Capitolo 3
Per tutta la durata della
cena, il discorso principale rimase la nuova alleanza tra gli
Ktari e
Jack si stava annoiando a morte, mentre Sam sembrava
interessata alla conversazione; Jack non le staccò gli occhi di dosso, voleva
cogliere ogni suo movimento, anche quello impercettibile, cercando una
soluzione alla situazione che si era andata a creare tra loro.
Come in quasi tutte le
culture però, arrivò il momento delle danze.
-Samantha…volete ballare?-
chiese Gordon porgendole la mano.
Jack si alzò di scatto
dalla sedia, fissando la scena; era certo che Sam avrebbe rifiutato l’invito, ne era più che convinto, ma quando vide la sua mano prendere
quella di Gordon, il mondo gli crollò addosso.
Sam aveva sempre rifiutato
ogni suo invito per andare a pescare, e ora accettava di danzare con un
perfetto sconosciuto e per di più alieno.
Lì osservò
mentre raggiungevano l’uno affianco all’altra il centro della sala, ma
non potè stare oltre; raggiunse la prima uscita e prese un sentiero che portava
chissà dove.
Si era fatto tardi, e Sam
non si era neanche accorta del passare delle ore, ma era il momento di tornare
nella propria tenda per riposare.
Dopo aver salutato la
maggior parte degli invitati che aveva conosciuto durante la festa, Sam seguì
il sentiero che doveva condurla alla sua tenda.
Il percorso era poco
illuminato e anche facendo la massima attenzione, Sam rimase impigliata con il
vestito in una serie di rovi.
Per non rischiare di
rovinarlo, Sam si chinò e tentò di liberarlo, ma si ferì ad una mano.
In lontananza si sentivano
ancora i suoni e le musiche provenienti dal villaggio, mentre all’improvviso
dei rumori arrivarono dalla direzione opposta, attirando l’attenzione di Sam.
Sam era praticamente
indifesa, senza armi, in un luogo che non conosceva e per di più senza la
possibilità di chiedere aiuto a nessuno.
La paura aveva preso pieno
possesso del suo corpo, quando inaspettatamente il viso di O’Neill
spuntò da dietro gli alberi.
-Carter!- esclamò sorpreso
di trovarla lì.
-Signore…cosa ci fa da
queste parti?- chiese colta impreparata.
-Faccio due passi…e tu
invece?- replicò fissandola.
-Io…bhè…vede…- non riuscì a terminare la frase, che Jack la interruppe.
-Ti sei
impigliata nei rovi!- affermò inginocchiandosi per aiutarla a liberarsi
facendo attenzione a non pungerla.
Sam velocemente nascose la
mano ferita, che le bruciava da impazzire, dietro alla schiena, mentre Jack si rialzava, tornando a guardarla negli occhi.
-Grazie…Signore!- sussurrò
Sam improvvisamente senza fiato, notando la vicinanza del viso di Jack al suo.
-Carter…cosa nascondi lì
dietro?- chiese sbirciando.
-Niente Signore!- rispose
Sam tentando di ingannarlo.
Jack allora le afferrò gentilmente l’avambraccio e quel
che vide non gli piacque per nulla.
-Cosa è successo?
È stato Gordon?- chiese furioso iniziando a dirigersi verso il villaggio.
-NO SIGNORE! Si fermi!- dovette quasi gridare per riuscire a bloccarlo, ma alla fine
riuscì ad ottenere la sua attenzione.
-Mi sono
ferita tentando di liberarmi dai rovi!- spiegò fissandolo negli occhi, e
coprendo la mano ferita con quella sana.
Jack sfilò una specie di foulard che faceva da
accessorio al suo vestito, e dopo aver preso la mano ferita di Sam nella sua,
la avvolse delicatamente.
-Senti Carter…volevo scusarmi per quello che ho detto alla base…non volevo
offenderti! È solo che…-
-Solo che?- lo incoraggiò
a continuare sperando che accadesse qualcosa.
-Niente Carter!- Jack si tirò indietro proprio all’ultimo istante, timoroso
delle conseguenze che ci sarebbero state dopo la sua confessione.
-Lo vede…è così che fa
lei…accusa Gordon di avermi ferita, quando è lei l’unico a farmi del male!- urlò Sam buttando fuori tutto ciò che per anni aveva tenuto
nascosto dentro se stessa.
Stava per andarsene,
quando Jack la attirò a se e la baciò con quanta più
passione, tenerezza e ardore aveva in corpo.
Sam per nulla cosciente di
quello che stava accadendo intorno a se, si concentrò solamente su quelle labbra
morbide premute sulle sue, rispondendo al bacio.
Dopo qualche secondo, Jack
si allontanò piano, in modo da poterla guardare negli occhi, che
però erano ancora chiusi per ricordare quegli attimi interminabili.
-Sam…ascolta…mi dispiace
per quello che ho fatto e detto, ma l’unica cosa che mi importava
eri tu!- disse prendendole il viso tra le mani –e quando ti sei messa a ballare
con quel Gordon, ho pensato di averti perso!- confessò abbassando lo sguardo.
Sam lo fissò senza parole,
ancora frastornata dal bacio di poco fa.
-Ti va di ballare?- le
chiese Jack sorridendole dolcemente.
-D’accordo!- rispose Sam
allacciando le braccia intorno al suo collo, mentre i loro corpi lentamente
aderivano l’uno all’altro.
Si muovevano in perfetta
sincronia, mentre la testa di Sam andò lentamente a poggiarsi sulla spalla di Jack; passarono circa una mezz’ora l’uno nelle braccia
dell’altro, quando improvvisamente udirono dei rumori di passi.
………………
Angolo dell’autrice:
Scusate per il ritardo, ma
tra il poco tempo e i cambiamenti che ho dovuto fare per rendere la fic
migliore, è passato un po’ dal mio ultimo aggiornamento.
Con la speranza di
continuarla presto, vi saluto.
Un Grazie
particolare a 23jo, Mex, Najara e Sam93 per le recensioni.