Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: stardust94    07/04/2024    1 recensioni
Nell’immensità del cielo ci sono milioni di milioni di stelle senza nome, ma senza alcun dubbio, una porta il tuo e per me brilla la notte più di tutte le altre.
*****
La guerra contro Hades è finita, il dio dei morti è stato sconfitto grazie al coraggio dei cavalieri di Athena.
ma ancora una volta dal cuore del mondo, scaturisce una nuova minaccia. spetterà ad una schiera di improbabili eroi fermare la calamità.
lo Splendore Dorato affiancherà una nuova Athena, riusciranno a fermare la calamità incombente o finiranno per annegare nelle tenebre del loro oscuro passato?
***
Anche tu come ognuno di noi hai la tua stella nel cielo: non importa se risplende più o meno delle altre, l’importante è che brilli solo per te.
(TRAMA LIBERAMENTE ISPIRATA A Saint Seiya Episode G, Assasin con aggiunta di personaggi dei film)
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Gold Saints, Nuovo Personaggio, OC (Original Character), Ophiuchus Odysseus
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo uno: Requiem di sangue

Ignara del suo destino e di quello che il fato le avrebbe presto riservato, ogni giorno Hoshi camminava nel giardino, osservava il cielo blu e giocava con gli animali che abitavano i dintorni. Ormai aveva cinque anni, si era fatta grande e Seiya che la guardava dalla finestra, pensava a quanto seppure con qualche differenza la bambina fosse simile fisicamente alla donna che amava. Saori si avvicinò e poggiata la mano delicata al braccio del suo fedele cavaliere solleticandola con le sue dita leggiadre e sottili che ormai toccavano il corpo del suo cavaliere con la naturalezza che poteva esserci, soltanto tra due amanti destinati l'uno al altro, si concesse un lieve sorriso dolce.

-Sei sicuro che non dovremmo farla rientrare?- Domandò la donna
-nah...guardala si sta divertendo un sacco. E poi ha promesso che non si sarebbe allontanata. Non può certo restare dentro casa tutta la vita, Saori!-

Si era del tutto abituata a quella famigliarità con la quale Seiya aveva preso a chiamarla. Oramai da quando si era miracolosamente ripreso dallo stato di apparente coma causatogli dalla spada di Hades, erano passati alcuni mesi. I due o meglio tre avevano cominciato a vivere come una semplice famiglia felice, lontano dalle difficoltà che il ruolo di Saori le aveva sempre messo addosso pesi insormontabili che senza il cavaliere l'avrebbero fatta sicuramente crollare anni fa. Erano lontani dal dolore, dalla sofferenza e dai doveri, sia quelli di Saori che quelli di Seiya come Saint al suo servizio. In quel luogo meraviglioso e immacolato, lontani dalle battaglie erano soltanto Seiya e Saori il padre e la madre di Hoshi.

Proprio la bimba però, affamata di novità, stanca di vivere in quella baita come un uccellino in una gabbia dorata tanto splendente, irreale e soffocante e curiosa del mondo al esterno, si era avventurata fino al limitare del giardino.
Dal animo ribelle la bambina aveva raggiunto i pressi di un antico tempio ove la reincarnazione di Athena custodiva in gran segreto da tutti, Grande Tempio compreso, l'armatura di Saggiter.

In tempi di pace non servivano armi, questa era la scusa che aveva dato al uomo che amava per dissuaderlo all'idea di tornare al tempio. Quando ripresosi si era domandato dove fossero finite le loro Cloth lei gli aveva detto di averle spedite con i suoi poteri al Grande Tempio così che altri, in caso di bisogno, avrebbero potuto prendere il loro posto.
Da quel giorno a custodire l'armatura di Sagitter, erano stati loro in quel tempio improvvisato un tempo dedicato a una dea che ora, viveva come semplice umana terrorizzata all'idea di perdere l suo posto accanto all'uomo e alla bambina che amava. E complicare tutto, erano stati i sogni dove vedeva abbattersi sul suo piccolo angolo di paradiso la sciagura. Ombre oscure che uccidevano Seiya e imprigionavano Hoshi, la sua piccola figliola da qualche parte, nelle tenebre. Forse per questo l'angoscia della donna era salita ai limiti storici.

Hoshi però era assolutamente ignara di ciò che stava succedendo, si limitava a vivere come una bimba qualsiasi che in quel momento, aveva gli occhi spalancati, sgranati nello stupore e meraviglia alla vista della Cloth.

Attirata da essa come una falena dalla luce di una lanterna, la piccola poggiò la sua mano sulla cloth del Sagittario, come se farlo le desse un senso di protezione e famigliarità. Improvvisamente, una luce scaturì dalla sacra armatura di Sagitter che come una fiaccola dorata, brillò del suo sacro cosmo sparando un raggio dorato verso il cielo.

