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Autore: _newyorker    17/11/2009    11 recensioni
Piccola raccolta senza pretese, dove la nostra piccola ibrida fa da protagonista, insieme agli altri componenti della famiglia ed ai lupastri. Perchè sì, posso scommetterci tutto ciò che volete, tutte voi vi siete chieste che rapporto Nessie avrà con ognugno di loro :3
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renesmee Cullen
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“ Jazz, mi passi il telecomando, per favore?”
Sbuffai, portando una mano a coprire il viso.
“ Jazz?”
Emmett provò a chiamarmi, di nuovo, picchiettandomi anche una spalla, insistente.
“JASPER CULLEN WITHLOCK, MA TI SEI RINCOGLIONITO?!”
Sobbalzai, nervoso.
“ Ti sento, orso, ti sento!”
“ A me non sembra!” Disse, fulminandomi a sua volta.
“ E allora, il telecomando?” Chiese dopo un po’.
Io lo guardai, stralunato.
Il grizzly mi guardò a sua volta con aria rassegnata, scuotendo il capo.
“ Senti, fratello, mi dici cosa ti prende?”
“ Cosa?”
“ Tu sei strano, e strano forte!” Disse, poi entrambi ci girammo, attratti da un rumore.
“ Ciao!” Renesmee, in tutta la sua grazia da semi-vampira, ci sorrise dolcemente, richiudendo velocemente un cassetto. Qualcosa non quadrava.
“ Cosa nascondi dietro la schiena, piccola satana?” Chiese Emmett, divertito e allarmato al tempo stesso.
“ Io? Niente!” Urlò, con la voce improvvisamente stridula per via del nervosismo. Poi scappò come un razzo verso le scale, diretta al secondo piano.
“ Secondo te dobbiamo preoccuparci?” Domandai.
“ Secondo me sì, Edward e Bella ci strangoleranno se combina qualcosa. Fortunatamente sono all’isola Esme!” Ridacchiò.
“ Bene… Allora… Allora vai tu?”
“ Vai tu, io non farò mai più lo schiavetto di quella peste!” Rispose, pensando a qualche aneddoto con la bambina. Io mi paralizzai, agitato.
Sarebbe stata la prima volta in cui io e la piccola ci fossimo trovati in una stanza soli, vicini.
C’era sempre qualcuno a completare il triangolo, fortunatamente.
Nessie era nata un anno fa, ma io non ero ancora pronto. Avevo paura di farle del male, e non me lo sarei mai perdonato. Nessuno me l’avrebbe perdonato.
Alice diceva che mi preoccupavo inutilmente, visto che non vedeva eventi tragici nel nostro futuro, ma era meglio non rischiare.
Preferivo offendere Edward e Bella quando la bambina voleva che le raccontassi una storia, e sedendosi sulle mie gambe mi guardava con quello sguardo speranzoso, che puntualmente si appiattiva quando dolcemente la scostavo dalle gambe e mi allontanavo un po’, cominciando a farfugliare qualcosa.
Avevo paura, una paura matta.
Se Bella poteva farcela, potevo farcela anche io, no? Esme me lo ripeteva sempre, insieme agli altri, ma non ero intenzionato a cambiare idea.
“ Smettila.” Ringhiò Emmett.
“ Di fare cosa?” Chiesi, curioso.
“ Lo sai benissimo. Renesmee ti adora, ti A-DO-RA. E non sai quanto soffre quando la scacci in quel modo. E’ passato un anno, Jasper, e ti sei comportato alla stra-grande. Con Renesmee, Charlie, Jacob… Smettila di sottovalutarti in questo modo, capito? So che tu non ti consideri pienamente uno di noi, ma… Ma sei mio fratello, sei un Cullen e… e… io mi fido di te. Tutti ci fidiamo di te, cazzo!” Disse, sussurrando l’ultima parola per non farsi sentire dalla piccola.
Lo guardai, visibilmente commosso, scosso ed un po' a disagio.
Emmett guardò verso la finestra, imbarazzato. Non era da lui fare questa dichiarazione d’affetto, con me, soprattutto.
Posai una mano sulla sua spalla, imbarazzato anch’io, e gli sussurrai un “ Grazie, fratello.”
Lui si girò, sorridendo.
“ Io… Io ci sto provando. Io voglio bene alla bambina, davvero, e ci sto provando, per lei, per Alice e… Anche per tutti voi.” Confessai, chinando il capo.
“ E allora provaci davvero, Jasper.” Disse, e con un sorriso furbo corse verso la porta, prima che potessi rendermene conto.
“ Io raggiungo gli altri a caccia, a stasera!” E sparì.
“ EMMETT!” Urlai, a vuoto.
Merda.
Non avevo vie di scampo.
