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Autore: HeyCass    21/02/2024    1 recensioni
Quando la tempesta arriva,travolge ogni cosa.
Dalla storia:
Quando Yui aprì gli occhi ,al posto della creatura trovò davanti a se una figura vestita di nero.
"E ..tu chi diavolo sei?" Fu l'unica cosa che riuscì a pronunciare.
"E' davvero la prima cosa che ti viene in mente?” Chiese la voce,ma Yui continuò a guardare la figura incredula.
“Be sappi solo che sono quello che ti sta salvando la vita ,mi ringrazierai dopo" rispose la persona davanti a se, poi con quella che sembrava un'enorme spadone, talmente grande che Yui fu certa potesse essere più grande persino del suo stesso proprietario, colpì il mostro, allontanandolo.
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Jaggerjack Grimmjow, Kurosaki Ichigo, Nuovo personaggio, Sosuke Aizen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Master of puppets, I'm pulling your strings
Twisting your mind and smashing your dreams."
Metallica.

 




Yui si rigirava fra le mani No Arashi. 
La sesta espada l'aveva lasciata lì quella dannata notte e lei, l'aveva nascosta con cura, sentendosi in qualche maniere sollevata ad averla con se.
In quegli ultimi giorni non aveva fatto altro che cercare di pensare, ad un modo per poter scappare da lì o addirittura un modo di poter arrivare all'hogyoku, ma tutte le opzioni che aveva ipotizzato erano cose più o meno impossibili per lei, lì  sola dentro a las noches.
Ora che qualcosa nel rapporto con Aizen si era spezzato, sentiva la necessità di calcolare più piani di fuga possibili. Più ci pensava, più si rendeva conto che nelle sue condizioni, qualsasi piano avrebbe avuto un fallimento certo. 
Primo, sarebbe dovuta riuscire a scappare da un castello che sembrava un labirinto, secondo avrebbe dovuto affrontare tutti gli espada presenti in quel dannato posto ed era assolutamente certa di non poter sopravvivere.
E poi c'era Inoe... 
Non poteva immaginare di metterla in pericolo così, se solo avesse avuto la forza di poter battere, di vincere e di farla pagare ad Aizen e tutti i suoi espada...
Lo pensò, stringendo con forza la sua zampakuto.
D'improvviso la porta scattò, lei sussultò un attimo,  poi si mosse rapida andando a nascondersi insieme alla sua katana. Quando la porta si aprì, la sesta espada entrò come se nulla fosse. Lei alzò gli occhi al cielo, respirando per un secondo sollevata.
Perchè non bussava mai?  Pensò lei, scocciata.
“La vuoi smettere di entrare così!" Disse quella spuntando all'improvviso, l'espada rimase fermò nonostante lei fosse comparsa a quella maniera.
“Senti chi parla...” Disse lui, entrando nella stanza e mettendosi comodamente a sedere sul divano. Yui l'osservò, lascio la sua zampakuto nascosta sotto il letto e andò verso di lui, guardandolo con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate.
“Comodo?” 
“Molto.“ Rispose lui con faccia da schiaffi.
Yui sbuffò scocciata.
“Che vuoi?”
 “Aizen ti stava cercando.” 
Lei si paralizzò un momento.
“Perchè?” Chiese poi, sospettosa.
“E io che ne so!”
Lei lo guardò con timore, non le piaceva quella cosa, era da quel giorno che non lo vedeva.
Lui noto quella sua strana preoccupazione.
“Calmati. Vorrà solo parlarti...”
“Ma io non voglio..” Disse con semplicità lei.
“Non credo che tu sia nella posizione di poter anche solo rifiutare.”
Lei lo guardò e pensò che avesse ragione, sbuffò sonoramente, poi si voltò e andò verso il bagno per cambiarsi, immersa nei suoi pensieri.
Fece una doccia rapida ed uscì dalla stanza per cercare qualcosa nell'armadio, con addosso un asciugamano.
L'azzurro la guardò con un sopracciglio alzato.
“Che c'è?” Chiese lei, senza capire.
Lui sorrise.
