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Autore: Antosnape    24/02/2024    0 recensioni
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Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Erano le ore 23,30 e mentre Severus Piton era assorto i una delle sue letture serali, puntalmente accompagnate da un buon bicchiere di whiskey incendiario, udì un delicato bussare alla sua porta. << Non si riesce in nessun modo a stare tranquilli... >> brontolò mentre andava ad aprire. << Granger...e tu cosa ci fai qui?? >> << Buon compleanno, Professore. >> rispose Hermione porgendogli due pacchettini con le sue graziose mani. << Come lo sai?>> chiede lui, impassibile. << Lo so da sempre, mi fa entrare? >> <> << E' molto semplice, Professore. Sapevo che oggi è il Suo compleanno e prima di mezzanotte sono venuta a portarle un piccolo pensiero e ...in questo scatolino piccolo c'è un dolcetto che ho preparato con le mie mani per omaggiarLa, sperando possa piacerLe. E...Le ho chiesto se posso entrare per fare due chiacchiere con Lei. >> gli rispose Hermione mostrandosi almeno un minimo impacciata. << Non è mia consuetudine far entrare studenti nel mio appartamento, soprattutto studentesse...Apparirebbe molto sconveniente. Non trovi? Inoltre, è ancora meno frequente che studenti vengano a bussare alla mia porta, soprattutto se si tratta di quelli appartenenti alla casa di Grifondoro. Tuttavia... >> inarcò un sopracciglio, accennò una bozza di sorriso con mezzo labbro acuendo una fossetta che gli incorniciava la bocca e continuò << ...Come potrei mandare via la ragazza che mi ha salvato la vita, mi ha curato ed accudito mentre ero agonizzante in una pozza di sangue? >> Gli occhi di Hermione brillarono, ma taceva non sapendo cosa aggiungere. << Tra l'altro, se qualcuno dovesse vederci parlare sull'uscio, per me dare spiegazioni sarebbe ancora più seccante che farti entrare. >> e fece un cenno col capo. Hermione entrò e la porta alle sue spalle si chiuse. Era finalmente e per la prima volta negli appartamenti del Professor Piton, aveva il cuore in gola, si guardava intorno con stupore: era tutto così oscuro e maniacalmente ordinato; tutto profumava di libri, di pergamena, di menta. Severus Piton interruppe i pensieri della studentessa: << Granger, premetto che non ce n'era bisogno. Cosa mi hai portato, comunque? >> Difatti, era tanto compiaciuto quanto imbarazzato: era dall'infanzia che non riceveva un regalo per il suo compleanno. << Lo apra, Professore. >> disse porgendogli il primo pacchetto. Lo scartò e rimase in silenzio a scrutarlo lasciando trapelare un alto indice di gradimento. << Dove lo hai trovato? >> Si trattava di un introvabile libro di pozioni. << Se anche sono una Grifondoro, deve ammettere che sono l'alunna più brillante di tutta Hogwarts. >> Piton alzò un sopracciglio e annuì. << Un'insopportabile So-Tutto-io. Si. Comunque... è un pensiero molto gradito. Grazie. E l'altra confezione...dicevamo... di che si tratta? >> << E' un pasticcino che ho fatto con le mie mani per Lei... D'altronde, solo per Lei avrei potuto farlo. >> Piton la fermò << Dimmi, Granger... Ti sei pentita di avermi salvato la vita ed ora vuoi porre rimedio alle tue azioni? >> e, sorridendo, continuò: << Fammelo assaggiare. >> Hermione era felice, la sua tanto bizzarra quanto azzardata iniziativa aveva avuto un riscontro positivo. Gli porse, dunque, l'altra confezione. Piton portò alla bocca un pezzetto di muffin al cioccolato fondente, lo trovò veramente buono. Poi si ricordò delle buone convenzioni << Vuoi favorire? >> << No, Professore. Sono giorni che ne sto mangiando per migliorare la ricetta affinché potessero essere impeccabili oggi. >> Lui continuava a masticare finché non arrivò al cuore del dolcetto: una ciliegia liquorosa tanto gustosa quanto tale in quell'istante gli appariva la sua interlocutrice, ma tosto allontanò questo sacrilego pensiero che per una frazione d'istante gli aveva sfiorato la mente. << Quindi sono giorni che ti stai dilettando ai fornelli per me? >> << Probabilmente, lo avrei fatto già prima della guerra. Ma quest'anno proprio non potevo evitare >> << Hermione >> - l'aveva chiamata per nome solo quando era agonizzante dopo essere stato brutalmente ferito da Nagini - << non ti ho mai detto grazie per tutto quello che hai fatto per me. Non lo meritavo. >> << Io avrei fatto qualsiasi cosa per evitare che Lei morisse. In quel momento avrei pagato anche con la mia stessa vita. >> rispose Hermione dandogli le spalle. Non sapeva nemmeno lei perché quelle parole stessero fluendo così naturalmente dalle sue labbra, ma, in fondo, le sentiva ed era giusto buttarle fuori. << Sei una ragazza speciale. Unica. Testarda. Insopportabile. Se tu non fossi stata lì... io ora non sarei qui. Ma la tua vita vale molto di più della mia... Tu sei giovane, brillante. Piena di speranze. Io invece sono... >> Nonostante avesse visto con gli occhi la Morte, il Professor Piton continuava a considerarsi quanto di più ripugnante fosse al mondo. Hermione ritornò a guardarlo in volto, ma non negli occhi << Sono felice che Lei sia qui. E, soprattutto, sono felice di essere io qui con Lei, nel Suo appartamento. >> Una ventina di secondi di silenzio, assordante...Imbarazzante. Poi, Hermione andò verso di lui ed azzardò un abbraccio: nel momento in cui anche lui l'avvolse a sua volta fra le braccia nella sua mente echeggiavano il respiro pesante di lei e la voce rotta quando lo aveva soccorso a seguito dell'attacco del serpente di Voldemort ed è a lei che aveva chiesto di raccogliere la sua lacrima per conservare le sue memorie e difendere la sua verità qualora fosse morto. Durante tutto il resto della guerra Hermione si era occupata solo di lui, non aveva vissuto che per lui e quel vecchio misantropo non le aveva mai mostrato un minimo di riconoscenza. Severus fece per allontanarsi - quell'abbraccio stava durando troppo ed era opportuno interromperlo – la guardò in viso e spostandole col dito un ricciolo dalla fronte << Granger, abbi cura di te. Sempre. >> Hermione avrebbe voluto sbattergli in faccia tutto il suo amore, raccontargli che da quando lo aveva soccorso non faceva altro che vivere per lui. Come lui aveva fatto per Lily. E anche da ragazzina di quella figura tenebrosa aveva subito un certo fascino... Tuttavia, non era ancora il momento: già poteva considerare un successo essere riuscita a varcare la soglia del suo appartamento. << E' strano sentirla parlare così. >> disse sorridendo. << Per te a quest'ora è vietato vagare per il castello. E' necessario che tu rientra nel tuo dormitorio. >> rispose Piton spegnendo quell'alone di magia che sembrava fare da cornice alla loro interazione.
   
 
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