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Autore: Ireth_Mezzelfa    22/10/2009    2 recensioni
Il pazzo, esuberante, esplosivo e squinternato cast del Signore degli Anelli alle prese con l'ultimo film della triologia e Joy, una semplice, normalissima ragazza new yorkese con la testa fra le nuvole catapultata per caso (o fortuna) tra persone che non dimenticherà mai.
Persone che occuperanno per sempre un (piccolo?) angolino di cuore.La mia prima fanfiction su Elijah Wood e il meraviglioso cast del SdA
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billy Boyd, Dominic Monaghan, Elijah Wood, Orlando Bloom, Viggo Mortensen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caos

Salve a tutti, sono Ireth e voi volete uccidermi!

Piacere! Meglio ripresentarci dato che è passato…troppo dall’ultimo capitolo T.T Ne sono davvero spiacente, ma sono tornata J

Devo ringraziare voi, che spero ci siate ancora^^

TheCrazyHatter- Una nuova lettrice *-* Spero di non averti già perduta T_T però sono davvero felice che ti piaccia la mia storia, sul serio! Joy che vuole andarsene? Mmm vedrai U.U

E, sì anche io adoro Viggo, Dom e Billy <3 Spero mi seguirai anche in questo capitolo! Buona Lettura!

BlackPearl- Mia Lettrice con la L maiuscola *-* Non ti preoccupare, sono contenta tu abbia recensito e sono d’accordo con te u.u Christine meriterebbe una bella accetta sulla zucca…bèh si vedrà J Un Bacionee!! (Stupendo il tuo ultimo capitolo T.T Voglio l’Epilogo!!)

Aeris90- Salve ragazza del manicomio xD Spero non vorrai uccidermi per il mio ritardo… Ecco qui il nuovo capitolo^^ So che tutti odiate Christine (anche io +_+) bè, il cattivo ci vuole sempre no? J Buona lettura, Bacio!

 

Entro in stanza, Billy non c’è più, e mi getto sul letto.

Così, vestita, con scarpe e tutto, ignorando Cilla che festosa continua a uggiolare come sempre.

Non ho nemmeno la forza di dirle di piantarla, a quella scoreggia a quattro zampe, vorrei soltanto starmene qua finché il materasso non ingloberà il mio corpo e io diventerò parte dell’imbottitura e potrò vivere per sempre con le piume d’oca.

Non volevo fare tutta questa scenata, cioè, non volevo proprio piangere così. Devo aver traumatizzato Math, poveretto! Alla fine, non era una cosa tragica e imprevista…Dovevo immaginarlo.

Dovevo capire di non essere giusta lì, dovevo sentire di essere fuori posto, dovevo pensarci, giusto un pochino, ma non l’avevo fatto e mi è crollato tutto addosso con l’intervista di Christine.

Che mi odia, giustamente.

L’ho fatta litigare con Elijah, li ho fatti discutere e probabilmente ora stanno litigando per colpa mia. Una gioia.

Un groppo alla gola si stringe perfido mentre penso che è davvero tutta colpa mia se Elijah ha problemi con la sua ragazza, se si lasceranno, se sarà infelice…”La nostra combina guai preferita!” Oh cacchio.

Dovevo stare attenta e non l’ho fatto, ma ora devo impegnarmi!

Non posso pensare di lasciare tutto questo -un po’ egoista lo sono, zio pinolo!- ma sarebbe come lasciare la mia famiglia: Dom, Billy, Orlando, Viggo, Pete… No, non riesco ad andarmene così. Voglio troppo bene a tutti quanti.

Devo solo stare lontana da Elijah e starmene fuori dai piedi. Solo quello.

Rimango ad ascoltare i ticchettii dell’orologio della cucina non so per quanto tempo mentre Cilla si è accovacciata di fianco a  me con aria colpevole: sa benissimo che sul letto non può salire ma, per oggi, tutto è concesso.

Tic. Tac. Quanto è lungo un secondo? E un minuto? Quante ore devo stare qui per scomparire consumata dal senso di colpa? Tic. Tac. Tic. Tac.

La palpebra cala…Mi addormento?

Tic. Tac. Tic. Ta..TOC TOC!

