Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: salf    18/10/2009    1 recensioni
dal primo cap: New Heaven era stato il suo sogno, da quell’estate e non vedeva l’ora di tornarci. Ora niente lo poteva allontanare da New Heaven: avrebbe aspettato il suo ritorno. Sono graditi i commenti
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Julie, aspetta non andare. Ti prego.” Sam scendeva le scale di corsa ma quando arrivò di sotto lei non c’era gia piu.
“Cosa è successo?” Chiese Alice anche se sapeva cosa era successo, gli aveva sentiti discutere e sapeva il motivo del litigio ma voleva capire l’umore di Sam.
“Ho sbagliato tutto nonna. Anche questa volta con lei ho sbagliato“. Si abbandonò su una sedia con lo sguardo nel vuoto.
“Sapevi che con lei avevi perso in partenza. Perché ti angosci tanto? Perché sei convinto che lei prima o poi tornerà da te?”
“Perché ieri sera mi ha chiesto lei di dividere il letto con lei e.. nonna era gelosa di Darla. Perché dovrei smettere di sperare? Lui ieri non c’era. Ma io si e lei mi ha chiesto di starle vicino”
“Si è accontentata, non hai pensato che lei si potesse pentire di quello che ha fatto. Ieri era distrutta oggi con il senno di poi ha capito di aver sbagliato. Ora sei tu a sbagliare, Sam non perdere tempo dietro a lei. Julie in tutti questi anni non ti hai mai pensato, neanche una volta. Non ti nemmeno invitato al suo matrimonio tre anni fa.”
Quella notizia interruppe i suoi pensieri: lei non aveva letto le sue lettere, gli aveva mentito. Perché l’aveva fatto? Perché non l’aveva invitato? Ora i problemi aumentavano.
“Nonna non perderò le speranze finche sarò vivo. E’ fuori discussione. Non voglio più parlare dell’argomento.”
La nonna in quel momento prese una decisione, sarebbe andata a trovarla e le avrebbe chiesto cosa voleva davvero fare di Sam; non si meritava un trattamento del genere anche se non lo amava non era giusto avvicinarlo e poi mandarlo via. Appena Sam fosse uscito per andare in studio sarebbe andata da Julie sperando che la madre non fosse già arrivata e le avrebbe parlato; doveva chiedere a  quella ragazza che  mettesse la parola fine all’agonia di suo nipote, in fondo però sperava di convincerla a tornare da lui.
Quando era entrata in camera a controllare gli aveva visti felici: lui aveva gli occhi chiusi ma sorrideva e lei si vedeva che era rilassata e tranquilla. Sembrava che per loro fosse una cosa normale dormire nello stesso letto.
“Vado a vestirmi ed esco. Starò in studio tutto il giorno. Stasera mangio da Peter devo chiedergli di apportare delle modifiche al progetto di ristrutturazione. Poi devo trovare il coraggio di portarle la cartella le servirà. Forse riesco anche a chiedere scusa” Sam si alzò con gli occhi tristi e andò di al piano di sopra a prepararsi.

Julie aveva camminato veloce verso casa, piangeva. Ma non era pentita di quella notte passata nel letto di Sam, avrebbe dovuto ma non lo era. Provava a dimenticare le parole cattive che aveva detto a Sam, soprattutto perché erano bugie: aveva letto tutte le sue lettere anche se non voleva condividere con lui il futuro che lui immaginava per loro due. Ora che gli anni erano passati erano quelle lettere ad averle inspirato il futuro che lei voleva, ma dopo questa notte passata insieme a lui era difficile vedere Junior accanto a lei.
Julie si chiedeva se era possibile amare due persone allo stesso tempo, certo non allo stesso modo. Sam era il primo amore, passionale e irrazionale pieno di sentimenti e totalmente irresponsabile. Mentre Junior era l’amore maturo, razionale, responsabile e governato dal rispetto, nonostante l’attrazione che lei aveva per suo marito il confronto con quella che lei provava per Sam era completamente diversa. Lei e Junior avevano costruito il loro nido e li hanno vissuto il loro amore, niente colpi di testa niente atti osceni in luogo pubblico. Era un amore pulito perfetto.
