Ritsuko
aspettava che il
semaforo diventasse verde e intanto pensava all’urgente
telefonata ricevuta
appena cinque minuti prima Un
ansioso
Shinji chiedeva la sua immediata presenza (se possibile)
all’appartamento della
sua migliore amica (Misato) senza darle ulteriori spiegazioni ma, se i
suoni
uditi erano degni di nota, era
evidente
che qualcuno stesse spaccando tutti i mobili
Ritsuko
sorrise tra sé e sé.
Da quando l’ultimo angelo era stato sconfitto e
l’umanità tornata agli antichi
splendori, i tre children si erano trasferiti dal maggiore Katsuragi,
che,
incredibile a dirsi, ne aveva ottenuto la custodia
Qualcosa diceva a Ritsuko che l’esercito
fosse convinto che questa donna, nei suoi primi trent’anni,
fosse ben più
genitore di qualsiasi altro adulto, compreso il comandante Ikari
Gendo
Ikari, il solo pensiero
le faceva rivoltare lo stomaco. Che cosa pensava quando rispondeva alle
sue
chiamate ed esaudiva i suoi desideri?
Era amore? No, era certa che non fosse l’amore a
convincerla a far ciò.
Era sesso allora? Forse
il bisogno di
essere abbracciata da qualcuno quando l’amore della sua vita
era tra altre
braccia? Certamente Ritsuko
sospirò
Ora
che tutto era finito
vedeva le cose in maniera diversa e calma, con molta speranza Gendo era stato processato
e condannato al
carcere a vita in un reparto psichiatrico, la macchina creata da sua
madre era
stata distrutta e con essa la sua progettazione
Lei era l’unica persona in grado di ricostruirla
e non aveva alcuna
intenzione di farlo I
children vivevano
nella pace relativa che l’appartamento di Misato poteva
offrire, andando a
scuola e lavorando part time come istruttori di volo
nell’esercito Quella era
l’unica condizione da rispettare per vivere col maggiore che
mantenne il suo
grado e divenne uno dei migliori strateghi dell’esercito in
un’area di
diplomazia internazionale Ritsuko
immaginava l’uniforme rosso brillante innanzi ad una
moltitudine di blu
scuro ”Misato “
sospirò
Crash! La dottoressa si
fermò di colpo Una tazza era
atterrata sul parabrezza dell’auto
Un
insulto pronunciato con un
forte accento tedesco le fece capire di essere arrivata a destinazione
A
passo rapido entrò
nell’appartamento che conosceva così bene, ove un
turbato Shinji aprì la porta
“Shinji
come stai? Mi è parso
di udire Asuka prima Perché questa urgenza? Misato non
è a casa?”
“Ecco,
vede….”
Crash! Il suono di vetri rotti
proveniente
dall’altro lato dell’appartamento, un
arrabbiatissima Asuka, seguita da una Rei
leggermente irritata (il che è tutto dire, data la faccia
generalmente apatica)
che uscivano dalla casa
Asuka
ripetè molte volte: “E’
incredibile, ha lanciato fuori la mia pianta preferita
Non mi interessa se vuole distruggere tutta
la mobilia, ma non scenderò in strada a riprenderla Ma che le è
capitato?”
La
rossa si fermò, vedendo
che c’era un ospite
“Buon pomeriggio
dottoressa” e ricominciò a lamentarsi tra
sé e sé
Dr
Akagi la
salutò la voce evanescente di rei
La
summentovata si volse
all’unica persona che sembrava mantenere la calma
Shinji:
“Il maggiore è
tornato dal lavoro arrabbiatissima, si è rifugiata nella sua
stanza e ha
iniziato a rompere tutto Abbiamo cercato di parlarle, ma ci ha risposto
con
vasi che volavano sulle nostre teste
(le
mostrò bende e lividi) Pensavamo che lei, essendo la sua
migliore amica,
avrebbe potuto aiutarla”
Amica…
ciò che i children non
sapevano era che, dopo tutto ciò che era accaduto, le due
non si erano più
parlate: Ritsuko imbarazzata per ciò che aveva fatto, Misato
probabilmente
troppo occupata tra Kaji e il nuovo lavoro per ricordarsi della sua
“amica”
Ritsuko
si avvicinò alla
porta e bussò gentilmente
“Misato?
Misato, sono io,
Ritsuko” nessuna
risposta
“Misato,
io entro” e
con un lieve sospiro, aprì la porta ed
entrò I ragazzi udirono qualcosa che si rompeva contro il
muro, proprio dove,
alcuni secondi prima, sembrava esserci la testa della bionda dottoressa
“Pensate
che sarà in grado di
calmarla?” chiese
Shinji
Le
altre due alzarono le
spalle