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Autore: _Sweet_Heart_    20/10/2009    10 recensioni
"Erano già passati 4 mesi da quando il team era stato riunito e le cose procedevano come se quei mesi di lontananza non ci fossero mai stati all'interno delle loro vite...tutto era tornato alla normalità, o meglio non proprio tutto." (tratto dal primo capitolo)...altra storia prettamente TIVA(e come potrebbe essere diversamente!)MI SCUSO IMMENSAMENTE CON CHI SEGUE LA MIA STORIA,ma la preparazione degli ultimi esami mi sta portando via un sacco di tempo...spero di poter finire presto il capitolo che ho in costruzione...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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nuovo capitolo

della serie a volte ritornano...scusate tantissimo per questo immenso ritardo nel postare, ma la storia deve essere ancora scritta...l'ho tutta concentrata nella mia mente, ma non riesco a trovare le parole giuste per poterl aportare a termine...spero di essere più veloce nel postare il prossimo capitolo...

FE7, Screec_94_  e Pupazza vi ringrazio tantissimo per i commenti che mi lasciate sempre e spero dopo tutto questo tempo di ritrovarvi con i vostri bellissimi commenti...
grazie anche a tutti coloro che mi hanno inserito tra i loro preferiti o le storie seguite e a tutti coloro che leggono soltanto...

mi scuso anticipatamente se questo capitolo è noioso, con errori di ortografia etc. ma ho appena finito di scriverlo di getto per non perdere l'ispirazione del momento mentre studiavo...se fa schifo fatemelo sapere tramite commenti...


buona lettura...

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Capitolo 40.

Mentre al ncis tutti si stavano preparando per svolgere i propri compiti, a casa DiNozzo le cose procedevano più tranquillamente. 
Appena Tony uscì di casa dalla camera della piccola Tali cominciarono ad arrivare dei mugolii sommessi; 
Ziva andò subito a controllare la bambina e quando entrò in camera rimase ad osservare la piccolina che ancora insonnolita si aggrappava alle sbarre del lettino e si tirava su in piedi, per poi cadere di nuovo a sedere sul materasso, ma senza arrendersi Tali si rimetteva a gattoni e con le piccole manine afferrava le sbarre del lettino e riprovava per riuscire a rimanere in piedi. 
Ziva aveva cominciato a notare che più i giorni passavano e più Tali metteva in ogni nuova scoperta dei piccoli atteggiamenti che lei aveva cominciato a considerare come un pizzico d’intraprendenza e voglia di riuscire a raggiungere il proprio scopo, determinata fino alla fine...e a quanto pare quella mattina, sebbene fosse insonnolita, doveva aver deciso, con una logica tutta tipica dei bambini, che doveva imparare a stare in piedi...di questo passo, pensò Ziva, non sarebbe passato ancora molto tempo che la piccolina cominciasse a fare i suoi primi passi; e allora si che le sarebbero serviti mille occhi.

Ricordava ancora quando da piccola con il suo carattere deciso teneva testa alla povera zia Nettie, alla quale ogni volta, tra lei e Tali, le facevano prendere degli spaventi assurdi;