Sam era l’opposto di Junior, sotto quella apparenza di perfezione lui era passionale e travolgente. Le due estati passate insieme era state perfette da quel punto di vista: ogni giorno trovava un modo diverso per baciarla, per sorprenderla; si era sempre dimostrato attento e dolce e allo stesso tempo affamato di amore, a quei tempi lei aveva paura di quel amore così perso e profondo che quel ragazzo aveva per lei era per quel motivo lo aveva tenuto lontano e non era più tornata.
Ora, mentre camminava sulla spiaggia tornando a casa avrebbe voluto che Junior fosse solo un pò come sam: attento, dolce e premuroso, ma soprattutto fosse affamato di lei.
La casa era fredda quando entrò e trovò un messaggio in segreteria telefonica, aveva paura che fosse di sam ma lo doveva ascoltare prima che arrivasse sua madre o Junior e capissero cosa fosse successo, premette il bottone e sentì la voce della madre:
“Cara io e Junior arriveremo nel pomeriggio non abbiamo trovato un aereo prima anche perché c’è sciopero, sperando che parta almeno questo. Stai tranquilla che troveremo una soluzione. Junior ti manda un abbraccio. Ha detto che proverà a chiamarti più tardi.”
Andò al piano di sopra e riempi la vasca ed entrò: il bambino giusto, ma lei sapeva che per lui non c’erano speranze. La sua unica speranza era proprio Sam ma ora dopo quello che era successo le speranze erano azzerate. Doveva dirlo a Junior dall’inizio, della malformazione ma lei non poteva credere di non poter salvare il suo bambino e il suo matrimonio. Ora però non sapeva se era giusto salvare il suo matrimonio: aveva tradito il suo marito, ma soprattutto non si pentiva di averlo fatto. Il telefono si mise a suonare, non voleva alzarsi dalla vasca e lasciò che entrasse la segreteria: “sono io amore l’aereo non parte neanche oggi pomeriggio vediamo se riesco a trovare un auto a noleggio e veniamo da te. Ti amo. Dove sei sono un po preoccupato. A dopo”
Julie uscì dalla vasca e prese il telefono, digitò il numero: “ciao”
“Julie dove eri? Siamo preccupati? Stai bene?”
“Ero a farmi un bagno… si sto bene. Junior io…mi dispiace..”
“Non è colpa tua Sam sicuramente ci aiuterà a trovare una soluzione.” la voce si Junior era piena di compassione ma lei sentiva che non c’era amore.
“Non voglio coinvolgere Sam ha gia fatto troppo per noi,” ma soprattutto non poteva dire a Junior che se fosse per  Sam  sarebbe gia incinta di nuovo. Come dire al suo marito che l’aveva tradito senza ferirlo.
“Julie, amore ci sei?”
“Si” ma voleva dire di no, lei non c’era, era in un altro mondo dove Junior era Sam e Sam era al telefono con lei che parlava di come salvare il loro bambino.
“Ok allora faremo a modo nostro”
“Si, a modo nostro” razionale e freddo si disse
“A dopo”
“A dopo”
“Ti amo Julie”
Si sforzò e disse anch’io. E mise giù il telefono.
Si mise a letto a guardare il soffitto ad aspettare il tempo passare.

Alice aveva finito di fare le commissioni e sapeva che Sam non era ancora andato da lei, quindi si armò di coraggio e una torta alla crema, che sapeva la preferita di Julie e si presentò alla sua porta.
Suonò una volta ma sembrava che non ci fosse nessuno in casa, eppure qualcuno in casa c’era e Marta non era ancora arrivata. La macchina non era nel vialetto. Suonò una seconda volta e la porta si aprì.
“Ciao Alice”
“Ciao Julie, sono venuta a portarti qualcosa da mangiare e a fare due chiacchiere. Posso entrare?”
“Certo.”
Si sedettero in salotto una di fronte all’altra, Alice mise la torta sul tavolo.
“Ti dovrei offrire qualcosa ma non so se sia il caso io..”
