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Autore: paiton    02/03/2024    0 recensioni
Leggendo i libri di Jung mi sono imbattuto nell’argomento che lui definisce “Sincronicità”: nella sua ampia trattazione parla di fenomeni acausali che sfuggono alla determinazione scientifica degli eventi per il semplice fatto che, per definizione, la scienza vuole che gli esperimenti si verifichino uguali un certo numero di volte per essere considerati validi e teorizzabili. Di seguito indicherò tre eventi che mi sono accaduti nel corso degli anni, l’ultimo qualche settimana fa. Sottolineo che non ho tutt’ora capito come possa essere possibile il verificarsi di queste percezioni. Dariex ha teorizzato che una persona su quattro milioni ha percezioni telepatiche, non mi ritengo di certo un caso all’interno di questa bassissima probabilità tuttavia credo che esistano fenomeni della nostra psiche in grado di prevedere alcuni eventi (ripeto, tutt’ora non ne comprendo il senso né come sia possibile ma devo concludere per forza che sia così). I miei prossimi tre racconti sono reali, non frutto d’immaginazione. Li riporto perché mi piacerebbe sapere se eventi simili sono capitati anche a te. Ho pensato a lungo prima di capire se questi fatti potevano essere ricondotti a semplice casualità ma non è così.
Genere: Generale, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Periodo universitario, ho terminato le scuole superiori da circa cinque anni.

“Mi trovo davanti al Duomo della mia città, il passeggio è molto tranquillo, è buio e in giro non c’è molta gente. Questo significa che sono più o meno le nove, tutti stanno ancora mangiando ed i negozi sono ormai tutti chiusi, i ragazzi devono ancora iniziare ad uscire di casa per farsi qualche birretta nei bar. Reincontro, dopo tanti anni, il mio professore di filosofia di quarta liceo, un uomo molto impegnato sia socialmente che politicamente.

Io e gli altri miei compagni di classe lo stimavamo molto, ci sapeva fare, era simpatico, uno alla buona insomma e ci insegnava sempre argomenti molto utili e applicabili nella realtà, con lui studiavo volentieri perfino la Storia (è sempre stata la materia che odiavo di più perché imparare a memoria non è mai stato il mio forte). Lo vado a salutare perché sono felice di incontrarlo dopo tanto tempo e gli chiedo dove stia insegnando, al momento, visto che in passato era precario.”

Il sogno finisce in questo modo, stranamente me lo ricordo in maniera molto precisa al risveglio ma non ci do particolare peso.
La sera stessa mi reco in piazza a Ferrara con la fidanzata, dobbiamo incontrare amici, è una sera come tante altre, un giovedì tranquillo. Appena passiamo davanti al Duomo notiamo un uomo in camicia bianca che sta giocando con un bambino. È il mio professore di filosofia del liceo.
Guardo la mia fidanzata con l’aria di chi ha appena visto un fantasma e le confido subito che la notte prima avevo sognato la stessa situazione ma il bambino non c’era. Vado a salutare il Prof, lui si ricorda di me, capisco che in questi anni è ovviamente diventato padre e alla mia domanda risponde che al momento insegna a Cento, è entrato in ruolo quello stesso anno e gli hanno assegnato una sede un po’ fuori città.

La cosa che, a suo tempo, mi aveva sconcertato era proprio la precisione della situazione che mi era apparsa in sogno: sia il luogo che la persona incontrata erano esattamente coincidenti nella realtà e nel sogno. La probabilità che un fatto del genere avvenga è assolutamente molto bassa, non saprei nemmeno come calcolarla ma sicuramente è molto molto bassa, anche perché un genitore con il bambino piccolo raramente sta fuori casa a quell’ora, una coincidenza davvero molto strana calcolando anche che non avevo mai sognato prima di quel giorno il mio professore di filosofia.

Assumere che questo sogno sia un caso è per me fuori discussione. Il primo sogno che avevo fatto poteva essere interpretabile ma questo è stato di una precisione più che chirurgica. La formazione scientifica che ho conseguito (sono chimico) mi porta a ricercare un significato in tutti i fatti che avvengono.

Jung scrive: “Che una notizia venga sognata poco prima del suo verificarsi è un’esperienza relativamente frequente.” Come quando stiamo pensando ad una persona e questa ci manda un messaggio, oppure ci chiama al telefono, “Sincronicità significa simultaneità di un certo stato psichico con uno o più eventi esterni che appaiono paralleli significativi della condizione momentanea soggettiva…” Non ho capito esattamente cosa intende dire lo psicologo tuttavia poi scrive “… L’inconscio spesso la sa più lunga della coscienza...”

“Eventi sincronistici si basano sulla contemporaneità di due stati psichici diversi. Quando entrano in gioco eventi futuri questi ultimi possono essere vissuti al presente come immagini psichiche, quasi che l’evento obiettivo fosse già presente. L’obiettività di questi fatti sembra separata dalla mia coscienza nello spazio o nel tempo. Spazio e tempo sono in realtà una stessa e unica cosa (questo è stato formalizzato nella teoria da Albert Einstein) ….
Alla fine si è costretti a supporre che esista nell’inconscio una conoscenza a priori, una presenza a priori svincolata da ogni base causale. Il fenomeno della sincronicità è dunque la risultante di due fattori:
Primo un’immagine inconscia si presenta direttamente o indirettamente alla coscienza come sogno, idea improvvisa o presentimento;
Secondo un dato di fatto obiettivo coincide con questo contenuto. Ci si può meravigliare in egual misura del primo o del secondo fatto.
Chiunque può influenzare magicamente ogni cosa, se cade preda di un grande eccesso. La rappresentazione coincidente prende le mosse dell’inconscio e rientra quindi tra quelle idee che sono indipendenti da noi.”
 
La grande sorpresa da cui sono stato investito quando ho visto il mio professore di filosofia è la stessa da cui sono state rapite le persone negli avvenimenti documentati da Jung (libro Bollati Boringhieri, L’analisi dei Sogni, gli Archetipi dell’inconscio e la Sincronicità) e altri studiosi.
   
 
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