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Autore: Nini1996    26/01/2024    0 recensioni
Piper è una ribelle, la figlia di un tributo vincitore, una reporter, una showgirl, una ragazza del meteo e una combattente.
Ma per tutti è la figlia di Capitol.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caesar Flickerman, Haymitch Abernathy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piper si svegliò verso le nove e mezzo del mattino, era ancora sdraiata sul divano davanti alla televisione accesa.
Aveva la schiena e il collo a pezzi.
Chiuse la TV, prese le sue poche cose rimaste sul pavimento e le portò nella stanza da letto dove con sua grande sorpresa trovó Annie intenta a fissare il vuoto.
La donna sobbalzò quando se la ritrovò davanti:-Come hai fatto ad entrare? Mi hai fatto prendere un colpo!-
Annie le mostró un pass identico al suo:-La Coin mi ha permesso di soggiornare qui. Non sopportavo l'idea di stare sola, non dopo la morte di Finnick.-
Piper non rispose, sistemó i suoi averi nell'armadio accanto al letto senza dire una parola.
Annie sospirò, per Piper era solo una palla al piede. Un inutile peso da portare sulle spalle.
Probabilmente odiava la sua presenza lì, forse doveva togliere il disturbo e tornare a casa Snow. 
-Vuoi che me ne vada?- disse lei con voce sottile.
Piper sorrise ironica:-Perchè? Vuoi davvero tornare a casa Snow assieme alla Coin?-
Annie negò con forza.
-Appunto.-
-Sei così gentile Piper. Una vera amica.- Annie si stava commuovendo.
-Prendi l'altra stanza però. Questa mi piace di più, ha una vista migliore sul parco.- ribatté Piper con un certo distacco.
Non era mai stata una grande fan delle dimostrazioni d'affetto e tendeva a respingere ogni genere di attaccamento. Amore compreso.
Forse per questo nessuna delle sue relazioni aveva mai davvero funzionato.
Annie Cresta si limitò ad annuire ed uscì dalla camera senza riuscire a trattenere le lacrime.
Piper si lasciò cadere sul letto e nascose il viso fra le mani. Perché l'aveva trattata così?
Dannazione! Era l'unica vincitrice dei giochi del suo distretto ad essere sopravvissuta a Capitol!
Faceva parte della grande famiglia dei vincitori del distretto 4. Megs, Finnick, il vecchio Rufus, Jake e suo padre Theo, ovviamente.
Nessuno di loro ce l'aveva fatta. Nessuno tranne Annie.
Certo, se sopravvivere significava passare l'inferno ed essere torturata per mesi...
-Quella ragazza è incredibilmente coraggiosa.- pensó Piper mentre indossava una giacca pesante ed usciva dal suo appartamento.
Aveva tutta l'intenzione di fare due passi e visitare la città nonostante il freddo pungente.
Erano passati diversi giorni dalla caduta di Snow e Capitol restava per la maggior parte inagibile a causa della grossa quantità di bacelli ancora in funzione.
I pacificatori si stavano dando da fare per mettere in sicurezza la città ma la situazione era ancora critica.
Camminò quindi nella cosiddetta zona sicura, l'area che comprendeva gli isolati attorno al palazzo presidenziale.
Senza troppe difficoltà raggiunse il parco cittadino, era nevicato da poco e il terreno era un pantano unico.
C'era stato un tempo non molto lontano dove trascorreva giornate intere in quel parco.
Frequentava l'università, aveva degli amici, una famiglia. Tempi felici, tempi migliori. 
Era una privilegiata, figlia di uno dei vincitori degli Hunger games a cui era stato permesso studiare e vivere a Capitol.
Amata da tutti, simbolo di quanto i giochi potessero cambiare la vita alle famiglie dei vincitori concedendo loro fama e ricchezza.
 La figlia di Capitol. 
Odiava la propaganda perché lei ERA frutto della propaganda di Capitol, di Snow.
Piper si fermò all'ombra di ciò che rimaneva dell'albero più rigoglioso del parco. Un tronco a pezzi ed annerito dallo scoppio di una bomba.
Ricordó quanto adorava sedersi all'ombra delle sue fronde e leggere il più possibile, era assetata di conoscenza. Voleva saperne di più sul mondo prima di Panem e sulla storia di Capitol city.
Sapere è potere, almeno così le avevano sempre detto.
-Il vecchio acero rosso aveva resistito all'assedio di 76 anni fa.- gracchiò una voce alle sue spalle.
Piper si voltò, vide un vecchio raggrinzito e piegato sul suo bastone:-Lo ricordo come se fosse ieri.- continuó lui.
