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Autore: The Dreamer    12/11/2009    4 recensioni
Sette piccole fic incentrate su Akatsuki Kain e Ruka Souen [KaRu], per la community Syllables of time. Scritte partendo da una collezione di prompts, con vari temi. L'evoluzione della loro relazione, con salti tra passato, presente, e qualche anticipazione sul possibile futuro
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki Kain, Ruka Souen
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Childhood under the Moonlight

 

Titolo: Childhood under the Moonlight
Autore: coranoyume
Fandom: Vampire Knight
Personaggio/Coppia: Akatsuki Kain/Ruka Souen
Rating: G
Prompt: Ricordi d'infanzia
Conteggio Parole: 793
Avvertenze: nessuna
Disclaimer: I personaggi appartengono a Matsuri Hino, io mi limito ad inventare trame per questa coppia non ancora canonizzata ;)

Ringrazio Ifrituccia e Maggyeberty per i commenti! Ricevere critiche positive subito dopo aver pubblicato  il primo capitolo mi riempie di gioia!! Certo che leggerete il seguito, sono previsti 7 capitoli, e una volta fatto il claim non posso certo tirarmi indietro :D ! Impegni e Muse permettendo, proverò a postare un capitolo a settimana, ma anche con imprevisti il ciclo sarà completato ;)  !

 

Tsuki-kun. Mi chiamavi sempre Tsuki-kun, come l’astro lunare[1]. Se Kaname-sama era il tuo sole, potevo almeno essere la tua luna, giusto? Quando hai smesso di usare questo nomignolo?

 

La famiglia Aidou aveva dato un festoso ricevimento nella sua residenza principale. Tutti gli adulti erano riuniti intorno a tavoli e divani. I bambini erano autorizzati a rimanere alzati, a patto che non disturbassero gli ospiti.

Avendo scartato l’opzione del giardino, dove solitamente amavano giocare con la sabbia (“Non è un gioco! Stiamo facendo esperimenti!” ripeteva puntualmente il piccolo Hanabusa), i tre pargoli della famiglia Aidou, Akatsuki Kain, e Ruka Souen avevano optato per una partita a nascondino.

Hanabusa e Ruka trovavano costantemente i migliori nascondigli, e nel corso della notte uno dei due riusciva sempre a fare “tana libera tutti”. Quando era toccato ad Hanabusa fare la conta, l’unica che non aveva scovato era Ruka, che invece, al suo turno, era riuscita a stanarli tutti, accelerando anche il ritmo del gioco, che nelle altre partite durava a lungo.

Poi era toccato ad Akatsuki. Per puro caso, aveva trovato il nascondiglio della piccola Tsukiko. In realtà, il suo obiettivo era capire dove riuscisse a nascondersi Ruka, così era passato oltre le tane degli altri partecipanti, fingendo di non vederli. Si era addentrato in molte stanze, aveva ispezionato il salotto, le cucine, uno studio, alcune sale da bagno, ma della sua compagna di giochi non vi era traccia.

Aveva sentito, al piano di sotto, la voce di suo cugino dichiarare allegramente “tana libera tutti!”, ed era rimasto sulla soglia della biblioteca, in un attimo d’incertezza. Solo così aveva scorto un movimento dietro le tende di una porta-finestra . Nell’angusto spazio tra la finestra e una poltrona, nascosta dalla tenda, sotto uno scaffale pieno di libri, aveva scoperto una Ruka assonnata. Le si era seduto accanto, in silenzio, ed erano rimasti lì ad osservare la luna. “Vorrei vivere sulla luna” aveva sussurrato lui, mentre il capo di lei ciondolava dal sonno.

Al piano di sotto, alcuni adulti si erano uniti agli altri bambini nella ricerca dei due dispersi.

Sotto un cielo sempre più chiaro in cui la luna calava lentamente, Ruka aveva sussurrato “dirai ad Hanabusa dove mi nascondevo?”. No, certo che no. Non riferiva mai al cugino ciò che sapeva di lei, piccoli segreti che conservava gelosamente. E poi… voleva che lei mantenesse quella tana, voleva essere l’unico a poterla ritrovare. Ma era meglio limitarsi a pronunciare un semplice no. La piccola si era chinata verso di lui, baciandogli la guancia di sfuggita. “Grazie, Tsuki-kun”.

Da allora, un po’ perché le ricordava la luna, un po’ perché quel nomignolo era più semplice da pronunciare con la bocca impastata dal sonno, Ruka lo aveva spesso chiamato così. Poi nelle loro esistenze era comparso Kaname Kuran, e le cose erano cambiate.

Akatsuki non sapeva se l’uso dello Tsuki-kun fosse scomparso di colpo, o gradualmente. Ruka aveva semplicemente smesso di chiamarlo così. A volte gli si rivolgeva usando il suo nome. Nella maggior parte dei casi non aveva nemmeno bisogno di attirare la sua attenzione. E nelle rare occasioni in cui era arrabbiata con lui, lo chiamava per cognome, con una nota d’irritazione nella voce. Non sapeva, non poteva sapere quanto Akatsuki amasse quel nomignolo, né quanto lo ferisse essere chiamato per cognome proprio da lei.

Eppure quella sera, quando la giovane, adirata e nervosa, gli aveva rivolto un freddo “lasciami in pace, Kain”, lui non era riuscito a fingere la solita indifferenza. Con una voce che tradiva le sue emozioni, aveva risposto: “Da quando per te sono diventato solo Kain??”, prima di uscire dalla stanza con vampiresca velocità. Ruka si era voltata troppo tardi, ormai sola.

Era quasi l’alba, quando la ragazza giunse sul tetto del dormitorio. Sapeva che lui si trovava lì, a contemplare una luna tonda che calava lentamente. Sapeva anche che non era colpa di Akatsuki se Kaname privilegiava Yuuki a tutto il resto. Non riusciva ancora ad accettare la realtà, e ogni tanto la rabbia prendeva il sopravvento. Ma non era colpa di Akatsuki. Ingoiando il proprio orgoglio, gli venne incontro. Lui era seduto lì, di spalle, fingendo di non averla sentita. Ruka capì di averlo davvero ferito. Gli si sedette accanto con silenziosa grazia. Akatsuki continuava ad evitare il suo sguardo. La ragazza si sporse verso di lui, dandogli un rapido bacio sulla guancia sinistra. “Non volevo. Scusami, Tsuki-kun”. Un sospiro. Un sorriso. Akatsuki Kain era incapace di mantenere il broncio con la sua amata. Si volse verso di lei, per veder nascere un sorriso di risposta su quelle labbra così chiare sotto la luce dell'astro calante. Chissà se un giorno, da luna pallida ed invisibile, sarebbe riuscito a diventare il suo sole…



[1] In giapponese, tsuki significa luna.

   
 
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