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Autore: DrHouse93    03/11/2009    6 recensioni
"Non si sa mai!" esclamò Ron guardando il libriccino con apprensione.
"Non si sa mai cosa, Ron?" chiese Harry.
"Niente, è solo che non ti prendevo in giro da tanto" rispose Ron. Harry rimase pensieroso(il che è strano). "Comunque, mi ha detto papà, tra i libri confiscati dal Ministero ce n'era uno che ti faceva diventare scemo - su di te non avrebbe effetto - e un'altro che..."
"Ehi, aspetta!" lo interruppe Harry. "Ma se mi hai insultato appena due minuti fa!"
"D'oh! Cazzo, se l'è ricordato!"
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Harry Potter e la Camera del Biscione Secchione
- Capitolo 3: Minkia’n Alley -

I giorni passarono col pensiero di doversi recare a Minkia’n Alley. Harry ricordava fin troppo bene l’esperienza dell’anno prima a Minkia’n Alley: gli aveva fruttato un orecchio meccanico e un microchip in grado di aumentare il livello di adrenalina nel suo corpo a tal punto che gli sembrava che tutti si muovessero al rallentatore mentre lui si muoveva a velocità normale, ma in realtà era Harry a muoversi alla velocita di un proiettile. Ma stavolta non ci sarebbe andato da solo: sarebbe andato in compagnia di tutta la famiglia Weasley e in più si sarebbero incontrati con Hermione e i suoi genitori. La mattina di mercoledì, però, ossia il giorno che si sarebbero dovuti recare a Minkia’n Alley, sorse un dubbio nel piccolo cranio vuoto di Harry.
«Come facciamo ad arrivarci?» chiese.
«Oh, è semplice» rispose il signor Weasley. «Andiamo con la Polvere Volante».
«Eh?» fece Harry
«Polvere Volante» ripetè la signora Weasley, guardando Harry come se fosse scemo(mi domando il perché)
«E che roba è?» domandò Harry, perplesso.
«Oh giusto!» intervenne Ron. «Harry non ha mai viaggiato con la Polvere Volante!»
«E allora come hai fatto l’anno scorso?» chiese la signora Weasley.
Ma sono cazzi tuoi?, pensò Harry, però rispose: «Con la metropolitana»
Il signor Weasley, all’udir la parola ‘metropolitana’ andò in sovreccitazione, cadde a terra e iniziò a schiumare e tremare convulsamente, dicendo e sbavando ogni tanto: «Babbaaaaaaaaaaniiii»
Tutti lo ignorarono.
«Be’, allora Ron» esordì la signora Weasley, «vai tu per primo, così Harry vedrà come si fa»
«Mamma, servirà che vada tutta la famiglia prima che Harry impari» commentò Ron. Poi prese una manciata di una strana polverina, la buttò nel camino e urlò a pieni polmoni: «Minkia’n Alley!». Non successe nulla. Harry la trovò una cosa molto stupida e scoppiò a ridere, non sapendo che in realtà lo stupido era lui e non accorgendosi che mentre lui rideva delle alte fiamme verdi avvolsero Ron e lui scomparve. Quando Harry smise di ridere e non trovò Ron nel camino, rimase molto perplesso.
«Hai capito come si fa, ora, Harry caro?» chiese la signora Weasley in tono gentile.
Harry fece per rispondere, ma Fred lo precedette: «No, mamma. Era troppo impegnato a ridere come un coglione, nel caso non te ne fossi accorta»
«D’accordo, allora vai tu»
Fred si avviò verso il camino e fece lo stesso procedimento di Ron. Harry si mise di nuovo a sghignazzare, ma stavolta seguì tutta la scena e notò che Fred sniffò violentemente la polverina, dopo averla buttata e dopo aver urlato la destinazione. Fu allora che mentre la polverina saliva in direzione del naso di Fred si accesero le fiamme verdi, Fred assunse un’espressione da strafatto e poco dopo svanì con un pop. Harry ululò dal ridere
«Si può sapere che c’è da ridere?» domandò George.
«La…la…faccia di Fred…» rise Harry
«Harry» fece George con tono di chi spiega a un bambino stupido che 2+2 fa 4, «la Polvere Volante è quasi identica a una strana polvere bianca che i Babbani chiamano marijuana. Solo che la nostra è magica. Ma contiene tutti gli effetti. Ti lascia strafatto e ti dà l’idea, mentre tu ti sposti di camino in camino, di volare, da cui il nome. Ma non funziona se alla fine non la sniffi. Hai capito adesso?»
Harry non rispose subito. Stava cercando di sforzarsi di mandare a mente le parole di George…lo sforzo per lui era immane, ma c’era quasi…
«Cheffigaaaaaaaaata

