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Autore: tipetta94    06/11/2009    1 recensioni
Sgraziatamente gli lanciò il maglione addosso. “ Hai il tatto di un pachiderma. “ ribatté Shikamaru. “ Invece di fare il simpatico pensa alla tua salute, non ho intenzione di farti da infermiera. “ rispose ricominciando a mettere mano nei pacchi.
“ Se mai avessi bisogno di un’infermiera di certo no chiamerei te. “ sottolineò riferendosi a una persona ben precisa. Temari assottigliò gli occhi capendo l’antifona. “ Ah beh, sono sicura che Ino farebbe un… “ si fermò un attimo. “ ottimo lavoro. “ finì la frase con una smorfia sarcastica. “ Sabaku no Temari, la sorella del kazekage è per caso gelosa? “ domandò voltandosi verso di lei con ancora il maglione sul viso. “ Tsk, e perché dovrei essere gelosa di una che ha i capelli color mais?! “ esclamò levando il mento in alto.
Okay, questa era proprio cattiva. Pensò Shikamaru sorridendo fra sé e sé.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari, Altri, Shikamaru Nara
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Okay. Sono un po’ in ritardo! Pochino, pochino…^^”, ma l’importante è che sono tornata U.U
Dovrei dire due o tre cose sulla fic: sinceramente non so se gli shinobi vanno a pescare di solito, per non parlare dei kazekage, però c’è un’immagine che quando mi è venuta in mente mi ha illuminata e…
Beh, leggete.=)



Paranoid____





Il cielo sfumato in mille variazioni del celeste, si stagliava imponente sulle montagne contorte in miriadi di verdi che parevan vellutati. Al di sotto invece s’estendeva un piccolo laghetto fino ai piedi dei vari colossi di roccia, presentando qua e là scaglie d’orate.
Invece, su due lunghi fili elettrici che collegavano due pali della luce, procedevano file e file di rondini ritardatarie che ancora non erano emigrate, ma ora era il tempo di slanciarsi alla volta di regioni più calde e lasciare che le stagioni si susseguano.
E mentre la natura procedeva il suo corso, un essere pigro si beava della sua tranquillità davanti al laghetto; seduto sull’erba, con gli occhi chiusi e le orecchie tese, Shikamaru si abbandonava tranquillamente al silenzio e alla pace di quel luogo: si avvertiva solo il fruscio delle foglie e il quasi impercettibile suono delle onde che si scioglievano sulla superficie dell’acqua.
Ai piedi di un albero intanto, un ghiro si stava dando da fare scavando con le zampette brune nella terra per crearsi una tana per l’inverno.
Sorrise notando lo sforzo di quel piccolo animaletto per cercare di resistere alla natura.
Ma riportò gli occhi su quello che stava facendo: dalle sue mani spuntava una lunga canna da pesca che andava a finire a una piccola esca che galleggiava sulla linea dell’acqua per ora tranquilla.
L’atmosfera calma e fresca solleticava le narici ed inoltre non c’era neanche un filo di vento, di conseguenza la pace era la sovrana indiscussa di quel luogo.
Improvvisamente però, l’equilibrio che si era stanziato fu rotto da un fastidioso rumore di buste di plastica che si strofinavano fra loro, accompagnato da dei passi di marcia che affondavano nell’erba decisi.
Si girò appena per vedere chi era.
Sospirò sorridendo.
“ Si è alzato il vento… “ notò ironico.
A pugni serrati, si precipitò dal ragazzo piena di borse, buste e pacchi tra le mani. Non facendo caso al commento di Shikamaru, lanciò a terra i vari pacchi furibonda, si mise accanto a lui e portò la schiena in avanti fino ad arrivargli vicino col viso. “ Grazie. “ disse assottigliando gli occhi.
Shikamaru non si girò verso di lei continuando a fissare l’esca.
“ Di niente. “ rispose atono, non che sapesse di cosa lei stesse parlando, sperava solo che dandole corda se la fosse tolta di torno per evitare lunghi e strazianti battibecchi. Lo guardò un attimo mordendosi il labbro inferiore, strinse gli occhi con forza aggrottando le sopracciglia. “ Ma cosa ti dici grazie se non sai neanche di cosa ti sto ringraziando! “sbottò infastidita.
Alzò gli occhi al cielo, era inutile. Inconsciamente, portò gli occhi sull’albero dove prima aveva intravisto l’animale scavare: ora non c’era più, era sotto terra a dormire. Dormire… questa parola su Shikamaru aveva uno strano effetto.
