Sam era rimasta scioccata da quello che aveva visto: era un’ altra cosa vedere una persona squartata nei film che
vederla realmente con i propri occhi a pochi metri di distanza. Pensava e
ripensava alla scena che aveva visto e il suo sguardo era perso nel vuoto mentre camminava lentamente, seguendo gli altri.
L‘uomo aveva in mano la ricetrasmittente e stava cercando di farla
funzionare.
<< Niente?? >> chiese Charlie
<< Dai
chiedimelo un‘altra volta.. >> rispose l’ uomo scocciato
<< Scusa
se ti sembro disperato ma.. prima che il pilota venisse strappato via da quella
cabina.. ha detto che non ci troveranno mai se quella.. ricetrasmittente non
funziona >> disse Charlie con sarcasmo << Quindi…ancora niente?? >>
<< No >>
<< Ok >> Charlie si zittì.
<< Ma
che diavolo ci facevi …chiuso nel bagno??
>> Kate si rivolse a Charlie
<< Non
ci arrivi da sola??!! >> Charlie guardò Kate ma lei non rispose <<
Mi sentivo male…vomito…l‘ unico mio tangibile contributo a questa
gita >> Charlie
non aveva abbandonato il suo tono sarcastico.
<< No..
>> Kate lo guardò << Io sono contenta che… tu ci sia… >>
<< Fa
comodo un vigliacco >> Charlie fece un
sorriso spento.
<< Non
sei un vigliacco.. >> Kate ricambiò il sorriso
a Charlie e lo superò; lui rimase fermo a guardarla
per un attimo mentre lei si allontanava.
Sam
era seduta nel primo posto della terza fila di sedili a sinistra, vicino
ai finestrini dell’ aereo e guardava la gente e le hostess con la scritta Oceanic sulla divisa che ogni tanto passavano avanti e
indietro.
Charlie era seduto accanto a lei e
aveva gli occhi chiusi.
<< Charlie??…va tutto bene??
>> Sam stava guardando Charlie
che picchiettava la mano sul bracciolo
del sedile, facendo tintinnare l’ anello che aveva al dito medio.
<< Charlie?? >> Sam scosse con una mano
la spalla di Charlie.. Lui aprì gli occhi a fatica
<< S…si
>> Charlie
strizzò gli occhi e si mise una mano sulla fronte
<< Si
sente bene signore?? >> un’ hostess sbucò da
dietro e si rivolse a Charlie che ora faceva finta di
stare benissimo
<< Sto
bene…. grazie… >> Charlie fece un
cenno con il capo e sorrise,
rassicurando l’ hostess
<< Vuole
un bicchiere d‘acqua…o.. >> L’
hostess aveva un’ espressione preoccupata
<< No
niente…Grazie… >> Charlie guardò l’ hostess nervoso, e le sorrise nuovamente
<< D‘
accordo. >> L’ hostess fece un cenno con la
testa di aver capito, ma sembrava abbastanza insospettita dal suo comportamento
e se ne andò.
Sam continuava a guardarlo, lui sospirò, teso, e ricominciò a picchiettare con la mano;
irrequieto, infine, si voltò a guardare
preoccupato all’ indietro alcune volte fino, quando, in fretta e furia, si slegò la cintura
e si alzò.
“Charlie??…Cosa
stai...Dove stai andando??.” Chiese Sam agitata, ma Charlie non le diede retta e rapido si allontanò; Sam lo sentì chiedere permesso a qualcuno, poi si
alzò per appoggiarsi al sedile: guardava il punto dell’ aereo dove Charlie era sparito, speranzosa che lui tornasse.
<< Signore…
Signore mi scusi… >> l’ hostess,
con un tono squillante, passò tra le due file di sedili e si diresse verso la
direzione di Charlie. Lei e altri due uomini del
personale del volo aereo lo stavano seguendo e forse volevano assicurarsi che stesse bene, in fin dei conti Charlie
si era comportato in modo sospettoso. Sam si rimise a sedere
dopo alcuni minuti, suo fratello non
sarebbe tornato presto e lei sarebbe rimasta lì da sola; Sam
prese le due estremità della cintura e cercò di legarsele per la prima volta, dopo
quasi tutto il volo in cui era rimasta senza.
