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Autore: kaggychan95    16/11/2009    5 recensioni
In quel momento,mentre firmavo il documento di matrimonio, se solo avessi saputo che il mio destino sarebbe stato segnato per colpa di quella regola, forse non avrei fatto quell'errore, però... Già a quel tempo avevo il presentimento che non sarei mai stata fedele,mai!
Questa è la mia prima fic lunga, e spero che sarete tanto buoni da lasciarmi un piccolo commentino! Recensite please!^^
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Gli amanti delle notti senza luna (seconda parte)

Sfiorò con i polpastrelli delle dita il labbro superiore di lui, ancora umido per il precedente bacio. Si avvicinò cauta e lo morse maliziosa per poi lasciarsi sfuggire una lieve risatina.
-Buona sera.- Arrossì nel sentire la sua voce bassa, roca, sensuale.
-Uhm.-  Solo uno stupidissimo mormorio.
Sorrise.
-Mi sei mancato.-
Un sospiro ed un sorriso.
-Anche tu.-
Un sorriso ed un abbraccio.
Una lieve brezza fece traballare la piccola fiamma della candela portando con se anche una lieve frescura.  Un brivido colse il corpo di Kagome coperto da un leggero yukata bianco e non più da quella coperta che l’aveva protetta dalla frescura serale. Il mezzo-demone la strinse a sé chiudendo in seguito gli occhi nel tentativo di bearsi del contatto di quel corpo. Accarezzò la schiena di lei con delicatezza senza pari, un vero contrasto con la goffaggine che manifestò poco tempo prima per entrare in quella stanza.
-E’ veramente strano, è passata una settimana e mi sembrano anni… Forse secoli.-
Lo prese per mano e la portò al petto, al cuore.
-Sono stata male, mi doleva il cuore. Sebbene ci fosse stato il sole io continuavo a vedere il cielo grigio. Nonostante la calura estiva, io sentivo freddo. Mi mancava la luce dei tuoi occhi ed il calore dei tuoi baci.-
Distolse lo sguardo imbarazzato, con le gote tinte di porpora e le labbra dischiuse per farvi uscire un sospiro.
Lui portò la manca verso il viso di lei. Ne sfiorò i lineamenti  con lo sguardo rivolto verso quelle labbra leggermente carnose e rosse; la sua bocca dischiusa sembrava lo chiamasse con un canto suadente.
-Non dire più nulla… ora sono qui con te.-
Silenzio. Nessun suono s’espandeva nell’aria se non quei cuori che battevano incessanti. Ed il fruscio di due stoffe che si sfregavano l’una contro l’altra, un lieve “Ti amo” sospirato da voce femminile.
-Non te ne andrai?-
-Rimango tutta la notte.-
-Grazie…-
Inu Yasha la strinse al petto e lei poté sentire l’odore maschile che tanto le era mancato: un forte olezzo virile che la faceva sentire al sicuro e che aveva sognato in quei giorni di solitudine per cercare quel conforto che la realtà le aveva negato.
Alzò il volto incontrando quello sguardo livido che la ipnotizzò all’istante.
Si sporse sempre più verso quel viso così perfetto da mozzare il fiato fino a chiudere le distanze con le labbra saggiando, avida lei e  lussurioso lui, il sapore dell’altro. La lingua che carezzava audace la bocca di lei mentre la mano passava dalla spalla al seno per spostarsi sotto il braccio e fermarsi a metà schiena; un brivido percosse il corpo della giovane con la potenza di un terremoto. Eccitata. L’unica parola che poteva descrivere a pieno il suo stato d’animo e non tanto nel senso banale e scontato dell’aggettivo, ma eccitata come viva, emozionata  giacché conscia di star per provare qualcosa di nuovo.
Il ragazzo si posò poi sul collo baciandolo e leccandolo; le rosate labbra dell’altra si schiusero per farvi uscire un lieve sospiro di piacere ed in seguito s’incresparono come per sorridere compiaciuta e strafottente, come per prendersi beffa di chi li voleva separare.
Si staccarono ed Inu Yasha la squadrò da capo a piedi per poi dipingersi la copia del sorriso che precedentemente colorava il volto dell’altra.
-Sei tremendo!-
-Se fossi un bravo ragazzo  sarebbe tutto così noioso, no?-
