Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Deilantha    06/01/2024    2 recensioni
L'amore ha tante facce e a volte può mostrarsi nell'aspetto di una mano pronta a spazzolare i capelli dell'amato. Che sia un figlio, un compagno o se stessi, poco importa. Raccolta di One Shot legate da un filo conduttore: il desiderio di pettinare dei particolari capelli argentati (e nodosi).
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, izayoi, Kagome, Kikyo | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

4) Kagome II






 

Inuyasha era irrequieto. Per quanto il letto di Kagome fosse incredibilmente morbido e comodo, non amava starsene con le mani in mano e quella sera in particolare, la piega degli eventi l’aveva messo a dura prova.

Non era mai contento quando Kagome tornava al suo tempo, non era a suo agio sapendola lontana da lui, era come se mancasse qualcosa al suo spirito che perdeva forza e convinzione. Ma la ragazza era stata categorica: anche se erano a buon punto con la ricerca di Naraku, Kagome doveva affrontare dei mostri spaventosi nel suo tempo, gli esami, e non poteva tirarsi indietro. Era partita da sola, come spesso accadeva, e come spesso accadeva, il ragazzo l’aveva seguita a distanza di poche ore.

L’aveva trovata addormentata sui libri, in camera sua e l’aveva coperta, vegliando sul suo sonno. Osservandola così inerme e tranquilla, il ragazzo sentì la forza dei suoi sentimenti farsi più chiari e, anche se inconsciamente, qualcosa cambiò dentro di lui. Soffriva terribilmente per la morte di Kikyo, e quel dolore avrebbe fatto parte della sua anima per molto tempo, perché era legato all’impotenza provata davanti alla perdita del suo primo amore. Tuttavia una parte piccola del suo cuore si sentiva sollevata. Non voleva ammetterlo e forse non l’avrebbe mai fatto, ma la scomparsa di Kikyo gli aveva permesso di affrontare apertamente dentro di sé i suoi sentimenti per Kagome. Sentimenti già chiari e forti, innegabili a qualsiasi occhio esterno. Sentimenti a cui però non osava dare troppa voce, finché c’era Kikyo. Avrebbe voluto proteggere entrambe, come suo padre aveva protetto sua madre, perché è così che si fa quando ami qualcuno: lo proteggi a costo della vita. Purtroppo non era riuscito nel suo intento con Kikyo, ma si era ripromesso che non avrebbe più fallito, che con Kagome sarebbe andata diversamente. Quella sera, quando la ragazza si era svegliata, lui aveva dato voce ai suoi sentimenti, le aveva detto che l’avrebbe protetta a costo della propria vita, era pronto a dimostrarle tutto il suo amore, aveva trovato persino il coraggio di baciarla… ma la famiglia Higurashi era sopraggiunta in quel preciso istante, rovinando tutta l’atmosfera e il suo coraggio era evaporato, lasciandolo più esasperato che mai.

Ma ormai il suo cuore aveva raggiunto una sicurezza che prima non osava raggiungere: sapeva cosa provava per Kagome ed era sicuro di essere ricambiato, perciò voleva fare un passo importante verso di lei, nonostante la ragazza fosse presa dallo studio.

«Kagome.»

«…»

«Ehi, Ka…»

«Non ora Inuyasha, lo sai che sto studiando.»

«Volevo solo dirti che, se vuoi fare una pausa, io avrei bisogno di aiuto con questi.»

Kagome si voltò incuriosita dall’insolita richiesta: Inuyasha era seduto a gambe incrociate sul suo letto, e in una mano aveva una ciocca dei suoi capelli argentati.

«Credo che sia arrivato il momento di togliere ques…»

«Fermo lì, arrivo!» la ragazza fuggì dalla stanza e in pochi secondi fu di ritorno con le braccia piene di cose, tra cui la spazzola che il ragazzo ormai conosceva bene.

Saltò sul letto e si pose dietro al mezzo demone per controllare lo stato di quei capelli. Inuyasha si sentiva felice ed emozionato, ma aveva anche paura della luce che aveva visto negli occhi della ragazza «Vacci piano però, ho tantissimi nodi!»