Ci fu una scossa improvvisa, l’ aereo si mosse
per un istante e sul tettuccio una
scritta con su scritto “ALLACCIATE LE CINTURE”
lampeggiò; tutti si spaventarono e diventarono rigidi sui propri sedili,
Sam riuscì ad allacciarsi la cintura ma si lasciò prendere
dal panico: aveva da sempre avuto paura di volare.
“Signore e signori, il comandante ha acceso il segnale per allacciare le
cinture, per favore, restate seduti con le cinture allacciate” una voce di
donna risuonò nell’ aereo, ma Sam
capì poco di ciò che aveva detto: era
ancora impaurita e si chiedeva dov’ era andato Charlie…
In un momento, quasi impercettibile, l’ aereo
cominciò a traballare, la gente gridò terrorizzata e,quando la situazione
peggiorò, Sam sentì ancora la voce della donna tranquillizzare
i passeggeri, in particolare due parole che le risuonarono nella testa come un
messaggio di morte … “Brutta turbolenza”…; tutti i bagagli, all’ improvviso,
furono scaraventati da tutte le parti, le persone anche; delle mascherine
gialle erano scese sopra le teste di tutti, Sam ne afferrò una, se la mise attorno alla testa
con le mani che tremavano e ci respirò prendendo grandi boccate d‘aria; l’aereo
si spezzò come fosse una lamina sottilissima, precipitava a grande velocità; Sam chiuse gli occhi, si afferrò fortissimo al sedile e
qualcosa le andò a sbattere sulla testa; allora riaprì gli occhi, ma perse a
poco a poco i sensi; non vide più nulla; tutto era nero.
<< Vero??…Sam??!! >> Sam tornò
alla realtà, richiamata dalla voce di Charlie.
<< Cosa??….Non stavo
ascoltando >>
<< Fa
niente.. >> concluse Charlie seccato, e riprese
a parlare con Kate.
<< Che
sta succedendo…?? >> L’ uomo preoccupato guardò in avanti e cominciò a correre.
Kate e Charlie smisero di parlare
e guardarono l’uomo correre via, Sam fece lo stesso e
si accorse che, dopo una lunga camminata, erano arrivati ad una bellissima
spiaggia: il sole, al contrario che nella foresta, batteva forte, il mare era
limpidissimo; rottami di lamiere dell’ aereo erano
sparsi ovunque e una turbina era, per gran parte, sotterrata nella sabbia; c’era
tantissima gente che, da quel che poteva vedere, era sopravvissuta al disastro
aereo ed ora era riunita attorno a qualcosa…
Anche Kate e Charlie
corsero per andare a vedere che cosa stava succedendo… Sam
si avvicinò lentamente ma rimase abbastanza lontana,
vide lo stesso che cosa attirava l’attenzione di tutti quanti: due uomini si
stavano azzuffando.
<< Ragazzi
smettetela.. >> un uomo di colore stava cercando di farli smettere...
<< Dai basta.. >> ma i due
continuavano a darsi pugni.
<< Hey!!
…Piantatela!! >> L’uomo che aveva
salvato Sam cercò di dividere i due..
<< Piantatela!! >>
continuava a gridare.
<< Fatela
finita!! >> l’ uomo
di colore si mise in mezzo per aiutarlo.
<< Fermi!! >> disse di
nuovo l’uomo. Lui e l’uomo di colore li avevano afferrati, dato che non erano
intenzionati a concludere la rissa.
<< Lasciami!! >> gridò l’uomo tenuto da quello che Sam conosceva: era biondo ed era, a prima vista, un
americano.
<< Basta!! >> gridò l’ uomo
di colore.
<< Figlio
di puttana!! >> l’
uomo, tenuto da quello di colore, si aggrappò ai pantaloni del suo
avversario. Quest’ ultimo aveva un accento strano, era scuro di pelle e dava l’ impressione di essere iracheno.
