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Autore: Nanyscia    21/09/2009    1 recensioni
Mode contro ELLE: una vecchia storia. Ma questa volta non basterà un abito o qualche tiro a softball per batterli.. molto più utili saranno un vecchio pulmino stile hippy, un vassoio di hamburger super plus e un gruppo di galeotte selvaggie. Ma se si mettono di mezzo questioni di cuore? [SPOILER alla fine della stagione 3!]
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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I
III.
 
“No, non può essere… di nuovo!”
 
A questa esclamazione Betty fece seguire un poderoso colpo di tosse, colpa del fitto fumo proveniente dal motore del pulmino.
 
Era successo di nuovo, Marc e la sua asma – come era già accaduto pochi mesi prima nel corso della corsa in New Jersey dai capi con Betty e Amanda – avevano provocato un incidente. Beh, in realtà questa volta al posto di una grande quercia non avevano trovato sulla loro strada molto più di un vecchio spaventapasseri, cosa che aveva permesso al mezzo di non andare completamente distrutto come invece era successo alla povera macchina di Cliff.
 
“Si può sapere cosa diavolo è successo?” gridò Wilhelmina.
 
Betty con un cenno le indicò il Marc ansimante sdraiato a terra poco lontano.
 
“State tutti bene?” chiese Daniel “Anche lui?” aggiunse, ancora in direzione di Marc.
 
“Oh sì, non è niente” rispose per lui Amanda “tra qualche minuto sarà come nuovo” e lanciò in direzione dello sfortunato autista il suo inalatore contro l’asma.
 
“E ora, che si fa?” chiese Matt, sdraiato anche lui tra il grano ma con espressione sicuramente più serena di quella di Marc.
 
“Laggiù!”
 
Amanda, seduta sopra il tetto del pulmino, tendeva un braccio in direzione di un cartello alquanto malconcio svettante dall’altra parte della strada.
 
Cercando per un attimo di accantonare questioni pure interessanti quali ad esempio come avesse fatto ad arrampicarsi là sopra così velocemente e senza che nessuno se ne accorgesse, tutti portarono lo sguardo su un affare di legno rettangolare che si sforzava di dare l’idea di un’insegna.
 
Sam & Jerry’s Garage
62 E Chapel Ave
Carlisle, PA
(717) 243-6260
A sole 2,7 miglia da qui!
 
Wilhelmina corse alla ricerca di un cellulare tra le borse rimaste nel mezzo.
 
“E’ inutile. Le regole vietano i telefoni cellulari, per questo stamattina mentre aspettavamo lo zio di Lily li ho presi tutti e li ho lasciati in portineria alla Meade.”.
 
Il candore di Betty fu un colpo quasi letale per la direttrice creativa.
 
“No, non lo hai fatto davvero…”
 
Se non l’avessero conosciuta bene, avrebbero quasi potuto giurare che Wilhelmina si stesse per mettere a piangere.
 
“Ok, ok… Allora come dovremmo arrivare fin lì?” chiese Willie, che archiviata subito la disperazione era entrata ora in modalità scettica.
 
“Beh, il pulmino non sembra molto pesante, siamo in sei…” Ma Wilhelmina riprese la parola prima che Matt potesse terminare la frase.
 
IO non ho intenzione di mettermi a spingere questo affare”
 
“Dovremmo scartare Marc, non è cosa da chiedere a un gay con l’asma subito dopo una crisi” puntualizzò Betty.
 
“Io posso rimanere qua sopra a fare da sentinella?”
 
“No” risposero in coro alla sentinella Amanda, che abbastanza controvoglia saltò giù dal tetto del mezzo. (A dire il vero il salto era un po’ troppo alto, cosicché Matt e Daniel erano stati costretti ad aiutarla nella discesa – rendendo ancora più fitto il mistero su come fosse arrivata là sopra).
 
“Lo stesso vale per te, Wilhelmina” si premurò di specificare poco dopo Daniel.
 