«Non ti preoccupare, sei in mano sicure!» il tono burbero non scalfì la sicurezza di Kagome.

Era così felice! Non riusciva a credere che Inuyasha avesse finalmente deciso di fidarsi di lei. Poco tempo prima aveva liquidato la questione capelli dicendo che per lui era un argomento difficile da affrontare, perciò aver preso quella decisione era un passo importantissimo per lui e per il loro rapporto. Quella sera sembrava davvero diverso: poche ore prima aveva promesso di proteggerla con la vita, e finalmente, finalmente, stava per baciarla… Se solo Sota non fosse entrato!

Vedrai, Inuyasha, mi prenderò cura di te come tu fai con me.

La situazione era davvero critica: anni e anni senza un pettine erano degenerati in un intrico impossibile da sbrogliare senza qualche aiuto, così la ragazza decise di ricorrere al suo arsenale. Prese un barattolo e ne distese il contenuto sui capelli del mezzo demone.

«Ehi, cos’è questa roba? Ti ho chiesto una spazzola, non strani unguenti!»

«Stai tranquillo, è un impacco districante, serve a sciogliere i nodi.» Kagome non si limitò: riempì i capelli argentei con la crema, partendo dalle radici fino alle punte; le richiese un po’ di tempo perché il ragazzo aveva tanti capelli ed erano incredibilmente lunghi, ma era decisa a fare un lavoro impeccabile, perché non poteva in alcun modo deludere la sua fiducia in lei.

Inuyasha accolse quelle cure con disagio: non era abituato a sentire altre mani tra i suoi capelli e il suo istinto fu quello di spostarsi. Ma cercò di trattenersi e in breve iniziò a ricordare con malinconia sua madre che si prendeva cura dei suoi capelli e gli raccontava storie sulla vita gloriosa di suo padre. Solo quando cercò di accettare quei ricordi senza sentire dolore, si rese conto che le mani di Kagome tra i suoi capelli gli procuravano un incredibile piacere. Brividi partivano dalla nuca e gli attraversavano la schiena, soprattutto quando sentiva le mani della ragazza intente a massaggiargli la testa, e in quel momento il piacere si mischiava al rilassamento, a una sensazione di pace che gli aveva fatto dimenticare tutti i pensieri negativi.

Intento a godersi quelle nuove sensazioni, non si rese conto del tempo che scorreva, finché Kagome terminò le sue cure e decise di raccogliere i capelli argentei in uno chignon.

«E questo ora cos’è?»

Senza rispondergli, Kagome uscì dalla stanza a tornò subito dopo con un telo, che avvolse intorno alla sua testa.

«Lasciamo che la crema faccia effetto, non ti muovere e rilassati.» la ragazza osservò il suo operato, soddisfatta, e tornò saltellando ai suoi studi.

Lo sguardo di Kagome su di lui l’aveva imbarazzato, e tutto il relax provato pochi minuti prima sembrava evaporato da quella nuova sensazione di disagio: cosa doveva fare ora, con quel telo arrotolato sulla testa? Inoltre la ragazza gli aveva detto di restare fermo: si ritrovava punto e a capo!

«Ehi, Kagome, quanto ancora devo aspettare… Kagome!»

«Un momento, finisco questi calcoli e sono da te.»

Era esasperato, non aveva fatto altro che stare seduto su quel letto da quando aveva attraversato il pozzo, poche ore prima. Iniziò a muovere le gambe ritmicamente; quella sera ogni passo verso Kagome gli si ritorceva contro!

Quando la ragazza terminò i suoi esercizi, si voltò verso di lui e lo trovò a braccia conserte, intento a sbuffare: però Inuyasha era rimasto sul letto, non si era mosso, proprio come gli aveva detto lei. Sorrise soddisfatta e lo prese per mano, conducendolo in bagno.

«Che altro c’è, ora?»

«Fidati di me.»

Seduto su uno sgabello, con un altro telo a proteggergli le spalle, il ragazzo sentì Kagome armeggiare con il turbante finché la sua testa fu di nuovo libera da costrizioni e  i suoi capelli ritrovavano la loro lunghezza.