<< Molla!! >> gridò ancora l’uomo di colore
<< Basta..
basta!!! >> si sentirono voci
sovrapposte: gli insulti dei due uomini mischiati alle grida degli altri
due.
In poco tempo i due furono divisi e allontanati l’ uno
dall’ altro, ma non davano ancora cenno di smettere e quindi gli altri due
uomini dovettero tenerli in modo che non si potessero avvicinare.
<< Hai
rotto adesso!! >> gridò l’ uomo iracheno
<< Ne
vuoi ancora??!! >> ribatté il
biondo
<< Ripetilo, dì a tutti quello che hai detto!!
Che sono stato io a far cadere l’ aereo...che è stata
colpa mia! >>
<< Non
ci sono dubbi mi pare… >>
<< Che
sta succedendo?? >> l’ uomo si intromise tra i due e l' iracheno disse,
arrabbiato, qualcosa nella sua lingua e fu liberato dalla presa come l’
americano.
<< Mi
spiegate??!! >> Gridò furioso l’ uomo
<< Guarda,..
mio figlio le ha trovate nella giungla.. >> l’ uomo di colore si avvicinò
a lui e gli diede in mano un paio di manette.
<< E‘
quello là, era in business class, ultima fila, e non si è mai alzato…teneva le
mani sotto una coperta… >> cominciò l’ americano, ma l’ uomo lo teneva
ancora d’ occhio per paura che avrebbe ripreso la rissa << E guarda caso, per chissà quale ragione,… chi
era vicino a lui non s‘è salvato
>>.
<< Sei
molto interessato al mio comportamento
>> gli parlò sopra l’ iracheno
<< ..E all‘ imbarco ti ho visto quando ti
hanno fatto uscire dalla fila.. >> riprese l’ altro, tutti e due si
stavano scaldando e se non ci fossero stati i due a trattenerli avrebbero
ripreso a picchiarsi davanti a tutti.
<< Dai !! Fatti sotto,
coraggio!!
>> diceva l’ americano con un tono di
sfida peggiorando la situazione, provocando sempre di più l’ altro che lottava
per liberarsi dalla presa dell’ uomo di colore.
<< Basta!! >> ad un certo punto, Kate, gridò arrabbiata e i due si calmarono: l’ iracheno si fermò subito, l’ americano guardava furibondo
l’uomo che l’ aveva tenuto tutto quel tempo.
<< Abbiamo
trovato la ricetrasmittente, ma non funziona
>> Kate
gridò rivolgendosi a tutti i presenti <<
Qualcuno se ne intende?? >>
domandò
Nessuno rispose, ci fu un silenzio e l’ iracheno
fece cenno con la testa << Si
…posso provarci… >> e si diresse verso la donna
<< Oh,
si…perfetto…affidiamoci a quello.. >> l’ americano gridò furibondo
indicando l’ iracheno
<< Ehi,…
ci siamo dentro tutti, trattiamoci con un po’ di rispetto >> una voce salì dalla folla, Sam vide che un ragazzo abbastanza robusto aveva avuto il
coraggio di dare il buon esempio
<< Si, ….ha ragione! >> Sam cercò
di farsi sentire e ci riuscì: tutti si voltarono verso di lei, verso la nuova
arrivata, sentì qualche commento ma non ci fece caso..
<< Chiudi
la bocca ciccione!! E anche tu!! >> insultò i due l’ americano
furioso
<< Hey! >> l’uomo che aveva salvato
Sam si alterò, si avvicinò all’ americano
e lo guardò << Adesso basta..
>>
<< Agli
ordini dottore,… sei tu l‘eroe… >> disse sconfitto l’ americano con un certo sarcasmo, e si allontanò sotto
lo sguardo di tutti; Sam non lo guardò andarsene,
guardava quell’
uomo che l’aveva salvata: era un dottore, ora tutto si spiegava, aveva
salvato o aiutato altra gente oltre a lei..
<< Avete
trovato il muso?? >> un ragazzo
molto carino si avvicinò al dottore, ma lui si limitò a rispondere con un cenno
della testa: era affaticato, aveva le mani ai fianchi e respirava a fatica…
<< Superstiti?? >>
<< Lei..