Una decina di minuti dopo, diminuito il fumo e caricato Marc all’interno del pulmino, la compagnia si preparò alla marcia verso il garage di Sam & Jerry a Carlisle, Pennsylvania.
 

***

“Manca ancora molto?”

 

“Amanda, ti conviene conservare il fiato per spingere il pulmino”

 

“Betty, ti ho già spiegato come questo sia un lavoro da uomini. Wilhelmina ed io non saremmo mai dovute essere coinvolte.”.

 

“E’ la prima cosa intelligente che sento dire oggi. Ed è stato da lei

 

“Wilhelmina” le rispose Daniel “il consiglio di Betty sul risparmiare fiato vale anche per te”

 

Willie assunse un’espressione tale che quando la vide Marc, da poco ripresosi e che proprio in quel momento aveva osato affacciarsi a uno dei finestrini, ne fu talmente terrorizzato che richiuse così velocemente quel che rimaneva della tendina di quel finestrino che nessuno si accorse che aveva finalmente osato farsi rivedere.

 

“Ragazzi, mi sa che ci siamo” annunciò però poco dopo Matt.

 

E in effetti, dopo più di un’ora a spingere il mezzo sotto il sole, finalmente si trovarono davanti quel che aveva tutta l’aria di essere proprio il Sam & Jerry’s Garage.

 

***

 

Il Sam & Jerry’s Garage consisteva principalmente di un piccolo spiazzo, disseminato qua e là di auto, furgoncini, moto, d’ogni marca ed epoca (tutti furono un po’ sollevati nel vedere che alcuni mezzi avevano addirittura più anni del mezzo.) Sul fondo stava una sorta di porticato, sotto il quale si potevano intravedere due uomini. L’uno, un uomo di una cinquantina d’anni con un grosso viso roseo, se ne stava gettato su una sedia malconcia e certo poco adatta a sostenere il suo (considerevole) peso, birra in mano ed occhi fissi su una piccola televisione. L’altro, assai più giovane e magro, il viso ossuto e nascosto dietro un paio di grandi occhiali, era concentrato sulle riparazioni al motore di un’auto.

 

“Sam. Sam.. SAM!”

 

Il piccoletto stava cercando di attirare l’attenzione del grassone.

 

“Ci sono clienti. Va’ ad accoglierli, su!”.

 

Sam, con notevole sforzo di volontà, si alzò ed andò verso i nostri.

 

“Benvenuti al nostro garage! Come posso aiutarvi?”.

 

Il filo di fumo che ancora usciva dal motore non doveva essere per lui così importante..

 

“Beh, non lo vedi idiota?” intervenne Wilhelmina “questo coso è andato.”

 

“Willie” le sussurrò Marc, spuntando in quel momento dal finestrino “cerca di essere gentile, dobbiamo cercare di spendere il meno possibile.”

 

“Oh, il nostro amico hippy sembra aver qualche problemino”

 

Sam, per fortuna, non era uno che se la prendeva.

 

“Ehm, sì. Sembra che il motore sia andato. Non è che potrebbe dargli un’occhiata, e aggiustarlo..?” Betty aveva preso la parola cercando di entrare il più efficacemente possibile in modalità persuasiva. “Sa, dobbiamo essere in Florida entro domani pomeriggio…”

 

“Oh, questo potrebbe essere un problema. Ma non vi preoccupate, Sam è qui per aiutarvi! Jerry-” si girò verso lo spilungone “che dici, si può fare?”

 

Jerry, senza nemmeno sollevare lo sguardo dalla macchina che stava riparando, rispose “Sono milleottocento dollari.”

 

La compagnia sbiancò.

 

“Sorprendente vero?” continuò Sam “mio fratello riesce a fare un preventivo con la massima precisione in pochi istanti. Il fumo, il fumo che viene dal motore.” Aggiunse, quando si accorse che i suoi interlocutori evidentemente stavano cercando di capire come.

