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Autore: Aubrey_ToxicMuffin    13/10/2009    1 recensioni
Cosa scriverbbe una ragazza sull'orlo di suicidarsi? scriverebbe ai suoi amici... ma cosa gli direbbe? se quelli che dovevano aiutarla non lo hanno fatto...
Genere: Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente è arrivato l'inverno.
Il mio rinchiudermi in casa non sembrerà più così strano; perchè una ragazza che sta a casa d'estate è etichettata come una specie di pazza mentre se si sta a casa d'inverno è completamente normle. Così, nei pensieri delle persone, cambierò di nuovo la mia muta e diventerò una ragazza come tante altre. Nonostante il sole fuori dalla finestra sento le mani intorpdite dal freddo, e la sensazionie di umido non ha lasciato le mie ossa che sentono la mancanza dell pioggia che ieri è entrata prepotentemnte in casa da sotto la porta del balcone e dalle finestre.
Si ritrovano felpe e maglioncini in lana, cappotti e bellissime scarpe chiuse e ancora ci penso.
Ancora mi chiedo cosa ci faccia io qui.
Allo scadere di un anno dall'accaduto mi chiedo cosa sia andato storto. Forse ho dato troppe cose per scontate, ho trascurato dei particolari...  Mi ripeto che io qui non dovrei esserci... O almeno non così...
"Non pensarci..." mi dicono "hai fatto un gesto che..." e non finiscono la frase. Cosa ho fatto? Non hanno nemmeno il coraggio di dire quella parola. Si vergognano persino di dirlo al resto della famiglia. E perchè? Rovinerei la vetrina.
La famiglia così perfetta verrebbe sgretolata da una ragazza di 16 anni appena. Così ci si nasconde dietro un'intossicazione alimentare, raccomandandosi di non raccontare niente a nessuno, non avendo il coraggio di confessare: "Io le ho fatto fare quello che ha fatto. Io l'ho portata a quel punto. Io l'ho portata sul barattro e l'ho spinta giù nascondendo la verità. Io l'ho uccisa imbavagliandola."
Perchè è così. Avevo voglia di urlare. Ho voglia di urlare, ma la tua mano mi tappa la bocca con tale violenza da farmi piangere. Di me non è rimasto che un guscio vuoto costretto a fingere sorrisi, un guscio che conosce sorrisi sinceri solo con poche persone.
Come Willie il Coyote ci provo e ci riprovo, voglio risalire ma come? Un fallimento dopo l'altro e anche quando ho deciso di mollare ho fallito ancora. Così non mi resta che starmene qui, con un nodo alla gola, in una giornata di freddo sole, ad aspettare la fine di tutto, a trascorrere il tempo che mi rimane nel modo più indolore possibile, sola. Al buio.
  
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