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Autore: _ChibiCia_    13/06/2005    6 recensioni
Alzò lo sguardo… petali rosa… alberi di ciliegio nascondevano l’orizzonte… ma… stava nevicando..! Erano incantevoli… racchiudevano in piccoli movimenti dettati dal vento, l’enorme tristezza e malinconia che pesava su di lui… ma dietro quel dolce rosa… occhi rossi, bramosi, lo osservavano con insistenza… ringhi… che cos’erano…? Emersero dal buio… terrore… gridò… poi… una mano… calda… accogliente… ‘ Vieni via di qui ’ Doveva afferrarla… doveva… Questa è la mia prima fan fiction, mi raccomando, per me è importante che leggiate e commentate... é un ipotetico sesto libro... diverso ma simile... leggete!^^
Genere: Azione, Drammatico, Mistero, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Harry Potter e L'Angelo della Morte

Innanzitutto salve e grazie a tutti anche solo per aver aperto la pagina della mia prima fan fiction in assoluto!^___^

Non potete immaginare lo sforzo che ho fatto per metterla per iscritto! Ce l’ho in mente fin da quando lessi il primo libro di Harry, ma non ho mai avuto ne la costanza ne il ‘coraggio’ per scriverla, sapete quando cominci a pensare a qualcosa tanto intensamente e tanto spesso che diventa quasi un’ossessione di cui vorresti liberarti ma nello stesso tempo di cui non puoi fare a meno? Bhè, a me è successo così! Magari nessuno di voi lo fa!^___^’’ però per me è stato esattamente così! È da circa 6 anni che immagino questa storia… assurdo, vero!? Però via, via, leggendo gli altri libri delle avventure di Harry, la storia penso si sia arricchita maggiormente… spero, dunque, che tuttavia sia servito a qualcosa tenermi la testa occupata in questo senso… eheheh!

Il primo capitolo, vorrei sottolineare, è quello che scrissi il giorno  stesso che terminai di leggere il quinto libro, cioè esattamente il giorno dopo che uscì nelle librerie italiane! Sono molto veloce! =^___^= Quando l’ho ripreso ho pensato  che fosse giusto mantenere l’originale… perché nessun’altre parole avrebbero potuto descriverlo meglio… non so, sarete voi a giudicarlo!

Bhè, basta parlare… parlo sempre troppo! Scusate, brutto vizio! Ok, oltre ad augurare buona lettura a voi e molte recensioni a me, vi dico solo che la storia è ambientata in un ipotetico sesto libro che sono pienamente cosciente si discosti molto dall’originale che uscirà fortunatamente a breve in Inghilterra, ma che, tuttavia, ha molti elementi in comune… alcuni spoiler che io stessa ritengo scontati… bhè! Basta, basta, basta! Buona lettura! Spero vi piaccia! ^___^

 

Harry Potter e L’Angelo della Morte

 

Cap. 1: PENSIERI...

Un turbinio di candidi petali freddi… una dolce danza di una promettente ballerina, invisibile, che si appresta a salire sul palcoscenico del suo primo più importante debutto. I movimenti leggiadri di quella fatina, che si nascondeva dietro le nevi lievi di un Natale mai vissuto, sembravano celare a loro volta un segreto indiscreto…

Quei passi danzanti al suono di un triste e lontano violino, discendevano verso di lui, scomparendo, a volte, mimetizzandosi col cielo argenteo.

Sentiva il suo corpo premere contro il suolo che racchiudeva il gelo di mille inverni rigidi e scuri. Dove si trovava…?

Sentiva una sorda sensazione di solitudine perforargli lo stomaco e un gelo mortale scorrergli nelle vene come il più letale dei veleni.

‘Vieni via di qui…’ un timbro vocale mai udito prima d’ora, parlò da una postazione indefinita, remota… giunse, e se ne andò… come un fresco vento estivo…

Si… doveva fuggire da quel posto… correre via, veloce, cercare di scordare l’intensa luce della neve… altrimenti sarebbe successo qualcosa…. Lo avvertiva… qualcosa sarebbe accaduto… non gli importava sapere se era qualcosa di spiacevole… non voleva assistere a nulla… doveva scappare dalle emozione di interminabile solitudine che lo affliggevano… non doveva vedere; non poteva commettere un’altra volta lo stesso errore…

Lentamente, come un infermo senza forze, si tirò a sedere… lo assalì una certezza… era accaduto…

Morti… erano tutti morti… era solo… solo…

Come era accaduto…. ?