Allo stesso modo anche in altri undici angoli della Terra, raggi di luce dorata si levarono dalle perdute armature dei Gold Saint.

Tra le fronde degli intricati rami di una foresta oscura, in una grotta nascosta scavata nei meandri di un impervia montagna, in un deserto spazzato da violente correnti di sabbia e vento, nel fondo del Mar Glaciale Artico, in una serie di Rovine nella foresta Pluviale, nel vicolo di una malfamata città, in riva al oceano, in uno splendido giardino sulla cima di un vulcano in eruzione, dentro l'occhio di un ciclone e infine in un vecchio tempio in rovina nel fondo di un crepaccio. Dodici raggi luminosi per dodici Gold Cloth si stagliavano nel cielo azzurro.

Attirati e allarmati subito Seiya e Saori, correndo raggiunsero il tempio. La donna prese in braccio la piccola Hoshi allontanandola con suo grande disappunto dalla Cloth dorata. La donna tentò invano di calmare la bambina che voleva a tutti i costi sfiorare di nuovo quel piacevole tepore che emanava quel bizzarro oggetto luccicante che hai sui occhi di bambina altro non sembrava che l'ennesimo giocattolo. Raggiunta dal ex Saint di Pegasus, la ex reincarnazione di Athena fu spettatrice di uno spettacolo straordinario, l'avverarsi di un miracolo, la luce avvolse l'armatura e quando essa si diradò, una figura si fece largo.

Inginocchiato davanti a loro stava un uomo che i due conoscevano fin troppo bene. I capelli erano neri come piume di un corvo, teneva lo sguardo basso ma l'armatura riluceva sul suo corpo con le ali metalliche e scintillanti spalancate. L'uomo alzò il volto guardando i due con la tenerezza di un fratello maggiore, sebbene un velo di confusione e smarrimento passò nel suo sguardo quando esso si posò sul volto della bimba che correndo verso di lui ormai libera dalla presa di Saori, ora gli stava stringendo il mantello.

Aiolos si inginocchiò al suo cospetto e carezzandole i capelli ne percepì chiaramente il cosmo prima di rivolgersi a Seiya stupefatto e a Saori che quasi commossa aveva spalancato gli occhi per lo stupore davanti a quel miracolo.

Il Gold Saint di Saggiter, Aiolos era di nuovo tra di loro.

Il suo cuore batteva come aveva costato lo stesso uomo poggiandovi la mano per sentirne i battiti leggermente accelerati ma costanti. Il calore della vita impregnava il suo corpo che un tempo si era disintegrato prima nella battaglia al Muro del Lamento e successivamente ad Asgard.

E ora era lì era vivo al cospetto di amici cari e di quella piccola fanciulla che con occhi ingenui e cristallini lo osservava, con curiosità, la stessa che aveva Aiolia da piccolo vedendolo allenarsi e utilizzare il proprio cosmo per compiere prodezze destinate solo a un Gold Saint.

-Aiolia...mio fratello, si trova qui anche lui Divina Athena?- chiese l'uomo con un moto di preoccupazione nella voce solitamente calma e ora, insolitamente tesa come una corda di violino.

-il cavaliere di Leo non è qui. Mi dispiace molto, Aiolos voi eravate morto. Ciò può essere solo un miracolo- disse la reincarnazione della dea.
-oppure una maledizione. Ho una brutta sensazione al riguardo, non dico che non mi faccia piacere rivederti! Però Aiolos...-

Seiya che era intervenuto in quel momento nel discorso dei due, si bloccò di colpo. Nonostante non indossasse la sua Cloth, l'uomo restava un Saint. Aveva percepito tre cosmi di natura maligna e oscura avvicinarsi a grande velocità verso di loro, fu quasi un instante, un colpo devastante che stava per abbattersi contro Athena che teneva Hoshi tra le braccia, venne deviato dal ex Saint di Pegasus che lanciandosi contro la donna la gettò a terra assieme alla bambina che rotolò via dalle braccia di Athena ferendosi e cominciando a piangere disperata.

Quando al seguito del essere stata sbalzata da quel improvviso e violento attacco, la donna si riprese, sentì qualcosa colarle sul volto candido e delicato, un liquido rosso e dal forte odore ferroso.

Sentiva indistintamente i suoni come ovattati e il fiato caldo di Seiya sfiorarle le labbra e il viso. Aprì debolmente gli occhi e dovette raccogliere in lei tutta la forza rimastele quando si rese conto del gigantesco foro al centro del petto di Pegasus, l'uomo, nemmeno riusciva ad articolare parole, tossì sangue che schizzo su l'abito bianco della donna prima di crollare sopra di lei.