 

“Bene, appena Jerry finisce con l’altro lavoro si occuperà del vostro mezzo. Intanto, rilassatevi. Abbiamo da bere e delle sedie laggiù” e indicò un’altra ala del porticato, dove facevano bella mostra di sé un paio di divanetti e una sedia che faticavano a riconoscersi tanta era la polvere che li ricopriva, un tavolino con una gamba più corta del dovuto e un vecchio mini-frigo.

 

Sam si allontanò. La compagnia si scambiò sguardi carichi di terrore.

 

“Ok, riunione.” esclamò all’improvviso Daniel “tutti intorno a me. In cerchio. Ma non l’avete mai vista una partita di football?” aggiunse, quando si accorse che solo Matt aveva capito le sue intenzioni.

 

“Ok” esordì il capo redattore quando finalmente tutti gli furono intorno (compreso Marc, affacciato dal suo bel finestrino) “è inutile girarci intorno. Siamo fregati.”

 

“Non è detto”

 

Tutti si voltarono verso Betty.

 

“Guardate, là, giusto sopra Jerry”

 

Betty indicò un cartellone scritto a pennarello che in effetti svettava là dove aveva indicato.

 

Eccezionale! Solo per questa settimana SCONTO SPOSINI! State per sposarvi o lo siete di fresco? OGNI RIPARAZIONE LA PAGHERETE META’ PREZZO!!!

 

“Betty…”  mormorò Daniel. Solo allora Betty si rese conto che di loro c’era in effetti uno sposino, peccato però che la sua sposa fosse già un po’ morta.

 

“Daniel, mi dispiace..”

 

“No, tranquilla” Daniel sorrise “resta però che non abbiamo altri sposini a disposizione.”

 

“Beh, basta mentire! Non ditemi che non l’avevate considerata come ipotesi?” disse Amanda.

 

“Sì, ma su chi?” le rispose scettica Betty “Tu e Marc non andate bene, insomma, anche un cieco capirebbe che è gay…”

 

Tutti annuirono in accordo.

 

“Beh, che altre possibilità abbiamo?” intervenne Wilhelmina “se mi spacciassi per sposina felice (tutti notarono il tono di disgusto nel dire queste parole) di Matt beh..”

 

“.. più che mia moglie sembreresti mia madre.” finì Matt, dicendo ciò che Wilhelmina aveva orrore a dire.

 

Daniel fissò un attimo Wilhelmina. C’era stata quella volta in cui quella tale del matchmaking li aveva scambiati per una coppia… No, non era una cosa fattibile. Scosse il capo e aggiunse al discorso di Wilhelmina “E nemmeno noi due saremmo convincenti.”

 

Di nuovo tutti annuirono.

 

“Ma scusate..che stupidi..” Daniel portò lo sguardo su Betty e Matt “Voi due non state insieme? Perché non vi siete proposti?”

 

“Daniel, si sono lasciati” gli rispose Amanda “Matt ha beccato Betty mentre esaminava le tonsille di Henry. Te lo ricordi, il contabile! Quello che aveva messo incinta la sua ex nonostante stesse già con Betty.”

 

“Oh..” Daniel rimase un attimo perplesso. “Betty, beh..” stava per dire non me lo sarei mai aspettato da te, ma capì che non era forse il caso di farle una paternale.

 

“Quindi adesso per colpa degli ormoni di Betty siamo nei pasticci” intervenne Marc. Matt, in tutto ciò, stava rimanendo in silenzio.

 

“Ma per favore” Willie riprese la parola “non si era detto di mentire? Quindi ora voi due vi date una mossa, andate dal grassone e gli raccontate di come siete felici insieme.” Dicendo le ultime parole aveva afferrato i futuri sposini per un braccio e li aveva spinti verso il porticato. I due non provarono nemmeno a protestare.

 

Solo quando furono a qualche passo di distanza entrarono in argomento.

 

“E ora?” chiese Betty.

 

“Niente. Fingiamo. Ufficialmente siamo in viaggio per andare a sposarci su una qualche spiaggia di Miami.”