Una leggera risatina nervosa ed imbarazzata in reazione a quella voce sensuale.
-Senza questo ragazzo così cattivo -  la voce ancora più bassa - riusciresti a vivere?-
-Non saprei…-
-Bugiarda.- S’impadronì nuovamente delle sue labbra.
-Tu invece?-
-Secondo te perché sono qui?-
Ed ancora un bacio, tuttavia più lungo e meno violento; sentivano il tempo fermarsi,  i rumori cessare del tutto e la luce spegnersi a causa di una piccola folata di vento. E ci fu il delicato tonfo creato dallo scontro di due corpi ed il futon, mentre un sospiro si levava in aria che si faceva improvvisamente rovente.
-Stanotte…-
Lieve sussurro, potente quanto un grido, fuoriuscito dalle labbra di Inu Yasha che Kagome riuscì ad udire perfettamente.
Le dita, che per quella notte non possedevano alcun artiglio capace di ferire, si fecero strada nella folta e morbida chioma corvina.
La mano di lui spostò il colletto dello yukata scoprendo il seno che venne accarezzato, baciato, leccato; il piacere che ne scaturì fece reagire la ragazza con gemiti e sospiri. Le mani fini di Kagome accarezzarono la stoffa pesante della veste rossa di lui mentre tentava di privarlo dell’Hitoe  e del Kosode per poi avere la visuale libera del suo petto con la pelle olivastra ed i muscoli ben formati. Carezzò il petto con l’indice sinistro mentre l’altra mano era poggiata sulla spalla di lui, il quale spostò l’altro colletto scoprendo inevitabilmente l’altro seno.  Rimirò il corpo perfetto della sua donna . Sorrise a quel pensiero: “SUA”. Che ironia della sorte… la cosa che più voleva se solo osava toccarla sarebbe morto ed in quell’esatto momento, era quasi sua. Chi se lo sarebbe aspettato? Lui e sua cognata. Quella notte. Soli… era da pazzi, ma lui era folle, poiché da quando la conobbe il suo destino fu segnato, da quando la vide piangere in quel giardino perse lentamente il raziocino.
Chiuse gli occhi e si chinò verso lei baciandola, mentre le mani slacciarono il nodo dell’obi liberando definitivamente quel corpo da qualunque veste. Scese con la lingua dal seno fino al ventre con flemma, per poi soffermarsi lì… in quel luogo ancora puro e mai violato, in quel luogo che rivelava il candore della ragazza. Vi scese con la lingua con quella cautela e delicatezza che si usa con le cose preziose e rare… Ed arrivò lì venendo investito in pieno da quella fragranza puramente femminile, ancora  pura, senza traccia di altri odori. Vi penetrò in principio con la lingua saggiando il sapore di quel nettare prezioso fuoriuscente dalla femminilità di lei. Ed un gemito di piacere emanò lei, eccitata fino all’inverosimile. Una sensazione che mai aveva provato che si gustò a pieno chiudendo gli occhi. Nel buio riusciva a percepire i battiti del cuore di entrambi, che galoppavano assieme, gli ansimi di lui mentre saliva con la lingua dal basso ventre al collo per poi tornare alle sue labbra. Avvertì la stoffa degli hakama di lui scivolare dalle gambe e sentì ancora più chiaramente il membro eccitato di lui premere contro la sua intimità. Le si spezzò il respiro al sentore di quell’intimo contatto, forse casuale mentre l’altro continuava a baciarle dolcemente le labbra.
Un bacio a fior di labbra e si staccò, portando le labbra all’orecchio sinistro…
-Ti voglio, ora, perché tu sei mia e non permetterò mai che altri uomini possano saggiare per primi il frutto più saporito che un albero potesse mai regalare, non sarà Naraku ad avere l’onore di odorare il profumo della prima primola fiorita in primavera.- Non era un sussurro malizioso, ma dolce. Un sorriso si dipinse sul volto di lei, e l’oscurità ,che si creò abbassando le palpebre, divenne improvvisamente abbagliante. Una lacrima scese in reazione a quell’acuto dolore proveniente dal basso ventre;  un suono strozzato fuoriuscì dalla bocca di lei e tutto si fermò… Attesero entrambi che a fitta le passasse ed incominciò a spingere, cauto. Ed iniziò il lento cammino per l’estasi…



