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Autore: Mary Lunanera    30/10/2009    6 recensioni
Londra, stazione di King’s Cross.Due nuovi studenti, un ragazzo ed una ragazza, avevano fatto la loro comparsa, sulla banchina, con le rispettive famiglie. La famiglia dei Malfoy e quella dei Weasley.
Dal capitolo quinto il rating sarà arancione per certe scene esplicite che si susseguiranno nel corso della storia.
Personaggi:Nuova generazione, Scorpius/Rose, Serpeverde, Grifondoro, Nuovi personaggi.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Rose/Scorpius
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Capitolo due

I mio principe.

 

POV ROSE

 

Mi svegliai verso sera, sdraiata su un lettino dell’infermeria. Il sole era tramontato e le candele erano accese.

Cosa era accaduto? Stavo ascoltando la lezione di Difesa e prendevo appunti come facevo di solito, quando tutto ad un tratto si fece buio; l’oscurità mi circondava, non riuscivo a respirare.

Mi capitò un'altra volta, durante una vacanza anni fa, in campeggio con la mia famiglia, sulle rive del lago di Loch Ness.

                     

Avevo otto anni. Stavo dentro la tenda con i miei cugini che parlavano del campionato dei Chudley Cannon. Mi stavo annoiando. Così ero scivolata fuori, senza farmi notare e mi allontanai per andare sulle rive del lago a buttare dei sassi e farli rimbalzare come mi aveva insegnato il mio papà. Il sole stava tramontando e creava magnifici giochi di luce sulla superficie dell’ acqua cristallina. La mia attenzione venne distolta da un movimento furtivo, dietro la bassa boscaglia, a pochi metri da me. Sbucò uno strano animale, che mi ricordava un enorme gatto. Era trasparente come un fantasma e si muoveva aggraziato su e giù lunga la riva, chinando la testa sul pelo dell’acqua, come se stesse bevendo. Mi avvicinai per accarezzarlo, ma quando gli ero abbastanza vicina da poterlo fare, si volse a me con voce umana, facendomi sobbalzare per lo spavento: -“sei mia.”-  aveva detto, solo quelle due parole, prima che perdessi l’equilibrio cadendo in acqua. Quel punto il lago era profondo e cercai di chiamare aiuto, di urlare per richiamare l’attenzione dei miei parenti, ma ogni volta che aprivo bocca affogavo. Era sopraggiunto il panico e cercavo di stare a galla, muovendomi senza controllo. Poi tutto si era fatto scuro e mi sono sentita sprofondare. Non avvertivo più nulla, né paura né dolore. La vita mi stava scivolando via . Quando pensavo di essere giunta alla fine, mi afferrarono per un braccio e una presa solida mi tirò fuori di peso dall’acqua, per poi adagiarmi sul prato. Delle voci confuse erano riuscite a penetrare il silenzio ed il buio che mi avvolgevano. Voci che stavano litigando: quella femminile aveva un tono isterico e gracchiante; l’altra, una maschile, era calda e preoccupata, ma si rivolgeva a quella femminile con un tono arrabbiato, che incuteva un certo timore. Non riuscivo a capire che cosa stessero dicendo, solo verso la fine, ero riuscita a cogliere delle parole, pronunciate dalla voce maschile: - Stai alla larga da lei. Non ti permetterò di farle del male! –

Una risata agghiacciante aveva accolto quelle parole. E la voce altrettanto fredda aveva ribattuto: - Prima o poi riuscirò a prenderla.  Non potrai sempre vegliare su questa piccola Mezzosangue!.-

Mi sentii prendere in braccio, forse dalla persona che aveva preso le mie difese e che, correndo, mi stava portando via. Appoggiata al suo petto sentivo chiaramente i battiti del suo cuore; in quella oscurità, da cui non riuscivo a liberarmi, quel battito regolare era come un ancora di salvezza a cui aggrapparsi. Mi sentivo… bene in quell’abbraccio forte, come se mi proteggesse con il suo calore.

Dopo breve tempo la corsa divenne solo un passo veloce. Una voce a me familiare aveva rotto di nuovo il silenzio. - Cosa è successo?! Mio Dio, Rosie, mi senti? Sono la mamma!- Sentivo il suo terrore, presa dal panico nel vedermi in quello stato.- Cosa gli ha fatto, parla!- il tono  era brusco, rivolgendosi all’uomo che ancora mi teneva tra le braccia.

