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Autore: Sputzo    13/06/2005    18 recensioni
Harry si annoia: Voldemort è morto, Ron e Hermione sono beatamente innamorati e persino Hedwig lo ignora. Che fare? Ovviamente dichiarare guerra a Draco...
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14: Vai, Vai Gryffindor!

Tradotto da yumeko





"H-Harry?" mormorò Draco stringendo il ragazzo tra le braccia. "Svegliati!" Lo scosse. "Perché non ti svegli? Per favore, mi dispiace, non volevo… per favore svegliati…"

Draco sentì grandi mani allontanare Harry da lui e sollevò lo sguardo per vedere Hagrid che lo fissava preoccupato.

"Ci penso io a lui, starà bene."

Senza attendere una risposta, il mezzo-gigante sollevò il ragazzo svenuto ed iniziò a correre verso il castello. Draco non potè fare altro che osservarlo shockato.
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Diverse immagini gli scorrevano davanti agli occhi. Un paio gigante di mutandine volanti, una fila di tartarughe viola che ballavano, ondate di lingue di serpente che gli leccavano il viso, due grandi occhi grigi…

La serie di immagini iniziò a rallentare e Harry, alla fine, si rese conto di poter aprire gli occhi.

Per una qualche ragione, c'era ancora una enorme tartaruga viola nella sua diretta linea di sguardo. Una strana ombra marrone fece qualcosa e la tartaruga si trasformò con un pop in una strana ombra rossa.

"Harry!" strillò la macchia marrone dopo un istante. "Sei sveglio!"

"Quella roba è ancora disgustosa," si lamentò la macchia rossa.

"Smettila di lamentarti, Ron. Il tuo migliore amico è appena tornato da un passo dalla morte e tutto quello che sai fare è lamentarti della tua medicina."

Harry contemplò per un momento le due ombre, poi ebbe la brillante idea di inforcare gli occhiali. Le macchie assunsero l'aspetto di Ron e Hermione, così sorrise.

"Cos'è successo?" chiese.

"Beh, da quello che ho visto, Malfoy ti ha detto qualcosa, tu sei saltato e la testa velenosa del Runespoor ti ha morso."

Harry arrossì, ricordando cosa Draco gli avesse detto.

"E poi?"

"Beh," rispose Hermione, "Malfoy ti ha afferrato al volo, poi Hagrid ti ha preso da lui e ti ha portato qui. Appena in tempo, secondo Madama Pomfrey. Un attimo più tardi e non avrebbe potuto somministrarti l'antidoto in tempo."

Harry, comunque, non aveva sentito molto della spiegazione. "Mi ha afferrato al volo?"

Hermione ghignò. "Sì. Draco Malfoy, il tuo cavaliere dalla scintillante armatura."

Harry le lanciò uno sguardo, accennando col capo a Ron che era decisamente troppo occupato a togliersi le crosticine viola per sentire realmente qualunque cosa si stessero dicendo i due.

"Tu…?"

Hermione sorrise compiaciuta. "Certo che lo so, era davvero ovvio."

Harry arrossì ancora, ma era veramente sollevato che almeno uno dei suoi amici era a conoscenza del suo segreto e non pareva preoccuparsi per la decisamente particolare relazione che c'era tra lui e Draco. "Oh, stai zitta, tu," sorrise.

Draco mi ha afferrato al volo…

"Comunque," disse vivacemente Hermione. "è davvero tardi, credo che, ora che stai bene, andrò a letto."

"Pensi che posso andarmene anch'io da qui?"

"Non sia stupido. Lei e Ronald avete bisogno di restare qui almeno un'altra notte," replicò Madama Pomfrey avvicinandosi di corsa. "Sono felice di vederla sveglio, Harry. Come si sente?"

"Ma le mie trasformazioni si sono tutto tranne che fermate!" piagnucolò Ron.

"Sì, tutto tranne che. La terrò qui finchè non potremo eliminare quel 'tranne'. Harry?"

"Oh, sto bene, davvero," ghignò Harry mentre osservava un Ron di cattivo umore tornare verso il letto. "'notte."
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Harry si svegliò di colpo, guardandosi attorno freneticamente per capirne il motivo.

"Harry?" sussurrò una voce.

"C-chi è là?" replicò debolmente.

Harry sentì il rumore di due piedi che si dirigevano verso di lui, poi udì il raschiare delle cortine del suo letto che venivano spostate.

La luce della luna si riflesse per un momento su dei capelli biondissimi.

"Draco?"

Le molle del letto cigolarono mentre Draco si sedeva di fianco a Harry che dovette, a sua volta, alzarsi a sedere.

"Harry, stai bene?"

"Oh, sì," disse Harry leggermente a disagio. "Sto bene."