…Quel cammino tanto agognato…tanto immaginato eppure diverso da come se lo si aspetta.
Sorella… tu mi dissi che quando arriverà quel momento per me, avrei sentito quella completezza che solo il mio lui avrebbe potuto farmi provare…Avevi ragione. Quella notte sentii il dolore dell’addio alla mia verginità, l’estasi del primo rapporto e la completezza dell’unione col mio amante…







La riunione andava avanti da ore oramai ed ancora non si giunse ad un accordo. Rin soppresse uno sbadiglio, cercando disperatamente di tenere le palpebre alzate, ed ascoltò in silenzio i discorsi degli altri.
-Non si può andare avanti così! Quei dannati Yoro stanno distruggendo i nostri villaggi e le nostre case. Ovunque vanno seminano distruzione!-
-Uomini, dovete ,mantenere la calma.- Disse il bonzo ad un capo villaggio- Non è necessario utilizzare un grande esercito per distruggerli, sono solamente dei pesci piccoli. Bastano anche qualche sterminatore esperto di demoni del lignaggio di Sango…
-Sì, basterà semplicemente avvertire mio padre che manderà qualcuno di loro. Però prima bisogna sapere cosa ne pensa Sesshoumaru-sama.-
Il demone stava semplicemente sorseggiando con calma la sua tazza di the con gli occhi puntati addosso. Osservò la  finestra dinanzi lui contemplando il cielo oscuro, macchiato esclusivamente dalle stelle e non dalla luna. Rimirò le fronde degli alberi muoversi a causa del vento provocando il frusciare delle foglie. Un sorriso gli si dipinse in volto: non servivano né sterminatori né eserciti, avrebbe mandato Inu Yasha; sarebbe stato lontano da Kagome ed usando la sua Tessaiga sarebbe perfettamente riuscito a sbarazzarsi da solo di quegli insulsi demoni di basso rango. Sì, aveva tutto sotto controllo.
Si girò verso gli altri umani in attesa della sua opinione.
-Inu Yasha farà solo.-
Poteva sembrar crudele far combattere il proprio fratello contro un’orda di demoni che seppur di basso rango erano comunque forti, ma tenerlo lontano da Kagome era essenziale in quanto non mancava molto al ritorno di Naraku. Inoltre poteva essere una specie di punizione per aver sedotto la sua cognata… Annuì mentalmente, come per convincersi ch’era quella la soluzione giusta.
Rin osservò Sesshoumaru, deducendo immediatamente il suo pensiero. Abbassò il capo malinconica pensando a quei poveri ragazzi destinati a separarsi nuovamente…  Come può essere così vile il fato?
 







***









Dormiva. Sdraiata prona con la mano poggiata sul suo petto ed i capelli corvini che coprivano la gota con un velo oscuro. Sorrise vedendola così dolce e fragile.
Le spostò la ciocca che copriva la guancia, sistemandola dietro l’orecchio in modo da poterla vedere meglio: il volto leggermente umido per il sudore, il respiro regolare, le labbra increspate in un sorriso. Era bellissima. Era sua e di nessun altro.
Le diede un bacio sulla guancia. Il sorriso si accentuò di più.
-Dormi?-
Un mugolio.
-O sei in dormiveglia?-
Un altro mugolio.
Si lasciò sfuggire una lieve risatina e riprese a guardarla, mentre si rabbrividiva non’appena il vento le carezzò la cute. Si alzò per chiudere la finestra, sempre con gli occhi puntati su di lei, e si sdraiò nuovamente accanto a lei. Non riusciva a distogliere la sguardo da quella ragazza che gli aveva donato tutta se stessa per una notte, che gli aveva detto ti amo…
Sospirò pensando che lei gli aveva chiesto se la amava e lui…
Si voltò verso la finestra abbassando lo sguardo. Si alzò ed indossò velocemente hakama e kosode ed aprì la finestra notando immediatamente il cielo schiarirsi all’orizzonte. Sospirò e si voltò verso la fanciulla ancora dormiente. Un lieve sussurro si espanse nell’aria.
-Anch’io ti amo…- E saltò dalla finestra al ramo dell’albero lì vicino, mentre la sua folta chioma si faceva argentata e gli occhi diventavano ambrati.

Un gran segreto si nascondeva dietro quella semplice notte di novilunio ed io stessa ho mantenuto segreto il fatto che io ero sveglia. Sai Inu Yasha? Avrei voluto urlare dalla gioia quando il mio orecchio a captato quella frase uscita dalle tue labbra, ma mi trattenni e tenei quell’ilarità improvvisa dentro il mio cuore per tenere tutto segreto.  La luna si era nascosta in modo da lasciare oscura la nostra passione di quella notte ed il vento aveva sibilato ed ululato per coprire i nostri gemiti. Eppure siamo qui, con il respiro mozzato per colpa di quella notte…





Ebbene eccomi qui, in gran ritardo. Ho avuto tantissimi problemi, che mi hanno impedito di  proseguire e per questo mi 'spiace tantissimo (le mie scuse le voglio rivolgere in particolar modod a Bea e MaTii che chiedevano più volte del capitolo). Ringrazio in anticipo l'aima pia che deciderà di commentare questo capitolo, non solo arrivato in ritardo, ma anche piuttosto... insomma non mi convince ed in un certo senso sembra rasentare la volgarità... Poi non so, è una mia impressione poi ditemi voi. Ora vi saluto, grazie ancora a tutti...
Kisu -Kisu  Steffy-chan. <3




  
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