“Smettila, non è il momento per queste cose!" Disse, cercando qualcosa nell'armadio.
Ma lui si era già alzato e a grandi falcate si era avvicinato a lei.
“Che fai?” Chiese, ma subito dopo sentì la presenza dell'azzurro dietro alle spalle, mentre una mano le spostava i capelli, il tanto da scoprire il suo collo.
Yui si immobilizzò sentendo il suo tocco.
Lui la circondò con un braccio per la vita, portandosela vicino, poi con delicatezza iniziò a baciarle la parte di collo scoperto.
“Smettila...” Disse lei, mentre sentiva le sue labbra morbide sulla pelle, voleva fermarlo, ma era così..
Si riprese da quel momento si voltò verso di lui, puntando il suo sguardo in quello dell'azzurro.
“No! E' pericoloso...”
L'azzurro la guardava con desiderio.
“Pensi che mi importi?” Chiese inclinando la testa.
“Dovrebbe...” Rispose lei, mentre la sua voce si faceva fiocca, persa nelle iridi azzurre di lui.
Poi successe di nuovo, si baciarono con voga e passione, sentendo il viscerale bisogno di sentire l'altro su di se, di toccarlo, di stregarlo, di averlo.


...



Camminava silenziosamente per i corridoi di Las nochese, mentre Grimmjow se ne stava poco più indietro di lei. Poteva sentire la sua presenza e percepire persino il suo respiro, era poco lontano, ma sentirlo lì la rendeva elettrica. Si poteva percepire, negli sguardi che ogni tanto gli lanciava lui e in quelli che buttava lei, quella dannata attrazione.
Stava iniziando a diventare qualcosa di difficile da nascondere, perchè quella cosa era sempre più forte, più incontenibile e irrefrenabile. 
Poco dopo arrivarono davanti alla porta della sala in cui Aizen la stava aspettando, ormai lo faceva da un po. 
Forse da troppo, avevano perso troppo tempo, pensò la ragazza lanciando l'ennesima occhiata all'azzurro.
Ad un certo punto, si rese conto della presenza di due persone davanti alla stanza, due persone che lei riconobbe in un istante.
Melony e Loly se ne stavano di fronte alla porta, ferme, quasi a fare la guardia. Quando le due arrancar la videro, sussultarono impercettibilmente, ma Yui lo notò. 
Le scrutò con lo sguardo più freddo che potesse fare, avanzò verso di loro con passo sicuro fino ad arrivare quasi alla porta, poi il suo sguardo ricadde in uno spiraglio da cui si poteva intravedere dentro alla stanza e Yui spalancò gli occhi.
Vide Aizen e poi riconobbe lei: Inoe.
La ragazza sentì un moto ti preoccupazione invaderle il cuore, poi quella si trasformò in paura ed infine in rabbia.
Odiava il pensiero che Inoe fosse sola con lui, senza avere la possibilità di proteggersi al cospetto di quello spregevole mostro . Strinse i pugni e avanzò rapida per aprire la porta, ma il suo cammino fu sbarrato dalle due arrancar. 
Yui alzò lentamente lo sguardo, il tanto di guardare entrambe con una furia negli occhi, tale da poter far tremare anche un espada.
 “Non puoi passare..” Disse una delle due con un filo di voce.
“Toglietevi!” Sibilò a denti stretti la ragazza. 
Quelle rimasero ferme lì, senza muoversi.
“Non puo..” Ma la bruna non finì la frase, Yui rapida tirò un pugno dritto alla bocca dello stomaco a quella, poi con la stessa velocità colpì con una gomitata la bionda lasciandole entrambe a terra sofferenti.
“OI!” La richiamò Grimmjow.
Lei si fermò un attimo lo guardò per un secondo, furiosa e preoccupata.
“Scusa..” Disse, prima di precipitarsi dentro alla stanza a falcate.
L'arrancar rimase fermò, avrebbe voluto fermarla, ma il suo sguardo l'aveva inchiodato lì, c'era qualcosa dentro alla stanza, qualcosa che l'aveva turbata.
