Serie TV > Il mondo di Patty
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Autore: Lady Girl    30/10/2009    2 recensioni
Alla Pretty Land arriveranno due nuove ragazze, una Divina e una Popolare, che combineranno non pochi guai tra i due gruppi: i loro nomi sono Leticia e Francisca.
Patty, la leader delle Popolari, è così felice per la nascita del suo fratellino Joaquine, che vorrebbe urlarlo al mondo intero. Matias, dopo esser guarito dalla terribile frattura riportata alla gamba, è partito per la Spagna insieme a Giusy.
Cosa succederà tra i due gruppi, ora che ci sono queste due ragazze?
Genere: Romantico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Riassunto: Leticia e Guido si conoscono nel locale dove i due si trovano a cantare. La ragazza entrerà presto a far parte delle Divine: ha una feroce lite con Giusy, scopre anche che Guido è il suo ragazzo.
Inaspettatamente, però, Guido invece di prendere le difese di Giusy difende la sua amica Leticia.
Compare dal nulla una misteriosa ragazza di nome Francisca che si schiera con le Popolari e dice di essere la sorella che Leticia non ha mai conosciuto.
Antonella e Leticia si dirigono verso la presidenza: lì Leticia incontra suo padre che non ha mai conosciuto…

Risposte alle recensioni
Grazie a tutti per aver commentato! E scusate per il ritardo!!

namithebest: Grazie mille per i complimenti… scommetto che, se non ti piace Leticia, tiferai le Popolari! :) Allora spero per te che non si mettano insieme!! :D

VanillaChococat96: Gracias! Ops, grazie! :D A nessuno piace Leticia, subito si è fatta conoscere, a quanto vedo! XD A Leticia non piace Guido, ma forse a Guido sì… chissà! In questo capitolo scoprirai tutto!

_chocola_: Anche io odio Giusy al 99% e Leticia mi sta piuttosto simpatica. Per il discorso del “trattala male” non preoccuparti… grazie per i complimenti! XD

dolcissima77: Non è la verità, Leticia e Francisca sono due personaggi inventati da me. :) Grazie per i complimenti.

Grazie anche a mileybest e a _chocola_ che hanno aggiunto la storia tra le preferite!

Buona lettura a tutti voi!

Capitolo Secondo - Malintesi e chiarimenti

«Papà?!» esclamò Leticia, diventando pallida.

Il silenzio calò nella sala.

«Stai dicendo a me, signorina?» cercò di negare quell’uomo alto come un Watusso. «Guarda che ti stai sbagliando.»

«Non mi sto sbagliando affatto! È vero, non ti ho mai visto di persona, però ti ho visto in fotografia e ho visto il video del vostro matrimonio. Del tuo e della mamma, intendo!»

«Non so di che cosa tu stia parlando. Io non sono tuo padre.»

«Sì, perché non mi hai mai conosciuta! Non sai nemmeno che sono tua figlia!» esclamò rossa di rabbia, uscendo dalla presidenza e sbattendo violentemente la porta.

«Perché non le ha detto la verità?» sussurrò Ines all’orecchio del presunto padre di Leticia.

«Non potevo di certo dirglielo.» rispose.

Antonella, che aveva le orecchie come due radar, sentì tutto e corse via.

Leticia stava per passare vicino l’aula di Teatro, però sentì quelle loser delle Popolari parlare con una strana ragazzina. Oltretutto aveva sentito nominare il suo nome.

«Ho capito, tu saresti la sorella di Leticia? Scommetto che sei vanitosa come lei!» esclamò Giusy.

«No, no, al contrario… non sono vanitosa, poi non so come sia lei, visto che non l’ho mai incontrata…»

Patty subito si rispecchiò in lei.

«Che ne dite di farla diventare una Popolare?» propose la leader del gruppo.

«Ma Patty…» provò a dire Giusy, ma la ragazzina non volle sentire ragioni.

Intanto, dietro il muro, Leticia aveva spiato e sentito tutto.

Aveva gli occhi pieni di lacrime.

«Mi ha mentito… non l’ho mai conosciuto e mi ha mentito…» singhiozzò la Divina.