– Stava seguendo un PatronumE’ caduta nel lago e stava per affogare.- aveva risposto la voce calda dell’uomo.

-Dalla a me. Ora vai via e fai in modo che Lei non si avvicini più alla mia bambina o non avrò paura di ucciderla! Perché la morte, è quello che merita.- Non avevo mai sentito tanto odio e tanta determinazione nella voce di mia madre.

Riuscivo a sentire, ma ancora non riuscivo a muovermi, né aprire gli occhi. Riuscii solo ad emettere un flebile lamento.

-Sta rinvenendo… abbiate cura di voi. Addio.- Mia madre mi prese tra le sue braccia, stringendomi. Segno che l’uomo se ne stava andando. Avrei voluto ringraziarlo per avermi salvato la vita, ma non ne avevo avuto la forza.

La nostra vacanza finì in quel momento. Mi portarono  tramite una Passaporta, al San Mungo. Il medimago mi aveva trovato affaticata e debilitata dall’esperienza vissuta. Ero quasi annegata, dopotutto. Aveva rassicurato i miei genitori che mi sarei ristabilita in un paio di giorni, anche grazie all’aiuto di una pozione rigeneratrice che mi avrebbe prescritto.

 

Adesso…, mi ritrovavo nuovamente in un letto di ospedale, riportando alla luce il ricordo di quella brutta esperienza, che avevo relegato in un angolo della mia mente.

Non ricordavo come ci fossi arrivata in infermeria. L’ultima cosa che rammento era il viso di Scorpius preoccupato, mentre mi aiutava ad alzarmi dal banco. Doveva essere stato lui a portarmi qui. Lui che era molte cose per me: il mio migliore amico, il mio confidente, il mio principe. Fin dal nostro primo incontro avevo capito quanto fosse speciale. Un anima imprigionata tra obblighi e doveri, che soffriva in silenzio, ma con la voglia di liberarsi. Non era come i miei cugini, sempre propensi a godersi il divertimento spensierato di questi anni di scuola, tra scherzi e Quidditch, lui era diverso. Scorpius  leggeva moltissimi libri - come me - mi aveva descritto l’enorme biblioteca di Malfoy Manor, ricca di volumi antichi, collezionati negli anni dalle varie generazioni dei Malfoy, come il luogo più amato di tutta casa sua . Dentro quella stanza passava intere giornate, tra l’ odore particolare che solo le  pagine antiche, con il passare del tempo, prendevano. Anche qui ad Hogwarts, amava stare in disparte e studiare, ottenendo ottimi risultati in tutte le materie. Amava il Quidditch e faceva parte della squadra Serpeverde, come Cercatore, ma di questo non ne parlava molto con me, conoscendo il mio scarso interesse per lo sport – forse dettato dal fatto che i miei cugini ne parlavano sempre, mi risparmiava.

Per capirci, bastava solo uno sguardo tra di noi. Sono arrivata a questa intesa con Scorpius, perché gli voglio molto bene. Purtroppo, non riuscivo a capire che direzione avesse preso questo mio sentimento per lui… o meglio, forse lo sapevo ma non riuscivo a capacitarmene. Quando gli stavo accanto,  delle farfalle impazzite svolazzavano nella pancia. Quando non era accanto a me, era peggio, perché al posto delle farfalle, si formava un nodo d’ansia causato dalla sua assenza. Così, accolsi le vacanze estive come una pausa di riflessione. Un periodo lontano da Hogwarts e lontano da lui, da poter fare un minimo di chiarezza dentro me.  Mi dedicai ad attività Babbane come il trekking, lunghe passeggiate in mezzo ai boschi in compagnia di mio nonno Arthur ; la frequentazione della biblioteca pubblica di Londra per approfondire la storia  sugli usi e costumi del mondo babbano. Insomma, feci in modo che tutte le mie attività mi portassero lontano dal mondo magico e dai suoi luoghi, che mi avrebbero ricordato,  sempre e solo una persona: Scorpius Malfoy.