>> il dottore indicò con lo sguardo e con un cenno Sam,
che era ferma impalata a pochi metri di distanza da loro. Il ragazzo carino la
guardò, accennò a quello che sembrava un sorriso ma
poi fu attirato, come lei e il dottore, dall’ iracheno che cominciò a parlare, e si voltò..
<< E‘
a doppia banda militare,..forse le pile sono cariche,
ma…la radio è andata..” disse; Sam
si avvicinò e vide che l‘ iracheno aveva in mano la ricetrasmittente: si stava
riferendo a quella..
<< La
puoi aggiustare..?? >> Chiese Kate speranzosa
<< Mi
serve tempo.. >> rispose lui, e se ne andò
<< Dottore..
>> una donna anziana di colore si avvicinò << L‘ uomo con la scheggia nel petto…è il caso
di dargli un‘ occhiata.. >> il dottore la seguì e se ne andò anche lui; Kate e Charlie si scambiarono un
triste sguardo e rimasero zitti, Sam si allontanò
senza farsi vedere e cominciò a camminare lungo la spiaggia, voleva vedere dov’
era andato l’uomo iracheno e lo trovò seduto all’ ombra di un albero, sulla
spiaggia, in un posto isolato dagli altri, in compagnia del ragazzo paffuto.
Sam si avvicinò a loro << Ah… >> sospirò << Ke imbecille quell’americano...>> e si sedette.
<< Infatti..
>> disse il ragazzo.
Sam lo guardò e lui sorrise, poi si rivolse all’uomo
iracheno << Sai…Sei
forte… >>
L‘ iracheno la guardò
<< Sei forte anche
tu… >> e il suo sguardo ritornò sulla ricetrasmittente che stava
esaminando.
Di scatto Sam allungò la mano… << Sam…
>> disse.
Il ragazzo gliela strinse e disse << Hurley!!...
e lui è Sayid
>>
<< Come
mai te ne intendi?? >> chiese a un
tratto Sam, guardando la ricetrasmittente in mano a Sayid.
<< Ero
ufficiale addetto alle comunicazioni
>> rispose lui.
<< Ahn si?? >>
<< Ho
fatto la guerra del Golfo >>
<< Non
mi dire,…Forte… >>
<< Ero
alla guardia repubblicana >>
Sam lo guardò.
<< Però…ora..
>> Sayid portò la trasmittente sotto la vista
di Sam e Hurley <<
..Andiamo a dire agli altri che la trasmittente funziona >> e lei,
meravigliata, fece un enorme sorriso.
Presto si incamminarono lungo la spiaggia fino a raggiungere i rottami dell’ aereo. << Hai visto Kate?? >> chiese Sayid
ad una coreana che passava di lì ma lei rispose in un’
altra lingua.
<< Kate >> scandì
bene le parole Sayid e la donna fece cenno di
aspettare e, dopo alcuni minuti, Kate sbucò da dietro
la turbina
<< Funziona?? >> Chiese Kate
quando vide Sayid
<< Sembrerebbe
,…solo che non ricevo segnale… >>
<< Più
che riceverlo non dobbiamo inviarlo??
>>
<< Si,
ma dovremmo vedere qui delle barre, a indicare che la radio va, che c‘è
ricezione >> Sayid indicò a Kate
una parte del piccolo schermo della ricetrasmittente.
<< Niente
barre.. >> disse lei guardando.
<< Potremmo
trasmettere alla cieca,.. nella speranza che una nave raccolga la nostra
chiamata di soccorso ma… consumeremmo le batterie >> Sayid
scosse la ricetrasmittente davanti a Kate << ..Non durerebbero a lungo.. >> Kate abbassò lo sguardo delusa.. << Una cosa, però, possiamo tentarla.. >>.
Kate ora guardava Sayid meravigliata
e speranzosa << Quale?? >> chiese
<< Andare
più in alto,.. per cercare il segnale.. >>
<< Quanto
in alto?? >> Kate
voleva saperne di più e
Sayid guardò in alto.. Kate
seguì il suo sguardo che si andò a posare
su una collina che saliva a vista d’ occhio. Quando Kate
individuò il punto più alto, si mise una mano alla testa sconvolta: era
preoccupata che non ce l’ avrebbero fatta..
