suoi prompt, sperando tu la possa amare da inizio a fine!
Genere: Fluff, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Splinter
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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L inverno era arrivato con la stessa prepotenza e la stessa forza di uno schiaffo gelato in quella baita spersa per i boschi del Canada, dove una giovane tartaruga antropomorfa mutante diciannovenne risiedeva da più di sei mesi ormai. Il cielo plumbeo minacciava forti scariche di neve e l aria rigida penetrava fin dentro le ossa e faceva persino male a respirarla, tanto quel gelo bruciava le vie respiratorie, quasi arrivando fino al cuore.

La tartaruga uscì fuori un attimo da quella scarna abitazione, mettendo le mani a coppa davanti alla bocca e soffiando dentro tentando di riscaldarle un po, ma senza riuscirci più di tanto.... Non era davvero tempo per uscire fuori a cercare provviste, pensò. Si sarebbe fatto bastare ancora quel poco che aveva..... Ora sarebbe andato solo a prendere un po' di legna nella legnaia vicina per accendere la piccola stufa che aveva in casa e cercare di trovare un pochino di calore in quel gelo terribile


"Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!"


La tartaruga si stupi a pensare a quella frase....dove l aveva già sentita?

Fece mente locale.....e il ricordare gli donò una tremenda fitta al cuore.....


Una casa, lontana ormai tanti chilometri da lui.

Un dojo dai colori caldi.

Quattro fratellini che, come tutti i bambini, giocavano, studiavano,si allenavano nelle arti marziali, litigavano, si difendevano a vicenda....Soprattutto si amavano immensamente.... E pensavano che nessuno li avrebbe mai divisi, che sarebbero stati per sempre uniti

Se lo erano giurati una volta, in camera loro, col sacro giuramento dei Samurai....Le mani intrecciate e il tono di voce solenne, perché i giuramenti vanno fatti bene .... Per la vita o per la morte, davanti al cielo e davanti all' inferno, il tuo sangue è il mio fratello e la mia vita appartiene alla tua, per sempre.....

Ci avevano davvero creduto così tanto, in quelle parole....

E un padre. Un padre che in realtà non era neanche il loro padre biologico, era il loro maestro, il loro Sensei di arti marziali.....Ma che li aveva cresciuti come e meglio di un padre, con tutto l amore che poteva..... Un padre che, seduto davanti a quei quattro fratellini seduti, che prendevano dalle sue labbra, con un libro sulle gambe, li istruiva sulla vita 

"Figli miei, è vero che il cattolicesimo non è la nostra religione, ma ricordate che la conoscenza apre tutte le porte e vi sarà utile conoscere culture e religioni diverse perché chissà il mondo chi vi metterà davanti sulla strada....conoscere i vari credi, gli usi e costumi diversi dai vostri vi aiuterà a rispettare chiunque incontrerete....inoltre trovo che questa parabola sia molto significativa....potrebbe dare a voi piccole pesti una bella lezione sul perdono e chissà diminuire un po' i vostri noiosi battibecchi.....Ve la leggo, si chiama:"Il figliol prodigo"....


La tartaruga mutante appoggio la testa sullo stipite gelido della porta, la testa pesante per i troppi ricordi. Ricordava molto bene quella storia: la storia di due fratelli, molto diversi tra loro....il più giovane un giorno lasciò la casa paterna andando nel mondo e sperperando tutti i suoi guadagni....quando si ritrovò senza soldi andò a lavorare come guardiano di porci e iniziò a sentire la nostalgia di casa.... Tanto da desiderare di tornare indietro, anche non come figlio, ma come servo, pur di non stare più lontano dalla sua famiglia, pur di sentirsi ancora amato..... Così fece, tornò a casa e il padre lo accolse con amore, facendo festa per il suo ritorno, noncurante degli errori che aveva fatto nei suoi confronti....


" Io mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: 'Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te: non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi servi"....


Al pensiero di quell abbraccio col padre, pieno di amore, un abbraccio che non avrebbe mai più ricevuto, la tartaruga cadde in ginocchio in lacrime, lasciando che il vento gelido gli sferzasse i primi leggeri fiocchi di neve sul viso.