Impazzivo dalla voglia di vederlo, ma dovevo capire come i miei sentimenti si erano modificati nei suoi confronti. Di giorno avevo trovato il modo di non pensare a lui riempiendo il mio tempo di attività, la notte le cose prendevano una direzione diversa. Riuscivo solo a pormi domande: cosa stava facendo? Combatteva con le solite pressioni familiari, perché si trasferisse alla scuola di Magia di Durmstrang? Una scuola più adatta ad un Malfoy, quale era? Avrebbe finalmente ceduto a quella parte più oscura di lui, che restava in ombra ad Hogwarts, ma che ritornava presente rientrando in famiglia? Il ragazzo dolce e gentile che conoscevo, avrebbe tenuto testa al ragazzo freddo e cinico in cui lo voleva trasformare suo nonno?

Poi l’estate, con tutti i suoi dubbi e incertezze, terminò. Ed io giunsi ad una decisione: essere solo la sua migliore amica non era più sufficiente per me. Volevo di più, volevo che diventasse davvero il mio principe. Il problema era capire se avrei potuto essere qualcosa di più per lui o se sarei rimasta sempre e solo la sua migliore amica. Nei quattro anni trascorsi, quando lo abbracciavo, dicendogli che gli volevo bene, Scorp reagiva sorridendomi e che provava lo stesso affetto. Ogni volta che stringevo la sua mano, ricambiava la stretta, ma nulla di più. Avrei voluto un gesto che mi facesse capire qualcosa di più, ma era solo capace di sorridermi e darmi un buffetto, certo tenero e dolce, ma che avrebbe potuto dare benissimo anche ad una bambina.

Così, sull’espresso che ci stava riportando ad Hogwarts, lo avevo rivisto dopo tre mesi di lontananza. Era creciuto, più alto e simile a suo padre, Draco Malfoy. Il viso si era leggermente affilato, gli occhi esprimevano una determinazione diversa, il sorriso appariva meno giocoso e più consapevole di una maturità nuova. Forse una maturità dettata anche dal suo nuovo ruolo. Al pari di me, era diventato Prefetto della sua Casa, Serpeverde. Questo avrebbe comportato per entrambi nuove responsabilità… ma anche molto più tempo da trascorrere insieme. E di questo ne ero strafelice. Sarebbe stata una buona occasione per capire i suoi sentimenti e magari potergli confessare i miei.

Purtroppo, lo avevo solo visto, ma non riuscii a parlargli. Il nostro nuovo ruolo di Prefetto ci aveva portato a dover tenere sotto controllo l’esuberanza sia dei nuovi arrivati, sia degli studenti degli altri anni. All’arrivo in stazione, avevamo preso carrozze diverse. In Sala Grande, durante la cerimonia di Smistamento e di apertura dell’anno scolastico, lo avevo potuto solo osservare, seduto al tavolo Serpeverde, tra i suoi compagni. Parlava e rideva soprattutto con Albus e con il suo amico Zabini.

Ero andata a letto con l’unica consolazione che gli avrei potuto parlare sicuramente il giorno dopo, alla prima lezione di Difesa contro le arti Oscure. Comunque non mi aveva aiutato a prendere sonno, perché mi ero ritrovata a contare le ore che mi dividevano dal nostro incontro.

Scorpius, aveva l’abitudine di arrivare spesso in ritardo alle lezioni, non aveva fatto eccezioni neanche per questa mattina. Solo qualche minuto prima che la lezione cominciasse, avvertii la sua presenza dietro di me. Come negli anni precedenti, il mio banco si trovava davanti al suo. E mi piaceva sentire il suo sguardo su di me, mi faceva sentire protetta. Mi girai verso di lui e ci guardammo. Mi perdevo in quel grigio degli occhi, ricordava il colore del mare in tempesta, forte ed impetuoso. Dovevo rinsavire! Non potevo sciogliermi così davanti al suo sguardo o avrebbe capito subito come i miei sentimenti erano cambiati.

-Sei in ritardo. Inizi bene il primo giorno di scuola Sig. Prefetto.- optai che sfotterlo era un buon modo per nascondere ciò che il suo sguardo mi aveva provocato.