Nel frattempo  Aizen, con il suo solito fare affascinante si avvicinò verso Inoe alzando una mano per afferrarle il viso: ma non riuscì mai a toccarlo.
Si ritrovò la mano di qualcun altro a prendere con forza la sua. 
“Non osare!” Sibilò a denti stretti Yui, comparendo d'improvviso e mettendosi fra loro.
Aizen rimase fermo immobile un po sorpreso, poi fece un mezzo sorriso prima di voltarsi verso di lei.
L'uomo sentì dentro un impeto di furia: avrebbe potuto distruggere Las Noches in quell'esatto istante, pensando al come quella ragazzina si  fosse permessa di guardarlo a quella maniera e soprattutto, di opporsi a lui con tanta insistenza. 
Cercò di calmarsi, ostentando una calma che non aveva.
Yui lo guardò affondo, il tanto di rendersi conto, di quanto tutto ciò lo avesse toccato, poi lasciò andare la sua mano e si mise fra lui e la sua amica.
Inoe si nascose dietro alle sue spalle, mentre Yui continuava a tenere il suo sguardo su quello dell'uomo.
“Aizen-sama!!” Urlò qualcuno precipitandosi dentro alla stanza.  
Ne Yui ne Aizen distolsero i loro sguardi.  
Nel frattempo, Melony e Loly doloranti, erano entrate dalla porta urlando.
 “Aizen-sama ci dispiace! Noi non abbiamo potuto fermarla!” Ammise una delle due, mentre abbassava la testa mortificata.
Ma lui non le degnò di una minima attenzione, mentre furioso continuava a guardare lei, lei che non aveva paura, che non abbassava gli occhi e che lo stava sfidando, proprio lì davanti a tutti.
“Mi stavi aspettando, no?” Disse d'improvviso lei.
Aizen strinse i denti, poi fece un mezzo sorriso.
“Esatto.” Rispose, continuando a guardarla.
“Melony, Loly potete andare ora.” Disse gentilmente l'uomo, sotto lo sguardo stupito di tutti. 
“Ma..” Si oppose una delle due.
Fu quello il momento in cui Aizen distolse lo sguardo da lei, il tanto di voltarsi verso le due arrancar, che impaurite abbassarono la testa.
 “Come desidera Aizen-sama!” Dissero all'unisono, poi lasciarono la stanza. 
“Grimmjow, non dovresti essere tu a tenere a bada la nostra ospite?” 
L'azzurro, che era entrato nella stanza, fece spallucce.
“La nostra ospite è piuttosto difficile da controllare.” Rispose quello senza farsi molti problemi. 
Aizen lo fissò con sguardo enigmatico, poi fece un altro sorriso.
“Puoi andare. Vedi di stare più attento, non vorrei che la nostra Yui-san potesse mettersi nei guai.” Disse con una velata minaccia l'uomo.
L'azzurro si fece improvvisamente serio, strinse i pugni, lanciò furtivamente un 'occhiata alla ragazza, poi uscì dalla stanza.
Yui portò una mano dietro alla schiena, facendo segno alla ramata di prenderla.
“Yui.” Disse quella sottovoce.
La ragazza si voltò per guardarla e gli schioccò un occhiolino, prima di tornare a rivolgersi verso l'uomo.
“Ora che sono qui, immagino che Inoe possa tornare nelle sue stanze, avrai qualcosa di importanti da comunicarmi.” Disse lei.
Aizen la fulminò con lo sguardo, poi sorrise affabile verso la ramata.
“Ma certo, la nostra Inoe Orihime può tornare nelle sue stanze a riposare.” Disse cortesemente l'uomo.
Inoe guardò prima lui, poi la sua amica, strinse la mano al pensiero di lasciarla lì sola con lui.
“Ci vediamo dopo, Inoe.” Disse dolcemente Yui, per poi lasciarla andare.
Inoe la lasciò con riluttanza, poi si voltò ancora titubante ed uscì dalla stanza, dove Grimmjow se ne stava lì ad aspettare.
Si guardarono un attimo entrambi stranamente turbati, poi l'azzurro vide le lacrime sgorgare dai suoi occhi castani, lui si mosse un poco staccandosi dal muro su cui era appoggiato,
“Ti prego..” Disse lei, improvvisamente. 
