Questa storia ha partecipato al Writober 2021

Prompt:  Kaira (pumpWORD)

2

Luke è rimasto indietro. La cosa non lo sorprende. Si sarà smarrito in uno dei suoi sogni ad occhi aperti e Ben ha tutta l’intenzione di approfittarne.

Lo scroscio dell’acqua che scorre è potente e impetuoso e Ben ne fiuta l’odore mentre attraversa il bosco.

Adora esplorare da solo. Non gli capita abbastanza spesso. Suo zio tende a tenere il suo guinzaglio molto corto.

Ben non lo biasima per questo. La responsabilità sulle sue spalle è enorme. Ma a volte Ben vorrebbe correre avanti. E non solo come sta facendo adesso.

Le sue capacità sono di molto superiori rispetto a quelle dei suoi compagni, ma sembra che Luke sia preoccupato all’idea di riconoscerlo. 

Lui è il Maestro. Sa di sicuro cosa è meglio per me, si dice raggiungendo un’ampia radura che costeggia un fiume le cui acque argentee scorrono cariche e gonfie per le piogge recenti. 

Il corso d’acqua si biforca e, al centro, un isolotto ricoperto di alberi scuri ha l’aspetto di una fortezza.

Ben si guarda alle spalle. Luke non è ancora in vista.

Posso riuscirci, pensa, appellandosi alla Forza e spiccando un balzo oltre il corso d’acqua fino ad atterrare malamente fra gli alberi. Lo spazio fra un tronco e l’altro è minimo.

“Accidenti…” Ben si guarda le mani e le ginocchia scorticate. “Complimenti vivissimi, Ben Solo…”

“Ben, dove sei?”

Lui si volta d’istinto anche se quella voce ha qualcosa di strano. Una nota dissonante.

Luke?

Lo vede. Tra gli alberi, evanescente come un’ombra.

È un ragazzo dai capelli rossi e ha più o meno la sua età. Impugna una spada laser blu e la muove abilmente fra i tronchi senza sfiorare nemmeno una foglia. Ha qualcosa di tremendamente familiare.

Uno spettro?

La sua figura non è concreta. Il bosco è visibile in trasparenza oltre il suo corpo.

Forse è qualcuno che è vissuto qui molti anni fa… un Jedi delle antiche ere…

“Ben!” 

Di nuovo Luke. Ma in quel momento lui capisce che  richiamo non viene da dietro di lui.

Luke si sta avvicinando al ragazzo. Ed è diverso. Non ha barba. I suoi capelli sono più corti. E il modo in cui guarda il ragazzo dai capelli rossi è colmo di tenerezza. E inoltre…

Anche lui è evanescente. Non sono spettri. Sono…

“Ben…” Quella strana versione di Luke appoggia una mano sulla spalla del ragazzo. “Vedo che sei migliorato, figliolo. Io e tua madre siamo fieri di te.”

Il ragazzo si volta, spegnendo la spada laser. “Questo posto è bellissimo. È così diverso da Ossus…”

“Ben!” Lui sobbalza. Perché la mano sulla sua spalla è quella di Luke. Quello che lui conosce. Suo zio. “Cosa stai guardando?”

Suo zio non riesce a vederli. I due Jedi che non appartengono a quel mondo si fanno sempre più evanescenti fino a scomparire del tutto. 

“Credo che qui ci sia una specie di Vergenza della Forza, Maestro.” Non sa se sia giusto parlargli del ragazzo. Del figlio che, nella sua realtà, non ha avuto. Potrebbe causargli dolore.

No. Lui è Luke Skywalker. Il grande Luke Skywalker. Lui sa come non cedere alle emozioni. E io sarò come lui, un giorno.

“È vero” gli risponde Luke. “Ma non credevo che fossi già in grado di percepirla. Continui a sorprendermi, Ben. La Forza ti ha mostrato qualcosa?” il tono di Luke si fa preoccupato.

Chissà  cosa teme…

Ben gli sorride per tranquillizzarlo. “Sì. Solo cose belle.” Poi accende la sua spada. “Iniziamo?”