Antonella rimase in silenzio. Sapeva bene cosa si provava.

«Fatti coraggio, Leticia… sicuramente se non te l’ha detto un motivo ci sarà.»

«No!» protestò la ragazza «Nessun motivo è valido per non avermelo detto. E io sto soffrendo molto a causa sua!»

La leader delle Divinas restò in silenzio, lasciando sfogare la sua amica.

«Le Popolari? E cofa sarebbero?» chiese Francisca, rimettendosi l’apparecchio.

«Le Popolari sono la peggior cosa che ci sono al mondo, sorellina!» urlò Leticia, uscendo allo scoperto.

Francisca spalancò gli occhi. Le Popolari la guardavano male.

“Come fa una fea del genere ad essere mia sorella?” si chiese la ragazza.

* * *



Fuori dal cortile della scuola, Guido incontrò Matias.

Guido aveva l’aria colpevole e preoccupata.

«Ciao Guido. Ti vedo pensieroso, cosa ti è successo?»

«Ho litigato con tua sorella. Di nuovo

«Qual è il motivo, stavolta?» sospirò il bruno.

«Leticia, quella cantante straordinaria di cui ti ho parlato. È sempre nei miei pensieri dalla prima volta che l’ho vista!»

«E a te piace?»

Il ragazzo restò in silenzio.

Era diviso tra Giusy, la ragazza che aspettava da una vita e Leticia, la più bella e brava cantante mai vista al mondo.

Doveva pensarci. Aveva le idee confuse.

«Guido?» lo chiamò il ragazzo.

«Non lo so, Matias. Non lo so.»

* * *




«Le…Letifia?» sillabò Francisca.

«Nooo, l’uomo nero! Tu non puoi essere mia sorella! Insomma, ti sei vista? Sei una racchia!»

«Non parlarle in questo modo, sciocca Divina!» la difese Giusy.

«Zitta, Jocretina! La tratto come mi pare e piace se è mia sorella e tu non ti devi intromettere! Lasciateci da sole!»

«Non ci comandi!» esclamò coraggiosamente Patty.

«Ah, il papero ha parlato! Pensavo che sapessi solo piangere e supplicare, ormai!»

Così dicendo, tirò via la sua presunta sorella con un braccio, lontana dalle Popolari.

«Ora rispondimi sinceramente: sei o no mia sorella?»

«Fì, sfono io.»

«Santo cielo, vuoi parlare come una persona normale? Ma hai il cervello di una gallina?»

«Mi disfpiace, pefò ho l’appafecchio.»

«Levatelo!» esclamò, tirandoglielo di bocca e calpestandolo con un piede.

«Tu non sei mia sorella, brutta impostora… la pagherai cara!»

La strattonò, mentre Francisca iniziava a piangere.

In quel momento, in suo soccorso intervenne il padre: il signor Alcanti.

«Tu, ragazzina, come osi far male a mia figlia?»

«Ma perché, io che ti sono a te? La nonna? La madre? Io sono tua figlia! Svegliati, anche se tanto per me sei morto!»

Se ne andò via, lasciando da soli il padre e la figlia che piangeva.

«Pafpà, non poffsiamo andafe afanti con questa commedia.»

«Invece dobbiamo, per il nostro bene, figlia mia.»

«No, per il tuo di bene, pafpà! Guafda cofa mi ha fatto Letifia! So bene che altrimenti mamma non te la fa paffare liscia! Smettiamola, per favore!»

Il signor Alcanti tacque, guardando con odio l’apparecchio mezzo distrutto.

“Non pensavo che la mia Leticia arrivasse a tanto. Credo proprio che sia arrabbiata davvero un monte.” pensò.

* * *




Dimmi chi sono
io per te
Niente di che

Non sai dirmi la verità
Sei andato via e mia lasciata sola
Non so nemmeno il tuo nome
papà

E oggi che ti ho rincontrato
Tu mi hai mentito
Io speravo di farcela
ma ho ceduto

Scoprirti il mio papà
Non sai che gioia mi dà
Vorrei non mi mentissi più
Su chi sei tu

Voglio conoscerti papà
Dimmi che sono tua figlia
Non sai che gioia mi dà

Non mentirmi ancora
Io so la verità
Ma voglio che me lo dica tu ora
papà

Leticia cantava con tristezza, seduta sul bordo della fontana del cortile della Pretty Land.