Non riusciva a ricordare nulla… ma ne era certo… tutte le persone alle quali era affezionato… le uniche dalle quali aveva ricevuto ciò che tutti chiamavano amore e che lui non conosceva affatto… I Weasley… Ron…Hermione… Lupin… i professori… gli studenti di Hogwarts…

Tutto era perduto… per sempre….

La disperazione assoluta si impadronì di lui, come un abile burattinaio, nascosta nell’ombra di una notte innevata, manovrò i fili che legavano le sue azioni alla perfidia del dolore… si erse in piedi, e corse…

Che scopo aveva ora la sua vita….? Non avere un motivo per cui vivere equivale a morire….

Schiaffeggiato dal vento freddo che la corsa aveva provocato… cosciente di trovarsi in un mondo costituito solo dalle sue paure… si trovò a desiderare la morte….

Invocò il tocco della pace eterna che solo essa poteva donare… la morte, dalla quale era scampato innumerevoli volte…

Sarebbe stata l’unica soluzione… ne era certo… assolutamente… ciecamente…poi…

Capelli rossi… occhi verdi… un sorriso dolce che incrinava le labbra e donava al volto due piccole fossette sulle guance rosee…

Occhiali storti sul naso… aria spavalda e orgogliosa… capelli arruffati… occhi profondi e monelli al contempo…

I suoi genitori… la sua sicurezza vacillò sotto il peso del sacrificio che avevano fatto per lui…

Viso scarno… capelli neri e lunghi… sicurezza nell’agire…

Sirius… e in fine Cedric…. Loro avevano perso la vita per colpa sua…

Ma ormai non c’era più nulla da fare… non c’era più nessuno…

Cadde… l’impatto col suolo ferì le ginocchia ossute… sentì diverse lacrime percorrergli il viso.

Alzò lo sguardo… petali rosa… alberi di ciliegio nascondevano l’orizzonte… ma… stava nevicando..!

Erano incantevoli… racchiudevano  in piccoli movimenti dettati dal vento, l’enorme tristezza e malinconia che pesava su di lui… ma dietro quel dolce rosa… occhi rossi, bramosi, lo osservavano con insistenza… ringhi… che cos’erano…?

Emersero dal buio… terrore… gridò… poi… una mano… calda… accogliente… Vieni via di qui ’

Doveva afferrarla… doveva…

 

Aprì gli occhi di scatto, il sonno era già diventato una sensazione lontana come se fino a quel momento non avesse fatto altro che star sveglio con gli occhi chiusi, disteso su quel letto duro e freddo, a pensare, pensare e niente altro. Si tirò a sedere quasi immediatamente, si guardò intorno, gli occhi ancora colti da un’espressione di stupore misto a spavento, meglio, a vero e proprio terrore. Non gli servivano spiegazioni, no, affatto, lui sapeva cosa era successo in quel sogno, lo sapeva perché ormai non faceva altro che fare gli stessi incubi, di notte, quando era solo con le sue paure, di giorno, quando era con i suoi amici e entrava in contatto con i loro timori; Chi, in quei giorni non faceva certi tristi pensieri ? Chi, restava impassibile a quello che si sentiva ormai in ogni telegiornale babbano o in notiziari magici, che si leggeva sulTimes’, o sulla ‘Gazzetta del Profeta’, temendo, tremando che qualcosa di simile potesse colpire lui, o un suo parente, amico, un suo conoscente !? Chi, poteva !?

Forse però doveva ammettere che quel sogno in particolare lo turbava molto… non era esattamente come gli altri… era come se… se…

La stanza lo circondava, silenziosa, semivuota, osservandolo, sbirciando i suoi pensieri come il più esperto confidente; la luce lunare filtrava dalla finestra chiusa, che interrompeva le vecchie pareti  poco distanti dal grande letto a baldacchino che troneggiava in un angolo, giocando con le profonde intarsiature del legno dei mobili di fronte creando effetti di luce, conferendo al mobilio una remota ombra del pregio che una volta costituivano, arredando una delle stanze della villa di una famiglia che portava il peso di un nome  su uno stemma elegante e arcaico, , nome di cui tutti i membri andavano fieri, un nome da poter presentare con orgoglio a ogni festa mondana organizzata tra famiglie di alto ceto sociale, un nome che avrebbe costituito per molti sciocchi una garanzia di purezza, purezza di qualcosa che a mala pena comprendevano, qualcosa di stupido almeno tanto quanto lo era l’enormità delle sciocchezze che si blateravano e che, purtroppo si continuavano a blaterare ancora su la differenza che poteva costituire.