Ci fu una lunga pausa. Improvvisamente Draco disse, "Harry, mi spiace davvero. Per tutto. Non volevo che andasse così."

"Lo so, è tutto a posto," rispose Harry con tono confortante. Ci pensò per un istante.

Era tutto a posto? Poteva davvero perdonare Draco per tutto quello che gli aveva fatto?

Non ci volle molto alla sua mente per decidere che, nonostante tutto quello che era accaduto negli ultimi giorni, settimane, anni persino, ora che Draco era seduto lì con lui a scusarsi, scusarsi davvero, sì, poteva.

"Lo è davvero. Ti perdono."

Sentì un forte sospiro. "Davvero?"

Harry sorrise. "Davvero davvero."

Ci fu un altro (stavolta più confortevole) silenzio.

"Non ho mai voluto che tu prendessi la pozione quella notte, comunque," disse Draco alla fine.

"Huh?" chiese Harry completamente perso.

Draco si gelò. Sto cercando di essere onesto, pensò. Tanto vale esserlo fino in fondo.

"Non volevo che tu prendessi la pozione d'amore."

Harry si chinò in avanti, apparentemente non rendendosi conto di quando adorabile lo facesse sembrare la luce della luna che giocava sul suo viso. "Perché?"

Davvero Harry non lo sa o vuole solo sentirselo dire ad alta voce? Beh, in ogni caso suppongo di doverglielo.

"Perché, Harry," sussurrò. "non voglio che tu sia innamorato di nessuno che non sia io." Poi si sporse verso di lui e catturò le labbra dell'attonito ragazzo con le proprie.

Wow. Draco mi sta baciando. Draco Malfoy mi sta baciando e non lanciandomi maledizioni o cercando di ferirmi.

E vuole che io sia innamorato di lui.

Goal!

Draco si ritrasse. "Va tutto bene, Harry? Ho fatto qualcosa di sbagliato?"

Dannazione, ho dimenticato di ricambiare il bacio. Idiota, Harry, tu sei un idiota.

Harry ghignò e si chinò per baciare nuovamente Draco, stringendolo tra le braccia e facendogli scorrere provocante la lingua per tutto il labbro inferiore.

Draco, in risposta, approfondì il bacio, facendo scorrere le mani per tutta la schiena e il petto di Harry e spingendolo poi all'indietro per farlo sdraiare sul letto. Harry gemette in apprezzamento quando sentì Draco far scivolare una mano sotto la maglia del pigiama per giocare alternativamente con i suoi capezzoli e si arcuò contro di lui.

Draco, essendo decisamente inesperto in quest'area, non fu del tutto certo di cosa Harry stesse cercando di dirgli. "Ho fatto qualcosa di sbagliato?"

"Beh, lo hai fatto adesso! Per l'amor del cielo, continua, Draco!"

Draco sorrise e sollevò ancora di più la maglietta di Harry, depositando dei baci vicino al suo ombelico. "Sei," bacio, "così," bacio, "esigente," bacio, "a," bacio, "volte."

Si spostò ancora più in alto per succhiare uno dei turgidi capezzoli di Harry. "E mi piace parecchio," aggiunse maliziosamente. Harry si limitò a gemere in risposta e sia arcuò ancora per far sentire a Draco la sua ormai considerevole erezione. Draco ghignò e iniziò a far scorrere in maniera stuzzicante le dita giù per il busto di Harry…

"Oh dei, i miei occhi! I miei poveri, poveri occhi!"

Harry si staccò immediatamente da Draco per vedere solo una macchia confusa. Si tolse il biondo di dosso e cercò gli occhial , mentre sentiva Draco muoversi per sedersi al suo fianco.

Quando fu di nuovo in grado di vedere decentemente, due occhi blu molto shockati incontrarono i suoi.

Ron guardò Harry, poi Draco. Volse gli occhi al cielo e si sedette sul letto. Poi saltò in piedi ancora, guardando il letto con disgusto come se si stesse chiedendo (o stesse cercando di non chiedersi) cosa esattamente fosse successo nel punto in cui si era appena seduto. Alla fine, dopo aver ripetuto questa piccola e strana danza di orrore, si concentrò di nuovo su Harry.

"Spiega."

"Beh," iniziò Harry. Non era molto felice di essere seduto a cercare di parlare al suo migliore amico mentre aveva ancora una situazione estremamente imbarazzante e decisamente deconcentrante in certe parti del suo corpo.

Dudley, pensò. Dudley in minigonna. Dudley in minigonna e tacchi a spillo. Dudley solo in minigonna e tacchi a spillo. Eww… concentrati, concentrati, Harry.

"Um. Sono gay, per prima cosa."