<< Vado
da Jack.. >> disse
<< Ok >> rispose Sayid con un sorriso, e mise una mano sulla spalla di Sam << ..Io devo riportare qualcuno a casa >> Sam guardò
Sayid e poi guardò Kate
che, subito, ricambiò lo sguardo, poi si
allontanò a cercare Jack, il dottore.
Nei molti minuti che seguirono, Sam seguì Sayid in silenzio, guardando tutto quello che era
accaduto: molti corpi erano a terra privi di vita, molta gente era stravolta
dal dolore e una ragazza bionda stava fissando un cadavere..
<< Non
riesco a trovarlo.. >> si fermò ad un certo punto Sayid:
non riusciva a trovare Charlie; ma Sam continuò a camminare
<< Allora
verrò con voi.. >> Sam si fermò più avanti e
sorrise
I due, e molte altre persone, si voltarono verso il punto in cui si
trovava la ragazza bionda perché, ora, stava gridando contro un ragazzo, quello
che Sam aveva pensato fosse carino; Non si capiva
nulla di quello che dicevano perché si parlavano contro l'uno sull'altra.
<< D‘accordo
Shannon… che ti passa per la testa?? >> Chiese il ragazzo ad alta voce
zittendo la ragazza, ma lei non rispose, stava cercando di trattenere le
lacrime. Poi Sam la vide guardare Sayid,
e si accorse che Kate li aveva raggiunti.
<< Io
vado con loro.. Alla scalata >>
disse la ragazza di nome Shannon..
<< Ah..
Si??!! >> disse il ragazzo
sfidandola
<< Si…ti
saluto.. >> disse lei irritata e si diresse verso gli altri
<< No
tu non vai, Shannon!!! >> cercò di afferrarla per un braccio
ma lei lo schivò << Shannon!!! >>
gridò.
<< Voglio
venire con voi!! >> Shannon raggiunse Kate, Sam e Sayid
<< Non
le date retta… >> furono raggiunti anche dal ragazzo
<< Io
vado invece.. >> Shannon gli parlò sopra,
alzando la voce
<< Non
è vero che vuole venire, è solo una… >> lui cercò di concludere, ma fu
nuovamente interrotto
<< Che
ne sai tu.. >>
<< Tutto
pur d’ indispettire la sua famiglia, che al momento è composta da me!! >> riprese il ragazzo
<< Adesso
basta, smettila di farmi la predica!!
>> era furiosa << Io verrò con voi… >> e si
rivolse a Kate e Sayid che
stavano guardavano la scena allibiti: non erano passati neanche pochi secondi
che già avevano ripreso a litigare.
<< Guarda,
non so se è il caso sai.. >> Kate cercò di avvisare Shannon
<< Parli
proprio tu che avrai due anni più di me??!! >> Shannon
le rispose male <<
Tu vai, vero??!! >> chiese a qualcuno che, in quel momento,
raggiunse il gruppo.
<< Si,
e tu?? >> Sam riconobbe la voce di Charlie..
<< Si!! >>
<< Si…e
allora è sicuro che vengo.. >> disse Charlie
guardando la bella ragazza
<< Può
aggregarsi chiunque, ma si parte adesso
>> disse scocciata Kate e, con Sayid, si mise in cammino
<< Hey, aspetta … >> disse Charlie,
e Sam, sapendo che si stava rivolgendo a lei, si
girò, ma lo fecero tutti.. << Tu
non vieni.. >> si avvicinò a Sam e la guardò.
<< Credo
di sapermela cavare Charlie… >> disse Sam tenendo il muso
<< Io
credo di no.. >> Charlie la prese per il polso
<< Allora
dove sei stato prima??!! Dov‘eri quando è caduto
l‘aereo??!! >> Sam
guardò Charlie, arrabbiata con lui più che mai,
mantenendo però la calma << Me la sono cavata lo stesso! >>
e si liberò dalla sua presa
<< Adesso te ne andrai
un ‘altra volta.. non è così??!! >>.