Come lo capìva quel figlio.... Anche lui era ora così lontano dalla sua famiglia.....

A morire di fame.

A morire di freddo.

A morire di solitudine.

A morire di nostalgia....

"Sensei....Sensei....Padre mio, dove sei finito?" Disse sottovoce la giovane tartaruga, chiamando quel suo amato padre che ormai da sei mesi viveva nella pace dei Kami....erano mesi che lo chiamava, sperando, come li aveva detto lui tante volte che si manifestasse nella natura, nel vento, nella pioggia....in qualsiasi cosa, gli sarebbe bastato solo un piccolo segno della sua presenza....aveva disperatamente bisogno di sentirlo di nuovo vicino a se....gli era stato strappato via troppo presto.....E aveva ancora disperatamente bisogno della sua guida, delle sue parole, del suo sostegno....

Ma più lo chiamava, più il silenzio fuori e dentro di lui era sempre più forte, più intenso, più assordante.....

"Lo so, papà....lo so perché non ti manifesti a me.... perché ti ho ferito padre, sono una delusione per te....Tu mi hai consegnato la responsabilità della.mia famiglia, mi hai detto che avrei dovuto tenerla unita, che avrei dovuto vegliare sui miei fratelli....Ho fallito, papà, ho fallito....Ho permesso alla rabbia, alla follia di prevalere sulla mia mente dopo la tua morte..... E ho distrutto la mia famiglia....Ho distrutto tutto ciò che amavo.... C e solo vergogna per me! Sono un vigliacco, un codardo! Sono il disonore del nostro clan!" Sussurrò la tartaruga, inerte appoggiato contro quello stipite ghiacciato, senza quasi riuscire ad alzarsi....Come.avrebbe voluto anche lui tornare a casa come il figliol prodigo....come avrebbe voluto avere ancora una casa....

L.abbraccio dei suoi fratelli.

Qualcosa che riscaldasse quel cuore che diventava di giorno in giorno, sempre più apatico, sempre più triste..... 

Ma con quale faccia sarebbe tornato da loro? 

Come poteva tornare indietro, varcare la porta del loro covo come se non fosse successo niente?

Come avrebbe potuto affrontare soprattutto UNO di loro, l unico che era arrivato a odiare?

Se ne era andato ormai da sei mesi.....ora non aveva senso, non aveva più senso....

Era lui che aveva preso quella scelta....e doveva convivere con quella condanna per il resto della sua vita.... 

Ma tutti quei pensieri vennero disturbati da un rumore di passi che udì in lontananza nella foresta.... Non passava mai nessuno di la.....Chi diamine era?

Con un gesto fulmineo, la tartaruga rientrò in casa, spacchettando da un foglio di giornale il suo fucile.... Gettò come sempre un occhio distratto sulla notizia che troneggiava su quella prima.pagina, datata circa 4 mesi fa:"Rinvenuto cadavere non meglio identificato sul fondo del gran Canyon" 

L articolo parlava di un corpo talmente sfracellato sul fondo del canyon da aver impedito qualsiasi tipo di riconoscimento .... Semplicemente era rimasto lì a farsi mangiare dagli avvoltoi....

"Povero coglione...." Pensò la tartaruga come ogni volta che leggeva quel trafiletto, imbracciando il fucile, mentre senti quel rumore di passi sempre più vicino alla sua casa....

"Preparati a ricevere un bel buco in fronte, pezzo di merda" disse la giovane tartaruga a bassa voce, uscendo con uno scatto e puntando il fucile davanti a se, ma una voce fin troppo conosciuta lo fece quasi sobbalzare....

"Wo-ho, fratello, sei mesi nei boschi e hai scordato le buone maniere? E così che si tratta un ospite?"

La tartaruga mutante non poteva crederci, mentre abbassando il fucile, vide davanti a lui una figura magrissima e vestita consunta, rovinata e strappata..... Ma quegli occhi dolci e quel viso buono li conosceva fin troppo bene.... 

"Micky....."

Sul quel viso giovane e fresco, nonostante un innaturale pallore, spunto un debole sorriso

"Ciao Leo...."

   
 
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