sorridendo a questo piccolo ricordo, si avvicinò al lettino, dove la figlia era ancora intenta tra uno sbadiglio e l’altro a cercare di rimanere in piedi.
-ehi mi vuoi dire cosa combini?- disse con voce bassa Ziva alla bambina, la quale sentendo la voce della mamma alzò il visino e le rivolse uno dei suoi bellissimi sorrisi allungando i braccini per farsi prendere in collo.
Come si ritrovò avvolta nell’abbraccio della mamma, Tali, si lasciò andare ad un altro sbadiglio e si accoccolò meglio circondando con i braccini il collo di Ziva e nascondendo il visino tra il collo e la spalla. Vedendo che la bimba non era del tutto sveglia, ma che aveva ancora sonno, Ziva decise di tornare a sdraiarsi sotto le coperte nel lettone, dove adagiò Tali mettendole da un lato il cuscino di Tony per proteggerla da un eventuale caduta e dall’altro si distese lei e l’avvolse in un dolce abbraccio... Tali sentendosi coccolata aprì di nuovo quei suoi grandi occhi verdi e rimase a fissare la mamma, mentre le accarezzava i capelli che le ricadevano sul visino, le guanciotte, spostandosi anche su un braccino, fino ad arrivare al pancino e ripartire da capo...furono tutti movimenti così delicati che non ci volle molto a far riaddormentare Tali; Ziva rimase un po’ a fissarla, poi il dolce torpore delle coperte e la vicinanza con la sua bambina che nel sonno si era accoccolata vicino al suo corpo si riaddormentò pure lei per un paio di ore.
Quando Ziva riaprì gli occhi e si voltò in cerca della sveglia si accorse che erano passate da poco le otto ed era proprio il caso di alzarsi da letto...delicatamente cominciò a lasciare una dolce serie di baci sulla guancia di Tali per svegliarla, dato che quella mattina avevano un po’ di giri da fare;
la piccolina sentendo tutti quei baci aprì gli occhi e fissò la mamma, che vedendola sveglia la chiamò dolcemente
–Tali! ehi piccolina, su dobbiamo alzarci...dai andiamo in cucina dove la mamma ti prepara una bella colazione...hai fame?-, così dicendo fece per prenderla in braccio, ma Tali quella mattina era in vena di giochi, infatti ridendo rotolò un pochino nel letto per allontanarsi dalla mamma e cercare di nascondersi sotto le coperte;
Ziva vedendo che la bambina si stava divertendo con quello strano gioco, decise di assecondarla...
-oh la mia furbacchiona vuole rimanere a letto stamani?..ma dove è sparita?-,
Tali anche se non capiva quello che Ziva le diceva, solo sentendo la voce della mamma la faceva ridere...
Ziva salì di nuovo sul letto e raggiunse piano la figlia, lentamente la scoprì e ridendo pure lei disse
–ma si può sapere cosa combini stamani?eh topolina?dai su andiamo a fare colazione- prendendola per le manine la tirò a se e l’avvolse tra le braccia e dopo un altro bacio sulla testina della piccola si alzò definitivamente da letto e raggiunse la cucina...
–ma-ma-ma-ma- Tali seduta comodamente nel suo ovetto guardava la mamma divertita mentre le stava preparando il biberon per fare colazione, battendo ripetutamente le manine...Ziva seppure concentrata in quello che faceva non si stava perdendo neppure una singola espressione del visino allegro della sua bambina, e la incitava a dire qualche parolina –brava amore dai prova a dire “mamma”, sei proprio bravissima-,
-maaaa-maaaaaa-,
-si brava “mamma”...chi sono io? Sono la “mam..-,
-maaaa-,
- ahahah bravissima...o su da brave adesso facciamo una bella colazione che ne dici amore?guarda quanto latte caldo con i biscottini ti ha preparato la mamma, lo vuoi?-,
la piccolina vedendo il biberon con tutti quei disegnini che le piacevano tanto cominciò ad indicarlo emettendo i suoi soliti mugolii per cercare di farsi intendere, calmandosi nel momento in cui Ziva l’aiutò a prendere il biberon.
Il resto della colazione e dell'ora successiva passò tranquillamente...
Mentre Ziva riordinava la casa, la piccolina era intenta a giocare sul grande tappetone in sala, circondata da un sacco di cuscini...non le piaceva stare nel box, ora che cominciava piano piano a sorreggersi cercava sempre il modo di uscire e vedendo che era ancora un impresa troppo ardua per lei scoppiava a piangere delusa, così Ziva e Tony avevano preso tutte le possibili precauzioni in modo che non si facesse male tenendola fuori dal box; partendo dal coprire con protezioni adeguate di gomma le varie prese nel salone a ricoprire gli angoli dei mobili con della gomma piuma, oltre a dover fare attenzione a lei mille volte in più rispetto a quando era nel box...e così anche quella mattina ogni secondo Ziva doveva interrompere quello che stava facendo per controllare che la bambina se ne stesse buona sul tappeto dove l’aveva messa con alcuni giocatolli...per un po’ la piccolina se ne stette tranquilla a giocare, poi attirata dalla palla che, disgraziatamente per Ziva, era rimasta in un angolo della sala, la piccolina a gattoni scavalco, faticosamente, i cuscini e continuò imperterrita nell’attraversare la sala per raggiungere l’oggetto che aveva attirato la sua curiosità...fortunatamente l’iniziativa della bambina fu subito vista da Ziva, che rimase ad osservarla da lontano...sarebbe intervenuta solo se strettamente necessario, non voleva interferire era giusto che la bambina cominciasse a fare le sue piccole esperienze...Tali gattonava piano piano verso la palla balbettando sempre qualcosa –laaallla...uuuuhhh...lallaaaa- quando raggiunse il giocattolo cercò di prenderlo con le manine, però il movimento allontanò la palla, la bambina non scoraggiandosi ridacchiando gattonò un altro po’ e raggiunse di nuovo l’oggetto;
Nel frattempo Ziva si era avvicinata vedendo che la piccolina si era avvicinata troppo al muro, infatti la bambina come arrivò al giocattolo prima di toccarlo con la manina si lasciò cadere a sedere e nello sbilanciarsi rischiando di battere la testina alla parete se Ziva non le avesse messo subito la mano dietro per ripararla dalla botta e sorreggerla. Accoccolandosi vicino alla piccola le sorrise e dolcemente cercò di spiegarle –Tali amore...ehi cucciolina guarda la mamma- disse Ziva attirando l’attenzione della bambina su di se, che cominciò a guardarla incuriosita
-amore fai piano vicino al muro perché se picchi la testina qui poi ti fai male-,
Ziva le spiegava tutto facendole un sacco di gesti con le mani come se le stesse raccontando una bellissima storia, tanto che la piccolina ripeteva i gesti prima toccando con la sua piccola manina il muro e poi la sua testina piena di ricciolini neri e poi continuando ad imitare la mamma cercava di fare la faccina triste;
-esatto amore mio, se picchi al muro poi diventi triste perché ti fai male...vieni con la palla devi giocare dove eri prima-,
-laaalllaaa- disse Tali toccando di nuovo con la manina il giocattolo;
-comunque adesso piccolina è tardi non si può giocare con la palla...ci dobbiamo fare un bagnetto, vestire e andare in un posto che la mamma deve fare una cosa- poi allungando le braccia verso di lei continuò –su vieni qui amore, vieni in collo-, la piccolina si lasciò prendere in collo e portò subito i suoi braccini intorno al collo della mamma...
Verso le 10:30 erano già vestite e pronte per uscire...una volta in macchina Ziva si diresse verso il consolato israeliano.

continua...




  
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