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Autore: paiton    23/02/2024    0 recensioni
Leggendo i libri di Jung mi sono imbattuto nell’argomento che lui definisce “Sincronicità”: nella sua ampia trattazione parla di fenomeni acausali che sfuggono alla determinazione scientifica degli eventi per il semplice fatto che, per definizione, la scienza vuole che gli esperimenti si verifichino uguali un certo numero di volte per essere considerati validi e teorizzabili. Di seguito indicherò tre eventi che mi sono accaduti nel corso degli anni, l’ultimo qualche settimana fa. Sottolineo che non ho tutt’ora capito come possa essere possibile il verificarsi di queste percezioni. Dariex ha teorizzato che una persona su quattro milioni ha percezioni telepatiche, non mi ritengo di certo un caso all’interno di questa bassissima probabilità tuttavia credo che esistano fenomeni della nostra psiche in grado di prevedere alcuni eventi (ripeto, tutt’ora non ne comprendo il senso né come sia possibile ma devo concludere per forza che sia così). I miei prossimi tre racconti sono reali, non frutto d’immaginazione. Li riporto perché mi piacerebbe sapere se eventi simili sono capitati anche a te. Ho pensato a lungo prima di capire se questi fatti potevano essere ricondotti a semplice casualità ma non è così.
Genere: Generale, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tra le altre cose non sogno quasi mai o per lo meno ricordo i sogni molto ma molto raramente, quindi i sogni che riporterò sono bene impressi nella mia mente perché intensi.


Sogno primo:

“Sono in macchina con mia sorella più piccola, quella bionda, sto guidando (ho 25 anni e lei ne ha 16), faccio una frenata mentre sterzo: L’auto si capotta sottosopra e finisce dentro un fosso sbattendo forte (questo è un sogno ricorrente, cioè che ho fatto più volte ma di solito mi svegliavo in questo punto). Mia sorella sa che ho fatto apposta a causare quell'incidente e mi guarda con aria stupita, perché anche negli altri sogni non ci facevamo male.

Non gli ho procurato danni con il brutto incidente, allora le dico: "ti ho solo fatto uno scherzo, in realtà l'incidente non è mai avvenuto" e continuo a guidare lungo la strada come se tutto fosse un film, come se fosse stato solo un Flashback o una falsa, brutta premonizione. A quel punto arriviamo in una strada che si trova nel mio paese, non lontano dalla nostra abitazione dove vive una mia amica, ma tutto è diverso dalla realtà: in una salita semplice, al posto della strada asfaltata c'è una gradinata. Salgo per la gradinata saltellando avanti e indietro con la macchina.

Arrivato alla fine della gradinata vedo che la strada si restringe sempre più. Istantaneamente ci ritroviamo fuori dalla macchina a camminare in avanti. Guardo in giù e vedo che la strada finisce nel vuoto, ai lati della carreggiata ci sono le abitazioni reali della via del mio paese, sospese nel nulla. Io e mia sorella continuiamo a camminare lentamente in avanti, fianco a fianco verso lo strapiombo, lei sulla sinistra, io sulla destra.

Dove finisce la strada, dalla mia parte ci sono delle mattonelle rettangolari, sempre sospese nel nulla, che si intervallano a piccole zone dove c’è il vuoto; una mattonella su due ha appoggiato, su un lato, un vaso di gerani rosa (fiori che piacevano molto a mia nonna). Capisco che è pericoloso continuare su quella strada e mentre mi avvicino sempre più allo strapiombo, curioso guardo di sotto e vedo che siamo a quaranta metri d’altezza circa (sotto c'è un'altra strada asfaltata con a fianco altre villette con giardini).

Più mi avvicino allo strapiombo più sento la paura salire. Mi volto a guardare mia sorella che osserva distrattamente solo la case sulla parte destra della strada, con il collo completamente voltato a destra; non si è resa conto dell’esistenza di uno strapiombo (anche perché lì non ci dovrebbe essere), allora le sto per urlare di stare attenta ma ormai ha già messo un piede nel vuoto. Cade giù, ma agilmente (perché molto prestante fisicamente) si gira di centottanta gradi e si aggrappa con una mano, appoggiando il gomito all'orlo dello strapiombo. In quel momento tiro un sospiro di sollievo, le allungo un braccio per aiutarla, ma lei non sembra preoccupata (so che lei da sola non riuscirebbe a risollevarsi), quindi osserva la strada asfaltata situata a quaranta metri d’altezza sotto di noi; vede che a lato della strada c'è una zona dove la terra è appena stata arata (e dall'alto le sembra morbida), si lancia cadere nel vuoto verso la terra e mentre vola giù mantiene una posizione a gattoni (come per minimizzare la velocità di caduta e atterrare con la maggior area possibile per farsi meno male). Accelera verso il basso e quando atterra produce un rumore attutito, come se si fosse gettata nella neve fresca. Era consapevole di quello che faceva. Ho solo la sensazione che sia fatta male ma che non sia morta, e ho la sensazione che il tutto sia un sogno... poi mi sveglio!”

Mi sono svegliato quasi divertito per tutte le stranezze che accadono nella parte onirica del mio cervello!
Poi mi sono chiesto che significato poteva avere quel sogno strampalato e l’ho trascritto la sera stessa, il 5 marzo 2014 sul forum “Scrittori della notte”. Un paio di giorni dopo stavo pranzando a casa dei miei genitori, visto che a quel tempo facevo ancora l’università. Mia sorella entrò in casa alle due come ogni giorno, perché tornava con l’autobus di linea delle ore 14 e, appena ci incontra ci comunica che, al liceo, una ragazza si è lanciata dalla finestra. Si è fatta male ma non è in gravi condizioni.
A quel punto ho pensato subito al sogno. Diciamo che c’è una bassa probabilità nella nostra città che i ragazzi si lancino dalle finestre, non avevo mai sentito notizie del genere nella mia città prima di quel giorno, la mia è una piccola città. A breve gli altri due sogni che si sono verificati, molto più particolareggiati sull'evento predetto rispetto a questo, il giorno dopo che il mio inconscio li ha prodotti.
Comunque Jung va a scomodare il determinismo Schopenaueriano quando tratta questo argomento, dice che questi fenomeni derivano dalla nostra capacità intuitiva e li chiama "speculazione trascendente".

 
   
 
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