Cosa? Alzo di scatto la testa facendo una sottospecie di infarto quando qualcuno bussa insistentemente alla porta, mentre Cilla accorre tutta allegra, peggio di un maggiordomo.

‘Chi è?’

Domando con voce impastata dall’abbiocco che mi stava prendendo in quel momento.

‘Sono io, Joy!’

Oh porca palla, Ely! Cavoli, devo stargli lontana! Fuori dai piedi, pussa via!

‘Io non posso…’

E ora che scusa trovo? Non posso perché sto facendo yoga? Il saluto al sole? Non posso perché ho perso momentaneamente l’uso delle gambe? Perché ho ospiti?  Sono indecente? Ecco sì, esatto! Sono nuda!

‘Io non posso, non posso perchè sono nuda!’

Esclamo decisa sedendomi sul letto e sospirando…Fiuhh, andata!

‘Come nuda?!’

Ops, dal tono di Elijah comprendo che il mio girare nuda per una stanza d’albergo non è il comportamento più normale del mondo, in effetti. Comprendo. Le persone si spogliano per vari motivi…e il mio è che…che…

‘Ho fatto la doccia! Mi sto vestendo…’

Piuttosto banale no? Ma decisamente perfetta come scusa!

‘Ah, ok…Ma io ti devo parlare! Mettiti su qualcosa, un accappatoio, ti aspetto, non ti preoccupare!’

Ehhh. A questo non avevo pensato! Non posso lasciarlo lì come un pampano, a meno che non finga di diventare muta sorda e paralitica in 5 minuti. No, devo farlo entrare e…merda! Io non ho fatto la doccia!

Mi alzo di scatto e strillando un ‘Arrivooo!’ isterico mi tolgo la maglia lanciandola sul tavolo della sala e, correndo in bagno, litigo con la cerniera dei miei jeans imprecando in silenzio mentre raggiungo la doccia con una gamba nei pantaloni e l’altra senza. Apro io rubinetto e saltellando torno in camera dove lancio finalmente i jeans che si vanno ad impigliare nella abat-jour e la fanno cadere con un fracasso assurdo.

Merda!

‘Joy? Tutto bene, cucciola?’

‘Ehhh io! Sìììì! Aspetta!’

Come una demente saltello in cucina dove, non so per quale oscuro motivo, trovo l’accappatoio appeso all’attaccapani nell’ingresso, mi spoglio del resto e lancio le scarpe attraverso la stanza e, immancabilmente, una di loro colpisce l’agenda di Sally, in bilico sul tavolino, che si rovescia vomitando carte, fogli, ritagli e biglietti d’aereo d’appertutto.

Sotto lo sguardo accigliato di Cilla saltello su e giù in preda a un raptus isterico e rimando il raccoglimento del disastro a più tardi. Infilo l’accappatoio e corro in bagno scivolando su un calzino, butto la testa sotto la doccia scoprendo che l’acqua era della piacevole temperatura di 2000 gradi.

Nonostante mi stia friggendo la testa, rimango lì finchè i miei capelli non si inumidiscono e faccio per andare ad aprire ma mi blocco a guardare il bagno e torno indietro.

Riapro l’acqua e schizzo un po’ d’appertutto per il bagno: Elijah mi conosce sarebbe sospetto non allagare il bagno dopo una doccia, per me.

Finalmente mi fiondo a razzo alla porta, con il fiatone e apro.

Lui è lì, appoggiato alla porta e appena apro completamente in subbuglio, mi fissa sgranando gli occhi.

‘Hai…pianto?’

Mormora scioccato e io, almeno cento volte più stupita di lui, sento uno scricchiolio dentro…Come ha fatto a scoprire che ho pianto?

O my God. Deglutisco e rispondo fievolmente.

‘Perché?’

‘Bè…’

Accenna un sorrisino.

‘..Sembri un panda!’

Entro in camera di un passo e mi ritrovo a guardarmi nello specchio dell’entrata. Il poco trucco che mi ero messa era colato giù sulle guancie dopo il pianto e la finta doccia, a formare due fantastiche strisce nere da panda triste.

‘Oddio.’

Pigolo, debole mentre la figura di Elijah appare nello specchio alle mie spalle.

