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Autore: Miki loves Yuu    15/10/2009    1 recensioni
Questa storia l'ho tratta dalla serie "Gung - Palace Love Story -" e direi che i personaggi sono molto diversi caratterialmente dagli originali.
Vi lascio un piccolo spoiler del primo capitolo...
Spoiler:
< S... Sì > biascicai a stento e feci per alzarmi < scusami anche tu, ero distratta e non stavo guardando dove anda... > ma ebbi un capogiro e non riuscii a finire la frase. Shin fu così carino e pronto nel sostenermi.
< Ehi! Sicura che vada tutto bene? > chiese.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Ed eccomi qui ad aggiornare con il nuovo capitolo...
Ho visto che l'avete letto in molti il primo capitolo, ma a parte la Terry, che ringrazio infinitamente, ha commentato... Di questo me ne dispiace, evidentemente non vi piace poi molto =__=''


Capitolo 2 - Il tradimento -
Da quella volta capitarono altre occasioni in cui ci incontrammo in cima alle scale, sempre però senza averlo stabilito prima. C’erano infatti dei giorni in cui io non andavo, rimanevo con Song Ji, e non sò dire se lui invece ci fosse andato. Comunque ogni volta che capitava che ci incontravamo lì dovevamo poi stare attenti quando scendevamo, per quanto non facessimo niente di male e non avessimo niente da nascondere, il fatto di farci vedere insieme nel scendere avrebbe destato parecchi sospetti e pettegolezzi. E non era decisamente il caso, c’erano volute due settimane per uscire dalla situazione che si era creata in precedenza.
Quella domenica mattina mi svegliai elettrizzata, avrei dovuto vedermi con Sung Mok nel pomeriggio. Mi alzai e andai in bagno, feci colazione, guardai un po’ di tv e verso le 11 decisi di andarmi a fare la doccia, da li a due ora avrei dovuto incontrarmi in centro con lui. Andai in camera a prendere le cose che mi sarebbero servite dopo la doccia per vestirmi e in quel momento mi squillò il cellulare avvisandomi che mi era arrivato un messaggio… era di Sung Mok…
“Ciao, non possiamo vederci oggi, mi ero dimenticato che tempo fa avevo promesso a Senji e gli altri che andavo con loro a vedere la partita Corea vs Giappone che si tiene oggi allo stadio. Dobbiamo rimandare la nostra uscita di una settimana… mi dispiace >__< Ciao.”
Ecco… un altro dei suoi annullamenti ai nostri appuntamenti che era solito fare all’ultimo momento. Anche la settimana precedente era andata esattamente nello stesso modo, solo che doveva andare con Senji e gli altri a quel nuovo negozio di computer che avevano aperto. Eppure quando parlavamo di vederci sembrava così entusiasta… come se non ne vedesse l’ora, ma poi capitava sempre più spesso che finisse in questo modo. Decisi che non sarei comunque rimasta a casa, a costo di andarci da sola ma sarei uscita, non mi avrebbe rovinato l’ennesima domenica.
Andai a farmi la doccia velocemente, poi feci un giro di telefonate alle mie amiche, ma niente erano già tutte impegnate… e quindi andai a vestirmi per uscire. Indossai un paio di jeans chiari, una polo bianca a righe nere e sopra il giacchino di jeans, come scarpe misi un paio di all star nere, presi la borsa e uscii. Fuori era una bella giornata di sole e mi incamminai verso il centro, mi fermai davanti a diverse vetrine, in alcuni negozi entrai pure… e poi passai di fronte ad uno di quei bar che hanno i tavolini fino a sotto le finestre. Li attirarono la mia attenzione due ragazzi che si stavano baciando leggermente nascosti dagli altri clienti, com’erano dolci e come sembravano innamorati. Qualcosa sembrò distrarre i due che si allontanarono un po’ di fretta ridendo, ne potei così vedere il volto… Oh mio Dio non poteva essere!
Il ragazzo seduto a quel tavolo era Sung Mok.
Mi bloccai all’istante davanti a quella finestra con una faccia di sorpresa ma allo stesso tempo di rabbia, anche lui mi notò e si voltò a guardare… quando realizzò che ero io il sorriso sul suo visto scomparve all’istante sostituito più o meno dalla mia stessa espressione. Si alzò e fece per raggiungermi, io incominciai a fare marcia in dietro per tornare a casa… la mia decisione di uscire comunque per non farmi rovinare un’altra domenica pomeriggio da lui si era rivelata un vero errore… questa decisamente era diventata la peggiore delle domeniche in assoluto.
<< Chae… aspetta! >> disse.
Non mi voltai neanche e continuai imperterrita a camminare, ad un certo punto mi afferrò per il braccio << Aspetta ti prego….>> la sua voce era roca, mi tirò leggermente per il braccio costringendomi a voltarmi verso di lui << lascia almeno che ti spieghi…>>
<< Oh! E cos’è che vorresti spiegarmi!? >> dissi alzando leggermente la voce rispetto al mio solito tono pacato.
<< Non è come sembra…>> lo guardai decisamente male, cosa ci poteva essere di fraintendibile a quella scena!? << no cioè… è come sembra, però non stiamo insieme. >>
<< Pensi che questo cambi qualcosa!? >> gli dissi acida.
<< No ovvio che no…ma mi dispiace io…>>
Cosa me ne facevo del suo dispiacere e delle sue scuse? Rimaneva il fatto che mi aveva tradita, mi aveva mentito chissà per quanto tempo. Non avevo intenzione di rimanere ancora li, strattonai via il braccio da lui << Senti, non voglio nemmeno sentirle le tue stupide scuse! Lasciamo perdere, finiamola qui… addio Sung Mok. >> mi girai e me ne tornai a casa. Sentivo le lacrime volersi far strada nei miei occhi e sgorgare incontrollate, ma non glielo permisi, non valeva la pena piangere per lui… non se lo meritava.
Arrivai a casa e cercai di riempire il resto della mia giornata in varie attività in modo da tenere la mente occupata e distratta. Feci le pulizie in camera mia che si rivelò un buon espediente, finito questo provai a leggere un libro ma non riuscivo a concentrarmi, così decisi di guardare un po’ di tv e riuscii a passare un’altra gran parte di quel pomeriggio. Arrivò la cena e quasi non toccai cibo, non poteva e non doveva togliermi l’appetito… non si meritava nemmeno questo Sung Mok per quello che mi aveva fatto. Andai a letto presto, ma nel buio e silenzio della mia stanza era difficile tenere a freno i pensieri… riuscii a trattenere le lacrime quasi a stento e in qualche modo mi addormentai.