-Un albero davvero meraviglioso.- commentò con una vena di malinconia lei.
L'anziano signore si avvicinò alla giovane barcollando:-Venne piantato l'anno della fondazione di Panem.-
-Più di duecentosessanta anni fa.- ricordó allora Piper:-Dal primo presidente di Panem. Horatio Marcus Gant.-
Il vecchio annuì ancora:-Voi dei distretti conoscete la storia di Panem? Credevo foste del selvaggi senza cervello.- osservò al solo scopo di infastidirla.
Piper sorrise a metà, aveva studiato a Capitol ma non aveva mai perso l'accento del suo distretto.
L'avevano presa in giro per anni ma ora non ci dava più peso, era orgogliosa di provenire dal distretto 4.
La donna si voltò verso di lui:-È un vero peccato che  i capitolini non conoscano la vera storia di Capitol, la cosa distruggerebbe le vostre deboli certezze. Non siete migliori di noi, solo più arroganti.-
L'uomo furioso provó a colpirla col bastone ma un gruppo di pacificatori, spuntato da chissà dove, lo trascinò via e lo riempì di botte.
Piper osservó la scena con orrore fino a quando Plutarch le si affiancó:-Fortuna che veglio su di te "figlia di Capitol".-
-Non chiamarmi così.- ribatté lei irritata:-Era solo un vecchietto indifeso. Tutto questo non era necessario.- 
Lui non rispose:-Seguimi.- disse facendole cenno di stargli accanto.
I due si diressero al palazzo presidenziale e presero posto in una grande stanza vuota.
-Questa era la stanza dove avvenivano le cene diplomatiche fra Snow e i membri del suo governo.- spiegò lui invitando Piper a sedersi.
Lei rimase in piedi ad osservare il tavolo di mogano lucidato a specchio e le sedie perfettamente in ordine:-Intendi i membri del governo che Show non aveva avvelenato?-
-Sadico, vero? Quasi quanto i giochi stessi.- 
Lei non se la sentì di dissentire.
-A proposito di questo.- Plutarch tiró fuori diversi fogli dall'interno della giacca:-La Coin ti ha proposto come conduttrice di uno show televisivo tutto tuo.-
Piper sorrise a metà:-Cos'è? Uno scherzo?-
Lui scosse la testa:-Sei una grande giornalista dalle enormi capacità comunicative, piaci a tutti. Sei sprecata come reporter, meriti la prima serata.-
-Per fare cosa?-
-Intervistare persone, raccontare la nuova Panem, tenere la gente incollata al televisore.-
-Distrarla mentre il loro vecchio leader viene giudicato da un branco di idioti incompetenti.-
-Come siamo perspicaci.- commentó Plutarch non riuscendo a trattenere una risata:-Verranno indette nuove elezioni a breve, elezioni democratiche. Sai bene quanto la propaganda sia fondamentale durante una campagna elettorale.-
Piper scosse la testa ridendo:-Allora Caesar Flickerman faceva bene a chiamarmi " la mia brutta copia ."-
-Non scherzare, lui è decisamente più bravo di te. È solo che è stato...esonerato dal servizio.-
Piper prese i fogli e diede una rapida occhiata:-Un talk show?-
-Non volevi un programma tutto tuo?-
-Sì quando ero ambiziosa e non avevo la minima idea di cosa ci fosse dietro ad un programma del genere.- fece notare lei con un certo disappunto.
-E non sei più ambiziosa?- Plutarch incroció le braccia sul tavolo:-Se tutto va bene sarò il nuovo ministro delle comunicazioni. Voglio una persona capace come te al mio servizio.-
Piper si mise a ridere:-Dimmi Plutarch. Chi fra noi due è il più ambizioso?-
Plutarch rise a sua volta. Gli piacevano l'arroganza e la sfacciataggine della giovane Piper Lookwood, avrebbe fatto carriera.
Lei accettó l'incarico senza pensarci troppo, in fondo era quello che voleva.
E sì, vedersi in televisione non era malaccio dopo tutto. 
-D'accordo.- disse lei:-Accetto.-
-Eccellente.-
-Tuttavia.-
-Hai delle condizioni.- l'anticipó lui fingendosi sorpreso.
-Nessuno, neanche la Coin, deve avere il diritto di dirmi cosa fare o cosa dire. Voglio essere libera, non un burattino del governo.-
-Mi pare giusto.-
Piper uscì dalla stanza tronfia del successo appena ottenuto poi tornò indietro:-Che ne è stato di quel vecchio al parco?- domandò.
-Lo hanno messo a tacere.-
Piper capì e non aggiunse altro.
   
 
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