‘Joy, mi dispiace, davvero. E’ stata una bruttissima cosa…’

Sono andata in pallone e non so che dire, non voglio che si scusi di nuovo, non voglio farlo stare male, non voglio che sappia quanto sono mollacciona e non voglio che ricapiti niente di simile a quello che è successo. Devo farlo uscire da camera mia, devo salvare la sua immagine e lasciar perdere l’amicizia. Deciso! Solo che continuo a blaterare, in effetti…

‘Ma...io no, non ho pianto…la…la doccia…’

‘Non cercare di dire di no, ti prego. Era per risolvere la cosa, ok, ma non era il modo giusto. Christine ha detto delle bugie; bugie cattive che fanno star male me, figuriamoci te. Insomma, tutti sappiamo che non sono vere ma non è stato bello, per niente. Ha sbagliato ed è giusto che tu ti sia offesa…’

Scuoto la testa con forza, più volte.

‘No! Non sono offesa, sul serio! Figurati Lij…Non…’

Dico rapida, forse un po’ troppo. Lui mi prende per le spalle e mi gira verso di lui costringendomi a guardarlo negli occhi, che in questo momento rispecchiano un’ espressione piuttosto decisa.

‘Non importa, non importa se tu sei troppo buona, ok?’

Ci sorridiamo entrambi e, finalmente, perde un po’ di quel cipiglio preoccupato  che mi faceva sentire così a disagio.

‘Troppo buona? Io? Pff. Lij, pensavo mi conoscessi un pochino.’

‘Oh, certo, la tua crudeltà non ha limiti, lo so!’

Ride e toglie le mani che posava sulle mie spalle per passarsele tra i capelli e scompigliarli strizzando gli occhi.

‘Comunque voglio che tu sappia che qualunque ci sia scritta sul giornale non è vera. Assolutamente, ok? Nessuno pensa che tu sia di troppo, nessuno ti vuole male, nessuno starebbe bene senza di te che gironzoli per l’albergo…’

Lo guardo mentre dice le parole che volevo sentirmi dire, tiene gli occhi puntati sul salotto, come se stesse pensando ad altro, io sospiro in modo così inudibile che Elijah non si accorge di nulla.

Quello che ha detto è sincero, lo so, ma è lui quello troppo buono, non io. La decisione che ho preso non si cambia. Io non interferirò più nella sua vita. Ho portato cattiva pubblicità e litigi, adesso basta.

‘Grazie, Ely.’

Sorrido, nascondendo la tristezza consapevole di una specie di saluto, di un passaggio.

Lui si volta e scrolla le spalle, sorridente e si rivolge verso la porta, dopo avermi scompigliato i capelli.

‘Non ci pensare più, ok? Con Christine ci ho parlato io. Si scuserà, non ti preoccupare.’

‘Serve a qualcosa dirti che non voglio?’

Sbuffo con tono ironico mentre lui apre la porta.

‘Mmm, indovina?’

Sogghigna e, proprio mentre sta per uscire, scruta di nuovo dentro la stanza, sorpreso.

‘Joy…cos’è tutto questo casino?’

Con un cenno della testa indica il mio reggiseno appeso al lampadario e il devasto nella stanza.

‘Eh. Ti hanno mai insegnato a non sbirciare nella camera di una signorina?’

Gli faccio una linguaccia e chiudo la porta mentre lo sento ridere dal corridoio.

Mi appoggio alla porta e osservo Cilla addormentata sul pavimento con una specie di triste e pacata consapevolezza. Sto bene, dopotutto.

 

SBAM!

Naso a terra. Male.

‘Ommioddio Joy! Scusami!’

Sally. E’ tornata. E ha aperto la porta, giustamente.

‘Umpfh. Niente, Sal, Don’t worry…’

Mi rialzo massaggiandomi il naso e osservo Sally appena tornata con la borsa in spalla, lo sguardo preoccupato su di me, dolorante, in accappatoio, con due righe nere sotto gli occhi e un espressione ebete sul viso.

‘Cosa…?’

Comincia sgranando, accorgendosi del mio stato pietoso secondo dopo secondo.

‘Cos’è successo?’