Lui non capì. 
“Ti prego, aiutala!” Continuò quella con disperazione nella voce. 
Grimmjow spalancò gli occhi per la sorpresa, non sapeva perchè quella stupida donna stesse chiedendo qualcosa del genere proprio a lui. 
A lui non gli fregava nulla di quella donna là, pensò...
Quel pensiero però si affievolì poco dopo, mentre una strana sensazione di preoccupazione e rabbia gli invasero il petto.
A lui non importava di lei, no? E se lo chiese con così tanta forza, da aver timore di sapere la risposta.
Tutto ciò non fece altro che infuriarlo, lui non avrebbe potuto far nulla per aiutarla, non contro quel maledetto shinigami. 
Lui non poteva battere Aizen, pensò con fastidio, un fastidio che crebbe tanto da lacerarlo dentro e si rese conto, con tanta amarezza, che il solo pensiero che quel bastardo potesse torcerle un solo capello lo disturbava, più di ogni altra cosa e allora capì..
Infondo, gli importava di lei, più quanto lui volesse e potesse ammetterlo.

Quando la porta si chiuse, rimasero solo loro due.
Da una parte lei e dall'altra Aizen.
Lei non l'avrebbe mai dato a vedere, ma sentì la paura crescere nel suo cuore. Infine, tornò a guardarlo e forse per la prima volta in tutto quel tempo, si rese conto di una cosa.
Lui stava guardando lei.
Proprio lei, Asai Yui ed il suo sguardo, non prometteva nulla di buono.
“Avanti, lo so che non vedi l'ora di farlo...”
“Cosa?” Chiese a denti stretti l'uomo.
“Uccidermi. Infondo se non ti servo per lei, a cosa ti servo a fare? Almeno facciamola finita in fretta, direi che ho perso fin troppo tempo a fingere di essere una brava ospite.” 
Fu un secondo,  un battito di ciglio e si ritrovò l'uomo ad un centimetro da lei, mentre con una mano la teneva per il collo stringendola.
Yui sussultò ma non si scompose, lo guardò dritto negli occhi.
“Non mi piace il tuo modo di fare! Sei un po troppo arrogante, forse non hai capito chi hai davanti. Potrei schiacciarti solo schioccando le dite e far sparire te e tutti i tuoi amici shinigami in un secondo.” Disse lui duro, ad un centimetro dal suo viso,
La sua prese sul collo aumentò, Yui portò una mano su quella di lui, senza staccare lo sguardo dai i suoi occhi infuriati.
Una parte di lei era seriamente terrorizzata, pensò fosse la finee d tutte le volte in cui era quasi morta, quella faceva quasi ridere. 
Avrebbe preferito morire con la sua katana fra le mani, pensò, ma la vita era davvero strana.
Lei sorrise.
“Oh andiamo, fallo! Fammi sparire, infondo sono solo una dannata umana che assomiglia alla tua fidanzata morta!”
“Non osare!” Disse lui stringendo di più, lei sentì il respiro mancare.
“Oso eccome, non avrai mai lei, perchè tutto quello che era lei, ormai sono io. Lei mi ha dato tutto e lo ha fatto per salvare me! Da uno come te!” Disse a voce spezzata, per la pressione sulla gola.
Lui si perse ancora una volta, lontano, in qualche ricordo, nei meandri più profondi della sua mente.
D'improvviso la lasciò andare.
Yui tossì, toccandosi dolorante, mentre lo guardava di sottecchi.
Lui camminò per la stanza pensieroso, senza dir nulla.
Lei l'osservò, scrutandolo con attenzione, mentre continuava a sentire la gola bruciare. 
Poi d'improvviso percepì una strana sensazione farsi spazio dentro di lei.
C'era qualcosa nell'aria, una sensazione che a lei parve così famigliare..
Qualcosa che aveva già sentito..
E lo riconobbe ancora una volta: l'hogyoku.