Cominciò a pensare che se fosse nato ghiro avrebbe potuto condurre una vita sotto terra nelle varie gallerie e tane senza nessuno intorno, cibarsi di qualche animaletto e d’inverno andarsene in letargo e tanti cari saluti a tutti.
Ed inoltre non ci sarebbero state ghire intorno a rompergli l’anima.
Sì, in una delle sue prossime vite avrebbe voluto nascere ghiro.
E mentre la mente di Shikamaru valutava i vantaggi della vita di un ghiro, l’irritazione di Temari cresceva sempre più.
“ Shikamaru si può sapere a cosa stai pensando?! “sbottò alla fine gesticolando.
Rimase un attimo in silenzio e poi rispose. “ Ai ghiri. “ disse semplicemente.
Temari restò un attimo interdetta con la bocca semiaperta cominciando a pensare a un possibile ricovero di Shikamaru. Si portò una mano alla tempia “ticchettando” su di essa con i polpastrelli delle dita.
“ E di grazia potresti elaborare le tue opinioni sui ghiri in un altro momento?! “
Shikamaru si limitò a mugugnare un sì.
Sospirò e riportò il busto indietro per poi cominciare a frugare in una delle buste.
“ Comunque, “ ricominciò Temari sempre con le mani nella busta.
“ Ti stavo ironicamente ringraziando per la tua mancata cavalleria… “
Lo guardò per cercare una risposta mentre estraeva un maglione di lana.
Shikamaru non rispose, roterò gli occhi infastidita ma s’impose la calma.
“ Invece di fiondarti qui al laghetto da solo potevi anche aspettarmi e aiutarmi a portare le buste! “ lo accusò con voce adirata.
“ Ma Temari, è proprio per non portare le buste che non ti ho aspettato… “ rispose sorridendo.
Si voltò di scatto verso di lui stringendo la lana tra le dita.
“ E certo appioppiamo tutte le buste a Temari! “esclamò sbattendo per aria il maglione.
A lui non poté non scappargli un risolino.
Emise uno “sgrunt” marcato e sgraziatamente gli gettò il maglio addosso, che si andò proprio ad infilare nella sua testa.br> “ Hai il tatto di un pachiderma. “ ribatté Shikamaru.
“ Invece di fare il simpatico pensa alla tua salute, non ho intenzione di farti da infermiera. “ rispose ricominciando a mettere mano nei pacchi.
“ Se mai avessi bisogno di un’infermiera di certo no chiamerei te. “ sottolineò riferendosi a una persona ben precisa.
Temari assottigliò gli occhi capendo l’antifona.
“ Ah beh, sono sicura che Ino farebbe un… “ si fermò un attimo.
ottimo lavoro. “ finì la frase con una smorfia sarcastica.
“ Sabaku no Temari, la sorella del kazekage è per caso gelosa? “ domandò voltandosi verso di lei con ancora il maglione sul viso.
“ Tsk, e perché dovrei essere gelosa di una che ha i capelli color mais?! “ esclamò levando il mento in alto.
Okay, questa era proprio cattiva. Pensò Shikamaru sorridendo fra sé e sé.
D'un tratto però, Shikamaru sentì qualcos tirargli, pensò subito alla canna così si girò per vedere… ma lui non poteva vedere!
“ Temari levami questo coso di dosso! “ sbottò con i filetti di lana che gli solleticavano fastidiosamente le narici.
Temari si girò non capendo, ma poi vide la lenza tesa,Shikamaru che tirava e allo stesso tempo cercava di levarsi il maglione dalla testa e si alzò di scatto.
“ Shikamaru un pesce! “ esclamò presa dall’agitazione.
“ … Ma và?! “ribatté infastidito.
Le mani di Temari andavano freneticamente alla cieca cercando di afferrare la stoffa e trascinarla via.
“ Ah! “ gridò.
“ Shikamaru! “
“ Il naso Temari il naso! “
Cercando di mantenere la calma, si portò una mano alla testa per cercare di sfilare via il maglione e con l’altra intanto si sforzava di tirare.
“ Temari sta ferma con quelle ditacce e aiutami a tirare. “
Lei eseguì, ma alzandosi frettolosamente inciampò nelle gambe di lui e cascò sul braccio che teneva la canna che si sfilò dalla mano e finì in acqua.
Quando Shikamaru si tolse finalmente il maglione, il pesce sguazzava nell’acqua col suo vermetto in bocca.
Sospirò.
“ Complimenti Sabaku, con la tua adorabile goffaggine abbiamo perso il pranzo. “
Temari si rialzò a fatica massaggiandosi la schiena.
