Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: Orso Scrive    25/01/2024    4 recensioni
Noi siamo gli H.UL, Hunters of Unusual. Andiamo a caccia di insolito. Se amate il brivido, seguiteci nelle nostre avventure! E, mi raccomando, iscrivetevi al canale e attivate la campanellina degli avvisi per restare sempre aggiornati e non perdervi nessuna novità!
--
Una parodia in chiave horror dei numerosi canali di "ghost hunting" che spopolano su YouTube (almeno, la mia pagina principale ne è piena). Nota: i personaggi di questa storia sono apparsi in precedenza in altre mie storie, ma non è necessario averle lette.
Genere: Mistero, Parodia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Video4: Che cosa succede nella Casa nel Bosco?!

 

 

«Andiamo», dice Creep.

Sicuro di sé, comincia a incamminarsi verso le scale che conducono nel sotterraneo. Gli altri, in silenzio, lo seguono. Sembrano impavidi, pronti ad affrontare qualunque cosa sia in agguato là sotto. Soltanto i loro respiri, affannosi, accelerati, come se cercassero l’ossigeno, tradiscono la paura che hanno in corpo.

Adesso, dal piano interrato non giunge più alcun rumore. I passi sembrano essersi interrotti. Non che la cosa sia rassicurante, comunque.

«Ci sta aspettando», sussurra Morticina. Mistica oltre il limite delle capacità umane. «Sa che stiamo andando da lui.»

«Cazzo, cazzo, cazzo», piagnucola Loris.

Punta il fascio luminoso della torcia contro il vano delle scale. Lì si fermano tutti e quattro, in ansiosa attesa che qualcuno faccia il primo passo. Naturalmente, sanno già tutti che sarà Creep il primo a scendere. Come sempre.

Lo strumento nella mano del capo degli H.UL si illumina. Emette persino un leggero segnale acustico, cosa che non ha mai fatto fino a questo momento. Forse si stanno scaricando le batteria, molto semplicemente.

Ma lui ha una spiegazione per quel BIP.

«È sotto», annuncia Creep. «È forte!» Trattiene a stento una risata di gioia, per l’imminenza dell’avventura.

Tutti gli sguardi – compreso quello della videocamera – si puntano nel buio assoluto del sotterraneo. Il panico cresce, insieme alla velocità dei loro cuori. Il battito diventa tanto forte che lo si sente in sottofondo per tutto il video.

Poi parte la sigla.

 

H.UL - Hunters of Unusual.

Iscrivetevi al canale - attivate la campanellina degli avvisi - condividete!

 

* * *

 

«Piano.»

«Fate attenzione, si scivola.»

«I gradini sono sconnessi.»

«Ma chi ce lo fa fare?»

Aiutandosi a vicenda, prendendosi per mano ogni volta che qualcuno rischia di scivolare sulla pietra consunta e polverosa degli scalini, ricoperti di detriti, gli H.UL cominciano finalmente a scendere nel misterioso sotterraneo.

Il luogo dove, stando alla storia che hanno raccontato, venne evocato il demonio.

C’è sempre un diavolo, nei loro racconti. Un diavolo e, naturalmente, una strega. Sono i loro personaggi preferiti. Si prestano bene a ogni storia. Basta cambiare un po’ il contesto, fare qualche modifica alla trama, e il gioco è fatto.

La tensione cresce a dismisura. Non a caso, questo è il video conclusivo. Quello per cui ti viene da chiederti se ce la faranno, e soprattutto come. Perché gli spettatori, ben comodi sulle poltrone, sul letto o sul divano, dall’altra parte dello schermo, lo sanno più che bene: se ci fossero loro, in quella situazione, non ne uscirebbero vivi.

Ma, d’altronde, dietro lo schermo non c’è gente qualsiasi.

Lì ci sono gli H.UL.

Loro, con certe cose, ci vanno a nozze.

Pane quotidiano.

Il gruppo arriva in fondo alle scale. Si ferma.

Il buio, nel sotterraneo, è assoluto. La sola torcia di Loris fa fatica a squarciare il velo di tenebre che li circonda da ogni parte. Eddie è costretto ad accendere il faretto posizionato sopra la videocamera. Persino Morticina, venendo mano alla scelta di avere sempre le mani libere, toglie una torcia dallo zaino e l’accende.

Adesso ci si vede meglio.

Il sotterraneo è formato da vari ambienti, con pareti in mattoni e la volta a botte. I vari ambienti sono separati l’uno dall’altro da delle pareti, nelle quali si aprono basse porticine. Dal soffitto, pendono enormi ragnatele, oltre ad alcuni ganci arrugginiti e acuminati. Alcuni vecchi attrezzi agricoli sono abbandonati qua e là, sul pavimento polveroso. Niente graffiti di peni o di altre cose oscene, lì sotto.

In compenso…

«Cazzo!» sbotta Loris.