<< Sto
cercando di aiutare.. >>
<< Si,…certo…
>> Sam si voltò e si allontanò senza salutare
nessuno: lei e Charlie avevano litigato come avevano
fatto Shannon e il suo ragazzo, ma per non peggiorare
le cose, aveva deciso di dare ascolto a Charlie e di
rinunciare alla scalata.
Per un momento, Sam si
voltò e vide il gruppo allontanarsi; il sole stava tramontando….e decise che
avrebbe cercato un posto per stare da sola; usò un pezzo di lamiera come sedia
e prese a fissare il mare.
<< Hey!!
>> qualcuno la salutò
Sam si voltò: il dottore, inginocchiato, stava frugando tra
i bagagli
<< Ciao…
>> Sam rispose in modo malinconico e abbassò lo
sguardo.
<< Non
dovresti essere alla scalata?? >>
il dottore la guardò e lei fece lo stesso ma aggrottò
le sopracciglia, non capiva come faceva a sapere della scalata, <<
Kate..
>> fece una pausa <<
Me l‘ha detto Kate.. >> e Sam fece cenno di aver capito.
<< Allora?? …Come mai sei
qui?? >> chiese nuovamente
<< Charlie.. >> Sam fece un
altro sorriso malinconico e sospirò, il dottore abbassò lo sguardo e continuò a
frugare
<< Capisco.. >>
<< Comunque,..
Che cosa cerchi?? >>
gli chiese Sam subito dopo
<< Una
lama .. >>
<< Vuoi
una mano?? >>
<< Trovata..
>> e fece vedere la lametta che aveva appena trovato.. << Vieni con me.. >> lui si alzò e aspettò
una risposta..
<< Perché?? >>
<< Devo
medicare le tue ferite.. >>
<< Giusto..
>> e si misero in cammino; Sam gli rimase
dietro: non avrebbe voluto disturbarlo ancora, poteva benissimo immaginare che
in quei giorni si era dato moltissimo da fare e si era disturbato già
abbastanza per tutti.
<< Quindi,…
il tuo fidanzato,.. Non voleva che tu andassi alla scalata,… è un tipo molto
protettivo.. >> il dottore aspettò
che Sam lo raggiungesse, in modo che le stesse vicino
<< Chi?? >> Sam lo
guardò
<< Charlie,… il ragazzo
>> prima che lui finisse la frase, Sam
scoppiò a ridere, << Che cosa ho
detto?? >>.. lui era confuso
<< Charlie è mio fratello!!
>>
<< Veramente?? >> lui
sorrise, << Adesso
si spiegano molte cose >> concluse
<< Tranquillo…
è successo molte altre volte >> Sam fece un
gran sorriso
<< Come
ti chiami?? >> chiese, e Sam lo guardò per un istante
<< Sam >> rispose
lei
<< Sam,.. io mi chiamo Jack
>>
<< L‘
avevo intuito.. >> sorrise
<< …bel nome!! >>
<< Grazie.. >>
<< Bene
Jack, vorrei farti notare che… hai due tagli, due tagli molto buffi sul
viso >> cominciò a dire
scherzosamente Sam.
<< Lo
stesso vale per te.. >> lui sorrise
<< Eh?? Dove?? >> lei si fermò e si toccò
premurosamente il viso.
<< Ti
donano… >> disse Jack sorridendo, e la superò
<< Hey!!
Aspettami!! >> Sam
raggiunse Jack e lui scoppiò a ridere.
Sam stava bene con lui, Jack era simpatico e con lui si
sentiva al sicuro; lui l’ aveva rasserenata, riportandola a farla sorridere di
nuovo dopo la lite avuta con Charlie, e lei aveva
fatto lo stesso. Sam, con il sorriso, camminò a lungo
al fianco di Jack: se li avessero salvati, lei non si sarebbe di sicuro
dimenticata del grande animo di quell’ uomo che l‘aveva
salvata, che le aveva tenuto compagnia e
che, più di ogni altra persona, si stava prendendo cura di lei.