“Sono venuta per te, per parlarti. Tu mangi e mi ascolti. Poi se avrai ancora qualcosa da dirmi ti ascolterò.” Alice pensò che il viso di Julie era il viso di chi stava soffrendo molto.
“Ti chiedo solo di non raccontarmi bugie. Non sono Sam e non rischi di farmi soffrire. Non sono venuta a giudicarti ma a parlarti.”
“Alice io non voglio… credo di meritarmi qualunque cosa tu abbia da dirmi.”
“Perché sei venuta  cercare Sam?” Era la prima domanda che si era posta dopo che aveva saputo che lei aveva chiesto di farsi visitare da lui.
“Sapevo che il bambino aveva una malformazione ma nessun medico era disposto a fare l’operazione. Ero disperata quando mi è capitata tra le mani una delle lettere di Sam dove diceva che avrebbe sempre fatto di tutto per aiutarmi, ho  pensato che mi avrebbe aiutato a salvare il mio bambino. Junior non sapeva del problema. Avevo paura di perderlo, abbiamo avuto dei problemi e ero sicura che mi tradisse.”
Junior che tradiva Julie, una idea si insinuò nella mente di Alice ma non disse nulla; non poteva essere vero. “Quindi hai pensato bene di usare Sam. Hai fatto bene a rivolgerti a lui ma non capisco perché dormire nello stesso letto?”
“Perché non ho pensato a cosa sarebbe successo al momento in cui l’avrei rivisto. Sciocca vero? Soprattutto non sapevo cosa sarebbe successo al nostro risveglio.”
“Julie ti confesso che sono venuta a perorare la causa di Sam ma mi rendo conto di non arrivare nel momento giusto.” Altri dubbi si insinuavano nella sua testa, Julie era sola. “Dove è Marta?”
“A quanto pare c’è sciopero e non partono.”
“Tu devi andare da loro, perché non sei stata sincera con Junior. Sono sicura che saresti stato in grado di risolvere ogni vostro problema.”
“Lui aveva un amante e io avevo paura che lui tornasse da lei se gli avesse detto la verità.”
“Prepara la borsa, ti porto io all’aeroporto troveremo un aereo e ti riporterò a casa. Hai bisogno di tua madre e di tuo marito.”
“Grazie Alice ma davvero non sei obbligata.”
Gli occhi castani di Julie le erano grati ma non poteva accettare questo aiuto. Aveva bisogno di stare da sola.
“Hai bisogno di tuo marito. Devi chiarire i tuoi sentimenti e poi decidere. Soprattutto devi pensare al bambino, tutto il resto viene dopo, anche Sam e quello che prova per te.”
Julie guardò Alice per qualche instante. “Perché lo fai? Non ti sono mai piaciuta.”
“Perché hai bisogno di aiuto e adesso non c’è nessuno ad aiutarti.”
“Grazie”
“Vai a preparare la borsa vado in studio a prendere la tua cartella e una borsa per me così ti accompagno a Boston.”

“Dove vai nonna?”
A Boston accompagno Julie, Marta e Junior non riescono a venire così porto lei da loro.”
“Quando torni?”
“Tra qualche giorno. Stai tranquillo.”
Come sta?
“Bene”, mentire mentire era l’unica soluzione ora si ritrovò ad essere la complice di Julie nelle sue bugie. “Ha sbagliato ieri notte ed è pentita di quello che è successo. Dimenticala.”
“Non posso”
“Dovrai.” Lo disse con un tono duro era disposta a tutto per proteggere suo nipote ma ora doveva pensare a Julie e Sam innamorato di lei non avrebbe aiutato a risolvere il problema



“Il viaggio è stato tranquillo non trovi. Niente perturbazioni.”
“Si Alice, e siamo state fortunate a trovare un volo diretto per Boston con lo sciopero di questi giorni.”
“Certo bambina”, come poteva dirle che al bancone aveva scoperto che non c’erano scioperi in atto. “Adesso prendiamo un taxi ti accompagno a casa e poi trovo un albergo e domani torno a casa.”
