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Autore: CoralineBeatrix_17    05/10/2009    1 recensioni
Se parte di te se ne va e il bisogno di riaverla si fa troppo grande... Ecco cosa succede. La mia prima vera long-fic... Leggete e commentate in tanti...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per ritrovarti…



Ehm! Annuncio importante prima di lasciarvi al capitolo! C’è qualcuno che vorrebbe farmi da Beta? Più che altro per gli errori grammaticali o di battitura! Grazie a chiunque risponda a questo mio appello!


Chapter 2: Loneliness


Attorno a te impera il caos di una camera lasciata a se stessa per un mese e mezzo. Sei un ragazz quasi uomo mediamente ordinato e per le prime due settimane hai tenuto a posto tutta la casa in cui vi trovate a vivere per quasi caso tu e tutto il resto dei Adagio Veloce; poi, però, hai perso la voglia di fare qualsiasi cosa per cercare di contrastare la confusione che sembrava spuntare dal nulla (tavola vuota, ti volti, ti rigiri di nuovo e puff! tavola ingombra di oggetti sbucati fuori dal nulla…).

In realtà hai perso la voglia. Punto. Non solo la voglia di mettere a posto che può capitare di perdere soprattutto quando il disordine si autocrea ma la voglia in generale: canti ma perché sei obbligato, mangi solo quando senti i crampi allo stomaco e passi la maggior parte del tuo tempo in camera a fare nulla, ad annullarti. Quello che stai cercando di fare, esattamente, non lo riesci a capire molto bene neanche tu ma sai che, forse, se nella tua voce non ci dovesse essere quell’emozione, quella bellissima vibrazione che vi ha portati lì vi manderebbero a casa.

Ti manca casa… Hai tutti i Adagio Veloce con te ma ti senti solo. Hai anche gente che non conoscevi e che hai imparato a conoscere ed è tanta gente ma ti senti solo. Ti manca casa non solo per le quattro mura fra cui sei abituato a dormire. Casa ti manca soprattutto perché lì, a Milano, non ci sono le persone che rendono la tua casa accogliente. Non tutte. Manca il tuo uomo.

Però, sinceramente, non ne puoi più di pensieri tristi e deprimenti… E sai benissimo che l’unico modo per poter spegnere il tuo cervello è cantare. Accendi la radio per avere un po’ di accompagnamento e chiudi la porta aspettando che partano le parole…


Such a lonely day

and it’s mine

the most loneliest day of my life

the most loneliest day of my life

such a lonely day

should be banned

it’s a day that I can’t stand

the most loneliest day of my life


Ci metti un po’ per capire che canzone tu stia ascoltando (e dire che il titolo è ripetuto più e più volte nella canzone…) ma appena te ne rendi conto ti accorgi che, al momento, per te non ci potrebbero essere parole più vere di quelle che stavi cantando. In casa non c’è nessuno: due Adagio Veloce sono nella sala prove (cioè nel seminterrato) a “scrivere canzoni” mentre gli altri componenti della band e tutti quelli della casa discografica sono in giro per Milano a fare shopping.

Guardi il tuo cuscino come se potesse essere la panacea contro tutti i tuoi mali. Lo prendi e gli togli tutte e due le federe e ora sul pavimento c’è quello che fa al caso tuo: un biglietto con sei cifre. E basta. Le sei cifre che potrebbero darti una mano per riallacciare i ponti con quello che c’è fuori dalla casa, dalla sala prove e dalla sala d’incisione.

Prendi in mano il cordless appoggiato sul tuo comodino e digiti le sei cifre più altre dieci. Non fa in tempo a fare uno squillo che hai già riagganciato. Non è che ti manchi il coraggio, sia ben chiaro. L’unico problema, forse, è che hai paura di soffrire. Sai benissimo che se dovessi riuscire a sentirlo anche per tre secondi poi ti pentiresti amaramente della tua scelta.

Dal piano di sotto arrivano le parole di tutti quegli shop alcoholic: riappoggi il telefono sul tuo comodino, stracci il biglietto che tenevi ancora in mano e ti ranicchi sul letto mentre la voce del cantante dei System of a Down accompagna le tue lacrime…


and if you go

I wanna go with you

and if you die

I wanna die with you

take your hand and walk away

the most loneliest day of my life

the most loneliest day of my life


(Il personaggio principale di questo capitolo era il cantante, spero che l’abbiate capito…)

Sì, so benissimo che questo capitolo è anche più corto dell’altro ma in questa settimana ho avuto un po’ di casini e un po’ di cose da fare: oggi è il compleanno della mia migliore amica ma ha festeggiato sabato. Questo vuol dire che io ho avuto una misera settimana per prepararle un regalo come si deve (e alle otto stavo ancora scrivendo il suo biglietto: considerate che non ero pronta e che alle otto e un quarto dovevo essere a casa sua!). Quindi mi scuso con tutti se questo capitolo mi è venuto un po’ corto ( e un po’ schifezza, effettivamente!) ma non disperate! Con il prossimo capitolo dovrei riuscire a fare un lavoro migliore!!

Un grazie dal più profondo del mio cuoricino va a:

#cry_chan: Trallallà! Non scompaio io, mai! E' che mi è stato rimproverato il fatto di non aver scritto una storia che avevo promesso (il seguito di “listen to my voice”) e mi hanno dato una nuova storia da fare che mi piace un casino! Il problema è che ne avevo un'altra a mezzo e tutte le volte ch3 guardo il blocco note con i prompt che mi auto faccio mi verrebbe da piangere perchè sono ventimila ma ne ho scritto uno solo...! Life in technicolor, comunque, al momento è ferma e rimarrà così, molto probabilmente, fino a che non riuscirò a vedere una persona che mi manca veramente tanto... (<3) Rileggi il primo capitolo, se vuoi, l'ho rimesso a posto!

#TND: Mi dispiace veramente tanto di aver scritto così poco! So di scrivere ingarbugliato ma i miei pensieri vengono fuori così e non riesco a metterli a posto... Questi primi due capitoli, comunque, servono abbastanza come introduzione, quindi molto probabilmente dai prossimi si capirà di più e scriverò di più, tempo permettendo... Grazie anche di aver messo la storia fra le preferite!

La canzone è “Lonely day” dei System of a Down. E né loro né la canzone mi appartengono, ok?


   
 
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