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Autore: Anya e Dalia    02/06/2005    2 recensioni
Ogni mese...non è mai lo stesso, come ogni momento della nostra vita...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusate il ritardo ma abbiamo avuto un sacco di problemi: primo, Anya ha gli esami di terza media e quindi finché non avrà finito, non può finire di scrivere aprile… comunque anche se un po’ in ritardo, qui c’è la prima parte di maggio…

Scusate il ritardo ma abbiamo avuto un sacco di problemi: primo, Anya ha gli esami di terza media e quindi finché non avrà finito, non può finire di scrivere aprile… comunque anche se un po’ in ritardo, qui c’è la prima parte di maggio…

È molto particolare come storia e spero seriamente che vi piaccia… Saluti anche da parte di Anya che, come prevedibile, sta studiando… Tanti bacioni Dalia

Maggio

Era una tranquilla giornata di primavera. Il pomeriggio cominciava a tingere il cielo di colori spettacolari che solo in certi orari possono offrire a un pubblico, che comprende palazzi, viali, negozi e cittadini con una vita caotica, uno spettacolo quasi surreale.

Maggio. Come sempre è uno dei mesi in cui si può passeggiare nei parchi sotto i mandorli fioriti. L’ aria profuma di miele e tutti sembrano di buon umore.

Questo era quello che pensavano Alberto e Maty, mentre passeggiavano per il parco più grande e bello di tutta la città.

Tutto era un sogno, uno splendido e infinito sogno i cui protagonisti erano proprio loro due.

I due ragazzi scherzavano, ridevano e non ci voleva un genio per capire che i due stavano insieme.

Camminavano l’ uno accanto all’ altra, senza una meta precisa. Era questo il loro modo preferito di trascorrere il tempo insieme, il modo che a loro piaceva di più di passare i pomeriggi come quello.

Maty era una ragazza di sedici anni, alta, snella e ben formata. Portava i suoi capelli bruno scurissimo tagliati a scalare, con la riga laterale. Aveva un colore di pelle che faceva molto pensare al colore del legno tagliato e verniciato, uno strano marrone chiaro tra ocra e oro. Aveva delle bellissime mani, con dita lunghe e unghia curate e affusolate. Nel complesso era davvero una ragazza carina, con dei lineamenti dolci ed espressione aperta. Ma una cosa aveva di particolare: gli occhi. Unici al mondo, con quel loro colore d’ oro e ambrato… quasi giallo, Maty aveva gli occhi profondi e splendenti come una stella.

E in quel momento la stella che brillava era il suo sorriso che rispecchiava la felicità per lo stare vicino a Alberto, il ragazzo che tanto amava…

Alberto invece era un bel ragazzo di diciassette anni dalla pelle abbronzata, con dei bei capelli biondo-castano che ricordavano molto un campo di grano sotto il sole allo zenit. Li portava a caschetto e scalati con una riga centrale che faceva intravedere la bella fronte spaziosa. Sotto la fronte, i suoi occhi verde palude, avevano un’ aria seria ma esprimevano un sentimento di pace interiore. Il naso dritto scendeva sulla bocca che, diversamente dagli occhi che facevano trasparire il suo essere contento, come sempre era inespressiva e seria. Era un ragazzo alto, con le spalle larghe e corpo atletico non troppo magro ma comunque abbastanza snello. Era molto popolare tra le ragazze della sua scuola e alcune di queste non avevano neanche la dignità di non farsi vedere quando, vedendolo, spuntavano loro cuoricini al posto degli occhi. Il che gli aveva confermato che l’ intelligenza di certe ragazzine era rasente l’ imbecillità.

Passeggiavano ancora sotto i mandorli fioriti. Il silenzio regnava nel parco dove erano i due ragazzi. Chissà la gente cosa faceva in quel momento sparsa per la città.

-NO! MI LASCI STARE!! AIUTO! QUALCUNO VENGA! AIUTO!!!-

Un grido squarciò l’aria e Alberto e Maty si accorsero che a urlare era stata una donna che lottava contro un malvivente che voleva scipparle la borsa poco più avanti di dove si trovavano loro.

-Stai zitta, idiota!- le urlò di rimando lo scippatore.

-Che facciamo?-sussurrò Maty ad Alberto.

Scappare? Da vigliacchi davanti a qualcuno che ha bisogno di aiuto.

Intervenire? Troppo rischioso, comunque.

Ma stare li impalati voleva dire che prima o poi quel disgraziato li avrebbe visti.

Alberto decise di intervenire chiamando la polizia sperando giustamente che le forze dell’ ordine arrivassero il prima possibile.

Prese il cellulare nel momento in cui, con un colpo di pistola, la donna smise di urlare e si accasciò a terra, morta.

Era questione di attimi: se non fossero scappati l’ assassino li avrebbe visti.

Ma paralizzati com’erano nemmeno una potentissima catastrofe naturale poteva fargli muovere almeno un muscolo delle gambe.

Proprio mentre stavano finalmente decidendo di darsela a gambe levate, il malvivente se li trovò davanti.