 

“E gli altri chi dovrebbero essere, i nostri parenti?”

 

“Beh, Wilhelmina assomiglia un po’ a mia madre.. come carattere, intendo.”

 

Arrivarono davanti a Sam. Betty lanciò uno sguardo carico di aspettative a Matt. Gli stava disperatamente chiedendo di parlare lui per primo. Per sua fortuna, il ragazzo accettò.

 

“Volevamo chiederle di fare il più presto possibile.. sa, ci aspettano per il matrimonio…”

 

“Matrimonio?” Sam s’era illuminato.

 

“Sì, stiamo per sposarci” e per risultare più credibile strinse a sé Betty, che sorrideva nervosa.

 

“Ma che splendida notizia! Ah, figlioli, non c’è cosa più bella di un matrimonio, specie tra due giovani come voi! Sapete, anche mio figlio si è appena sposato, e per festeggiare per tutta la settimana facciamo sconti agli sposini! Direi che è proprio il vostro caso!”

 

“Già.. 50% di sconto giusto?” cercò conferma Matt

 

“Oh sì, certo! Quindi mi stavate dicendo state andando in Florida a sposarvi.. matrimonio romantico sulla spiaggia eh?”


“Esatto!” Amanda e gli altri erano sbucati improvvisamente alle loro spalle “non vede come sono innamorati?” e poi, portandosi a un orecchio di Betty aggiunse “bacialo, ORA”

 

Betty non poté far altro che seguire il consiglio. Lei e Matt si fissarono per qualche instante. Poi gli toccò fare quello che era stato loro ordinato. Era per essere più credibili no?

 

Il bacio però durò poco. Matt si staccò quasi subito, nonostante Betty non fosse evidentemente del tutto dispiaciuta della cosa. Se però la reazione dell’Hartley non era stata delle più passionali al mondo, tuttavia sembrò sufficiente a confermare la versione dei fatti raccontata a Sam.

 

“Bene, allora mi metto al lavoro io personalmente. Non posso fare aspettare due cuori così innamorati!” e così dicendo si avviò al mezzo.

 

“E’ andata.”

 

Betty finalmente poté permettersi di arrossire violentemente.

 

“Ora?” chiese poi.

 

“Ora dobbiamo dividerci.” le rispose Matt. “Abbiamo tutti da fare qualcosa. Wilhelmina, Daniel: andate in paese e cercate di procurarvi in qualche modo dei viveri. Con le riparazioni rimarremo con meno di cento dollari, dobbiamo arrivarci alla gara.”

 

“Cosa suggerisci di fare.. rubare?” rispose dubbioso Daniel

 

“Tutto ciò che sia necessario, tutto ciò che sia necessario…”

 

“Per me va bene.” rispose invece Wilhelmina “ne approfitterò per cercare un posto pulito dove togliermi un po’ di polvere di dosso. Beh, sempre se ci siano posti puliti da queste parti..”

 

“Bene” riprese Matt “Amanda, tu occupati di Jerry. Quando Sam parlava dello sconto ho visto che non sembrava d’accordo.. bisogna distrarlo al momento giusto, in modo che non interferisca.”

 

Amanda assunse una delle sue pose più caratteristiche, quella della.. beh, dell’intrattenitrice.

 

“Ed io?” chiese allora Marc.

 

“Tu dormi. Non abbiamo altri mille dollari da buttare. Io e Betty invece porteremo avanti la nostra recita con Sam.”

 

Daniel e Wilhelmina allora presero la strada per Carlisle centro. Amanda cominciò a volteggiare intorno a Jerry. Marc si buttò su un sedile (cercando di trovare una zona senza molle fuoriuscite) per risposare un po’. Matt prese per mano Betty, che tornò ad arrossire, e insieme tornarono da Sam a raccontare fandonie (a cui  però tutto sommato, nonostante il rossore di Betty e l’apparente freddezza di Matt, davvero non era troppo difficile credere…)

 

 

 

 

 
 
 
  
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