Dopo che tutti i Weasley, dopo aver mandato a fanculo Harry, furono andati, toccò a lui. Erano rimasti solo lui, Ginny e la signora Weasley. Ora Harry era nervoso. Si sforzò di mandare a mente tutte le raccomandazioni della signora Weasley, ma con scarso risultato. Afferrò tremante una manciata di Polvere Volante, entrò nel camino e la buttò a terra. Non accadde nulla. Poi si ricordò le parole di George: “Ma non funziona se alla fine non la sniffi”.
Harry sniffò violentemente e le fiamme verdi guizzarono, proprio mentre la signora Weasley urlava: «Harry, la destinazione!». Harry non capì subito(ma davvero?) ma poi si rese conto di aver dimenticato di dire la destinazione.
Fece per aprire bocca, ma il potere della marijuana lo colpì in pieno. Strafatto, con voce più ebete del solito, balbettò: «D-doctor…» non si sa cosa la marijuana magica stesse facendo vedere alla mente già danneggiata di Harry, ma questi si concentrò e concluse: «…A-allen…»
Le fiamme lo inghiottirono. Si sentì vorticare. Ma era rimasto nel camino a sniffare marijuana magica troppo a lungo. Non resse a lungo all’effetto della droga e a quel fastidioso vorticare. E quando la cicatrice prese a bruciare(non so che c’entra, ma un dolorino alla cicatrice sta sempre bene) svenne.

Harry si svegliò di soprassalto. Era disteso lungo per terra. Si guardò intorno. Era ricoperto da capo a piedi di fuliggine, l’effetto della marijuana magica sembrava passato, ma ancora non capiva dove si trovava. Era in un negozio mai visto, pieno di articoli più strani del cervello di Harry: teschi, ossa, mani raggrinzite e altro ancora. Harry si rialzò, ammaccato, e si avviò alla porta. C’era un corridoio con delle scale. Le scese e si ritrovò al piano terra. Stava dietro un bancone, e c’erano strani aggeggi in vendita: tra di essi vide un grosso armadio nero, un altro esemplare di mano raggrinzita e una collana di opali. All’improvviso udì un rumore alle proprie spalle. Uscì dal bancone e si nascose nell’armadio. Dalle scale scese un mago con i capelli grigi e gli occhiali, un po’ grassoccio. Harry si chiese quanto a lungo sarebbe rimasto lì dentro, quando all’improvviso il campanello del negozio suonò ed entrarono le ultime due persone che Harry avrebbe voluto incontrare: Draco Malfoy e quello che poteva essere senz’ombra di dubbio…la versione maschile di Lady Gaga
«Signori Malfoy!» esclamò viscido e servizievole il mago dietro al bancone. «Come posso aiutarvi?»
«Ah, Sinister!» disse Lady, voglio dire Mister Gaga. «Oggi non sono qui per comprare, ma vendere»
«V-vendere?» il sorriso si spense sul volto di Sinister. «M-ma certo! E, di preciso, cosa aveva intenzione di vendere, signor Malfoy
Harry non capì perché Sinister si ostinava a chiamarlo Malfoy quando era evidente che era Mister Gaga