L’ audio si spense. Tutto andava avanti come se fosse a rallentatore.

L’ assassino puntò per la seconda volta la pistola ma questa volta sui due ragazzi.

Dalla pistola fuoriuscirono due proiettili che puntavano dritto al cuore di Alberto…

La polizia arrivò sul posto giusto in tempo per catturare l’ assassino.

Pioveva.

Ormai il luogo era buio e le sirene mute lanciavano luci rosse e blu.

Si era formata una piccola folla dietro gli agenti che cercavano di tenere lontani i curiosi e i giornalisti.

“Un duplice omicidio. Tre persone coinvolte: una donna di ventidue anni, Rosa Garante, e due minorenni. Uno dei due minorenni è rimasto vivo, mentre l’ altro è stato colpito al cuore da due proiettili.” Stava dicendo una giornalista rivolta a una telecamera.

“La polizia è riuscita a catturare il malvivente che sarà condannato certamente all’ ergastolo.” Continuò la donna parlando con un microfono.

Una donna piangeva disperata sulla spalla del marito e accanto a loro due ragazze guardavano anche loro in lacrime il corpo straziato della vittima…

Maty riprese i sensi e dopo essersi stiracchiata si guardò in giro: un parco? Stava piovendo… ma perché c’ era tutta quella gente? Che era successo?

Non riusciva a ricordare niente…

Si guardò ancora in giro e riconobbe un tizio che dei poliziotti stavano conducendo in una macchina della polizia.

Lo stesso tizio stava puntando una pistola contro un ragazzo. Ma la ragazza accanto a lei balzò in mezzo ai due e sacrificò la sua vita per mantenere viva quella persona cara tanto importante per lei…

Gli fece da scudo e cadde sopra a quel ragazzo che perse i sensi sbattendo a terra la testa…

Quel ragazzo era vivo e in quel momento piangeva senza ritegno sul suo corpo senza vita.

-Maty?- disse una voce che fece sobbalzare la ragazza.

-Chi sei?- chiese ancora scossa dalla sconosciuta.

A chiamarla era una ragazza alta, snella, con dei capelli castano scurissimo, tagliati a scalare con una riga laterale, degli occhi color dell’oro e interamente vestita di bianco…

La ragazza presentatosi all’ improvviso dietro di lei, le sorrise. Maty pensò che le assomigliava moltissimo… Poi sgranò gli occhio e constatò che era identica a lei!

-Chi sei tu?!?-

-Mi chiamo Sara. Sono il tuo angelo custode- rispose dopo un poco lei guardando quella scena drammatica che si presentava davanti i loro occhi.

Sara indossava un unico vestito bianco formato da dei pantaloncini corti, un canottiera larga un po’ scollata e una cintura lievemente rigida che stringeva leggermente la vita.

–Sara devi spiegarmi perché io non ci ho capito davvero un tubo!- Maty la stava letteralmente implorando.

Sara la guardò negli occhi e disse dopo essere tornata a guardare la stessa drammatica scena:

-Ti spiegherò tutto - rispose seria l’ angelo.

Il ragazzo inginocchiato per terra stringeva a sé il corpo senza vita di una ragazza. Continuava a gridare “Perché!?!” e non la smetteva mai di piangere.

Anche a Maty cominciarono a sgorgare dagli occhi un paio di lacrime.

Si accorse che oltre al ragazzo altre persone piangevano disperati…

Un uomo abbracciava la moglie al fine di consolare la sua disperazione, mentre li vicino altre due ragazze si abbracciavano manifestando la loro angoscia.

-Cosa sta succedendo…-chiese la ragazza che non riusciva a trattenere le lacrime, toccata da quella tragica situazione.

Non rispose.

L’ angelo la guardò negli occhi.

-Vieni con me…- le disse infine

Lei si asciugò le lacrime e ricambiò lo sguardo. Dopo poco capì che doveva fidarsi di lei e che per qualche misterioso e oscuro motivo non poteva rimanere

Si avvicinò al ragazzo inginocchiato per terra e lo abbracciò sapendo inspiegabilmente che lui in ogni caso non poteva avvertire la sua vicinanza.

-Andiamo…- sussurrò Sara e Maty si staccò dal ragazzo e mentre lo guardava triste, lentamente si alzava e raggiungeva l’ angelo.

Si allontanarono un poco dal gruppo di persone riunite intorno ai due ragazzi.

Sara le prese le mani e una nuvola di luci li alzò da terra come una grande mano che li prendeva e li portava in alto, molto in alto…

-Maty ci sei?- si sentì chiamata la ragazza

Si trovavano nella sua camera da letto e Sara le teneva ancora le mani.