«Oooh, porco mondo!» fa Creep.

«No, no, non è possibile!» strilla Morticina. Non c’è niente di mistico, adesso, nella sua voce.

La videocamera segue i loro sguardi. Eddie sussulta, muovendo e distorcendo le immagini. Quando torna a mettere a fuoco, sullo schermo compare qualcosa di inaspettato.

Su una delle pareti, c’è scritto H.UL IN HELL. E sotto, sul pavimento, in vernice rossa, è stato tracciato un pentacolo. Tra i raggi della stella a cinque punte, si intravedono dei simboli misteriosi e inesplicabili. Solo che, quella, non è vernice.

«Cazzo, è sangue!» dice Creep.

E la sua voce, per una volta, ha perso l’intonazione strafottente che ha di solito. Per una volta, sembra veramente spaventato. Se di solito recita, be’ stavolta gli sta venendo davvero bene.

Roba da vincere un premio.

«Come, s-sangue?!» fa Morticina.

Trema. Ha perso la sua solita aurea mistica.

«Aspettate, ragazzi, non scherziamo», dice Loris. «Creep, ma quando sei venuto in esplorazione per fare il sopralluogo, lo hai tracciato tu, il pentacolo, o…?»

SBAM

Il rumore è improvviso.

Forte.

Molto forte.

E vicino.

«Ahh!» grida Morticina.

Una nube di polvere copre la scena. Non si vede più nulla.

È una confusione di immagini. Poi si sente Eddie affannato, i suoi piedi che corrono veloci…

«Di qua, di qua!» grida da qualche parte la voce di Creep.

«Mi ha preso, mi ha preso, mi ha preso!» strilla Loris.

Eddie si volta all’improvviso.

«Cazzo!» gli scappa detto. La torcia di Loris rotola sul pavimento, abbandonata.

«MI HA PRESOOOOOOHHHH…!» La voce di Loris muore in un gorgoglio.

«Nooo!» grida Creep, chissà dove.

Le immagini sono ancora più confuse, mentre Eddie corre a vuoto, nella vana ricerca della scale. Ma quelle sembrano scomparse. Sparite chissà dove.

Come se non fossero mai esistite.

Come se non ci fosse più un’uscita.

D’altra parte, come ha detto Creep all’inizio di questa avventura, “la porta del Regno di Satana è sempre pronta ad accogliere chiunque decida di varcarla. La difficoltà non è entrare… la difficoltà è sapere come fare a uscirne…”

«Cazzo, cazzo, cazzo!» mugugna Eddie, affannato.

Si sposta qua e là, velocissimo.

Entra in una stanza e lì ritrova Morticina.

Solo che non è sola.

Davanti a lei c’è una figura. Una figura nera, con grandi corna sulla testa, la coda e grandi mani dalle unghie lunghe e affilate. Morticina piange, strilla, cerca di dire parole di senso compiuto. Non ci riesce.

Il diavolo le afferra il viso, la costringe ad aprire la bocca, la bacia con voluttà. Con una mano, le strappa di dosso la felpa, lasciando finalmente del tutto a nudo quelle parti del suo corpo che hanno sempre fatto la differenza tra un maggiore e minore numero di iscritti al canale. La solleva da terra, e lei scalcia.

Inutilmente.

Il demonio vede la croce appesa al collo. Fa una risata. Una risata satanica, è proprio il caso di dirlo.

Eddie volta le spalle e fugge.

«AAAAHHHH!» grida, in preda al panico.

Nota un movimento.

È Creep.

Solo che…

«Nooo!» strepita Eddie, ritraendosi.

Non vuole avvicinarsi a Creep.

Soprattutto, non vuole toccarlo.

Non adesso che è stato scuoiato vivo e appeso a uno dei ganci che pendono dal soffitto.

Eddie corre.

La videocamera corre con lui.

Almeno, finché non la lascia cadere. Finisce sul pavimento e lì rimane, immobile. Continua a inquadrare. Registra una porzione di pavimento polveroso e un pezzo di muro pieno di muffa, che si perde nel buio.

Si vedono i piedi di Eddie, illuminati dal faretto, correre verso l’oscurità.

Poi un grido strozzato, un breve tafferuglio.

Più niente.

Una mano putrescente, dai lunghi artigli, afferra la telecamera.

Confusione di immagini, rumori disturbati.

Sullo schermo, per un breve istante, appare un volto.

Un volto dalla pelle rossa, gli occhi di fuoco, le corna sulla fronte e una lunga barba da capra sul mento.

Fissa lo schermo.

All’improvviso, sorride.

«Iscrivetevi al canale, mettete un like e non dimenticate la campanellina degli avvisi!» dice, con la voce di un essere dell’oltretomba.

Poi tutto si spegne, senza avvisi, senza nulla.

Appaiono i suggerimenti dei video correlati.

 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Orso Scrive