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Autore: Salice    10/11/2009    2 recensioni
Itachi ha ucciso i suoi amici, ha ucciso i suoi superiori… Ha ucciso la sua amata […] L’uomo che versando lacrime di sangue e soffocando ogni sentimento sterminò i propri consanguinei per il bene del villaggio…
Tobi Alias Madara Uchiha
(Tratta dal primo capitolo)
Non si curava dei petali che gli si fermavano addosso, ma respirava a pieni polmoni il profumo dei fiori di mandorlo. Era in quella posizione da diversi minuti, quando udì una risatina alle sue spalle. Si voltò di scatto, infuriato per essersi fatto cogliere di sorpresa. Verso di lui stava avanzando Hanayuki, la sua promessa sposa.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Itachi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
Capitoli:
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Il Nostro giardino


I due ragazzini camminavano a passo spedito per le vie del villaggio della foglia, incuranti della calura pomeridiana. Uno dei due indossava l’uniforme AMBU e sul capo portava, sollevata, una maschera. L’altro era di poco più alto, indossava abiti da Ninja e sembrava più grande. Entrambi sorridevano e scherzavano lungo il tragitto, quando una voce li fece voltare simultaneamente.
- Itachi! Itachi! – Gridava la voce femminile, ansante, che apparteneva ad Hanayuki. La ragazzina stava correndo per la strada, con indosso uno yukata colorato e ai piedi aveva i geta*. I due ragazzi, dai volti molto simili, si fermarono ad aspettarla.
- Hanayuki, sei molto carina quest’oggi. – La ragazzina arrossì alle parole del giovane più alto, abbassando timidamente gli occhi.
- Grazie, Shisui. -
Itachi sbuffò, accennando una gomitata al cugino, che schivò e sorrise ampiamente, socchiudendo gli occhi. Hanayuki non perse tempo e, appena ripreso fiato, tempestò di domande Itachi.
- Ma allora è vero che sei entrato negli AMBU! -
- Si, sono entrato negli AMBU. -
- E da quando? -
- Oggi. -
- E che cosa farai? -
- Non lo so. -
- Avrai delle missioni pericolose? -
Il ragazzo sospirò, mentre Shisui cercava malamente di mimetizzare una risata con dei colpi di tosse.
- Probabilmente. – Furono le laconiche risposte alle domande della sua fidanzata, mentre ostentava un’espressione vacua. Shisui seguitava a sorridere davanti a quella scena, dopodiché indicò un pacco avvolto in un fazzoletto che la ragazzina aveva in mano.
- E quello? Cos’è? – Le domandò, con espressione maliziosa. Hanayuki nascose prima il pacchetto dietro la schiena, poi, con aria colpevole lo sventolò leggermente.
- Ho preparato due Bento** appena ho saputo… Volevo festeggiare con Itachi. – Mormorò lei, abbassando gli occhi e sfregando nervosamente i piedi sul selciato.
- E’ stato un pensiero molto carino, piccola Hana… - Shisui, chinato su di lei sorrideva, quando gli arrivò diritta tra le costole una gomitata di Itachi.
- Shisui, piantala. Hanayuki non è certo una fanciulla che va vezzeggiata tutti i momenti. – Disse in tono serio il ragazzino, sollevando lo sguardo sul cugino. Erano molto simili, ma, mentre sul volto di Shisui pareva sempre di scorgere un sorriso pronto a fuggire, il cugino più giovane manteneva un’espressione seria e neutra.
- Ma davvero? Forse non conosci bene le donne, Itachi-Kun*** - Gli rispose, raddrizzandosi e mettendo le mani sui fianchi, ignorando l’occhiataccia di Itachi e lo sguardo stupito di Hanayuki.
- Fino a prova contraria sono io quello fidanzato, Shisui. – Itachi aveva parlato con un tono di voce tranquillo, ma tradiva una leggera nota di nervosismo. La voce di Shisui, invece pareva la serenità fatta suono.
- Questo perché io sono in grado di badare a me stesso, Itachi. Al contrario di te. Lo zio ha fatto bene a sceglierti una ragazza allegra come Hanayuki. La cosa straordinaria è che lei sembra interessata a te. -
Lo sguardo di Itachi si fece confuso, mentre Hanayuki arrossiva e con un gesto di scuse si allontanava di qualche metro, dirigendosi verso una bancarella di frutta.
- Cosa intendi…? – Domandò al cugino più grande, e questi gli indicò la ragazza a pochi metri da loro, chinandosi a sussurrargli qualcosa all’orecchio.
- Svegliati Itachi. Si è messa lo yukata della festa solo per te, ti ha preparato il pranzo… Secondo te cosa significa? – Lo sguardo del ragazzino si sgranò di comprensione, ma riprese il controllo un istante dopo.
- Smettila di prendermi in giro! – Nel bel mezzo di quella discussione, furono interrotti dalla voce argentina di Hanayuki, che si stava avvicinando di nuovo.
- Itachi? Tuo padre ha detto che possiamo cenare insieme… Ma se hai da fare con Shisui… - Pareva molto delusa, anche se era evidente che stava cercando di mostrarsi adulta.
- Non preoccuparti, Fiorellino. Ci stavamo salutando! – Le rispose allegramente Shisui, spingendo il cugino verso la sua fidanzata. – Con lui ci rivedremo domani. -
Lei sorrise, afferrando la mano di Itachi.
- Vieni, ho già in mente dove portarti! – Il ragazzino dal canto suo, scoccò un’ultima occhiataccia al cugino, dopodiché si affrettò a seguire la sua promessa sposa.



