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Autore: Dart Anevon    11/02/2024    0 recensioni
Livir la Fenditenebre...
Secondo il mito sarebbe stata lei a creare e diffondere la luce delle stelle nell’universo conosciuto del Millemondi, prima ancora che fosse chiamato così. Nella loro Era rappresentava per alcuni un simbolo di rinascita e di speranza contro le avversità.
Ma voi non sapete chi o cosa sia Livir, né la "sua" storia o l'importanza per i protagonisti di "questa" storia.
Non è che sia molto importante ai fini della trama.
Per adesso, almeno.
Ma c'è un motivo preciso se ne stiamo parlando. Livir era una dea antica. Era, perché in tanti ne hanno dimenticato l'esistenza.
Come hanno dimenticato anche molte altre cose sulla civiltà più grande di tutti i tempi. Un pezzo di mosaico andato in frantumi molto tempo fa.
È la classica vicenda di umani, umanoidi, altri esseri pensanti, magia e grandi poteri che si ripete. Ma questa volta più in grande.
Molto più in grande.
Vi basti sapere per ora che, alla fine di un lungo medioevo stellare, creature senzienti di ogni genere vollero riprendere il contatto con quel lontano passato andato perduto. Riscoprirlo per capirlo.
Nacquero per questo scopo i Cercatori.
Ed è proprio da qui che può iniziare la "nostra" storia.
Genere: Avventura, Fantasy, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Oltreverso, prima rotta del Millemondi

Astrotreno, verso la periferia galattica

Giorno 220 SIS

 

Fu come se gli enormi strati di ghiaccio, che avvolgevano i loro cuori, si fossero crepati per lasciare passare un po' di calore, dopo molto tempo.

Entrambi si sentivano in pace con sé stessi e l'universo, come quando un marinaio si lasciava alle spalle una tempesta spaventosa.

Non dissero niente. Achero aveva una faccia tanto serena che nemmeno lui credeva di potere avere. Lei invece sorrideva debolmente, ancora rossa in viso, mentre con la manica si asciugava le ultime lacrime.

- Mi vuoi veramente?

Nel dirlo, Bria assunse una sfumatura se possibile ancora più cremisi.

- Suona un po' ambiguo, sai?

- Ma va ai diavoli primordiali, va! Sai benissimo cosa volevo dire!

- Ti ho già riposto, mi pare sufficiente.

- Te l'ha detto mai nessuno che hai difficoltà a esprimere i tuoi sentimenti quando sei con gli altri?

- Per piacere, Isabelle me lo rico...

E serrò immediatamente le labbra mentre un calore, nient'affatto dissimile da quello sprigionato da una pentola in ebollizione, lo avvolgeva dalla testa ai piedi. E adesso fu suo il turno di assumere lo stesso colore della divisa.

- Cos'hai detto?

- Niente. Credo sia ora di andare!

Sì alzò e prese in fretta lo zaino.

- Isabelle?

- NO!

- Oddei!!!

- Piantala!

- Hai la fidanzata?

- Non è la mia fidanzata! E ora andiamo!

E senza aggiungere altro, e ancora con la faccia perfettamente intonata all'uniforme, Achero riprese a salire.

- Ehi, aspettami!

L'apprendista afferrò in fretta la sua sacca e lo seguì.

Cercò di fargli ancora qualche altra domanda su quella Isabelle, ma lui la ignorò completamente. Allora cambiò argomento.

- Che è successo veramente a Estagi?

Adesso mancava solo mezza rampa di scale al loro piano.

- Beh. È un po' complicato da spiegare.

- Provaci, no?

Il Cercatore si fermò di nuovo e prese a parlare a bassa voce anche se non c'era nessuno in circolazione.

- Va bene ma cerca di seguirmi e di non agitarti.

- O-ok?

- C'era una banda di pazzi interessati all'oggetto ornamentale che dovevi consegnare all'Antiquarium, come prima missione.

- Dei pazzi... Cosa?

- Abbassa la voce.

- Ok. Ma perché dei pazzi volevano quella pietra verde? Per cosa poi scusa?

Le spiegò brevemente e senza indugiare sui dettagli più truculenti come una banda di fanatici nazionalisti voleva usare la pietra per risvegliare un mostro nascosto nel sottosuolo, conquistare prima tutto Rotuga e poi sfidare direttamente l'Impero.

Bria balbettò frasi sconnesse prima di concretizzarne una di senso compiuto.

- Quindi mentre mi hai mandata da sola in giro per la città di notte, hai fatto fuori un intero squadrone di aspiranti genocidi?

- Beh, sì - lo disse come se parlassero del fatto che lui preferisse i broccoli di Irkalla alla pizza che facevano su Lisenia.

- Oh, bene. Mi rincuora molto questa cosa.

- Meno male.

- E il Signore Primordiale?

- Sarà al sicuro.

- Altri potrebbero trovarlo, no?

- No, non credo.

Pausa.

- Eri su Estagi in attesa che ti catturassero quindi?

- Sì.

- Perché pensavano di poterti costringere a risvegliare il coso lì...

- Aspar, il Cavalcacieli.

- Sì vabbè, Aspar. E quindi ti sei fatto portare alla loro base segreta e gli hai dato il ben servito?

- Sì.

- E ti nascondevi in quella caverna di appartamento per non farti trovare?

- Esatto.

- Non ha molto senso questa cosa, ti pare?

- Perché?

- Perché? Come perché? Se volevi farti catturare perché ti sei nascosto, scusa? Non avrebbe avuto più senso metterti in bella mostra così da farti prendere prima?

- La preda che si crede predatore è la preda più succulenta.

- ...

- Scusa. Era un detto delle mie parti.

- Posto incantevole, vero?

- Se ti piacciono sangue, violenza e tradimenti, sì molto.