Quella crema fece il suo effetto: quando la spazzola passò tra quei fili d’argento molti nodi si sciolsero e incontrò poca resistenza. Il tocco di Kagome era delicato: la ragazza era molto attenta a districare ogni nodo con gentilezza, senza provocare dolore al mezzo demone; doveva essere impeccabile!

Dopo quella lunga e attenta spazzolata (e una matassa inimmaginabile di capelli morti sul pavimento) fu il turno del risciacquo, una passata di shampoo, e poi una spazzolata finale. Inuyasha borbottò tra un passaggio e l’altro, ma si stava godendo tutto il momento: non si era reso conto di quanto desiderasse quelle cure amorevoli e quelle attenzioni che gli erano state tolte troppo presto nella sua vita. E che fosse Kagome a farle rendeva tutto perfetto.

La ragazza a sua volta riusciva a stento a contenere il batticuore: era felice, era soddisfatta di sé, era speranzosa per il suo futuro con Inuyasha. Quella sera il loro legame si era rinforzato, qualcosa tra loro aveva raggiunto una nuova certezza e i dubbi nel cuore di Kagome avevano iniziato a scomparire.

Una volta che i capelli furono asciutti, osservò il suo lavoro, fiera di sé: la massa intricata era sparita, i capelli erano lucenti, morbidi e districati, lievemente meno voluminosi, come quelli di Sesshomaru, ma ai suoi occhi erano più belli di quelli perfetti del demone. Era davvero orgogliosa di sé, e ancora più del ragazzo che amava, perché ora poteva sfoggiare una chioma da vero demone, che non aveva rivali!

Inuyasha sedeva con le braccia incrociate al petto, il viso in fiamme e gli occhi lontani, incapace di sostenere lo sguardo fisso e concentrato di Kagome. Fece per alzarsi, ma la ragazza lo fermò.

«Aspetta, ci vuole il tocco finale.»

L’hanyou la guardò perplesso, convinto che fosse tutto finito «Che altro c’è?»

Temeva la risposta, sapeva che non avrebbe resistito ancora per molto con tutta quella immobilità.

«Non posso permettere che tutto il mio lavoro venga sprecato: se vai a dormire così, torneranno i nodi.»

«E allora cosa vuoi fare, impedirmi di dormire?» Inuyasha sentì le gambe che scalpitavano, pronte alla fuga.

«Non ce ne sarà bisogno.» Kagome sorrise con una luce inquietante negli occhi. Le gambe di Inuyasha erano pronte allo scatto.

La ragazza però fu più veloce: con gesto fulmineo passò alle spalle del mezzo demone e armeggiò con i suoi capelli «Ecco fatto, ora potrai dormire e io sarò tranquilla.»

Il ragazzo poté finalmente alzarsi e con cautela si guardò nello specchio: i suoi capelli non cadevano più intorno al suo viso «C-cosa hai fatto?»

«Una semplice treccia» Kagome spinse il ragazzo in modo che potesse guardarsi di lato «Vedi, i tuoi capelli ora sono ordinati e raccolti e anche se ci dormirai su non si annoderanno»

«Non vorrai mica che abbia questa cosa sempre?» sin da piccolo aveva lasciato i suoi capelli liberi e non era disposto a cambiare acconciatura; per di più era la stessa di Bankotsu, il capo dei Sette che, per quanto fosse stato un guerriero formidabile, aveva vissuto come un bandito tutta la sua vita, e lui non aveva intenzione di essere associato a quel tipo.

«Ma no, mi piace vedere i tuoi capelli liberi e al vento, la treccia è solo per stasera.» gli sorrise attraverso lo specchio, conciliante.

Tra un borbottio e l’altro, Inuyasha continuò a guardarsi, non convinto di quell’aspetto insolito, ma accettò di tenere quell’acconciatura durante la notte.

 







Quando si svegliò, Kagome ebbe un solo pensiero: controllare i capelli di Inuyasha.

Senza darsi nemmeno il tempo di cambiarsi, uscì dalla sua stanza in pigiama e sentì le voci della sua famiglia provenire dal basso: dovevano essere già tutti intenti a fare colazione. Kagome li raggiunse.

Come previsto, la famiglia Higurashi, era riunita intorno al tavolo della cucina, per consumare il primo pasto quotidiano, ma al centro dell’attenzione anziché il cibo, c’era l’insolita acconciatura del mezzo demone.