“Se vuoi potresti dormire da me abbiamo una camera in più” , voleva essere gentile con Alice era stata buona con lei e durante il volo aveva sempre cercato di tenerle su il morale.
“Decido dopo d’accordo.”
Mentre erano in fila per un taxi sentirono una voce chiamare Julie: si girarono entrambi, un uomo altro brizzolato salutava Julie con entusiasmo.
“ Lionel!”
“Julie cosa ci fai qui in fila per un taxi. Credevo fossi ancora New Heaven“. E diede un abbraccio forte. “Piacere sono Lionel Malloy, il padre di Junior,” si rivolse ad Alice, gli occhi dell’uomo indugiarono a lungo sul viso della donna.
“Questa è Alice un’amica di mia mamma si è offerta di accompagnarmi a Boston. Ma tu non dovevi tornare la prossima settimana.”
“Invece sono qui, dopodomani ho la prima udienza per il divorzio da Laurie, e non voglio che quella Barbie dica che l’ho tradita visto che sono stato io a trovarla a letto con il giardiniere!” Disse la frase con un sorriso e fece l’occhiolino ad Alice. “E visto che la mia macchina è arrivata vi accompagno io a casa. Perché non hai chiamato Junior?”
“Voglio fargli una sorpresa.”

“Beh la sorpresa c’è stata ma forse cara non l’hai fatta tu.” Disse Lionel guardando la scena dopo che aveva aperto la porta dell’ appartamento
Sul divano c’erano Junior e una donna nudi abbracciati impegnati in una contesa amorosa e si sono accorti di loro due solo dopo che l’uomo aveva fatto il commento anche se non sapeva chi era la donna con Junior.
La donna si alzò dal divano, e nel mentre si accorsero che la donna era Marta e corse in camera mentre Junior cercava di coprirsi alla bell’e meglio con i cuscini del divano.
“Cosa sta succedendo?” La voce di julie era vuota “perché mia madre era nuda sul divano con te? Perché tu eri sul divano nudo con mia madre.” A questo punto la sua voce era isterica
“Cosa hai combinato Junior?” La voce di lionel era dura.
“Cara,” intervenne alice, “vieni con me in cucina mentre tuo marito si veste e noi prepariamo un caffé, anzi tu prepari un caffé e io vado a vedere tua madre. Lionel puoi dare un occhiata a lei mentre vado di là?”
“Certo vai pure disse” l’uomo chiudendo la porta a chiave. “Junior credo che dovremo fare un discorso. Julie vai in cucina arrivo subito.”
“Vai cara.”
“Giusto, Julie ti spiegherò tutto”. Disse Junior con un tono dimesso.
Alice entro nella stanza e trovò Marta mezza vestita che raccoglieva i vestiti sparpagliati un pò ovunque
“Credo che tua figlia stia per avere una crisi isterica quindi non starò molto. Cosa ti è passato per la testa Marta? Il marito di tua figlia?”
“Non giudicarmi, tu santarellina, non sei mai inciampata in vita tua non puoi giudicarmi!”.
I”o non ti giudico ma la ragazza che hai cresciuto sicuramente lo farà e mi piacerebbe sapere cosa hai intenzione di raccontarle per giustificarti.”
“Aiutami ad andare via. Domani parlerò con lei.” Marta si fermò al centro della stanza e piangeva. “Ora non saprei cosa dirle.”
“Vai. Mi inventerò una scusa. Ti chiamerò.”
“Grazie Alice.”
“Non ringraziarmi, soprattutto non pensare a me come una amica, tutto quello che farò d’ora in poi sarà per salvaguardare la salute di tua figlia.” La voce di Alice era dura. “Credevo avessi imparato la lezione ma vedo che non hai ancora capito.”
“E’ successo Alice io e lui non volevamo fare del male a Julie ma è successo.” la sua voce era incerta e rotta dal pianto.
“Vattene prima che ti butti in pasto a lei.”
L’accompagnò alla porta mentre sentiva che dalla cucina Lionel parlava cercando di rassicurare Julie.



Ecco a voi un altro capitolo: mi raccomando recensite.
Stefy
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: salf