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Autore: DonVito009    26/03/2024    0 recensioni
Niccolò Tasso, spinto dal desiderio di respingere la propria malattia che lentamente lo sta consumando, sceglie di iniziare l'università alla Duke, in America. Qui decide di spingersi oltre, di iniziare a vivere, ma ben presto si troverò avvolto in una serie di reazioni a catena che porteranno alla propria maturazione, perdendo di vista il limite morale tra bene e male.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sotto le palpebre stanche di Tasso scorrevano innumerevoli istanti impossibili da afferrare, momenti effimeri di una vita indesiderata, appiattita da una personalità debole. Nei meandri della mente, sotto ai cumuli di pensieri ossessivi, in sottile rilievo si celava la paura di aver sprecato un’occasione, un treno impossibile da dirottare. Un errore dal quale bisognava apprendere, tenerlo vivo, nutrirsi di esso, persino quando il desiderio portava altrove, distante, nella direzione opposta. Per questo lui era lì, in quella nuova realtà, a ricordare cosa aveva perduto, per non rifarlo; per non morire.
Aprendo gli occhi stanchi, tanto fragili da essere pronti a divulgare lacrime, il cui verde aveva smarrito il proprio colore, Tasso tornò nella propria realtà, fragile come si mostrava, a un centimetro dal spezzarsi, due dal rimanere in vita. Una pelle mediterranea, non priva di imperfezioni, gli colorava il volto fanciullesco, tanto giovane dal dirottare chiunque tentasse di indovinare l’età. Un paio di occhiali tondi, sottili, coloro oro nascondevano gli occhi tristi, e tanto folti e spettinati risultavano i capelli castani, da ritrovarsi costantemente con dei ciuffi a offuscargli la vista. Gli abiti scoordinati, privi di alcunché color vivo, rispecchiavano quella che era la figura malinconica di un ragazzo d’oltre oceano, straniero tra gli stranieri, in cerca di un posto come molti altri fuori dalla sua finestra.
Le orecchie di Tasso iniziavano a percepire un lieve cliccare di tacchi, un suono molto lontano, il cui ritmo spedito si avvicinava sempre più, divenendo in pochi secondi non più suono, ma materia. La porta dietro il giovane si aprì.
 L’ufficio piccolo in cui sedeva gli trasmetteva insicurezza, le mura intorno a lui gli davano la sensazione di starlo comprimendo, alte e cariche di arredamenti di un vintage difficile da decifrare. La sedia sottostante era rigida e scomoda, il pavimento di un colore eccessivamente acceso dava la sensazione di star tremando, e tanta era l’ansia che lo possedeva da convincerlo che da un momento all’altro una voragine si sarebbe aperta sotto di lui.
  • Niccolò. –
La donna dall’aspetto giovane ed ordinato, sui trenta anni ma capace di mostrarne meno, dai capelli castani corti e occhi tenuti dietro un paio di occhiali troppo grandi per il suo viso piccolo, allungò la mano in avanti, posando di fronte a Tasso un bicchiere di acqua. Quella donna era famigliare, e per un lungo momento Tasso faticò ad attingere alle sue memorie, poi si ricordò: era la responsabile con cui aveva comunicato nell’ultimo mese.
 
  • Immagino che il tuo arrivo qui ti abbia scombussolato parecchio. Bevi, prenditi un momento, abbiamo tutto il tempo necessario. –
Bevve un sorso d’acqua: scendeva giù con fatica, aveva un sapore diverso, estraneo, ma se lo fece andare bene. Annuì, facendo segno che tutto si fosse tranquillizzato, che poteva continuare, mentendo con il solo scopo di andarsene quanto prima da lì.
 