«Ehi, Leticia.» Guido le mise una mano sulla spalla e si sedette accanto a lei.

«Guido! Sono disperata!»

Così dicendo, lo abbracciò stretto.

“Sta peggiorando le cose!” pensò il ragazzo. «Cosa succede?» chiese.

«Ho ritrovato mio padre che non avevo mai conosciuto» sospirò.

«E perché sei triste?»

«Perché? C’è da chiederlo, Guido? Non ti ci mettere anche tu!»

Abbassò lo sguardo, ripensando a ciò che aveva fatto a sua sorella.

«Lei… non se lo meritava… sono un mostro…»

Scoppiò a piangere, Guido le fece appoggiare la testa sulla sua spalla.

Dietro un albero, Giusy osservava tutto. Il tronco la copriva per metà.

«Calmati, calmati… si risolverà tutto.»

«Lo spero…»

«E io spero che abbiate una buona spiegazione, per questo!» esclamò Giusy, uscendo allo scoperto.

I due si guardarono con gli occhi spalancati.

* * *



«Ciao mamma, ciao papà! Ohh, ciao fratellino!» disse Patty, tornando a casa.

«Ciao amore mio. Papà non c’è, è andato a comprare un cucciotto a Jaqui! Sai, quello che gli abbiamo comprato era troppo duro e si lamentava, così è sceso immediatamente e dovrebbe tornare a momenti.» spiegò Carmen, mentre Patty non riusciva a starle dietro.

Era piccolo, Joaquine, aveva appena un mese. Gli occhi indistinti sembravano neri, e un po’ di peluria c’era su quella piccola testolina. Era avvolto in un lenzuolo bianco, dormiva tra le braccia della madre.

«Mamma, non sai cos’è successo oggi a scuola!»

«Shhh, non gridare che poi si sveglia!»

«Oh, scusa! Dicevo, a scuola ci sono una nuova Divina e una nuova Popolare! Ti dico già subito che la nuova Divina mi sta antipatica, e mi ha anche minacciata!»

«Ma non è possibile, non è possibile che ce l’abbiano tutti con te!» urlò così forte Carmen che Jaqui si svegliò: Jaqui era il diminutivo del nome del piccolo Joaquine.

Patty scrollò le spalle.

* * *



«Una spiegazione? Quale spiegazione?» domandò Leticia, che tirò su con il naso per non piangere ancora.

«E me lo chiedi anche? Ma che bel quadretto, complimenti!» fu sarcastica la ragazza.

La bionda andò su tutte le furie.

«Stupida, tonta e sciocca di una Popolare! Capisco che il tuo ragazzo è carino, ma credi che abbraccerebbe la prima che incontra? Riflettici! Mi stava solo consolando, carina! Smettila di essere così appiccicosa, o lo perderai presto!»

Così dicendo, andò via.

«Brava, vai!» le disse la riccia.

«Ora basta Giusy. Non ce la faccio più con te! Sei troppo gelosa e troppo appiccicosa, per i miei gusti. La nostra storia finisce qui!»

Giusy rimase sbalordita.

«Cosa?»

* * *



«Se ioooo, non ho l’amoreeee, non ho più nienteeee, non ho più cuoreeee! Se iooo…» cantava Bianca, aggiustandosi i capelli. Al suo fianco, seduti, c’erano Dorina e Paolo. Ad un certo punto si bloccò.

«Non può essere, non può essere! Leandro e Carmen hanno un bambino e io sono l’ultima a saperlo! Voi lo sapevate, vero? Perché non me l’avete detto?»

Dorina e Paolo si guardavano. Non sapevano cosa rispondere!

«Vi sistemo io! Siete licenziati, licenziati, licenziati!»

«Calma, Bianchina, calma… il fatto è che noi, cioè io e Paolo, io e lui, lui ed io…» cercò di spiegare Dorina, mentre, ripetendo sempre le stesse cose, pensava ad una buona scusa.

«Sì, insomma, voi! Su, Dorina, e arriva al punto!»