«Fratellone cane, sei strano con quella treccia.»

«Lo so» disse, Inuyasha, intento a masticare un boccone di riso. Tutti quegli sguardi lo mettevano a disagio, e stava cercando di concentrarsi sul cibo per non pensarci. Kagome quando ti deciderai a svegliarti?!

La signora Higurashi lo guardò, sorridendo «Ti sta molto bene, mette in risalto i tuoi occhi.»

Il ragazzo si fece rosso in viso, non abituato ai complimenti «G-grazie.»

«Mi ricordi un’illustrazione antica tramandata dalla nostra famiglia, che risale ai tempi in cui si cacciavano i demoni; chissà dove l’ho messa?» il nonno dei ragazzi si perse presto nei suoi pensieri e Inuyasha continuò a concentrarsi sul cibo, evitando di sottolineare che anche lui aveva sangue demoniaco nelle vene.

Fu in quel momento che Kagome fece il suo ingresso e vide quello strano quadretto familiare. Ma diede poca importanza alla scena, perché i suoi occhi cercavano solo una matassa argentea. Senza dare nemmeno il tempo a Inuyasha di rivolgerle la parola, si chinò dietro di lui e osservò lo stato della treccia: la alzò, la tastò e l’annusò.

«Kagome, io starei cercando di mangiare!»

«Sono proprio soddisfatta, la treccia ha tenuto!» con un sorriso enorme la ragazza si sedette accanto al mezzo demone e prese parte alla colazione.

«Appena avremo finito qui, ci occuperemo dei tuoi capelli.»

«Basta con quegli intrugli, la mia pazienza è finita ieri sera!»

«Sei proprio un ingrato!» Kagome prese una ciotola di riso «Non ho intenzione di ricominciare, voglio solo sciogliere la treccia e riordinare i capelli.»

«Che vuoi dire con riordinare?» il tono del ragazzo si fece sospettoso.

Kagome si avvicinò con fare intimidatorio «Voglio dire che i tuoi capelli avranno un altro incontro ravvicinato con la mia spazzola, stupido!»

Inuyasha distolse lo sguardo, imbarazzato e confuso da tutto quel discorso che non capiva. «Keh!»

«Sorellona voglio vedere anche io i capelli del fratellone cane!»

«Sono curiosa anch’io, voglio proprio vedere che effetto hanno avuto i tuoi prodotti sui capelli di Inuyasha. A vederli così, sembrano già molto più belli.»

«E va bene.» masticando l’ultimo boccone, Kagome si alzò, decisa. «Io vado a prendere la spazzola, Inuyasha aspettami nel cortile.»

«Eh? Perché lì?»

«Fa’ come ti dico.» la ragazza sembrava pronta a usare il comando e il mezzo demone, non volendo finire con la faccia sul pavimento, non obiettò ulteriormente.

«Sota, porta uno sgabello per far sedere Inuyasha.»

«Signorsì!»

Kagome corse a prendere la sua spazzola e quando scese al pian terreno, si diresse direttamente nel cortile, dove tutti l’aspettavano. Inuyasha sedeva a braccia conserte, la solita espressione contrariata era colorata dal rossore che non l’aveva più abbandonato dalla sera precedente.

«Vedrai che ci vorrà pochissimo.»

Kagome sciolse la treccia e con un balzo del cuore vide i capelli argentei riprendere volume, inoltre, per l’effetto dell’acconciatura, in quel momento le ciocche erano tutte ondulate. La ragazza si portò di fronte a Inuyasha per guardarlo e rimase estasiata: era bellissimo!

Purtroppo quelle onde erano destinate a sparire un po’ sotto i colpi di spazzola, ma era felice di essere riuscita a godere di un tale spettacolo. Mentre passava la spazzola non incontrò nodi, i capelli erano rimasti setosi e morbidi e non resistette all’impulso di passare anche una mano tra quelle ciocche.

Quando terminò quegli ultimi gesti, si sentì un’artista fiera della sua creazione «Puoi alzarti, abbiamo finito.»