  • Io sono Emma Ward e come sai io sono la tua responsabile per il percorso accademico qui alla Duke. Qui con me oggi ho chiesto la partecipazione a Camilla Sallow. Lei studia il tuo stesso indirizzo ed è del secondo anno; ti aiuterà con lo studio. Ho ritenuto importante per te possedere una figura quanto più appropriata alla tua età, affinché risulti meno difficoltoso la comunicazione. Ritengo però importante sottolineare che per quanto riguarda problemi di qualsiasi ambito, la mia email e la mia porta sono sempre disponibili. –
La cordialità e la sua capacità di apparire quanto più rassicurante erano certamente capacità su cui si era soffermata molto nella sua carriera, difatti trasparivano da ogni movenza, parola ed espressione. Tasso si senti rincuorato, la paranoia di dover affrontare una persona diversa da quella fin da allora incontrata solamente in videochiamata lo aveva tormentato, e riuscire a levarla dall’ammasso di paranoie era certamente un sollievo per quanto minuto.
Annuì, voltandosi in direzione di quella sconosciuta seduta al suo fianco, il cui respiro si percepiva appena, così come la sua presenza. Un viso asciutto, maturo, su cui non si accennò nemmeno l’ombra più remota di un sorriso. Due occhi grandi, verdi come i suoi, incorniciati da occhiaie mascherate in maniera frettolosa e mal riuscita, che non riuscivano a trasparire niente della sua persona; e tanto erano suggestivo il suo sguardo, da non riuscire a mantenerlo per più di qualche secondo.
  • Piacere di conoscerti – disse con tono piatto, da prassi.
Tasso le tese la mano, e quando ebbe toccato la sua pelle, ebbe la sensazione di star toccando un morto. – Il piacere è mio. –
 
Con disinvoltura, Camilla tornò a dedicarsi la sua totale attenzione alla responsabile, e nonostante essa avesse iniziato a parlare, Tasso ammirò il suo profilo: il naso piccolo e le labbra arcuate sembravano gli unici due elementi fuori luogo nella sua intera figura, tutto il resto apparivano rigidi, pur non perdendo la sfumatura di un’eleganza non totalmente omogenea, quasi non le appartenesse.
  • Le lezioni sono iniziate, sull’app troverai tutti gli orari. Ho avvertito i professori sul tuo arrivo e informato loro su tutto il necessario. Non ti sforzare, lascia che tutto prenda il ritmo in maniera quanto più naturale possibile. Questa è l’inizio di un nuovo percorso scolastico, certo, ma anche una nuova fase di vita, una possibilità di sperimentale qualcosa di differente, di nuovo. Dai tempo al tempo e vedrai che tutto inizierà a risultare meno complesso e difficile. – Finì il suo discorso con tenero nei suoi occhi, e Tasso non riuscì a non abbassare la guardia, a dare quel piccolo frammento di fiducia a quella donna che tanto di lui sapeva. – Fisso già da ora un appuntamento con te per la prossima settimana, venerdì, così mi aggiorni e insieme vediamo come poter migliorare, ovviamente se si presenta la necessità. –
Tasso annuì, rigido come la sua compagna. Aveva domande, ma non si sentì di esporle, non ancora almeno e sicuramente non davanti a quella Camilla. Forse riusciva a fidarsi della responsabile, più per necessità che altro, ma sicuramente ne sarebbe passato di tempo prima che potesse esporsi con quell’enigmatica ragazza corvina. In cuor suo strillava una forma sottile di rabbia davanti alla consapevolezza che un’altra persona fosse al corrente della sua situazione, che potesse scorgere la verità che tanto Tasso tentava di sotterrare. Chiudere gli occhi davanti a un problema non fa sparire quest’ultimo.
  • Il mio ruolo mi blocca qua, in questo ufficio, a distribuire informazioni, per questo ho chiesto la presenza di Camilla. Mi rendo conto che tu non fossi al corrente di una tutor, è una prassi che abbiamo reputato necessario aggiungere all’ultimo momento. Non è una studentessa qualsiasi, la sua scelta non è stata per niente casuale, questo tengo a sottolinearlo. Lei è la migliore studentessa del suo anno, una figura necessaria per il tuo stabilimento qui al collage. Lei è la mia spalla destra, colei che raggiunge punti dove io non ne sono capace, vorrei che ti fidassi tanto quanto ti fidi di me. –
Tasso annuì una seconda volta, gli occhi fissi sulla pila di libri di fronte a sé, trovando tra di essi l’Eneide di Virgilio.
La donna percepì il disagio del ragazzo e di conseguenza lasciò per un’altra volta quello che necessitava aggiungere. – Ora andate, la valigia si trova nel tuo dormitorio Niccolò, Camilla ti accompagnerà. Noi ci vediamo qui venerdì alle 11:00. Ti scrivo un’email per ricordatelo il giorno prima.  Mi auguro che tu ti possa sentire quanto più a casa possibile. Arrivederci Niccolò. –
Accompagnò i due ragazzi alla porta, lo sguardo atterrito di fronte alla figura vacillante di Tasso, il cui malessere sembrava averlo nuovamente colpito. La consapevolezza che Camilla fosse lì la rassicurava, conscia di non poter far altro che aspettare, sperare che quel giovane ragazzo trovasse da solo la forza di continuare, e forse anche, e soprattutto, la volontà.
   
 
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