-ok, ora mi devi ascoltare attentamente…-

-Sento freddo…- rabbrividì la ragazza

-In effetti…-

Fuori nevicava…

-Nevica? Nevica a maggio?!? Io l’ho sempre detto che questo mondo è pazzo! Si, è proprio pazzo! Questo è per tutti i cataclismi che avvengono nel mondo! L’uomo sta distruggendo questo pianeta!! Fra qualche anno non ci sarà più neanche la foresta amazzonica! E noi come sopravvivremo? Sta nevicando a maggio! STA NEVICANDO A MAGGIO!!!-

-Ma noi non siamo a maggio…-

-Eh?-

Maty si voltò verso il calendario appeso al muro… Dicembre???

-Aspetta un attimo! Che caspita significa?- chiese sconvolta la ragazza

-Siamo tornati indietro nel tempo… di più di un anno…- rispose tranquilla Sara

La ragazza non riusciva a credere che veramente era tornata indietro nel tempo… e poi perché? Quale era il motivo per cui si trovava nel dicembre di quasi due anni prima?

Maty si guardò nel riflesso di un quadro appeso al muro… indossava una gonnellina jeans che arrivava alle ginocchia, una maglietta nera e sopra un maglioncino nero

-Ma questo maglione non mi entra più da tempo!- sentenziò la ragazza

-già… quanto hai penato con tutte quelle diete per arrivare al tuo peso forma!-rise Sara

-Bhè con l’impegno ci sono arrivata…- lanciò un’occhiataccia all’angelo

-Mi spieghi cosa siamo tornate a fare nel dicembre di due anni fa?-

L’angelo non rispose subito, guardò la ragazza…

-Lo capirai tra un po’… crescendo… e rivivendo questo anno e mezzo fino al maggio dell’anno prossimo… lo capirai da sola… l’intelligenza non ti manca di certo!-

-Maty? Maty ci sei? È un’ora che ti cerchiamo! Maty sono arrivati i nonni e i cugini! Dobbiamo andare a tavola!-

-Oh Cristo!! È tua madre!- disse Sara e le cadde in testa un libro messo nella bacheca sopra di lei.

-Maledizione!!!- Disse di nuovo e le caddero addosso tutti i libri della bacheca.

-Va bene, ok, ho capito! Afferrato il concetto! Niente nomine in vano, niente parolacce, niente di niente, lo so gia!!!- disse rialzandosi l’angelo e massaggiandosi la testa…

Maty rise di gusto davanti a quella scena.

Poi con un gesto della mano di Sara, i libri si rimisero tutti a posto.

-Wow… me lo insegni? Così non dovrò più fare traffico per riordinare la stanza!-

-Maty? Sei qui in camera?- entrò la madre nella camera da letto.

-Finalmente ti ho trovato! È mai possibile che sparisci così?- la rimproverò la donna.

Era una donna bellissima, che non lasciava intravedere da nessuna parte i segni dell’età. elegante sempre e in ogni modo e emanava dolcezza e tenerezza in ogni momento…

La donna, varcata la soglia della stanza da letto della figlia, si guardò intorno come per cercare qualcosa, ma non vedendo niente, rivolse di nuovo il suo sguardo ala ragazza che aveva davanti.

-Ti stiamo aspettando. Vieni subito.-

E detto questo uscì.

-Mia madre ti può vedere?- chiese Maty all’angelo accanto a lei

-No, ma è una persona molto sensibile, come vedi ha sentito subito la mia presenza nella stanza…-

Rispose Sara

La ragazza annuì.

-Io però ora devo andare a tavola…-

-Io starò sempre accanto a te… è il mio compito. Però sarà raro che mi potrai vedere… quindi ti saluto…-

-Va bene…- e detto questo l’angelo scomparve.

La ragazza si girò per qualche secondo nella sua stanza. Era totalmente diversa da come l’aveva lasciata qualche ora prima…

Le pareti erano tappezzate di poster dei cantanti e attori più belli. Sul letto vi erano sparsi fogli di esercizi di matematica accomunati tutti da un punto interrogativo scritto da lei stessa.

Non c’era nessuna foto né incorniciata messa sul comodino, né attaccata con lo scotch al muro…

Alcuni quaderni erano buttati per terra. Ne aprì uno a caso e la pagina nella aperta vi era scritto

“ALBERTO MONTALTO TI ODIO! DEVI CREPARE!!!

“SEI UNA GRANDISSIMA TESTA DI CAVOLO!!!

“TI SEI FUMATO TROPPE CANNE!!!

“ANNA E’ PIU’ STUPIDA DI UNA GALLINA!!!MA ALBERTO NON LO BATTE NESSUNO!!!”

Scoppiò a ridere guardando quelle scritte. Quante cose erano cambiate in quell’anno e mezzo: Alberto Montalto era il suo ragazzo da circa dieci mesi e Anna era la sua attuale migliore amica…

-Maty ancora non sei venuta!- la chiamò ancora la madre

-Si, arrivo!-

Posò il quaderno per terra e raggiunse la sua famiglia nella sala da pranzo.

Allora che ve ne pare come inizio? Fatemi sapere al più presto! Io nel frattempo la sto continuando e devo dire che è piuttosto impegnativa… vi prego recensite!!!!!!!!!!!! A lot of Kisses Dalia

  
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