Era di nuovo lì, in quella stanza tanto odiata dal suo padrino, dall’unica persona che era in grado di dargli coraggio  in situazioni come quelle  che si trovava ad affrontare ormai ogni giorno, persona che ormai non c’era più, che se n’era andata con un sorriso beffardo, dietro un velo maledetto e misterioso, lasciandosi alle spalle, nella memoria delle persone, la nomina di ‘pecora nera’ della prestigiosa casata Black, di assassino, traditore, forse anche ladro e qualsiasi altra cosa, con il tempo, le perfide dicerie della gente potessero aver alimentato quella strana, falsa ‘leggenda’. Nessuno avrebbe ricordato Sirius Black per quello che era stato in realtà nella sua vita, nella quale egli mantenne sempre saldi i suoi principi, tenendo fede alle sue convinzioni e a ciò che il suo cuore, da bravo consigliere gli suggerì, nessuna persona camminando per Diagon Alley avrebbe indicato al proprio figlio il posto dove un tempo quell’uomo, ancora ragazzo, con gli occhi e i capelli scuri, passeggiava scherzando e ridendo con i suoi inseparabili amici, attraendo lo sguardo curioso ed emozionato di molte ragazze innamorate, condividendo con il suo migliore amico, James, segreti indicibili, perché nessuno era a conoscenza della verità , del sacrificio che Sirius aveva fatto per salvare non solo Harry ma tutte quelle sciocche persone, che, troppo ottuse per aprire gli occhi, e accogliere la realtà non accettavano  il ritorno di un nemico talmente potente da poter costituire l’elemento che avrebbe ritrasformato le loro vite in un inferno, e che per questo camminavano a testa bassa, come indossando paraocchi spessi ed estremamente scuri. E ora invece si trovavano tutti in quella situazione, in un inferno ancor peggiore di quello che ogni più malvagio incubo avrebbe mai potuto immaginare, a preoccuparsi solo di se stessi, non riconoscendo ai giusti i loro meriti, e dando ad altri ammirazioni senza base alcuna… e Harry? Harry non sapeva cosa fare, continuava a darsi la colpa di ciò che era accaduto l’estate scorsa, di tutto quello che avevano subito i suoi amici, Ron, Hermione, Ginny, Neville, Luna e Sirius… continuava a darsi la colpa della sorte toccata al suo padrino… della sua morte.

Portò le mani ancora tremanti agli occhi, sentì il freddo di un pianto involontario e estremamente triste, le lasciò lì, a coprirsi gli occhi, a premere forte contro le palpebre, cercando di far scomparire quel forte biancore che ancora la sua mente gli riproponeva nel buio della sua testa. Si poggiò allo schienale del letto, stanco, senza forze, distrutto psicologicamente da un mare di illusioni pesanti e infelici.

Fra poco più di una settimana sarebbe tornato a scuola, avrebbe dovuto riaffrontare tutto r tutti, avrebbe dovuto sostenere gli sguardi di tutti coloro che la pensavano come i giornali… di tutte quelle persone che, guardandolo, vedevano una speranza che lui non aveva la forza di costituire.

Il suo sguardo cadde sulla ‘Gazzetta del Profeta’ che, spiegazzata giaceva sulla cassapanca alla fine del letto.

 

‘Dove è finito Harry Potter? La salvezza si nasconde!’

 

Circa duecento persone si sono oggi riunite davanti al ministero della magia, sventolando numerosi cartelli, gridando il nome di colui che rappresenta per noi un ultima speranza, tra la gente una sola speranza, tra la gente una sola domanda persiste, continua insistente: dov’è Harry Potter?

Il bambino che già una volta salvò il mondo da Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, ora si nasconde,sfugge il suo destino’ dicono in molti, a questo proposito riportiamo un’intervista fatta oggi stesso, durante questa grande rappresentanza ad una signora, Ginevra Megloire, moglie e madre di tre figli.

Come è possibile che non abbia il cuore di presentarsi?! Perché!? Lui è l’unico che può farlo, l’ha già dimostrato una volta, mio fratello è stato ucciso la settimana scorsa! Perché!? Perché!?” La signora durante questo colloquio si è interrotta più volte dando dimostrazione dei sentimenti che caratterizzano gli animi di tutti noi…

 

L’intervista continuava a lungo… In fine si poteva leggere:

 

La rappresentazione è stata in seguito interrotta da un intervanto brusco dei rappresentanti del nostro ministero e da diversi Auror, che hanno giustificato questa azione con queste parole, rivolgendosi direttamente alla folla:

“Pazzi, volete attirare l’attenzione dei Mangiamorte!? Volete condannarvi a morte per dire delle stupidaggini!? Harry Potter è solo un ragazzo, cosa pensate possa fare!? Tornate a casa aventi, prima che la situazione precipiti!”