Harry, posso darti un consiglio?
HARRY: Certo
Non pensare. Non fa per te

A un certo punto Draco interruppe la contrattazione: «Papà, mi compri quella?» e indicò la mano raggrinzita. Sinister si illuminò:
«Ah, la Mano Bastardadentro! Se ci metti una candela fa luce, ma solo a chi la porta! E’ l’ideale per ladri e scassinatori!»
«Sta forse insinuando che mio figlio è un ladro?» chiese Mister Gaga minaccioso. Sinister abbassò la testa e disse umilmente: «No, no, certo che no»
«Male, perché lo è» ribattè Mister Gaga. Draco lo guardò offeso. «Certo, è un ladruncolo da quattro soldi, e anche un po’ coglione, ma sempre un ladro rimane. D’accordo, la compro» aggiunse riferendosi alla Mano Bastardadentro. Mister Gaga invece intercettò lo sguardo di Draco e lo guardò come per dire: “Assecondiamolo, così non rompe le palle e si compra la nostra roba”. Sinister prese i soldi, poi Mister Gaga riprese: «Allora, ora vogliamo tornare al nostro affare?»
Tornarono a contrattare e Draco fece un giro per gli scaffali. Si soffermò davanti alla collana di opali, che, Harry lesse solo in quel momento: era letale per chi la toccava. A quel punto Draco notò l’armadio dov’era nascosto Harry. Si avvicinò per esaminarlo, quando lo chiamò il padre: «Draco, andiamo!»
Draco parve deluso, ma seguì il padre, che scaricò senza troppi complimenti la Mano Bastardadentro addosso al figlio e aveva un’espressione soddisfatta. Sinister, invece, continuava a sorridere come un cretino. Ma, appena Draco e Mister Gaga non furono più in vista, assunse un’espressione dura e prese a recitare una sfilza di parolacce. Sparì nel retrobottega e Harry rimase nascosto nell’armadio come un cretino. Poi si ricordò che doveva trovare i Weasley, così uscì. Ma quella che gli si presentò, non era affatto Minkia’n Alley. Era persino più brutta, con un sacco di negozi dedicati alle Arti Oscure. C’erano pochi maghi, di cui uno, all’imboccatura di un vicolo, col volto in ombra, due che bloccavano l’ingresso dell’altra parte del vicolo e una strega, con un vassoio di unghie che sembravano umane, che non la smetteva di fissare Harry. Questi fece per ignorarla, ma l’ansia gli fece dimenticare che poteva usare il microchip per fuggire a gambe levate, cosa che chiunque sano di mente avrebbe fatto. Si avviò così verso il vicolo dove c’era l’uomo col volto in ombra. Era a pochi massi da lui quando parlò:
«Io la stavo aspettando, signor Anderson». Si avvicinò e Harry scorse il volto: era l’agente Smith di Matrix. Harry indietreggiò. Andò a urtare contro la strega, che si voltò e lo guardò con aria maliziosa.
«Ti sei perso, mio caro?» chiese.
«No» rispose Harry, tremante.
«Vieni con noi» continuò la strega. Tutti i maghi della strada, che si erano INSPIEGABILMENTE moltiplicati,  si avvicinarono e circondarono Harry. «Ti aiuteremo a ritrovare la strada di casa»
«No, grazie» balbettò Harry, «preferisco trovarmela da solo»
«Signor Anderson!» esclamò Smith, avvicinatosi. «Bentornato! Abbiamo sentito la sua mancanza. Le piace quello che ho preparato?».
«Ehm, a dir la verità no» rispose Harry.
«Oh bene allora» riprese Smith. «Io voglio esattamente quello che vuole lei. Voglio tutto quanto»
«Ma non voglio niente!»
«Male, signor Anderson» disse Smith. «Sono deluso, molto. Questo è l’odore della sua morte». I maghi si avvicinarono a Harry. Sembravano zombie. Harry balbettò qualche inutile ‘no…no…’ quando all’improvviso una voce li fece voltare tutti.
«Lasciatelo stare, luridi esseri!». Tutti si voltarono. Davanti al vicolo c’era un uomo, con i capelli biondo-castani e ondulati, con i piedi nudi e alto quanto Harry.
«Voi non lo toccherete mai più» continuò Sam Gamgee.
«Male, signor Anderson» fece Smith. «Sono deluso, molto. E per colpa sua sono scollegato, sono cambiato, un uomo nuovo. E inoltre, questo è l’odore della sua morte» (si noti la fantasia di frasi)
«Anche se devo morire, combatterò fino alla fine!» ruggì Sam.
1 Minuto Dopo…
Sam si accasciò a terra, morto e sanguinante. Harry si sentì invadere dal terrore. La sua ultima speranza(e che speranza!) era ora stesa a terra in un mare di sangue. Iniziò a tremare, quando all’improvviso una voce burbera lo chiamò.
«HARRY! Che cosa ci fai qui?». L’enorme sagoma si avvicinò e Harry lo riconobbe: Hagrid. Un moto di sollievo si diffuse in Harry. La strega, tuttavia, si avvicinò a Hagrid. «Ti sei perso, mio caro?». Ma Hagrid la agguantò, saltò in alto e la scaraventò a terra con violenza. La strega non si rialzò.
«Ma Hagrid…» fece Harry, «non hai un po’ esagerato?»
«Ah, la pensi così?» domandò Hagrid. Si voltò per andarsene quando fu interrotto da Smith. «Signor Anderson, bentornato! Abbiamo sentito la sua mancanza. Le piace quello che ho preparato?».
«Boh…cioè…veramente…no perché…» balbettò Hagrid.
«Signor Anderson, le farò un’offerta che non potrà rifiutare» proseguì Smith, in tutt’altro tono. «Si unisca al lato oscuro della forza, le farà guadagnare il doppio di quello che guadagna a Hogwarts, anche se lei non serve a un emerito cazzo. E in più le regaleremo il decoder che trasmette 24 ore su 24 i calendari di Max»
Hagrid era molto tentato, e stava per rispondere di si quando un moscerino si posò sul ginocchio.
«NO!» tuonò. Afferrò un mattone e lo scagliò su Smith, a cui si spaccarono tutti i denti in mille pezzi. Poi Hagrid prese a calci tutti i presenti e trascinò Harry in salvo.
«Harry, non voglio che ti vedano qui a Doctor Allen, non mi va» disse Hagrid, «penserebbero che combini qualcosa di losco»