-Non ricordi che i Malfoy non sono mai in ritardo?- la sua risposta, la solita con cui giustificava sempre i suoi ritardi. Aveva appoggiato le braccia sul banco per protendersi verso di me. Il mio cuore aveva iniziato a battere più forte ed avevo spostato lo sguardo sulle sue mani, per non rivelare quanto mi turbasse la cosa.

-Sono gli altri che arrivano in anticipo… sì, lo so. – avevo trovato la voce per controbattere, imitando il suo modo di parlare, sempre cercando di non lasciar travedere il mio stato d’animo.

-Esattamente. Vedo che non ti perdi una battuta di quello che dico.- si era avvicinato ancora di più, prendendo una ciocca dei miei capelli tra le dita e giocandoci. Non potevo più parlare, nemmeno deglutire, praticamente mi si era azzerata la salivazione. Sentivo di essere arrossita, come avvertivo distintamente di avere i palmi delle mani sudati per l’agitazione. Ma quegli occhi, quegli occhi per me speciali,  non li avevo mai visti così determinati nel guardarmi. Lo sguardo di Scorpius appariva diverso, più sicuro, più maturo… più intenso. Non avrei saputo che fare, quando il rumore della porta che si apriva, mi era venuta in aiuto…

-Rose, finalmente sei sveglia. Eravamo tutti preoccupati.-

La voce di Hugo mi stava riportando al presente. Insieme a lui c’erano James e Lily. Avevano tutti una faccia seria e preoccupata. Stavo così male? Non ricordavo nulla, come se mi fossi svegliata da un lungo sonno senza sogni.

-Sto bene ragazzi. Forse è  stata la stanchezza o un calo di pressione. Ma ora è tutto a posto, non dovete stare in pena così.- Parlai sfoggiando uno dei miei sorrisi migliori. Per rassicurarli davvero.

-Non sai che peso ci togli Rosie!- disse Hugo.- Da quello che ci avevano riferito sembrava che ti avessero lanciato una maledizione. Albus era convinto che qualcuno ti avesse fatto del male di proposito.

- Ma non ricordi nulla di quello che è successo?- Fu James a rivolgermi la domanda, ma capivo che anche Hugo e Lily erano ansiosi di sentire la mia versione.

-No…ricordo solo che stavo seguendo la lezione della nuova docente e prendevo appunti sulla pergamena. Ad un certo punto mi sono sentita mancare, respirare è diventato difficile, proprio come se stessi soffocando e , la verità è che non ricordo molto altro, solo che Scorpius mi ha aiutato ad alzarmi e poi si è fatto tutto buio.-

Ora che me lo avevano chiesto, stavo cercando di ricordare, ma le uniche cose venute in mente, erano quelle dette anche a loro.

-Già Malfoy! Sembrava impazzito. Ha chiesto a tutti i vostri compagni di classe se avessero notato qualcosa di sospetto. Ora è rinchiuso in biblioteca nella sezione proibita, a cercare delle conferme ad alcune sue pazze ipotesi… o almeno è quello che ha detto a Zabini…-. Il tono con cui aveva parlato James, era inequivocabilmente sarcastico.

- James?  Che hai? E’ di Scorpius che stai parlando! Hai presente quel ragazzo che è nostro amico da quattro anni…- avevo cercato di essere scherzosa, ma la sua reazione mi aveva lasciato sorpresa .

- So bene chi è Scorpius! Ma quest’anno ha qualcosa di diverso! Lui è… ha… insomma, sembra un vero Serpeverde, ecco! Ha tirato fuori questo modo arrogante di fare. Poco fa, per esempio, quando si è messo a fare il terzo grado ai ragazzi presenti in classe.-

Ero sempre più sorpresa e… confusa.

-Era preoccupato per Rose ed è abbastanza comprensibile, quindi ha avuto quella reazione.- Lily si era rivolta al fratello maggiore, con la sua proverbiale sufficienza.- Sei uguale a zio Ron. Non hai la minima capacità di intuire i sentimenti altrui. Il minimo che potresti fare, è tacere! Non sparare giudizi a caso su chi si preoccupa così tanto per nostra cugina Rosie.- ed il tono da sufficiente, aveva assunto una sfumatura rabbiosa.