Non potevo andare via, la bambina era sola.
Sola con me.
Mi trasformai in un blocco di cemento, fin quando un urletto eccitato squarciò il silenzio di tomba che regnava in casa Cullen.
“ ZIO EMMETT! ZIO EMMETT! GUARDA QUESTO DISEGNO!” Urlò la bimba, entusiasta, scendendo veloce le scale.
“ Renesmee, lo sai che è pericoloso correre con le forbici in mano!” La rimproverai, preoccupato, correndole cauto incontro.
La bambina mi fissò, sorpresa, mentre prendevo le forbici e le poggiavo sul mobile accanto alle scale.
“ Dov’è zio Emmett?” Chiese, sempre più incredula.
“ Ehm… E’ andato a caccia con gli altri.” Dissi, sospirando.
“ E siamo solo io e te?” Chiese, sgranando gli occhi. Indietreggiai, un po’ offeso.
Dopotutto, me l’ero meritato.
“ Sì, ma se vuoi possiamo raggiungerli.” Proposi.
Coglione, provaci. Sai che non le farai del male.
No
.
“… O possiamo restare qui, e guardare un-…” Non mi fece terminare nemmeno la frase, che iniziò a saltellare entusiasta, battendo le mani.
Iniziai a ridacchiare, e lei mi fissò ancora più sbalordita.
Ma quanto ero stato stupido?
“ Allora? Che facciamo?” Chiese poi, tranquillizzandosi. Raggiunse il divano, accoccolandosi su un cuscino e poggiando il disegno sul tavolino accanto, per poi farmi segno, cauta, di sedermi accanto a lei.
“ Lo zio Emm voleva farti una sorpresa, ma mi sa che è arrivato il momento di vendicarmi per la partita truccata di scacchi.” Dissi, afferrando da sotto il cuscino della poltrona un DVD nuovo di zecca.
“ OHMIODIO!” Un gridolino acuto spuntò dalle sue piccole labbra rosse, in un microsecondo si lanciò su di me, afferrando il DVD e ritornando alla sua postazione.
“ Edward mani di forbici?” Chiese, con occhi sognanti.
“ Già, con i commenti di autore e protagonisti.” Risposi, sorridendo di fronte al suo entusiasmo.
Era una così cara bambina, si accontentava di poco, era felice per poco.
Era… Normale, persino in una famiglia che si divideva tra umani, vampiri e mutaforma.
Continuò a fissare per qualche minuto la copertina, per poi guardarmi.
“ Sai, l’Edward del film mi ricorda sia te che papà.” Affermò, timida.
“ Ah sì? Me?” Chiesi, sorpreso.
“ Sì, mi ricorda anche te, zio Jasper.” Disse, arrossendo ancora di più.
Se fossi stata umano il mio cuore avrebbe perso un battito. Faceva sempre un certo effetto, sentirsi chiamare zio.
“ E perché?”
“ Perché… Anche lui crede di essere un mostro cattivo, si sente diverso e non amato, ma in realtà è buono. Edward è un eroe, Edward salva Kim, Edward ha un cuore buonissimo e umano, con una storia triste alle spalle. Mi-… Mi ricorda tanto te e papà, ma più te, perché anche lui ha delle cicatrici ed è timido e introverso, tranne che con la sua Kim.” Fece un sospiro, rabbrividendo, e aspettandosi una sfuriata, molto probabilmente.
Io la fissai, intenerito ed incredulo.
“ Sai… Anche io ho una storia triste alle spalle. Vuoi che te la racconti, o vuoi vedere il film?”
“ Non devi farlo per forza, io… io… Non devi.”
“ Ma io voglio farlo. ” dissi, facendole segno di accomodarsi sulle mie gambe.
Un luccichio animò i suoi occhi, per poi spegnersi e contornarsi di preoccupazione.
Non per lei, ma per me.
Sentivo la sua preoccupazione per me.
“ Forza, che aspetti?” Sorrisi.
Ero ancora terribilmente insicuro, ma ce l’avrei fatta.
Io ero un Cullen.
Titubante mi si avvicinò, accoccolandosi al mio petto. Non percepivo paura, ma solo sorpresa.
“ Come inizia la tua storia, zio?” Chiese, felice.
“ La mia storia inizia con una vampira, un vampira molto bella, ma al contempo molto cattiva!” Feci, con finta area minacciosa.
“ Sììì!” Esclamò, entusiasta.
“ La vampira un giorno incontrò un ragazzo, un giovane carismatico, che era in quella città per adempiere il suo dovere di soldato, per proteggere la gente…”
“ Avevi un uniforme blu?”
“ Blu?” Chiesi, aggrottando le sopracciglia.
“ Sì, il blu è il mio colore preferito.”
“ A dire il vero era verde, ma mi sa che il blu mi dona di più, no?”
“ Solo se lo dice zia Alice!” Ridacchiammo entrambi.
“ Dicevo. L’umano cavalcava il suo destriero… Quando una sera…”