Le confezioni del bento giacevano abbandonate su una grossa pietra piatta, mentre l’aria calda della sera muoveva delicatamente le fronde degli alberi. I due ragazzini sedevano su un ramo basso di un mandorlo, uno accanto all’altra. I geta di Hanayuki giacevano nell’erba, assieme ai sandali di Itachi. Lei muoveva avanti e indietro i piedi, dondolando le gambe. Lui era fermo, ma sorrideva, osservandola alla luce del tramonto.
- Era tanto che non stavamo soli! Sei sempre impegnato con le missioni! – Gli disse allegra lei, guardando avanti a sé.
- Lo so, ma da quando sono diventato Jonin devo sempre guidare della gente, proteggere delle persone… Le mie missioni sono più lunghe. – Sospirò il ragazzino, guardando ora distante, verso l’alto.
- Già… Sarà sempre così… anche dopo, vero? – Domandò Hanayuki, voltandosi a fissarlo con i suoi occhi scuri.
- Dopo il matrimonio, dici? – Le chiese lui, soppesando con cautela ogni singola parola. Lei annuì, rimanendo in silenzio, fino a che lui sospirò, riprendendo a parlare.
- Non lo so proprio, non sono mai stato sposato io. Ma può anche darsi che io entri nella polizia della foglia, e allora tornerei a casa tutte le sere. -
- Oh, e io ti preparerei il bagno e poi la cena. E manderei i nostri bambini a salutarti, prima di portarli a dormire. – Gli disse, sicura, con gli occhi che brillavano nel crepuscolo incombente.
- Ah, come corri, parliamo già di bambini? – Trasalì lui, leggermente stupito.
- Beh, cosa pensi che si aspetti il clan, da noi? E poi vorrei davvero occuparmi di un piccolo Itachi. – Ammise lei, con aria sognante. Lui scosse appena il capo.
- Mpf, e una piccola Hanayuki no? Sarebbe la gioia di suo padre, scommetto, o forse la sua disperazione, chissà? – La canzonò lui. La ragazzina, per nulla turbata, annuì.
- Un maschio e una femmina, sarebbe perfetto, non pensi? -
- Ah… Mh, si penso di si – Mormorò lui, abbassando lo sguardo, con una lieve sfumatura di imbarazzo nella voce.
- Il maschio potremmo chiamarlo Takeshi. “Guerriero” è un bel nome, no? – Domandò lei. Itachi serrò la mascella, stringendo con le mani il ramo su cui erano seduti fino a farsi divenire le nocche bianche.
- Non mi piace. – disse soltanto, in tono piatto. Il buio era ormai calato e Hanayuki non riuscì a scorgere l’espressione del suo promesso sposo, ma ne colse comunque il movimento, zittendosi per qualche secondo. Intorno a loro iniziarono a brillare le prime lucciole della stagione, rendendo magica e quasi irreale l’atmosfera.
- Hai ragione, stona con il cognome. – asserì la ragazzina, proseguendo svelta: - Quale nome gli daresti, allora? – Per la seconda volta in pochi minuti, Itachi si trovò in silenzio prima di rispondere.
- Mh… Yasu**** è un bel nome. – Sussurrò, con voce arrochita, nel tentativo di simulare un tono scocciato a cui Hanayuki non credette neanche per un istante. Tuttavia lei sorrise, battendo appena le mani.
- Si, è davvero un bel nome. – Gli rispose in tono dolce, e il ragazzino si voltò a guardarla, sorridendole appena, ma trattenne il fiato all’improvviso, sgranando gli occhi.
- Che c’è? – Domandò lei. – Se è uno scherzo, Itachi… - Lui le posò delicatamente l’indice sulle labbra, interrompendola.
- Hai una lucciola tra i capelli Hana! Sembra un gioiello. –
- Davvero? Chissà che bella! – Sussurrò lei in rimando, estasiata. – E’ perché sono un fiore! – Esclamò ancora. Rimasero così in silenzio per qualche istante ancora, dopodiché Itachi mosse lo sguardo, parlando a bassa voce.
- Se n’è andata… - Aveva un velo di tristezza nella voce, e Hanayuki si sentì in dovere di consolarlo.
- Ma è stato bello! – Gli disse, convinta. Il ragazzino acconsentì.
- E’ stato bello, anche se breve. – Detto questo saltò giù dal ramo, voltandosi poi verso di lei e allungando le braccia.
- Salta giù Hana, ti prendo io non preoccuparti! – Le disse, sicuro, e dovette spostarsi molto in fretta per non essere colpito dal fermacapelli di legno che lei gli aveva scagliato contro.
- Sarò anche meno brava di te, ma riesco a saltare giù da un albero da sola! – Detto questo, si rimboccò l’orlo del kimono nella cintura, e con un agile balzo toccò terra.
- Hanayuki! Non dovresti fare queste cose. – Lui le squadrò le gambe, con aria di disapprovazione. Per tutta risposta lei fece spallucce.
- Ma se ci conosciamo da quando eravamo bambini!! -
- Adesso è diverso, fidati. – Furono le parole severe di Itachi, mentre si voltava a raccogliere le scatole della cena, dandole le spalle. Hanayuki sospirò, alzando gli occhi al cielo, e, mentre si risistemava con cura l’abito lo sentì chiaramente borbottare “Bambini!” in tono esasperato.
- Ascolta Itachi, questo posto mi piace… Perché non torniamo qui, ogni tanto? – Lo supplicò, aiutando a raccogliere quel che rimaneva e osservandolo da vicino. Lui sospirò.
- Sei una bambina viziata. -
- Ma sono anche carina! – Lo blandì lei, strusciando la guancia contro la spalla del ragazzino, che si sforzò di nascondere un sorriso senza riuscirci.
- Carina e viziata. – Hanayuki si staccò da lui ed improvvisò un balletto tra le lucciole.
- Che bello! Allora è deciso, questo sarà il nostro giardino! E sarà un nostro segreto! – Batté le mani con aria felice, mentre Itachi infilava la maschera da AMBU sul capo, bofonchiando ancora:
- Viziata. – La ragazzina ignorò del tutto le parole del suo promesso sposo, ed afferrando i contenitori del cibo ormai vuoti lo prese sottobraccio, incamminandosi.
- Non abbiamo ancora deciso come chiamare la femmina, Itachi! – Da sotto la maschera lui sospirò, mentre la sua fidanzata proseguiva imperterrita.
- Io ho una buona idea, la chiameremo Hotaru*****! -
Inaspettatamente, anziché brontolare o sospirare, Itachi parlò a bassa voce.
- E’ un bel nome. -




