-Allura? Che ci fai qui? Che ci fa lei qui?
Lance ruvide quest'ultima domanda a Keith, impassibile accanto a lui.
-Volevi dei soldi? - gli disse lui a mo di risposta. -In questo modo li guadagni.
-Ma io non sono adatto per-
-Stai zitto McClain.
-Sto zitto. - si girò verso Allura sospirando. -Quando inizio?
-Iniziate subito. Prendete i grembiuli dietro al bancone e cercate di non combinare casini.
-Aspetta... iniziamo? Inizia, volevi dire.
-No, Keith, volevo dire iniziate. Non penserai di far fare tutto il lavoro sporco a Lance, vero?
-Ma è lui che...
-Non voglio sentire storie.
***
-Vi voglio fuori di qui. SUBITO. - urlò Allura, incavolata come pochi.
-È tutta colpa tua, mullet! - sbottò Lance appena si furono allontanati dalla ragazza.
Keith lo guardò storto. -Mia? Ma se sei tu quello che ha rovesciato tutta la confezione di lievito nell'impasto e ha fatto esplodere i biscotti nel forno!
-Tu hai fatto scappare tutti i clienti, però!
-Si, ma tu... - si bloccò di colpo, notando la vicinanza dei loro visi. Keith sentiva il fiato di Lance sul suo naso, si stavano guardando, si stavano avvicinando...
-Ragazzi! - una voce li richiamò e loro si affrettarono a rimettersi a distanza di sicurezza. -Ragazzi? Che succede? - chiese Shiro.
-Nulla, nulla, tranquillo. Che ci fai qui?
Shiro si lanciò nel dettagliato racconto di come ha quasi investito il cane della sua vicina, senza notare il rossore che i due ragazzi provavano a nascondere senza successo.
-...Allura mi ha raccontando quello che è successo. Avete bisogno di un lavoro?
-Punto uno, è successo neanche 10 minuti fa, come fai a saperlo? Punto due, si, ne avremmo bisogno.
-Al punto uno non posso dare risposta. Con il lavoro invece posso aiutarvi: un mio conoscente ha installato delle montagne russe nel parco divertimenti non molto lontano da casa mia, e...
-Aspetta, stai parlando del Galra Mega Pericolo? Tutta la città ne parla! Conosci Zarkon? - lo interruppe Lance esaltato.
-Conosco suo figlio, Lotor. Dicevo, gli serve qualcuno che collaudi le montagne russe. Mi date la conferma che lo farete? - chiese Shiro prendendo il telefono.
-No! - disse Keith proprio mentre Lance disse -Si!
I due si guardarono male. -Lance, non sappiamo se è sicuro.
-Si ma a noi quei soldi servono!
-A te servono, non a me! E non ho intenzione di mettere in pericolo la mia vita perché hai annegato una macchina!
-Va bene, ciao. - Shiro chiuse la chiamata e guardò i due. -Zarkon vi aspetta domani mattina alle 10 in punto davanti all'ingresso del parco. Keith, devi tornare a casa entro le 9. Papà è tornato per il weekend e vuole portarci fuori a cena.
-Non lo voglio vedere.
-Ne abbiamo già parlato. 9, non un minuto più tardi.
Keith brontolò una risposta e salutò il fratello e Lance. -Pidge mi aspetta a casa sua per studiare. Lance ci vediamo direttamente lì all'orario prestabilito. Ci vediamo. - conclude con uno sbuffo.
-Capisco.
Keith aveva raccontato l'accaduto a Pidge tutto d'un fiato, a partire da Lance e i suoi disastri fino alla comparsa improvvisa del padre nel discorso con Shiro.
-E cosa hai intenzione di fare?
-Nulla. Posso restare a dormire da te?
-No, Keith, tu devi andare là e dimostrargli che si è sempre sbagliato su di te, che il fatto che non ti piacciano le ragazze non ti rende una persona peggiore. Hai capito? Questo non è il Keith che conosco. Il mio Keith avrebbe combattuto fino alla fine per qualcosa che gli spetta, sia la libertà come una fetta di pane imburrato. Dov'è quel Keith ora?
-È ancora qui...
-E allora tiralo fuori.
-Grazie Pidge.
Keith abbracciò Pidge prima di scappare verso casa sua. Sarebbe entrato a testa alta e avrebbe fatto vedere a suo padre di che pasta era fatto.