- E comunque non ho capito...

- È una strategia di guerra che ho imparato quando ero un moccioso. Fingersi deboli per colpire forte. Ritirare le truppe, per far avanzare i nemici e poi accerchiarli e colpirli alle spalle impedendo la ritirata. Far credere a una manica di folli di voler mettere loro i bastoni tra le ruote senza farmi notare, farmi mettere nel sacco, dare loro la sensazione di condurre il gioco, non fargli prendere eccessive precauzioni e poi... Beh, dar loro quel che si sono meritati.

- È decisamente contorto e inquietante come ragionamento. Sembra una roba da assassino seriale.

- È roba da assassino seriale.

Un'altra pausa.

- Chi mi ha dato la pietra comunque?

- Dimmelo tu.

- Quelli che distribuivano le lettere! Il tizio arancione e quello di madreperla nera! Credi che lo abbiano fatto di proposito?

- Glielo andremo a chiedere. Di sicuro è stato qualcuno che voleva che venisse trovato.

- Dai Rotugani pazzi?

- O da me...

- Ho capito.

- Hai paura?

- Beh sì, per le parti flosce di Mardu.

- Bria, se tu...

- Non dirmi una cosa tipo "Se tu non vuoi stare con me" o simili perché ti do un calcio nelle palle.

- Veramente ti stavo per dire che, se tu starai con me, non permetterò a nessuno di farti del male.

- Oh...

- Eh...

Un'altra pausa ancora.

- Un'altra cosa...

- Sarei un po' stanco, Bria. Non puoi aspettare domani?

- Domani chissà che nemici dovremo affrontare. Probabilmente non avrò più la possibilità di farti la domanda.

- Sai che l'apprendistato dura almeno un anno ed è prorogabile, vero? Avremo tutto il tempo per discutere.

- Voglio solo chiederti qual è il tuo Talento. Non riesco a capirlo...

- Mai sentito parlare di Manipolazione Vrilatica?

- Oddei! - esclamò la ragazza, sbattendosi una mano sulla fronte - Questo spiega le allucinazioni in quel vicolo, la spilla e come hai bruciato i Rotugani...

Sul viso di Bria si disegnò un'espressione di appagamento per l'agognata risposta, che però scivolò via dopo qualche secondo per come era venuta.

Non si trattava di un Talento poi così comune nel Millemondi.

- È il potere dei Kallyriani...

- Già - confermò lui sardonico, guardandola negli occhi.

Già, pensò Bria tra sé. Questo voleva dire anche che quello non era il vero aspetto del Cercatore.

Orrendi ricordi di una vita passata provarono a fare breccia nella sua mente, ma lei li schiacciò subito senza darlo troppo a vedere. Fu aiutata dal fatto che Achero si voltò verso un punto in cima alle scale da cui proveniva una gran confusione.

- Come funziona esattamente? - chiese atona, guardandogli la nuca.

Un altro pensiero le balenò in testa, ma fu del tutto insensato. 

Achero non poteva certo essere quel Kallyriano.

- Roba complicata! - sentenziò dandole un'occhiata fugace - Più facile da mostrare che da spiegare. E ora torniamo ai nostri posti.

Si girò di nuovo e salì gli ultimi scalini, con lei che lo seguiva.

Bria non parlò per qualche istante, il tempo di convincersi di quanto assurdo fosse quanto aveva appena pensato. 

- E hai fatto tutta quella roba su Rotuga da solo! - affermò invece - Hai avuto fortuna a farti catturare nel momento giusto e farti portare al loro covo.

- Mmm?

- Sì insomma, non era detto che ti prendessero e ti portassero proprio là.

- La fortuna c'entra solo in parte. Mi avevano messo una Cercatrice alle calcagna con l'ordine di intervenire al momento opportuno. Peccato per loro che fossi già d'accordo con chi doveva darmi la caccia. E per il fatto del loro covo, beh... Ai supercattivi da operetta solitamente piace vantarsi con le vittime mostrando il loro smisurato potere. Contavo su questo per arrivare alle Cisterne.

Bria ignorò l'ultima parte e domandò invece - La cercatrice era Isabelle, per caso?

Erano arrivati al corridoio antistante il locale dei sedili. Il portello era chiuso, ma le urla dall'altra parte non giungevano loro certo meno forti per quello. 

- Siiiihhhhh... NO!

- Era lei veramente?!? Stavo solo scherzando!

- Ora basta!

E detto ciò, balzò avanti e finalmente spinse quella benedetta porta. Avrebbe cercato di riposare almeno un po', prima che arrivassero a destinazione.

Trambusto, pugni e calci volanti, urla e bestemmie. Corpi che si scontravano, si colpivano o che erano a terra già sconfitti.

Sul piano, il loro assenza, era scoppiata una rissa pazzesca.

- Ho capito - sentenziò pacato Achero e fece per voltarsi.

- Aspetta tu - lo bloccò Bria trattenendolo per un lato della divisa.

- Cosa?

- Obbrer! Vuoi lasciare quell'idiota là in mezzo?

- Chi?!?

- Il ragazzo con la spada e il pigiama - e gli indicò il punto dov'era rimasto, nascosto sotto uno dei loro sedili.

E certo, c'era anche il ragazzo in pigiama e spada da recuperare e...

- Dove stai andando?!?

Il ruggito, che le lanciò Achero, la fece sobbalzare.

- Ci penso io! Tu aspettami qui!

E le diede lo zaino.

---

Angolo dell'Autore: Salve gente! Bria continua a chiedere più informazioni ad Achero e si fa accenno a cose di una certa importanza. Bene! Se ne volete sapere di più, rimanete sintonizzati :p XD

Grazie sempre per leggere e alla prossima.

Ciaooo

   
 
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