*I Geta sono dei sandali tradizionali giapponesi a metà tra gli zoccoli e le infradito. Sono un tipo di calzatura con una suola in legno rialzata da due tasselli, tenuta sul piede con una stringa che divide l'alluce dalle altre dita del piede. Vengono indossate con gli abiti tradizionali giapponesi, come gli yukata e meno frequentemente con i kimono, ma durante l'estate (in Giappone) vengono portate anche con abiti occidentali.(wikipedia)

**Il "bento" è un pasto da asporto, tradizionalmente composto da riso bianco, pesce o carne e verdure in salamoia o cotte. I contenitori possono essere di materiali e forme varie, dal legno laccato tradizionale al polistirolo usa e getta.(wikipedia)

*** uno dei suffissi più diffusi, utilizzato tra ragazzi e amici per indicare una certa forma di rispetto, o da un adulto verso una persona molto più giovane come segno di confidenza. Può essere rivolto da un ragazzo anche alle ragazze ma questo caso è più raro. È utilizzato anche in ambito lavorativo.(wikipedia)

****Yasu in questo senso inteso come “pace”

***** Hotaru significa “Lucciola”


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Breve spazio per l'autrice: Non potevo esimermi dall'inserire Shisui, visto che si parla di Itachi e questi ci viene raffigurato come il suo migliore amico. Piccola nota: Itachi è entrato nell'AMBU ma non è ancora capitano. Ho volutamente omesso un qualsiasi cenno all'età, perchè non vi sono informazioni ufficiali a riguardo, Itachi avrebbe potuto avere undici, dodici anni, così come già tredici compiuti. Immaginatevi Itachi così come lo preferite.


Ringrazio Elos per il suo commento, e si, questo Itachi per ora è più "leggero" di quello che abbiamo conosciuto nel fumetto. Per quanto affaticato e costretto a sopportare il peso del suo genio e delle missioni, è ancora un pò "bambino"

   
 
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