Lo percepiva, era vicino, non sapeva dire quanto ma era lì, da qualche parte, poteva percepire il suo potere nell'aria, come se l'aria fosse diventata elettrica all'improvviso. Scrutò l'uomo, poi si rimise dritta il tanto di guardarsi attorno. La sua mente si concentrò su quella sensazione e sulla percezione di quel potere nell'aria, ci pensò così allungo e cercò di chiamarlo con la mente.
Poi d'improvviso, lo sentì.
“Yui” Chiamò quello.
Lei sorrise. Era riuscita ad arrivare a lui, ovunque fosse, vicino o lontano, lei era riuscita ad arrivare a lui.
“Dov'è Fenice?” Chiese d'improvviso l'uomo.
Yui si voltò a guardarlo confusa.
“Chi è Fenice?” 
Aizen la scrutò un momento, cercando nei suoi occhi la menzogna e quando non la trovò si sorprese.
Lei non sapeva niente!
Se lei non conosceva Fenice allora i poteri di Kaori, non erano in lei o forse si...
 Come aveva fatto Kaori a darle i suoi poteri, senza passargli Fenice?
E come poteva lei avere una zampakuto diversa?  Perchè lei aveva una zampakuto di vento e non di …
Erano troppe le domande che ancora non avevano una risposta, per uno come lui che sapeva ogni cosa, ma di una sola cosa era certo, sicuro come non lo era mai stato.
Qualsiasi cosa potesse dire lei, lui era sicuro che Kaori fosse ancora lì.
Ne era certo.
Forse ora erano una cosa sola, ma Kaori era lì e lui avrebbe fatto di tutto per riportarla di nuovo in vita.
Di nuovo insieme.
Aizen si voltò e fece un sorriso affabile verso di lei.
“Forse, ho ancora bisogno di te, Asai Yui.”
Lei non capì le sue parole, ma non le importavano, non lo stava ascoltando, era concentrata su quella sensazione, sul potere di quell'oggetto così forte e misterioso.
Si mosse per avvicinarsi a lui  e quando fu vicino, piantò il suo sguardo in quello dell'uomo, poi portò una mano sul suo petto, delicatamente.
Lo sentì: sulle dite, sotto la pelle e dentro alle vene.
Percepì il potere dell'hogyoku e si rese conto di una cosa: lui lo emanava! 
Era lui ad  emanare quel potere.
Era sicura lo avesse lì con lui, era certa che la sfera si trovasse in quella stanza e che Aizen lo avesse con se. Lo cercò ancora, dentro alla sua testa, lontano, lì fra le fibre del suo cuore, cercò di chiamare l'hogyoku, forte abbastanza da fargli sentire che anche lei era lì.
“Lo so” Rispose lui, chissà quanto lontano o vicino.
Lei sorrise.
Forse se avesse avuto più tempo, se solo avesse trovato quella dannata sfera...
Lei era sicura che senza l'hogyoku Aizen Sosuke non fosse nulla.
Infine, si allontanò da lui, staccando la mano dal suo petto.
“Reciproco.” Disse infine lei.
Lui non capì quella risposta e la guardò enigmatico. 
I loro sguardi si incastrarono per un momento: entrambi bruciavano dalla voglia di poter distruggere l'altro.
Aizen ci pensò, doveva mantenere la calma. Non si sarebbe fatto accecare dalla rabbia e dalle parole provocatorie di lei,  avrebbe pazientato e poi finalmente, il momento giusto sarebbe arrivato e allora, lui avrebbe riavuto la sua amata.
Sorrise verso di lei, affabile, le toccò il viso con una mano.
"Puoi tornare nelle tue stanze, Asai Yui" Disse lui, con il suo solito fare affascinante.
Yui sorrise leggermente, dopo di che fece un passo indietro, staccandosi dalla sua presa e si voltò per andare verso la porta e mentre usciva, pensò ad una sola cosa:
non aveva la minima idea di cosa sarebbe successo da quel momento in poi, eppure in un modo o nell'altro, nonostante lei non fosse nessuno, non fosse forte  come lui o potente abbastanza, lei avrebbe trovato un modo per sconfiggere Aizen Sosuke.
A qualunque dannato costo.
  
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