«Ma noooooo» rispose Harry, nascondendo in fretta il suo mitra, bazooka(credo si scriva così), fucile a pompa(e non specifichiamo) ecc. ecc.(poi spiegatemi dove li ha nascosti) «Che cosa te lo fa pensare?». Solo ora però Harry si accorse della rivista che sbucava dalla tasca di Hagrid. Si notava soltanto una donna a gambe aperte, di cui si intravvedeva, però, solo una gamba e mezzo torace. «E tu che ci facevi qui?»
«Io…bè…io…noi…tu…egli…voi…essi…costui…» balbettò Hagrid.
«Bravo, hai detto tutti i pronomi personali!» esclamò Harry. «Io non ci ero mai riusci…ommioddio, ne ho detto uno! SI!!! NE HO DETTO UNO!!! YA-HOOOOO!!!! TISCAAAALIIIIIIII!!!! TELE DUEEEEEE!!!!». Harry esclamò come un pazzo. Hagrid non sapeva che fare, così rimediò solo una figura di merda. Quando Harry smise, si avviarono di nuovo verso quella che era Minkia’n Alley. Era fu felice persino di riconoscere, nella lontana estremità, il campo di guerra che la precedeva.
Poco dopo incontrarono i Weasley, che quando videro Harry gli saltarono addosso e lo abbracciarono, e lo baciarono, e lo spogliarono, e lo…non entriamo nei particolari. Harry si rialzò, salutò Hagrid e e vide il mago che stava distribuendo i libri. Era alto, con un ciuffo di capelli biondi, una giacca azzurra, un sorriso smagliante e una beata faccia da povero demente. Gilderoy Allock(Allock in tutti i sensi). La signora Weasley si avvicinò per prendere i libri. Harry e Ron fecero per andarsene, quando una voce li chiamò: «Harry! Amico di Harry con i capelli rossi!». I due si voltarono. Davanti a loro c’era Hermione Granger, la loro migliore amica. Ron, come al solito, aprì la bocca con aria sognante e iniziò a sbavare. «Io mi chiamo Ron…» sbavò.
«Ma guarda che lo so che ti chiami Ralph, non c’è bisogno che me lo dici» disse Hermione. I tre si avviarono così verso l’uscita, ma nell’atrio si bloccarono. Davanti a loro c’era un ragazzo alto quanto Harry, con la sua stessa espressione da ebete, il volto biancastro e con lisci capelli biondi. Draco Malfoy.
«E così pure qua devi venirmi a rompere, eh, Potter?» fece a Harry con la sua solita voce strascicata e beffarda.
«Levati dal cazzo» rispose Harry. «Lascialo stare, lurido essere!» intervenne una voce alle loro spalle. Si voltarono e trovarono Ginny.
Strano, pensavo fosse resuscitato Sam Gamgee, pensò Harry.
Harry, ti ho già detto di non pensare, che ti fa male
«Ah, ma guarda un po’» continuò Draco.
«Chi è questa? La tua piccola e calda CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSUREDHarry stava per rispondere quando un uomo li raggiunse.
«Via via Draco, più garbato» disse questi. «Non si dice ‘la tua piccola e calda puCENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED CENSURED’, si dice ‘la tua piccola CENSURED CENSURED»DUE ORE DOPO«CENSURED CENSURED’, hai capito?»
«Mister Gaga!» esclamò come un cretino Harry.
L’uomo lo fissò. Scorse la cicatrice di Harry e ghignò. In quel momento furono raggiunti dal resto dei Weasley
«Ragazzi» cominciò il signor Weasley, non accortosi di nulla. «Perché non andiamo fuori? Quell’imbecille di Allock mi ha decisamente stufato»
«Benebenebene, Weasley senior!» ghignò ancora di più Mister Gaga.
«Lucius» lo salutò gelido il signor Weasley.
«Che ‘Lucius’, signor Weasley!» intervenne Harry. «Quest’uomo è la versione maschile di Lady Gaga
«Signor Potter» fece Mister Gaga. «Io sono Lucius Igino Cazzo Gigi Alessio Proietti Asdrubale Anacleide James Norrington Malfoy. Ma tutti mi chiamano Lucius»(chissà perché). Lucius prese dal calderone di Ginny il libro, sghignazzò vedendo che era di 764985130245 mano, e lo rimise nel calderone. Poi tornò a rivolgersi al signor Weasley. «Insomma, Arthur, tutte quelle ispezioni, mi auguro che le paghino gli straordinari. A che serve lavorare come un demente tutto il tempo se poi non la pagano nemmeno? Guardi me, io non faccio un cazzo dalla mattina alla sera eppure sono un riccone!»
Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Il signor Weasley si scagliò su Lucius, urlando: «Mortal Combat!!!» e entrambi eseguirono complicate mosse di wrestling che Harry non si sarebbe mai aspettato di vedere dal signor Weasley e da Mister Gaga(checché ne dicessero gli altri, continuava a considerarlo un cantante molto fescion e molto houze). Lo scontro imperversava, quando furono separati da Hagrid: «Ehi, la sapete l’ultima? Un tizio entra in un bar e dice: “vorrei un caffè veloce!” e il barista: “E’ già in macchina!” AHAHAHAHAHAHAHAH»
Lucius si liberò da Hagrid e guardando il signor Weasley in un modo che sperava solo di poterlo uccidere. La signora Weasley non fece altro che tartassare le palle al signor Weasley con frasi del tipo ‘ma bravo’ ‘un comportamento vergognoso’ e ‘bell’esempio da dare ai tuoi figli’, al che il signor Weasley sbottò:
«E mo m’hai rotto il cazzo, moglie bella! E basta co sti discorsi! E bell’esempio, e bell’esempio, m’hai fatto du palle!» (Citaz. by Christian De Sica in Natale in crociera)
La signora Weasley ammutolì. Per un po’ mantennero un silenzio carico di rabbia, ma poi, quando arrivarono al Paiolo Magico e presero da bere assieme ai Granger il buonumore tornò e tutti dimenticarono i dissapori della giornata. Si separarono dai Granger e stavolta Harry si fece spiegare per bene come funzionasse la Polvere Volante. Finalmente capì, ma i Weasley avevano sperato che dicesse qualcos’altro invece del solito: «Cheffigaaaaaaaaaaaaaata