James era rimasto allibito davanti alle parole di sua sorella: Lily difficilmente esprimeva un suo parere ad alta voce. Di solito se ne stava in silenzio, lasciando, a chi le parlava, il compito di capire cosa pensasse.  Questo suo modo di fare, la faceva apparire molto più matura dei suoi quattordici anni.

Lily Luna Potter era stata smistata nella Casa Corvonero, sotto lo sguardo sconfortato dei Grifondoro, che vedevano un altro Potter acquisire colori differenti dal rosso-oro. Mi aveva confessato, tempo dopo, che era contenta: il peso del nome che portava era già abbastanza gravoso, senza che diventasse anche una Grifondoro. Mi aveva inoltre confessato di aver espresso questo desiderio, quando le era stato fatto indossare Il Cappello Parlante. Evidente che il suo desiderio era stato tenuto in considerazione.

- Ehi! È ora di cena! Se non ci sbrighiamo non troveremo più nulla da mangiare! Rosie ci vediamo domani, ti voglio bene.- Hugo, mio fratello aveva la stessa età di Lily. Lui era stato smistato nei Tassorosso e la cosa lo aveva reso felice. Tanto che le sue prime parole, dopo lo Smistamento, erano state “Sarò vicino alle cucine! Credi che gli elfi mi prepareranno da mangiare anche di notte?”. La sua caratteristica era quella di pensare principalmente al cibo. Si ingozzava perennemente di porcherie di tutti i generi. Una delle battute che giravano su di lui, ne era l’esempio lampante “Il proprietario di Mielandia, chi teme più di un Dissennatore,? Hugo Weasley!”.

-Andate! Non voglio che rimaniate a digiuno per colpa mia. Sto molto meglio, davvero.- Lo avevo detto sorridendo, rivolgendomi a tutti e tre.

- Allora a domani Rosie. Porterò io il tuo baule nella nuova stanza da Prefetto, stai tranquilla. Pensa solo a riposarti.- James mi aveva stretto la mano affettuosamente, mentre Hugo mi aveva rifilato un sonoro bacio sulla guancia e si avviarono verso la porta.

 - A domani. Buona notte.- Lily mi aveva mandato un bacio al volo, prima di seguirli.

Quando la porta si era richiusa dietro di loro, mi ritrovai nuovamente sola.

M.me Chips era andata a cena, lasciandomi un vassoio accanto al letto con un foglietto, raccomandandomi di mangiare tutto per rimettermi prima. Io, però, non avevo fame. Mi sentivo così scombussolata che non avrei potuto bere nemmeno un succo di zucca.

Avevo solo voglia di riposare e mi sdraiai sul fianco, dando la schiena alla porta. Con la mente ero tornata a Scorpius. Da quello che aveva detto James, stava cercando di capire cosa avrebbe potuto provocare il mio malessere. Si stava preoccupando – e molto - per me. A dimostrazione, e ci speravo, che teneva a me, tanto quanto io tenevo a lui. Avrei voluto ringraziarlo per quello che stava facendo, ma non avevo il permesso di lasciare l’infermeria. A quell’ora, poi, sicuramente era a cena, insieme ai suoi compagni. Poi si sarebbe diretto nei sotterranei nella sua nuova stanza, lasciandosi scivolare tra le lenzuola, nel suo nuovo letto…e poi devo smetterla di pensarci! L’idea di Scorpius che scivola tra le lenzuola mi provoca uno strano calore e…

Il rumore della porta che si apriva mi aveva distratto. Qualcuno entrava. Probabilmente M.me Chips mi portava la pozione per riposare. Mi girai, ma le tende semitirate mi impedivano di vedere bene chi fosse. Quando entrò nella mia visuale, il cuore aveva iniziato a battermi all’impazzata. Scorpius, che abbandonata la divisa, indossava dei jeans, una polo verde ed un giubbotto di pelle. E non lo avevo mai trovato così affascinante, come in questo momento. Solo gli occhi, erano contornati da un’ombra scura, come se fossero affaticati. Possibile che fosse stato davvero in biblioteca tutto il giorno?

-Ciao. Come ti senti?- la voce era preoccupata. E le mani stringevano con forza la sponda ai piedi del letto. Tanto che le nocche erano sbiancate.

- Bene. Sto bene te l’assicuro. -

Sembrava non credermi. Le mani continuavano nervosamente a stringere la sponda.