Domanda sconvolta notando anche il resto del macello della stanza con un’ occhiata radar che scannerizza la abatjour per terra, i vestiti sparsi, l’agenda esplosa.

‘Cosa?’

Chiedo guardandola vacuamente cercando di raccogliere una frase sensata in testa.

‘Che casino c’è? E tu…perché hai…pianto?!’

Ma, cacchio! Qui se ne accorgono tutti! Non è possibile, devo pulirmi queste occhiaie o rischio di sembrare una povera demente.

‘Oh. Quello.’

La massima intelligenza che ho racimolato riesce a produrre questa perla di saggezza, mi si è incastrato il meccanismo del cervello, probabilmente.

‘Sì, Joy. Questo! Cos’ha?’

Esclama esasperata, avvicinandosi e inclinando la testa per guardarmi dritta negli occhi colanti.

‘Oh, sì! Ecco. Metto a posto io, tranquilla! E’ solo…sì, ho fatto la doccia.  Per questo!’

Mi guarda come si guarda un folle, a ragione, in effetti.

Sospiro, disperata, e la fisso implorante.

‘Sal, ti prego, fatti una doccia, ti racconterò tutto dopo, non sono in grado di avere una conversazione per il prossimo quarto d’ora.’

‘Vedo…’

Mormora, sempre tenendo gli occhi puntati su di me, come se temesse che potessi strangolarmi con il filo del telefono o cantare Figaro nuda da un momento all’altro.

‘Allora, mi faccio la doccia. Tu stai buona e ferma e poi mi racconti tutto. Ferma.’

Indietreggia fino al bagno tenendomi d’occhio e io, non sapendo precisamente che fare, giocherello con la cintura dell’accappatoio.

‘Te…com’è andata con Orlando?’

Mi ricordo improvvisamente, era andata a cavallo!

‘’Oh, sì! Tutto…tutto a posto!’

Noto l’ombra di un sorriso nella sua voce proveniente dalla porta e sorrido a mia volta, almeno lei ha avuto una giornata piacevole.

Incapace di rimanere con le mani in mano comincio a raccogliere i vestiti e a rimettere in sesto la lampada, senza pensare a niente in particolare, rimettendo un po’ d’ordine sia nella stanza, sia nella mia mente.

Sovrappensiero rimetto tutti i post-it, biglietti da visita e foglietti nell’agenda di Sal…Quanta roba c’è lì dentro? Bah.

Premo il bottone della cinghietta di pelle che la tiene chiusa e la poso sul tavolino. Sospiro e il mio sguardo indugia sullo specchio: meglio pulire via tutta quella schifezza e tornare umana, dallo stato di panda in cui sono finita. Cerco invano delle salviette dappertutto, non voglio disturbare Sally, in bagno. Finalmente vedo dei fazzoletti sul ripiano più alto della libreria. Maledicendoli mi alzo in punta di piedi e riesco a sfiorarli, con la lingua fuori, iperconcentrata, spingo il pacchetto che cade a terra, accanto alla scrivania.

Ah! Sbuffo e mi chino a raccoglierli, ma un piccolo quadratino di carta patinata attira la mia attenzione.

Deve essere un’articolo di giornale caduto dall’agenda di Sally, lo raccolgo e lo guardo stupita: un articolo su come mantenere forte e sano un bonsai?! Sally odia le piante, ha il pollice nero per qualsiasi cosa verde e vivente.

Lo fisso accigliata qualche secondo poi lo volto.

Ma?

Strizzo gli occhi e torno a guardare meglio. Cosa diavolo ci fa un ritaglio della Sua foto nell’agenda di Sally?

Sollevo lo sguardo lentamente, non capisco.

Resto ferma così per qualche minuto finhè non sento il rumore della doccia cessare e uno scalpiccio sulle piatrelle del bagno.

‘Sally…’

Chiamo lentamente scandendo ogni sillaba chiaramente.

‘…Cosa ci fa nella tua agenda una foto di… Orlando?’

 

 

Perdonate i miei errori T_T Volevo pubblicare il più in fretta possibile e ho la febbre quindi non sono lucida

 -.-'' pardon..

Alla Prossima,

Ireth Mezzelfa

  
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