Il giorno dopo le lezioni trascorsero abbastanza veloci e giunse la pausa pranzo. Song Ji quel giorno non c’era, già ieri mi aveva detto di stare poco bene, e io onestamente non avevo voglia di stare con qualcuno. Sembravano averlo capito anche le altre mie amiche che mi lasciavano tranquilla dopo avermi già chiesto cosa avessi quella mattina alla visione della mia faccia. Sapevo di poter andare in cima alle scale, ma c’era anche la possibilità che vi fosse o arrivasse Shin, non volevo compagnia e tanto meno sarei stata di compagnia quel giorno e nei prossimi. Decisi di andare comunque in cima alle scale, male che andasse sarei uscita sulla terrazza… la bella giornata e il sole caldo me l’avrebbero permesso.
Quando arrivai trovai Shin già li, non mi aveva sentita arrivare.
<< Ciao…>> dissi in tono serio, non avevo più voglia di fingere con il tono della mia voce di non aver niente. In quell’ora volevo essere esattamente me stessa per la rabbia e il dolore che provavo.
Lui ebbe un piccolo soprassalto alla mia voce << Ciao. >> rispose, ma quando mi guardò in faccia lo vidi accigliarsi. Purtroppo quando ho qualcosa che non va dalla mia espressione sembra che ce l’abbia con tutti, come se ogni singola persona che incrocio sul mio cammino mi abbia fatto qualcosa, e probabilmente anche Shin doveva averlo pensato dopo avermi osservata.
<< Io vado a mettermi sulla terrazza. >> dissi con un leggero tono acido nella voce. Lui si stava alzando e notai la sua espressione perplessa e confusa alle mia parole, cercai di non farci più di tanto caso e lo oltrepassai con rapidità per uscire dalla porta. Non fui per niente aggraziata nell’aprirla e tanto meno nel richiuderla alle mie spalle, ma la sentii andare a sbattere più che altro contro qualcuno. Non mi voltai per controllare ma mi sentii afferrare per un braccio.
<< Aspetta! >> disse Shin << Ho fatto forse qualcosa di sbagliato? >>
<< No! Lasciami andare! >> risposi secca.
<< Ma cos’hai allora? Perché mi tratti così? >> Shin mi fece girare in modo che fossimo faccia a faccia e mi prese le spalle tra le sue mani. Lui aveva ragione e lo capivo che il mio comportamento era sbagliato, ma non riuscivo a fare diversamente.
<< Non ce l’ho con te ok!? Sung Mok… lui…>> mi passarono davanti agli occhi nuovamente le immagine del pomeriggio del giorno prima, di quella maledetta strada, di quel maledetto bar e della mia maledettissima decisione di uscire ugualmente. Gli occhi si fecero lucidi e trattenere le lacrime cominciava ad essere difficile, e vedere il viso preoccupato e dolce di lui non mi fu d’aiuto. Le lacrime sgorgarono rapide e accompagnate dai miei singhiozzi, il pranzo mi cadde dalle mani e Shin si limitò ad abbracciarmi tirandomi a se ad appoggiando la sua schiena al muro.
Perché ora piangevo? Perché davanti a lui? Io non volevo farlo, Sung Mok non se lo meritava, non aveva avuto rispetto per me e per la nostra storia con il suo comportamento.
Piansi per 15 minuti che sembrarono interminabili, e se lo erano sembrati a me figuriamoci a lui, ma Shin continuava ad abbracciarmi senza dire niente e ogni tanto mi accarezzava la testa.
I miei singhiozzi si fecero più leggeri, Shin mi allontanò leggermente da lui e guardandomi negli occhi mi chiese << Mi vuoi dire ora che cos’è successo? Cosa ti sta facendo piangere in questo modo? >> la sua voce era preoccupata ma dolce al contempo e con i pollici cercava di asciugarmi leggermente il viso sugli zigomi.