Proprio in quel momento al seguito del urlo di Athena che stringeva il suo compagno tra le braccia, mentre fredde e inesorabili le lacrime le rigavano le guance candide, tre figure emersero portatrici di oscurità e di sciagura, ciò che più temeva la donna si era avverato.

Si stagliavano minacciose e con ghigni poco rassicuranti, derisori e divertiti alla vista dei nemici inermi, del povero Seiya e di Saori che lo stringeva cercando inutilmente di proteggerlo.

Aiolos era corso a proteggere Hoshi, l'aveva presa tra le braccia e cercava cullandola, di farla smettere di piangere sussurrandole con la voce più dolce e calda che poteva tirare fuori nonostante la situazione che tutto sarebbe andato per il meglio.

-smettila di strillare! Che fastidio! Forse dovrei staccarti la testa, così la smetteresti- disse in tono sadico il primo dei tre uomini in armatura viola e nera. La sua era decisamente assurda, benché avesse uno stile elegante e molto ben strutturato a coprire completamente il corpo dello Specter dalla folta chioma di capelli d'argento, essa presentava delle ali gigantesche e ingombranti che pur tuttavia, sembravano non pesare sulla schiena del diretto interessato che aveva cominciato a muovere le dita scattanti generando dei sottilissimi fili di cosmo.

Saori rabbrividì e osservò il corpo di Seiya, la vita lo stava lentamente abbandonando e lei, non era più in grado di scatenare il suo cosmo o vestire le vestigia di Athena, aveva perso quella capacità in modo misterioso dopo la fine della guerra contro Hades. La divina fanciulla carezzò delicatamente i capelli del suo cavaliere che per tanti anni l'aveva servita con lealtà e coraggio e che vedendola solo come una donna, le aveva infine donato il suo cuore.

-Aiolos...te ne prego- sussurrò Saori con la voce rotta dal pianto.

Il Gold Saint di Sagitter rimase senza parole, vide il sangue allargarsi sotto il corpo del prode Seiya e solo allora, guardando negli occhi della sua dea, sembrò leggere chiaramente le sue intenzioni. Serrò la mascella e strinse la piccola che tra le sue braccia continuava a piangere irritando anche le altre due figure.

-consegnaci la marmocchia, anche se sei un Gold Saint, noi siamo i tre Giudici. Pensi di poterla scampare?-

A parlare era stato l'individuo con i capelli scuri e il ghigno sfrontato, Aiacos di Garuda era conosciuto per la sua tremenda crudeltà oltre che per la sua assoluta e incommensurabile potenza, lo Specter fece un passo avanti generando delle fiamme nere che avvolgendolo, cominciarono a vorticare furiose, ma quando Aiolos tentò di raggiungere la sua dea per proteggerla, ella lo guardò intimandolo con voce ferma.

-state indietro. Voi dovete andare Aiolos, se vogliamo avere una speranza, dovete sopravvivere. Sopravvivete e prendetevi cura di lei- disse Saori prima di cominciare a espandere il suo cosmo contrastando così sia gli attacchi di fiamme nere di Garuda sia i fili di Griffon.

La barriera respinse gli attacchi ma diverse crepe avevamo cominciato a formasi su di essa. Aiolos che in quel momento, aveva il cuore lacerato in due, vide chiaramente il corpo della sua dea ferirsi con il sangue che come petali di rose, schizzava ovunque. La forza dei nemici era tale che la barriera sarebbe durata ancora poco. Doveva pensare rapidamente, una parte di lui avrebbe voluto proteggere la sua dea ma quella parte più razionale aveva compreso che così facendo, nessuno si sarebbe salvato. Per un instante solo pensò al sacrificio, essere lui il martire e permettere ad Athena di fuggire e di mettersi in salvo con quella bimba che tra le sue braccia, piangeva e tremava. Ma poi osservò quella donna, Saori ricoperta di sangue e ferite stava sostenendo il peso della barriera di cosmo, se anche lui si fosse sacrificato il suo cosmo non sarebbe bastato per sconfiggere tutti e tre i Giudici e così malridotta la dea non sarebbe riuscita a sfuggire alle grinfie dei due rimasti perendo e lasciando la piccola Hoshi in balia di quei mostri con chissà che deprecabili interessi e obbiettivi.