“ Alice, non vale. Punto. Quell’orso era ferito, vero Carlisle?” Sobbalzai, attento a non svegliare la bambina. Da quanto tempo ero rimasto a fissarla dormire?
Sembrava passato così poco tempo da quando lentamente, le sue palpebre pesanti avevano finalmente trovato pace, insieme al battito regolare del suo cuore che mi aveva incantato, magico.
Non aveva fatto altro che domande su domande, quando la storia prendeva una piega noiosa o non abbastanza avvincente.
Tre paia d’occhi mi fissarono, sorpresi.
Emmett, invece, mi fissava vittorioso.
Alice… Alice come una persona che per la prima volta vede il sole, dopo tanto tempo.
Innamorata ed orgogliosa di me.
“ Oh Jasper!” Fece Esme, commossa.
Sorrisi, fin quando un flash non colpì me e la piccola che dormiva beata tra le mie gelide braccia, avvolta nella sua copertina.
“ Edward e Bella vorranno di sicuro vedere questo momento!” Si giustificò Carlisle, sorridendo.
“ Già…. Il Miracolo!” Sbottò Rosalie, ancora sorpresa.
Il suo sorriso era un po’ tirato, aveva ancora un po’ di preoccupazione per la vicinanza tra me e la bimba.
Portai lo sguardo verso piccola chioma ramata, e quando rialzai lo sguardo non c’era più nessuno, a parte il folletto che mi sedeva accanto e che mi accarezzava i capelli, premurosa.
“ Come è andata?” Sussurrò, dolce.
“ Beh, una cosa è certa. Preferisco mille volte la mia Alice, a Kim. ” Mi fissò interrogativa, prima che dolcemente – limitato dalla piccola che avevo tra le braccia – la baciassi.

~ • ~




Cioè, ma vi rendete minimamente conto che persone splendide siete? No, eh?
Allora ve lo dico io.
Diciassette - DICIASSETTE! - recensioni, venticinque preferiti, e sedici seguiti.
Siete delle mite, E IO VI AMO! XD Purtroppo vado di frettissima, e non posso rispondervi una a una ç___ç Cosa che io amo fare perchè si creano dialoghi che... UFF! ù___ù

Spero che vi sia piaciuta, a me devo dire di sì *-*
Adoro Jasper, ed ho sempre pensato che fosse molto simile ad Edward mani di forbici, insieme anche ad Edward della saga XD Penso che come con Bella, prima delle trasformazione, sia difficile per Jasper controllarsi. Di meno sì, ma sempre un lavoro ARDUO U___U
E poi beh, l'ultima frase è dedicata alle fan della coppia Alice/Jazz. Tutte, vero? ù.ù

AVVISO: MENO UNO FOR NEW MOON.
Non so voi, ma io sto dando i numeri.
Bye, beibis.
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