Ron sbuffò. "Harry, questo lo sappiamo da anni, da quando volevi organizzare una squadra di cheerleader di Quidditch e guidare tutta la dannata faccenda." Si voltò verso un Draco leggermente confuso. "È stato quando la Umbridge lo ha squalificato, suppongo avesse un po' di energia in eccesso."

"Oh." Ridacchiò Draco. "Davvero?"

"Oh sì, aveva disegnato i costumi e tutto il resto. Aveva anche mostrato a me e Hermione la coreografia che aveva preparato."

"E?" chiese Draco, gli occhi brillanti.

"Beh, cosa credi? Hai mai visto alcun segno di una squadra di cheeerleader tra i Gryffindor?" fu la replica.

"No," rispose Draco lievemente sognante, immaginando Harry vestito da cheerleader. "Proprio nessun segno."

Harry guardò Draco con interesse. Ron guardò Harry con orrore. Draco guardò Ron con divertimento. Harry guardò Draco cercando di capire cosa fosse tanto divertente. Ron fissò Draco. Draco sorrise compiaciuto a Ron. Harry guardò Draco e Ron in ulteriore confusione.

Ron decise di riprendere il controllo della situazione. "Comunque, Harry, continua a spiegare."

"Spiegare cosa?"

"Beh, lo sai, perché Malfoy in questo momento è seduto sul tuo letto?"

"Perché è venuto a vedere se mi sentivo meglio?" chiese Harry cautamente.

Ron si accigliò. "E perché avrebbe dovuto farlo?"

Harry non notò Draco fare alle sue spalle frenetici cenni di stop. Fortunatamente non lo notò nemmeno Ron. "Perché, per prima cosa, sentiva che era colpa sua se sono finito qui."

Draco si diede uno schiaffo in fronte, già presagendo la successiva domanda di Ron. "E perché avrebbe dovuto?"

Harry fissò impotente Draco che decise fosse il momento di intervenire. "Weasel(*), dubito fortemente che tu voglia sapere la risposta a questa domanda."

"Rispondi alla domanda!"

Draco sorrise soddisfatto. "Beh, alcune notti fa, mentre voi dormivate, sono volato fino al vostro dormitorio vestito in pelle e ho dato a Harry una bella sculacciata. E posso con sicurezza dire che gli è piaciuta. Molto."

Ron divenne verde e borbottò qualcosa del tipo "No, non credo proprio che avrei voluto la risposta a quella domanda…"

Harry rivolse a Draco un'occhiata afflitta e fu ripagato da un braccio slanciato che gli si avvolse possessivo attorno alla vita.

Dopo un momento, Ron decise di essere di nuovo in pieno controllo del proprio stomaco e fissò due occhi sorprendentemente scaltri sui due ragazzi a letto insieme. "Quindi… state davvero insieme, allora?"

I ragazzi si guardarono l'un l'altro. All'unisono dissero con una leggera esitazione, "Io penso di sì…" poi si guardarono ancora e si sorrisero.

"Bene," disse Ron. "Più tardi avrò bisogno di una terapia seria per questo, ma per adesso possiamo andare avanti intanto che il mio cervello funziona ancora. Cosa cambia questo nel gioco?"

Draco ghignò. "Oh, io sono ancora dentro," replicò. "Mi rifiuto di lasciare e perdere il premio alla fine."

"Vuoi dire che non l'hai già ottenuto?" domandò Harry.

"Beh, forse, ma pensa alle possibilità… Avanti, sarà divertente. Ammettilo."

Harry contemplò la situazione per un istante, poi annuì lentamente. "Sì," disse pensieroso. "Le possibilità."

Ron prese a battere un piede a terra. "Qualcuno si prende la briga di spiegarmi cos'è tutta questa storia del premio?"

"Harry!" strillò Draco , gongolando. "Vuoi davvero dire che non hai detto loro nulla del vero gioco?"

Harry cercò di farsi piccolo piccolo, senza tuttavia riuscirci. "Er, no?"

"Harry…" iniziò Ron minacciosamente.

"Um. Hai presente il gioco che stiamo facendo con gli Slytherin? E il modo in cui tu e Hermione avete sfidato Blaise e Pansy?" si bloccò.

"Sì…"

"Inrealtàèungiocoperversoincuiseperdidovraiessereloroschiavoperunasettimana."

"Cosa?"

"In realtà, uh, è un gioco perverso in cui se perdi dovrai essere schiavo del tuo sfidante per una settimana."

"Cosa!"

"Scusa."

"Scusa?"

"Er, sì," mormorò Harry.

Ron collassò sul letto di fronte a quello su cui erano seduti Harry e Draco.

"Suppongo che questo spieghi la conversazione che abbiamo avuto con Blaise e Pansy l'altro giorno sul fatto che Hermione preferisce ciò che ha Blaise."