Alle parole del Ministro della magia Cornelius Caramell, che ricordiamo è prossimo ad un eventuale abbandono della suddetta carica, il pubblico è stato preso da maggior tumulto, e gli Auror sono dovuti ricorrere a schiantesimi

 

Già… il pubblico… tutta quella gente che gridava, invocava il suo nome, come se fosse un eroe, le stesse persone che appena un estate prima lo accusavano di essere pazzo, lo additavano, deridendolo, accusandolo di dire assurdità, trattandolo come un malato di mente, alcuni ritenendolo anche un assassino, attribuendo a lui la colpa della morte di Cedric…

Ora da perfette egoiste quelle persone erano lì, a pretendere che lui risolvesse la faccenda in un attimo, come se affrontare il Signore Oscuro fosse una bazzecola di tutti i giorni per lui.

Per quanto provasse rabbia, e odio per quelle persone, non poteva non comprendere le loro paure. Ora che Voldemort era tornato, aveva riportato con lui il mondo di sedici anni fa, un mondo dove nessuno si fidava di nessuno, dove strade e piazze erano sgombri da qualsiasi persona, dai forti e coraggiosi, dai deboli e codardi, i primi morti, uccisi per le loro rivolte, i secondi nascosti nelle loro abitazioni, attendendo che qualcuno cambiasse la situazione. Il nome di Voldemort era tornato a far tremare ancor maggiormente chiunque, ora più che mai… ora che era diventato infinitamente potente, così potente che lo stesso Silente, la settimana scorsa aveva ammesso di non essere più in grado di fronteggiarlo…

 

***************************** flash back ****************************

Erano tutti seduti a tavola, nel salottino della villa Black, dopo aver consumato insieme una cena silenziosa e poso allegra, forse per merito solo  di Fred e Georgiche avevano fatto saltare in aria il budino di Ginny, imbrattando per bene il vestito della sorella, meritando così una bella strigliata e promettendo alla di andare insieme a comprare un abito che avrebbero pagato loro stessi. I professori, ovvero la Mcgranitt, Piton, e naturalmente Silente, erano rimasti a cena con loro e gli altri componenti dell’Ordine della Fenice, e ora parlavano insieme, con sguardi scuri, scuotendo le teste, toccandosi perplessi le labbra, cercando di comprendere con piccoli gesti quello che tutti non si spiegavano: Quali erano le vere intenzioni di Voldemort? Una volta uccisi tutti i babbani, tutti i mezzosangue, una volta conquistato un mondo vuoto, cosa avrebbe fatto, Cosa?

Harry, Ron e Hermione erano in silenzio, stavano giocando a scacchi e come al solito vinceva il rosso, forse anche perché Harry non si concentrava molto sulla partita ma tentava il più possibile di tendere l’orecchio, di ascoltare le parole del signor Weasley, Silente, i professori, Malocchio Moody, Bill, Charley e tutti gli altri.

“ Albus, non possiamo rimanere senza fare niente, la situazione si sta facendo sempre più critica! Dobbiamo intervenire! Non possiamo aspettare gli Auror del ministero, sono degli incapaci , senza offesa Tonks” Aggiunse la vecchia strega che stava parlando, rivolgendosi a Tonks, che scosse leggermente il capo in segno di noncuranza; la strega che parlava ora, era piuttosto anziana, gli occhiali spessi le conferivano un viso simile ad una grande civetta, e lo scialle che portava sulle spalle non contribuiva certo a migliorare la sua stramba immagine poiché era tempestato di assurde perline colorate, a Harry ricordava qualcuno…; riprese a parlare:

“Avete sentito cosa hanno fatto a Stevenson?! Orribile, orribile! Ma come è possibile arrivare a tanto?! Ridurre il suo corpo in quello stato! Non si accontentano di ucciderci e basta, ci vogliono torturare! Torturare! Nel modo peggiore che esista! Lo sappiamo tutti! Avanti, non volevamo ammetterlo ma sappiamo a chi si è alleato! Vero?!” La signora ora si guardava in torno, passando di volto in volto, soffermandosi su quello di Silente, tremando, la voce rotta, spezzata da un brivido di terrore molto evidente, si stringeva istintivamente nello scialle, cercando riparo; sguardi gravi le stavano attorno, tutti interessati al pavimento di marmo.