Ok ragazzi, ecco qui il nuovo capitolo! Al contrario di Harry Potter e la Pietruzza Rossa che non si sa a che serve, stavolta spreco solo un capitolo per Minkia’n Alley, anche perché l’ho scritto tutto stamattina. Ma ora è il momento di rispondere alle recensioni:

Dark Dancer: Ti ringrazio, sono contento che il chap ti sia piaciuto, e spero che ti piaccia anche questo. Fidel Castro mi è venuto in mente ricordando che quel giochetto me l’hanno fatto anche a me(e vi assicuro che non è bello)
Veronica Potter Malandrina
: Anche per te diecimila(mille era troppo scontato) grazie, il bello è che spesso le idee mi vengono così sul momento. Ma il segreto, per scrivere fan fic demenziali, è di abbassare di molto il proprio Quoziente Intellettivo. La stessa cosa vale quando si guardano le cose dal punto di (Windows) Vista di Harry
Clara111294
: Lieto che ti sia piaciuto, ed è ovvio che Ron, che è il mio personaggio preferito, si sia reso conto che Harry era più imbecille dell’anno prima. Vi invito, per altro, a leggerla la fic precedente: Harry Potter e la Pietruzza Rossa che non si sa a che serve.

 Ok allora, qui finisce un nuovo capitolo. Ricordatevi di recensire se vi è piaciuto, noi ci vediamo Lunedì per il prossimo: !

 

  
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