Draco ghignò maliziosamente, confermando i sospetti di Ron.

"Allora, cosa hai intenzione di fare?" chiese Harry.

Ron fissò Harry come se fosse completamente stupido. "Vincere, ovviamente!"

"Ma io pensavo-"

"Sono un Gryffindor! È mio dovere non permetter che la mia casa sia sottomessa e fare di Pansy la mia schiava del sesso per una settimana!"

"Io non ho mai parlato di schiavi del sesso," commentò Harry. "Anche se quello era il concetto sottinteso," aggiunse con un sorrisetto.

"Oh. Già." Ron arrossì. "Voglio dire, voglio solo vincere così che lei non mi obblighi a fare nulla. Io non le farei assolutamente niente del genere. Io. Già…"

"Non preoccuparti, Weasel," disse Draco allegramente, "quando avrò vinto, io e Harry sperimenteremo ogni genere di giochino perverso." Ignorò Ron che iniziava a boccheggiare alla ricerca d'aria. "Sarai il benvenuto se farai lo stesso. Ti assicuro che Pansy ha un ampio repertorio di interessanti talenti che sarebbe molto felice di dividere con te."

"Oh, smettila," lo rimproverò Harry. "Lo stai facendo arrossire." Indicò un Ron di un bel rosso melanzana.

"Obbligami." Draco inarcò in modo seducente un sopracciglio.

"Okay…" replicò Harry sporgendosi verso Draco e prendendo tra le dita il mento del ragazzo.

"Ahem."

"Oh, che c'è adesso, Weasel?" chiese Draco.

"Cosa vuol dire, che c'è adesso?"

"Questa conversazione è decisamente finita," disse fermamente il biondo. "Vai a letto e lasciaci in pace."

"Lo farò," disse Ron. "Solo se lo fai anche tu."

"Okay."

Draco sollevò le coperte del letto di Harry e vi si infilò sotto, appoggiandosi al petto del moretto.

"Non lì, Malfoy. Nel tuo letto. Non ti permetterò di molestare il mio migliore amico tre letti più in là dal mio Diglielo, Harry!" ordinò il ragazzo arrossendo furiosamente.

"Ma Ron…" piagnucolò Harry.

"Weasel…"

"Harry, non può restare qui. Voi due potrete continuare un'altra volta, preferibilmente senza che io lo sappia."

"Ma-"

"Harry. Adesso."

Harry fissò implorante il suo migliore amico, ma il ragazzo non dette alcun segno di ripensamento.

"Bene," sputò con tono petulante. "Draco…"

"Mi stai davvero mandando via?" si lamentò il ragazzo incredulo.

"Temo di sì," sospirò Harry lanciando occhiatacce accusatorie a Ron.

"Huh." Draco scese dal letto. "Ci vediamo domani, Harry. Sperando di non vedere te, Weasel."

Uscì dall'infermeria e scese nei sotterranei borbottando qualcosa sul fatto che 'certe persone non sono divertenti'.



 

(*) Weasel (pronunciato wi:z/l) in inglese significa donnola. In realtà è una presa in giro sul cognome Weasley (pronunciato wi:zli) che Draco rivolge spesso a Ron. Lo fa anche quando, nel terzo film, Draco incontra Ron ed Hermione davanti alla Shrieking Shack (la Stamberga Strillante). Lì chiama Ron Weasel-bee (pronunciato wi:z/lbi:). Purtroppo in italiano non è possibile rendere la presa in giro e infatti nel film c'è un patetico Weasleyuccio, però, vabbè… accontentiamoci…

Madama Pomfrey = Madama Chips
Gryffondor = Grifondoro
Slytherin = Serpeverde

Ringrazio tutti i lettori, ma soprattutto chi ha lasciato una recensione. Ormai lo sapete che mi fa molto piacere un commentino, veeeero?
Mi scuso per l'enorme ritardo, ma la somma autrice ha rallentato molto gli aggiornamenti ed io devo conciliare l'opera di traduzione con gli impegni dell'università.
Mi spiace. Cercate di avere un po' di pazienza ancora per un mesetto…
Tra l'altro Sputzo non sa se prima di luglio aggiornerà con un nuovo capitolo (per ora è ferma al 16esimo), ma certamente per tutto il prossimo mese sarà in vacanza, quindi per il resto si salta ad agosto. Di conseguenza, io ne approfitterò con un po' di calma per mettermi in pari con lei.
Ancora un ringraziamento a chi ha commentato, in particolare (perdonami, al momento il nick mi sfugge) a chi ha controllato le notizie sul Runespoor.
Che dire ancora? Beh, ovviamente recensite… ;P

  
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