“Siediti, Malda, per cortesia. Agitarsi non serve, ora come ora, possiamo solo attendere, siamo tutti coscienti di chi abbiamo di fronte e ora siamo stati messi davanti a ciò che Voldemort può arrivare a fare”. Brividi e disagio generale si dispersero tra loro all’udire quel nome tanto odiato, Silente aveva parlato, la sua sicurezza di sempre messa sotto un duro peso, tuttavia riuscì a far sedere la signora.

“Allora è vero… lui… lui…” un’altra donna ruppe quello strano silenzio che si era creato dopo le parole di Silente, era giovane, le lacrime agli occhi, si lasciò andare nelle braccia del marito. “ Demoni…” un sussurro, mille brividi, una certezza e grande terrore… Demoni.

A quell’unica parola tutti alzarono lo sguardo spaventati, Piton aveva parlato, fissava ora Silente che lo guardava con sguardo grave. Hermione che fino a quel momento, come Harry, aveva finto uno strano interesse per una pagina in particolare di un libro che si poteva giurare lei avesse già letto almeno tre volte, si alzò in piedi, e prese a fissare il preside con gli occhi spalancati.

“io… avevo immaginato, ma non… non potevo credere davvero…” cercò di dire, gli sguardi di tutti ora rivolti verso di lei;

“Signorina Granger…”cominciò Piton, ma subito fu interrotto da Silente:

“purtroppo è così, Hermione, e credimi, nessuno di noi voleva crederci”.

perché? Perché dei Demoni dovrebbero interessarsi dei piani di… di… del Signore Oscuro?” Hermione tentennò, decise di non pronunciare quel nome, sarebbe stato come accoltellare qualcuno già morto.

“loro, non hanno bisogno di lui, sono molto più potenti, se solo volessero potrebbero ucciderlo! Perché allora? Perché seguire gli ordini di qualcuno più debole?”

“per lo stesso motivo per cui Dissennatori, Troll, Vampiri, Giganti, Mezzi Elfi e Elfi Neri hanno deciso di farlo… per avere occasioni di uccidere liberamente” quella risposta faceva ancora più male di quello che poteva farne un cattivo insulto.

 

**************************fine flash back*******************

 

Si alzò, si diresse verso la luce della finestra, si voltò verso lo spiraglio da cui proveniva.

I morti erano ormai diventati sempre più numerosi, e ciò che si poteva sentire o leggere era così orribile che immaginare la realtà avrebbe significato ammettere una morte straziante. I corpi di coloro che venivano uccisi non si riconoscevano… tagliati a pezzi, trucidati… spesso solo le teste, e nient’altro… i Demoni divoravano le persone… i Demoni creature estremamente potenti, poteri magici che vanno al di là della conoscenza dei maghi, e mostruosi… loro si erano alleati a Voldemort e ora lui era diventato estremamente forte, ma come era possibile?

Voldemort aveva fatto crescere ancora i suoi poteri, come, neanche il professor Silente era riuscito a capirlo, o almeno così aveva detto di fronte ai ragazzi, ma aveva ammesso che lui ora era fuori dalla portata di tutti loro… allora perché mentre lo diceva fissava Harry?

 

Stanco si lasciò cadere sul letto… la stanchezza di quei pensieri arrivò d’improvviso, fredda, chiuse gli occhi…

‘domani chiederò a Hermione di spiegarmi qualcosa in più riguardo ai Demoni, domani…

Ron? Ron è nell’altra stanza, sto dormendo in quella di  Sirius… Sirius…

Si addormentò, ringraziando per il fatto che ora non c’era nessuno lì con lui, nascondendo il volto nel cuscino, tornando a pensare a qualcosa di ancora più triste del sapersi in pericolo di vita, e il saper di essere soli, il saper di aver perso Sirius…

Poi si ricordò di qualcosa, quel sogno…  sembrava quasi… era come… un ricordo…

 

 CONTINUA…………..

 

 

Visto che ho già parlato abbastanza sarò breve, grazie per aver letto la fic, spero commentiate in tanti! Posso dirvi solo che non credo che qualcuno di voi, per ora, si sia lontanamente avvicinato a ciò che penso scriverò… spero continuerete a leggere!;-)

Grazie a tutti! Cercherò di aggiornare il prima possibile!

Ah, la cosa più importante… questo capitolo è dedicato alla mia cuginetta! Bacione a Cry90!!! ^___^

 

 

 

 

 

  
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