 - Scorpius sto bene, davvero. E se fossi in te, non distruggerei quella sponda… è pur sempre una proprietà di Hogwarts!. – Avevo nuovamente cercato di essere scherzosa, sorridendogli come stamattina, per spazzare via il turbamento che mi aveva provocato la sua preoccupazione.

Scorpius aveva mollato la presa e finalmente sorrise anche lui. Quel sorriso caldo e scherzoso, che solo lui possedeva.- Bel pigiama. Sei molto carina.- disse.

-Detto così, mi fai sentire una bambina...- Il viso stava sicuramente assumendo lo stesso colore del pigiama – un color fucsia- quelle parole mi erano sfuggite e davano voce al pensiero che che mi vedesse in tante altre maniere… ma non sicuramente come una bambina!

-Posso sedermi accanto a te?- sembrava non aver colto il mio rossore, che forse era anche aumentato, per via della sua richiesta.      

– Certo! Scusami, non ci ho pensato. Sposta pure i miei vestiti dalla sedia… - ma si era già seduto sul letto, accanto a me. - Ah… certo, va bene… a-anche s-sul letto…- aggiungo balbettando. Speravo che il cuore reggesse a tanta emozione.

All’improvviso si passò nervosamente le mani tra i capelli, rimanendo poi con il capo tra le mani, chino su se stesso. - Mi spiace Rose. Ho cercato nella sezione proibita dei libri che mi aiutassero a capire la causa del tuo malessere, ma purtroppo non ne ho ricavato molto.- sollevò il viso per guardarmi.- Ci sono più di trenta incantesimi e maledizioni che hanno lo stesso effetto, ma tutti hanno un punto in comune: bisogna possedere qualcosa della persona che si vuole colpire. Un po’ del suo sangue, ma possono andare bene anche i capelli o le unghie…ma è impossibile che quella donna avesse in suo possesso qualcosa di tuo. Oggi è stata la prima volta che l’abbiamo vista.-

-Scorpius credo che tu stia esagerando nel preoccuparti! Addirittura una maledizione… e dalla nuova Professoressa! E’ probabile che sia stata la stanchezza! Stanotte non sono riuscita a dormire molto….- certo non potevo confessargli che lui era la causa del mio mancato sonno. Come non potevo confessargli che la sua preoccupazione, su quello che mi era accaduto, non era del tutto ingiustificata: perché oltre a lui, anche mio fratello e i miei cugini, si sarebbero preoccupati.

-Rose, come faccio a non preoccuparmi! Forse tu non ti rendi conto di quello che ti è successo! Cinque minuti prima stavi benissimo! Eri la Rose di sempre, sorridente e scherzosa! Cinque minuti dopo, eri ridotta come larva! E vuoi convincermi che non devo preoccuparmi?! Io non solo lo faccio, ma ti posso anche dire che da adesso in poi, non passerà un momento senza che io ti tenga d’occhio! C’è qualcosa che non mi convince in tutta questa storia e non lascerei mai che ti accadesse qualcosa di grave! -mi prese una mano tra le sue, parlando. E la stava stringendo con forza… e con particolare enfasi.

Potevo sperare che fosse così?. Che il mio desiderio si stesse avverando in questo momento? Che anche Scorpius no, non può essere. Stavo dando io un significato sbagliato alle sue parole ed al suo gesto. Scorpius si sta preoccupando per la sua migliore amica. Come avrebbe fatto anche per Albus o per Narcissus o per James.

Comunque stessero le cose, era rassicurante averlo accanto a me. E non avevo resistito all’impulso di avvicinarmi di più a lui, per sussurrargli in un orecchio un “grazie”, in cui avrei voluto metterci tutte le emozioni che stavo provando. Emozioni che non erano state niente, in confronto a quella che mi aveva colto nel sentire il profumo della sua pelle, che ricordava qualcosa di buono e di fresco. Avevo il cuore a mille, dopo essermi allontanata. Forse per la paura di aver osato troppo. Un gesto troppo intimo, anche per la nostra amicizia.