A malincuore l'uomo si voltò dandole le spalle mentre Saori sorridendo sussurrò le sue ultime parole

“Sono stata felice, ho amato e ho vissuto come una donna, una dea e una madre. Non potrei desiderare nient'altro di più”

Con queste parole che risuonarono nel suo cuore quanto nella sua mente e la consapevolezza di stare abbandonando la dea per la quale aveva sempre combattuto e si era sacrificato nella sua prima vita, Aiolos spiccò il volo, la velocità con la quale un Gold Saint si muoveva era superiore a quella della luce ma il combattimento di poco prima lo aveva fiaccato e qualcosa rendeva il suo cosmo instabile. Si voltò e vide con i suoi occhi pieni di lacrime gli ultimi momenti di Saori. Il terzo dei Giudici, un uomo dai biondi capelli mossi si scagliò con un colpo devastante contro la dea infrangendo la barriera e trapassandola con un pugno. Il sangue della dea come petali di rosa schizzò nuovamente mentre ella, lasciava ricadere indietro il capo e con gli occhi pieni di dispiacere e profonda speranza, guardò il suo Gold Saint e la bambina tra le sue braccia.

Aiolos gridò, gridò con quanto fiato aveva in corpo, mentre stringendosi al petto Hoshi tentava di farle da filtro, da protezione e scudo alla vista dei corpi di Seiya e Saori che perdendo la sua vita era scivolata sopra al ex Saint di Pegasus. Due anime unite nella vita ora erano unite anche nella morte.

Ma Aiolos non poteva perdere tempo, era inseguito dai due Specter alati e schivare le fiamme e i fili di Aiacos e Minos non era così facile. Virò velocemente e andò a incastrarsi dentro un tunnel per poi uscirne e schivare alcune fiamme con una virata laterale, mentre sorvolava il mare. Uno e più figli colpirono il suo volto ma il cavaliere riuscì a evitarne la maggior parte e con un abile mossa si lanciò verso una serie di rocce che creavano un fitto sottopassaggio di pietre irregolari. La sua armatura era leggera e le ali si potevano muovere abbastanza agilmente, al contrario quelle di Minos e di Aiacos erano grandi, compatte e scomode bloccandoli e costringendoli a stare indietro, impedendo loro di seguire Aiolos che con una stanchezza crescente e la debolezza delle ferite con il cuore gonfio di dolore e disperazione, pur a tentoni riuscì ad allontanarsi dalle montagne dalla baita e dalla dea e il caro amico.

La dea Athena protettrice della pace della giustizia e della speranza e il Saint di Pegasus coraggioso, temerario e leggendario eroe...erano morti.

***

Myra si passò la mano tra i capelli, la temperatura si era alzata di poco ma faceva ugualmente ancora freddo. Il Grande Tempio era come sempre un luogo di pace e tranquillità. Anni erano passati dalla battaglia contro Hades sconfitto dagli eroici Saint e dalla Divina Athena, la stessa che ora era introvabile. Sospirò e si scaldò le mani con il fiato quando improvvisamente, vide qualcosa di indistinto nel cielo invernale. Sembrava una freccia di luce ma quando si rese conto di che cosa fosse realmente, sgranò gli occhi e tentò di allontanarsi mentre il cavaliere dorato precipitava al suolo creando un piccolo cratere di fronte alla ragazza sorpresa. Myra corse immediatamente dal uomo, si inginocchiò e lentamente sollevò il suo capo notando solo in quel momento che Aiolos stava stringendo una bambina. Ma non se ne preoccupò subito, era stupefatta di vedere quell'uomo ancora vivo, un miracolo? Avrebbe sperato dal profondo del suo cuore che lo fosse, se solo le sue terribili ferite non l'avessero allarmata.

La donna accarezzò il volto del cavaliere quasi esitando come se quel corpo scolpito da mille battaglie e spirito di sacrificio si potesse sgretolare da un momento al altro. Infine chiamò alcuni Saint per farsi aiutare a trasportare l'uomo e la bambina alla casa di quest'ultimo. Avrebbe lasciato che riposasse e al suo risveglio avrebbe chiesto la verità, dopo essere scomparso per anni il Gold Saint di Saggitter almeno questo glielo doveva.


ANGOLO DEL SANTUARIO

Il capitolo stavolta comincia con la piccola Hoshi che zompetta per il giardino. Abbiamo visto come Seiya si sia ripreso solo per schiattare subito dopo. Per lo meno sarà in bellissima compagnia c'è anche Saori. Aiolos è riuscito a scamparla appena anche se ha riportato notevoli ferite. Chissà chi sarà questa Myra e quale sarà realmente il suo rapporto con il bel cavaliere?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo che sto già scrivendo.
Per il momento vi saluto

Prossimo capitolo – il dovere di Athena e il destino di Hoshi

di seguito abbiamo le pic di Hoshi e Myra fatte con la IA da me spero vi piacciano


 
Hoshi Kido
 

 
Myra Galanis
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: stardust94