Scusate il ritardo ecco un
nuovo capitolo! Qui parla Giusy!!!
Pov Giusy
Continuo
a inseguire la persona che credo di amare. O almeno mi sono auto
convinta di
amarlo. Ora non ne sono più tanto sicura. Quando ho visto
Guido, il mio
ex-ragazzo, colui che è riuscito a capirmi a sopportarmi a
consolarmi e a farmi
sempre ridere, su quel letto di ospedale mi sono sentita come se il
mondo mi
crollasse addosso. La stessa sensazione che ho provato quando mio padre
mi ha
proibito di vedere Guido e la stessa che ogni sera mi perseguitava e mi
perseguita ancora. Cerco di raggiungere Gonzalo, che nel frattempo si
è seduto
sulla panchina e fissa il vuoto. Mi avvicino a lui, e con dolcezza lo
bacio
sulla guancia
-“
Gonzalo, perché ti sei arrabbiato tanto?”
-“
hai detto che non mi ami e che ami Guido”
-“
ma Gon, lui sta male ha bisogno di conforto”
-“
e quello sarebbe conforto Giusy?” capisco, lo capisco. Ma non
ci posso far
nulla se io amo ancora Guido. Lui è speciale, è
il ragazzo perfetto, ma io l’ho
perso. Non ho speranze con lui, per colpa di mio padre. Non possiamo
farci
nulla se il destino ci ha voluto separare. Forse il destino vuole che
farmi
stare con Gonzalo. Anche lui è speciale e poi piace anche a
papà. Però io lo
trovo solo un amico. Devo dirglielo adesso, tanto ormai lo ha
già scoperto. Già
sa che io amo e amerò sempre Guido. Mi giro verso di lui. Ho
lo sguardo
colpevole.
-“
Gonzalo purtroppo io non posso comandare il mio cuore”
-“
lo so”
-“
Non posso fare come se non fosse successo nulla con Guido”
-“
lo so”
-“
io e lui ne abbiamo passate molto, troppe insieme. Non mi è
facile dimenticarlo”
-“
ma potresti almeno provarci, no?”
-“
Gon ci ho già provato. Siamo stati insieme io e te, ma non
c’è stato alcun
risultato” lui china la testa. Ha di nuovo lo sguardo perso
nel vuoto. Il freddo
dell’inverno inizia a farsi sentire ed io ho lasciato il
maglione nella stanza di
Guido
-“
vado a prendere il maglione” dico e mi dirigo verso
l’ospedale. Gonzalo non risponde,
non parla, rimane immobile senza dare cenni di vita. Mi dispiace per
lui. L’ho fatto
soffrire. Ma anche io ho sofferto. Non posso essere l’unica a
farlo.