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Autore: _Sister_    17/10/2009    1 recensioni
Eccomi con una nuova ff su Jacob e..Nadia! Ho scelto di farne una su una specie di "triangolo amoroso", in cui la protagonista sarà proprio Nadia, a cui Jacob ha spezzato il cuore. Leggete e ne saprete di più!!xDxD
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio, Renesmee Cullen
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Inspirai con il naso, per riprendere la calma.

Cosa dovevo fare?

Lasciarla fuori a marcire nei sensi di colpa? In un certo senso ci avrei goduto.

Ma aveva un’aria così innocente..

Presi coraggio e riavvicinai la mano alla porta. Al massimo le avrei detto di andarsene, e non avrei parlato.

Aspetterò che mi dica ciò che mi vuol dire e se ne andrà così come è venuta.

La aprì piano ma in modo deciso, volevo che capisse subito che con chi avesse a che fare.

Lei era ancora lì, sembrava dispiaciuta da quello che avevo fatto. Peggio per lei, io di certo non l’avrei consolata.

-Cosa ti abbiamo fatto?- chiese decisa. Ah, adesso parlava al plurale. Loro.

-Devo anche spiegartelo? Mi sembra abbastanza chiaro- dissi aspra.

-Continuo a non capire-.

Sbuffai.

-Scusa se non sono intelligente quanto te!- disse sbuffando a sua volta –vengo qui per chiederti scusa per non so cosa, anche perché quella che si dovrebbe scusare saresti tu! Non sono stata io di certo a spiare due ragazzi mentre piangevo come una fontana!-

Se non abbassava la cresta la fontana sarebbe ripartita. Una parola di più e sarei riscoppiata a piangere come niente fosse.

-Se sei venuta qui per farmi arrabbiare puoi anche tornartene dal tuo amore, è tempo sprecato- cercavo di essere dura con lei, ma le stupidissime lacrime che cercavano di uscire in tutti i modi e di rigarmi il viso non me lo permettevano appieno.

-Allora è questo il problema! Jacob!- scuotè la testa e si disse tra sé e sé –come ho fatto a non pensarci prima…-

Colpita e affondata.

Mi guardai attorno, in cerca di un appiglio, ma non ce n’era l’ombra, così decisi di passare al piano B.

Sbattei la porta più forte che potei. Cominciai a piangere, il ginocchio mi doleva più del solito.

La ragazzina non cercò di entrare, né di farmi ragionare.

Non la sentivo più.

Andai in cucina, c’era un biglietto sul tavolo “ siamo al supermarket! Torniamo subito, mamma e papà”. Strano non mi avessero avvisata prima di uscire, forse pensavano che dormissi.

La serata passò nella più piena tranquillità , lo stesso non poté dirsi della nottata.

Continuavo ad avere incubi, cosa che accadeva spesso da un pezzo. Non credo centrassero con Jacob, ma erano molto fastidiosi, soprattutto quando mi svegliavo ansante in piena notte.

Questa volta però c’era anche qualcos’altro.

Qualcosa continuava a sbattere contro la finestra, cosa che trovavo veramente fastidiosa, ma non avevo la minima voglia di aprire la finestra e andare a vedere che cosa fosse.

-Che cavolo Nadia, sono già incazzato di mio con te, vuoi che la mia furia cresca??- sentii sussurrare da fuori.

Spalancai gli occhi, ma non mi mossi dal letto, il respiro bloccato.

Cazzo, Jacob. Deglutii, e mi decisi ad andare ad aprire.

Jacob mi aspettava con una faccia molto, molto arrabbiata, credeva di farmi paura, ma sapevo che non avrebbe mai osato toccarmi.

Mi ritrovai stesa a terra, la faccia schiacciata contro il pavimento.

Sopra di me Jacob, vestito appena con dei pantaloncini da ginnastica.

-Come hai osato far piangere la mia Reneesme?-disse il ragazzo.

-Come osi tu entrare in questo modo in camera mia!!- urlai cercando di spostarlo, vano tentativo.

-Non urare!! Non vorrai svegliare i tuoi spero?- sussurrò serio, mentre tremava.

-Stupido, stai tremando! Ma che credevi di fare vestito in questo modo? Ti prenderai qualcosa!- ma prima che potessi poggiargli la coperta sulle spalle, mi prese il polso, disse –Non è per questo che tremo. E’ la rabbia che mi stai facendo provare. Ti consiglio di non farmi arrabbiare più di così, o saranno guai. Naturalmente per te. - sogghignò.

-Sai, sono diventato pericoloso da quando non ci frequentiamo più- continuò –cosa intendevi fare, eh? Voglio che tu chieda immediatamente scusa a Reneesme. Sono venuto qui anche da parte di Edward, dovresti ringraziarmi! Fosse stato per lui ti avrebbe fatto a fettine! Chiaro?- digrignò i denti –sennò sarò costretto ad usare le maniere forti. Edward è molto più disposto di me a ucciderti. Io mi freno solo perché ti ho voluto bene. Perché da sempre sei mia amica. O almeno così credevo.- il suo sguardo divenne triste.

Voleva anche farmi sentire in colpa, ora? Col cavolo! La mia rabbia non sarebbe sfumata per una minaccia del genere.

-Pensavo che tu fossi mio amico- sussurrai –se lo sei (e sono veramente dubbiosa di ciò), allora prova a metterti nei miei panni. Prova a provare – non trovavo parole migliori di quel piccolo gioco di parole – quello che sento io. La tua ragazza sarà anche triste, ma io? Io no? Posso anche morire per te, l’importante è che il tuo amore rimanga illeso, giusto?-

Mi guardò perplesso. Tirai su col naso e mi asciugai le lacrime che scendevano leggere sul mio viso.

Non sapeva che dire. Me lo aspettavo. Avevo ragione io. Bene, se era così non ci potevo fare nulla.

-Va bene- dissi –chiederò scusa alla tua ragazza, se ci tieni tanto, ma non chiedermi mai più nulla del genere, ok? Non sopporterei altro.-

-Grazie- rispose semplicemente.

-Però…mi faresti un favore?-

-Certo. Dimmi pure- era tranquillo, benone.

Avvicinai la mano alla sua, il mignolo alzato.

-Amici?-

Avvinghiò il suo al mio, in una stretta fin troppo forte.

-Amici. –

Mi alzai, mentre lui si sistemava goffamente i capelli.

-Passo domani mattina- sbuffai – ma non so bene a che ora. Magari se la trovo nel bosco, lo stesso posto dell’altra volta è meglio-

Annuì. Si girò pronto a balzare fuori dalla finestra.

-Ultima cosa. Chi è Edward?- domandai curiosa.

Mi guardò con un sorriso furbo –Suo fratello maggiore.  E’ molto geloso della sorella- mise enfasi nella parola “sorella”-è peggio di me. Meglio se non lo fai arrabbiare- ci pensò su –anzi, che lo incontri. Potrebbe essere la prima e ultima volta- rise tra sé.

La presi come una battutina, ma non ero sicura che scherzasse.

Il giorno dopo sarebbe stato lungo e affatto divertente. Dovevo mettermi a dormire se non volevo svegliarmi tardi.

 

Eccomi con il penultimo capitolo. Già, il prossimo sarà l’epilogo. Contente? Io sì! Sapevo che sarebbe stata una cosa corta, ma ne sono molto fiera! Ringrazio tutti, da chi legge a chi recensisce e chi l’ha aggiunta ai preferiti o alle seguite!!!

Baci, Francesca.

 

 

 

 

  
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