«Finalmente, non ne potevo più!» il ragazzo si alzò all’istante e quel movimento repentino fece brillare i capelli alla luce del sole: tutta la famiglia Higurashi rimase senza parole nel vedere la bellezza di quei capelli.

«Ora sì che somigli a quel demone!» esclamò il nonno di Kagome

«Fratellone, i tuoi capelli sono bellissimi!» Sota girava intorno al ragazzo, entusiasta.

La signora Higurashi si avvicinò per toccare l’oggetto dello stupore generale «Sono davvero morbidi, brava Kagome!»

«Insomma la smettete tutti!» Inuyasha era al limite: non era pronto ad affrontare tutti quei complimenti e non sapeva cosa dire o fare. Era una situazione completamente nuova per lui, una delle tante dovute alla presenza di Kagome nella sua vita. E una parte di lui si sentiva confortato e felice per questo.

«Come sono contenta.» la voce della ragazza era appena percettibile persino per lui; si girò verso di lei e vide il suo volto emozionato: gli occhi le brillavano e un sorriso sereno e soddisfatto le illuminava il viso.

Sono stato io a renderla così felice? Il cuore di Inuyasha prese a battere velocemente, colto da un’emozione improvvisa. Era abituato a sentirsi in colpa verso di lei, e al pensiero di averle causato quell’espressione gioiosa, si sentì gratificato, fu felice di se stesso.

«Be’… io ora andrei… Torno dai ragazzi, così potrai studiare.»

«Oh cielo, gli esami!» il viso di Kagome perse tutto il colore per fare spazio a un’espressione di terrore. «Ti accompagno al pozzo!»

«Ciao fratellone cane, ci vediamo fra dieci giorni!» Sota e gli altri rientrarono, mentre i due ragazzi si diressero al pozzo mangia ossa.

Giunsero al piccolo tempio in silenzio, ognuno immerso nelle proprie emozioni, sentendo che qualcosa era cambiato in meglio tra loro. Prima di separarsi da lei, Inuyasha si voltò verso Kagome e la strinse in un abbraccio. «Grazie.»

La ragazza rispose a quel gesto improvviso stringendosi a lui, felice di quel contatto intimo, del calore del suo corpo, del battito del suo cuore e del profumo dei suoi capelli.

Quando si sciolsero dall’abbraccio, Kagome non mancò di fargli le sue raccomandazioni «Passa le mani tra i capelli durante la giornata, o almeno prima di dormire e poi al tuo risveglio, così eviterai che tornino subito i nodi.»

«Sì, sì… va bene. E tu cerca di fare in fretta: io tornerò a prenderti tra dieci giorni esatti, non uno di più!»

Il ragazzo le rivolse un’espressione imbronciata: detestava separarsi da lei, ma sapeva che sarebbe stato meglio così in quei giorni. E al solo pensiero di restare ancora immobile su quel letto si sentì impazzire! Si voltò e fece un salto nel pozzo.

Kagome sospirò quando, dopo il bagliore, non vide più la figura di Inuyasha, ma tornò subito alla realtà della sua vita da studentessa. Era in ritardo con lo studio e doveva concentrarsi per studiare sodo, quel giorno.

Tuttavia, si concesse un sorriso soddisfatto mentre sentì le guance arrossarsi di piacere, ripensando a ciò che era accaduto nelle ultime ore.

 














-----------------------------------------------------------------------

Eccoci al punto di svolta. Ho scritto questa OS di getto, come se fossero proprio Inuyasha e Kagome a suggermi le parole (infatti gli eventi sono andati per una strada a cui non avevo pensato inizialmente). Adoro quando mi succede, perché la maggior parte delle volte in cui scrivo mi ritrovo a cancellare continuamente pezzi di brani perché non mi convincono (che frustrazione!). In questo caso, invece, ho solo dovuto correggere qua e là qualche parola o aggiungere qualche dettaglio perché la storia si è scritta da sola. *_*

A maggior ragione, quindi, spero che la mia ispirazione abbia dato dei frutti carini. 

Grazie per essere arrivati/e fin qui e grazie a chi vorrà lasciarmi un parere, l'apprezzo sempre molto.

A presto ^^

 

 

 

 

 


 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Deilantha