Non so per quale motivo, ma parlai, raccontai a lui tutto quello che era successo in quella domenica. Che avevo deciso di uscire ugualmente anche se Sung Mok aveva annullato un’altra volta il nostro appuntamento, che l’avevo visto dalla vetrina di quello stupido bar mentre si baciava con quell’altra, di come avevo capito che non era la prima volta che succedeva e della patetiche scuse che aveva cercato di rivolgermi. In tutto questo Shin si limitò sempre ad ascoltarmi, a tenermi vicino a lui e ad asciugare la mie lacrime ogni qualvolta esse riaffioravano ai bordi dei miei occhi. Dire con esattezza quanto tempo passammo in questo modo non saprei farlo, anche perché mi era difficile formulare le frasi e trattenere i singhiozzi, la maggior parte delle volte dovevo ricominciarle da capo. Sentii pure il suonare della campanella, ma onestamente in quel momento non mi importava più di tanto di tornare in classe, e anche in queste condizioni non avrei potuto farlo. Quello che mi stupì era scoprire che nemmeno a lui sembrava interessare, ma che invece preferiva rimanere li con me nonostante non fossi molto di compagnia, anzi lo ero sicuramente stata maggiormente in altre occasione in cui c’eravamo incontrati.
<< Scusami… ti sto trattenendo qui. >> dissi. << Tra un po’ starò meglio… >>
<< Per favore Chae non dire assurdità! >> mi interruppe subito capendo dove volevo arrivare, in fondo forse non era difficile capirlo, era stata una frase che gli avevo detto già dal nostro primo incontro. << Non potrei andare da nessuna parte lasciandoti qui in queste condizioni. >>
<< Grazie. >> dissi e mi appoggia contro il suo petto con ancora qualche singhiozzo, lui mi strinse tra le sue braccia. Ci conoscevamo da così poco, eppure non si stava rifiutando dal starmi vicino e dal consolarmi.
<< Vuoi sapere cosa penso io di tutto questo? >> chiese dopo un po’.
Annuii con la testa contro al suo petto.
<< Per quanto tu possa pensare che la tua decisione di uscire comunque sia stata una pessima scelta, io credo che alla fine invece sia stato un bene che tu l’abbia fatta. Per quanto tempo credi che altrimenti sarebbe continuata questa situazione!? Probabilmente già così andava avanti da un mese… >> si fermò qualche istante << Preferivi che continuasse a prenderti in giro ancora per chissà quanto tempo? Che continuasse a dirti che ti amava quando invece non era vero? Credimi uno che si comporta in questo modo non ti ama! >> la sua voce era diventata dura << Uno che fa così non ti merita Chae… tu ti meriti di meglio… tu devi avere di meglio. >> in quest’ultima frase era tornato nuovamente dolce.
Ma cosa stava dicendo? Cioè non che non avesse ragione o che non l’avessi pensato pure io, ma che me lo stesse dicendo proprio lui mi faceva strano.
<< Lo sò. >> dissi << Lo sò! Non mi spiego nemmeno io perché sto piangendo… lui non si merita che io lo faccia, non se lo merita perché non ha avuto rispetto per me! Eppure però non riesco più a trattenermi dal farlo…>>
<< Che tu pianga è giusto e normale. Devi poterti sfogare da questo dolore che senti ora, in modo da potertene liberare così da tornar ad essere la persona solare che sei…>> con le sue parole mi sorprendeva sempre di più, mi trasmettevano un calore che era da tanto che non provavo… che non provavo da tanto nemmeno con Sung Mok.
Continuammo a parlare e a rimanere li fino alla fine delle lezioni, purtroppo io non potevo tornare in classe con gli occhi rossi e gonfi che mi ritrovavo dopo il lungo pianto, e Shin rimase semplicemente li con me. Per scendere ed andare a prendere le nostre cose in classe dovemmo aspettare un po’ dal suono della campanella, in modo da essere sicuri di non incrociare nessuno dei nostri compagni per i corridoi.


Continua . . .

Mi scuso per gli eventuali errori, uno non lo rilegge mai abbastanza xD
Spero che commentiate, sapete... rende felice uno scritto leggere che cosa ne pensate ^^ baci Stef

P.S. Ah dimenticavo, probabilmente se nemmeno questo capitolo avrà molti commenti smetterò di aggiornarla per il momento, evidentemente non è di vostro gradimento.

RISPOSTE RECENSIONI


JustCrazy: Già, come ho detto provo a vedere se qui ha più successo rispetto a dove l'avevo postata prima, al momento cmq non sembra XD A dire la verità non volevo cancellarla dall'altra parte, volevo lasciare un link a questa, ma ho sbagliato e mi si è cancellata =_=''
   
 
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