Scorpius mi fissava ancora. Come se stesse memorizzando ogni più piccolo particolare del viso. Il silenzio tra noi, era colmo di parole inespresse. Qualcosa che andava oltre ogni mia capacità logica, qualcosa che mi lasciava assolutamente confusa.

-Sarà meglio che vada…è tardi e per colpa mia non hai toccato cibo- lui interruppe per primo quel momento. E per me fu inevitabile pensare che, forse, non aveva avvertito le stesse sensazioni.

- No… io… io non ho fame. – E poi non riuscii a trattenermi. - Scusami se ti ho messo in imbarazzo… cioè volevo dire…che, non so…uffa… non so nemmeno io, cosa voglio dire davvero!- stavo indubbiamente straparlando, senza in realtà dire nulla di concreto.

-Credo di aver capito. E non c’è nulla per cui scusarti. Anzi... – Portò la mia mano verso la bocca, sfiorandola con le labbra. Un tocco leggero, che però percepii come una bruciatura. Di più, al pari di una marchiatura a fuoco. - Ma ora non è il momento giusto per parlarne. Tu sei ancora troppo debole, hai bisogno di rimanere tranquilla e di riposare.-

Lasciò andare delicatamente la mia mano sulla coperta e si alzò.

-Perciò, a domani mia principessa. Ora pensa solo a fare sogni d’oro. – Mi aveva rivolto un sorriso che, da solo, avrebbe potuto riscaldarmi nella giornata più gelida.

- Bu- Buona notte anche a te…- non riuscivo a dire altro, mentre Scorpius, camminando all’indietro per guardarmi sino all’ultimo, era arrivato alla porta scomparendo.

Ha detto che sono la sua principessa! Cioè, lui ha pensato a me come la sua principessa. Come io pensavo di lui, il mio principe! Un principe dolce, gentile, intelligente, premuroso, forte e  bello. Che sembra impossibile appartenere a questo mondo. poteva essere più un angelo custode. Ma principe o angelo, quello su cui non ho più dubbi, è quanto lo amassi. Amo Scorpius e lo desideravo sempre accanto a .

Mi sdraiai consapevole di quanto, questa nuova realtà, mi rendesse pienamente felice. Tanto felice che ero certa, non avrei avuto alcun problema nel prendere sonno.

Soprattutto perché con il sonno, sarebbero arrivati i sogni… e con i sogni, sarebbe arrivato lui, Scorpius l’amore che finalmente avevo scoperto.

 

 

Angolo dell’amica di piuma

Ben ritrovati cari lettori.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Volevo descrivere l’amore che Rose prova per Scorpius. Spero di esserci riuscita. Il primo amore, gli imbarazzanti  silenzi con la persona che ti piace, il batticuore e le farfalle nella pancia.

Ho dovuto rispolverare nella mia memoria quelle sensazioni U_U ormai nascoste dal passare del tempo… ma mi è piaciuto rivivere l’amore che fa male e che fa bene (mi sembra che fosse una canzone dei Litfiba) ti agita e ti fa sentire vivo.

Il disegno rappresenta il bacio che Rose da a Scorp nell’infermeria. Mi piace che i protagonisti vestano i colori delle loro Case anche senza essere in divisa. Poi amo il verde e argento e trovo che a Scorpius gli stia da dio! (^v^)

@-mollicadipane. Grazie principessa! Ti devo rivelare una cosa: quando Scorp chiama principessa Rosie, ho pensato a te!xd

Il prossimo capitolo sarà il punto di vista di lui. Ci saranno delle scoperte riguardo la nuova prof.sa Cooper.

Per il disegno:Quando vuoi! Mi piace disegnare Draco ed Hermione ^_^. Tvb. P.s. solo oggi sono riuscita a leggere la tua ff. recensisco subitissimoooo. Sorry-

@-sam05- grazie per i complimenti. mi viene naturale ritrarre i personaggi, soprattutto quei due ragazzi innamorati. Comepromessso questa volta ho aggiornato subito. Grazie di seguire la mia storia.

@-MorwenBlood- sono contenta che ti piaccia. La storia sta iniziando ad ingranare. Spero che continuerai a seguirmi!xd

Come sempre ringrazio anche chi mi ha aggiunto ai preferiti e tra le storie seguite.

Al prossimo aggiornamento.

Baci. lunanera

 

 

  
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