“ Sta zitto sei tu che sei un incapace. “ ribatté troppo orgogliosa per scusarsi.
“ Sì, certo. “ rispose levandosi in piedi anche lui.
Intanto due ragazzi di diversa statura avanzavano verso di loro.
Uno, il più basso, aveva dei capelli rossi tutti arruffati e teneva un portamento più elegante e composto dell’altro che camminava goffo nella sua tutona nera.
Alzò gli occhi al cielo.
Si era quasi dimenticato che oggi non sarebbero rimasti da soli a pescare: Temari aveva organizzato una bella giornata di pesca per rivedere i suoi allegri fratellini prima che partissero. E quindi dovette andare anche lui.
Non che ne avesse voglia, era stato spudoratamente costretto.
Fu quasi tentato di scavarsi una bella tana profonda e buttarcisi dentro…
Oggi niente make-up… pensò ironico Shikamaru notando il viso pulito di Kankuro.
“ Ma nei pic-nic di Konoha di solito si mangia? “ironizzò Kankuro non vedendo neanche una ciotola di riso.
“ Sai com’è Shikamaru ha fatto scappare il pranzo… “ si giustificò Temari sorridendo furbamente.
Lui la guardò male, ma preferì non rispondere, tanto tutto quello che avrebbe detto sarebbe stato inutile, così sfilò un’altra canna da pesca dal contenitore e si sedette sulla riva.
Kankuro rise.
“ Shinobi di Konoha, tsk, tutti uguali. “ disse per poi andare spavaldo a prendere anche lui una canna per pescare.
“ Ci penso io a prendere qualche bel piscione. “
Sì immagino quanta pratica avrai fatto nei grandi deserti di Suna, pensò Shikamaru mentre sistemava la lenza.
Gaara allora fece lo stesso degli altri due, sicuro che se non ci avesse pensato lui sarebbero rimasti senza pranzo.
“ Fatti più in là pivello. “ esclamò sprezzante Kankuro scostando sgraziatamente Shikamaru che si limitò a spostarsi senza guardarlo: non voleva certi problemi.
Prese un piccolo verme e lo infilò nell’amo preciso, mentre Kankuro armeggiava con la lenza.
Quando vide Gaara seduto vicino a lui con la canna da pesca in mano già pronta non poté non rimanerci perplesso, insomma un kazekage che pesca tranquillo con i parenti non era una cosa che si vedeva tutti i giorni, soprattutto se si parlava di lui, Gaara del deserto.
Dopo tutti questi anni e dopo tutte le avventure che avevano passato insieme provava un certo rispetto per lui, ma i suoi occhi glaciali, seri e altezzosi parlavano da soli e non potevano non ricordargli certi fatti.
E mentre la sua mente si aggrovigliava di pensieri, d’un tratto sentì caldo.
Avvertiva come una sensazione di chiuso, come se avesse due muri che piano piano lo comprimevano.
Alzò le pupille e si accorse che erano, letteralmente, vicini vicini.
Kankuro a destra, Gaara a sinistra.
Okay ora non doveva pensare male solo perché era “finito” in mezzo a quei due.
Si saranno messi così accidentalmente.
Si impose la calma e portò gli occhi sulla piccola esca che galleggiava inerme sul pelo dell’acqua disegnando intorno a sé dei piccoli cerchi.
Però qualcosa catturò la sua attenzione.
Anche la sua povera esca era chiusa dalle altre due esche di quei due.
Avvertì su di lui gli occhi vigili e attenti di Kankuro e Gaara che lo trafiggevano: il primo lo squadrava spudoratamente senza farsi troppi problemi mentre l’altro, più discreto, lo guardava di sottecchi con i suoi due occhi chiari, che per Shikamaru si stavano moltiplicando, come se li avesse pure sul braccio.
Riportò lo sguardo sull’acqua dove le tre piccole esche galleggiavano e non poté non guardare la sua povera “eschina” circondata da quelle due: provò come una solidarietà verso di lei.
Basta stava diventando paranoico sul serio.
E colei che assisteva da lontano a quella buffa situazione intanto, se la rideva.
Mentre preparava le varie pietanze nelle ciotole e nei piatti, guardava da lontano quei tre tutti appiccicati con le tre canne da pesca che spuntavano: il kazekage, il fratello maggiore del kazekage e il marito della sorella del kazekage.
Sorrise e pensò che l’avrebbe proprio dovuta raccontare.