«Nulla… cioè, sì, c’è qualcosa, però… e aiutami, Paolo!»

«Il fatto è che erano solo voci di corridoio, e non volevamo allarmarti!»

«Sì, proprio così!» annuì Dorina.

«Voi qui mi state nascondendo qualcosa.» osservò Bianca, guardandoli negli occhi.

«E va bene, confessiamo, confessiamo!» sospirò il barboncino… ops, volevo dire Dorina. «Il fatto è che è stato anche il motivo perché tu non sei potuta tornare con Leandro, ecco.»

Bianca li guardò male.

«Questo lo sa tutto il mondo! Va bene, non vi preoccupate… ci penso io… io ottengo sempre ciò che voglio…» sorrise malignamente.

* * *



«Vuoi che ti faccia un disegno? È F-I-N-I-T-A!» urlò Guido, dandole uno schiaffo.

Ecco, qui Guido aveva davvero superato tutti i limiti!

La riccia si toccò la guancia, il punto in cui era stata colpita, e glielo restituì, con il doppio della forza che lui aveva usato.

«Ah, certo! Arriva quella bella, alta, con i capelli biondi e gli occhi azzurri e tu mi dimentichi! Sai che ti dico? Sono io a lasciarti! Addio!»

Così dicendo se ne andò, seguendo le orme di Leticia.

«Accidenti, che ho fatto!» urlò il ragazzo. «Quella Leticia mi ha davvero stregato.»

Non voleva lasciare Giusy, non sapeva perché l’aveva fatto! Era stato come una specie d’impulso, ma ora si sentiva meglio, anche se dentro, nel cuore, era a pezzi.

Si passò una mano tra i capelli, disperato.

* * *



«Accidenti, accidenti, accidenti!» urlava Leticia, in preda al panico. «Che disastro totale! Che disastro!»

Arrivò davanti casa di Antonella; quest’ultima stava uscendo proprio in quel preciso istante.

«Honey, cos’è quel faccino? Su, si sistemerà tutto, racconta ad Antonella!» la incitò la Divina.

«È successo che...» spiegò Leticia «...e questo è tutto! Ora quella Josefina ce l’ho davvero sul cuore, sono arrabbiatissima!»

La bruna fece la faccia schifata.

«Robe da Popolari, tesoury! Ma tu non devi preoccuparti, tu sei divina

Leticia sorrise.

«E me ne vanto! Dove vai di bello, honey?»

«Lo vuoi sapere?» si avvicinò all’orecchio della sua nuova amica «A fare shopping!»

«Wao! Immagino che ti servirà un’accompagnatrice!»

«Se c’è è meglio! Su, andiamo!»

«Voi non andate da nessuna parte!» esclamò Giusy, raggiungendo Leticia. Aveva il fiatone, aveva corso per un bel pezzo.

* * *



«Senti Nicolas, ne ho una!» esclamò Fito, sedendosi accanto a lui. «Primo AAAAAAAtto, c’è un pittore che disegna. Secondo AAAAAAAtto, lo stesso pittore che però scrivere, terzo AAAAAAAAAtto, lo stesso pittore che però recita! Come si chiama l’opera?»

«Si chiama Fito, stai zitto!» disse Nicolas, seccato. Stava pensando ad Antonella. Ancora.

«Ah, scusa. Il signorino è troppo impegnato a pensare ad Antonella! Ma cos’hai, Nicolas!»

Il ragazzo non rispose. Il povero Fito faceva di tutto per attirare la sua attenzione, ma niente!

«Fito.» lo chiamò.

«Dimmi!»

«Io parto.»

«Come?»

«Per la Spagna!»

Note dell'autrice: Fine! ^__^ Mi scuso per l’enorme ritardo, però come si dice sempre... meglio tardi che mai! Allora, che ne dite? Le cose si stanno mettendo proprio male, tutte le coppie o quasi sono in crisi! Cosa mai succederà?
Ringrazio tutti quelli che stanno leggendo questo rigo, chi ha recensito o chi recensirà, tutti i lettori e chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite. Grazie!
Il prossimo aggiornamento sarà molto prima di questo, ve lo prometto! Bacissimi!
  
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