Eccomi
qui. Sto cercando di continuare anche le ff scritte da molto tempo,
come
questa. L’avevo un po’ trascurata… Ma
ora eccola qui. Buona lettura
Il
giorno dopo a scuola erano tutti molto agitati. Tutti tranne me.
Insomma io non
sapevo cosa fare. Mi sentivo persa e confusa. L’unico mio
pensiero era Bruno, e
se lo stavo usando davvero. Poco tempo fa ero convinta di aver
dimenticato
Nicolas, ma, a quanto pare sto cercando di dimenticarlo.
Ancora. Devo parlare
con Bruno. Lo cerco nel corridoio, chiedendo un po’ a tutti
dove si trovasse. Ad
un certo punto delle lacrime iniziano a scendere sulle mie guance, non
so
nemmeno il motivo. Camminando velocemente vado a sbattere contro il
papero
provinciale.
-“
ehy stai attenta!” sbuffo io, dandole una spinta. Mi
allontano da lei, senza
nemmeno guardarla in faccia, per non incrociare il suo sguardo:
potrebbe vedere
che sto piangendo. Si gira verso di me, ma sono già
piuttosto lontana. Non credo
che si è accorta di qualcosa. O almeno spero.
Sta
per suonare la campanella, ma io non ho ancora trovato Bruno, sembra
come
sparito nel nulla. A scuola è venuto, lo so, ho chiesto a
Gonzalo. Il trillo
della campanella mi fa sobbalzare. È ora di andare nel
teatro per la lezione di
musical. Forse lui sarà là.
Entro
quasi correndo. Appena lo vedo, gli prendo il braccio e lo trascino in
un
angolo. Mi guarda, e io faccio lo stesso. È molto bello, ha
gli occhi scuri e i
capelli perfetti. Lo adoro, ma… non lo so… aiuto!
Non so se lo amo o no. Tre secondi
fa pensavo di usarlo ma ora… ora…. Non lo so.
Decido di tenermi tutto dentro e
di non aprire bocca. Accenno un sorriso.
-“
Bruno, ti ho cercato, dov’eri?”
-“
con Guido. Perché mi cercavi?”
-“
volevo sapere dove stavi”
-“
sei bellissima” mi bacia. Io contraccambio.
Dopo
l’ora di musical, c’è la ricreazione. Ho
fame e vado al bar dove incontro la
madre di Patty, Carmen. Lei mi osserva, io faccio finta di niente e mi
volto di
lato. Sicuramente ce l’ha con me, per come tratto il papero e
perché sono la figlia
della sua acerrima nemica. Ordino una cioccolata calda. Arriva Patty,
abbraccia
la sua mammina, si gira verso di me e posa la borsa a terra. Si
avvicina, e si
siede sulla sedia posta di fronte a me. In realtà questa
volta la sua presenza
non mi ha dato fastidio, quindi non la mando via.
-“
Antonella, prima stavi piangendo vero?” oh no, se ne
è accorta
-“
che ti importa scusa?”
-“
è vero, non dovrebbe interessarmi, ma, se hai bisogno di
aiuto, io sono qui”
detto questo si alza e va da Carmen. Io sorrido, la papera sa essere
una buona
amica…
Continua…
Ringrazio
tt quelli che hanno recensito…
Al
prossimo capitolo!