Mentre Shikamaru s’imponeva di fissare la sua esca e di cercare di rimanere calmo, avvertì un leggera scossa alla lenza.
D’un tratto la sua esca fu ingoiata dall’acqua e la canna cominciò a tirare.
Gaara e Kankuro guardarono le loro esche perplessi.
“ Ehi ma tu che esca hai usato? “ gli chiese lanciandogli un’occhiataccia.
“ Non so, sarà stato un verme più gustoso… “ rispose senza guardarlo.
Kankuro mollò la sua canna e afferrò quella di Shikamaru.
“ Da qua codino marrone, ci penso io. “
Tuttavia Shikamaru non lasciò la presa.
“ Grazie per il pensiero ma ci riesco da solo. “ ribatté tirando la canna dalla sua parte.
Gaara intanto assisteva alla scena scocciato.
Con uno strattone si appropriò della canna e con ultimo sforzo tirò via il pesce dall’acqua.
Composto e con movimenti eleganti si rialzò da terra e si diresse verso Temari sfilando sotto gli occhi attoniti degli altri due.
Sbuffò vedendo il sorriso di Temari nel vedere il pesce nella mano di Gaara.
“ Tsk, zitto zitto deve sempre darsi arie. “ mugugnò Kankuro a braccia incrociate.
Shikamaru sospirò e si adagiò a terra incrociando le braccia sotto la testa.
“ è il kazekage, se lo può permettere. “ proferì tranquillo.
“ Sì ma il pesce l’avrei potuto prendere io. “
“ Ma ti ha tolto una bella seccatura facendolo lui. “
Kankuro lo guardò male, chiedendosi cosa potesse provare sua sorella per quel nullafacente patentato.
Sbuffò nuovamente per poi allontanarsi anche lui.
Intanto il pesce non aveva abboccato né a te né al kazekage…pensò Shikamaru con un ché di orgoglio.


“ è stata una bella giornata non trovi? “ chiese Temari sorridente mentre rimetteva piede in casa.
“ Oh sì, uno spasso. “ rispose Shikamaru impassibile dirigendosi verso il salotto-divano-.
Temari lo guardò annoiata.
“ Shikamaru ma a te diverte solo stare sbracato sull’erba e osservare quelle quattro nuvolette che aleggiano nell’aria? “ gli domandò seguendolo nel salone.
Lui fece per ribattere.
“ Ah già è vero ti piace anche elaborare ipotesi sui ghiri, giusto… “gli parlò sopra lei.
“ Non è il massimo del divertimento pescare con due che ti si appiccicano addosso e ti cominciano a lanciare minacce velate con gli occhi okay? E ora sono stanco lasciami dormire… “ chiosò sdraiandosi.
“ Ma dai! Sei finito in mezzo a loro due per puro caso! “ disse Temari ridendo sotto i baffi.
Shikamaru aprì un occhio per poi rialzarsi e andare davanti a lei. “ Ah certo tu pensi che loro ci tengano così tanto alla mia salute da volermi riscaldare con il tepore del loro corpo vero?! “ Temari lo fissò un attimo per poi girarsi senza rispondere sorridendo.
“ Sei decisamente paranoico. “disse alla fine. Lui non le rispose e tornò a sedersi.
“ Ah Temari ho intenzione di andare in letargo quindi non mi svegliare… “ annunciò portandosi un cuscino sulla testa.
“ Posso sapere almeno chi è che è stato a far abboccare il pesce? “ domandò facendo scivolare le mani sui fianchi.
“ Chi è stato è stato l’importante è che abbiamo mangiato, buona notte. “terminò Shikamaru dandole le spalle.
Temari lo guardò furbamente con un sorriso di una che aveva già capito tutto e si avviò verso la cucina.
E nel silenzio che era appena sceso nella casa…
ETCIù!
“ Shikamaru il MAGLIONE! “
[ …to be continued… ]



Why are you so paranoid?
Don’t be so paranoid… Baby ( cry-baby) don’t worry about it, You worry bout the wrong things…



...A rieccomi! E così anche Shikamaru si è ammalatoXD Scusate per il "piccolo" ritardo ma in queste settimane è successo tutto a me O_O" ,
anyway, le ultime righe sono della canzone di Kanye West che si chiama per l'appunto Paranoid xD
Non ho neanche il tempo di rispondere alle recensioni scusate, comunque ringrazio tutti, mi fa sempre piacere leggere le recensioni =)
P.S= non sono mai stata così contenta di aver avuto la febbre per una settimana ed essere mancata a scuola *_*

  
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