Due morbide e candide labbra si posarono dolcemente sulla
mia fronte. Dormivo. Sbadigliando aprii piano piano i
miei occhi e misi a fuoco il luogo in cui mi trovavo. Non ero a casa mia...ma
in una stanza d'ospedale. Troy, ormai mio marito, prese ad
accarezzarmi tenero i capelli mentre con la coda dell'occhio sbirciava nella
culletta posata alla destra del mio letto. Li, in quel piccolo lettino,
riposava Manuel Bolton, il nostro primo figlio.
"Dorme?" domandai non riuscendo bene a vederlo.
"Si ma si agita! Sarà quasi ora della
poppata!" mi disse Troy.
Muovendomi feci capire a mio marito di voler mettermi seduta. Stavo già meglio anche se avevo partorito solo da qualche ora,
fortunatamente con un parto naturale.
"Tra poco arriveranno mia madre e mia sorella!" mi avvertì
Troy guardando l'orologio.
Io nel frattempo mi ero avvicinata alla culla e preso
in braccio Manuel l'avevo fatto attaccare al mio seno. Quanto era bello!
Somigliava molto a suo padre tranne per i lineamenti
del viso e la forma degli occhi più simili ai miei.
"Succhia frenetico questo bambino! Non è che me l'hai tenuto morto
di fame fino adesso!?" sbottò Troy
ironico.
Gli lanciai un'occhiata severa.
"Ti sembro tanto stupida?" gli chiesi inarcando un
sopracciglio.
Troy alzò le mani in alto sorridente e io lo imitai forgiando un sorriso
a trentadue denti. Avevo tra le braccia il frutto del nostro amore. Il mio
Manuel. Il nostro Manuel. Solo un insensibile non starebbe felice nella stessa
situazione!
"Si può?!" domandò qualcuno
bussando alla porta.
Troy andò ad aprire e in poco tempo mi ritrovai con tutta la mia
famiglia attorno venuta a trovare Manuel. Vi erano i
miei genitori e quelli di Troy, mia cognata Lory insieme al fidanzato...e una dolcissima bambina
riccioluta di solo cinque anni.
Dopo così tanti anni facevo davvero fatica a riconoscere Maya. Era
cresciuta così in fretta che quasi non me ne ero
accorta. I suoi capelli, caratterizzati da morbidi riccioli, le davano un tocco
sbarazzino e i suoi occhi erano ancor più visti di
quando nacque. Era tutta suo padre.
"Ciao mamma!" mi salutò allegramente.
Io avevo ancora in braccio mio figlio e lo allattavo.
"Ciao tesoro...hai sentito la mia mancanza?" le chiesi.
Annuì volgendo la sua attenzione a Manuel ancora attaccato al mio seno.
Lo scrutò attentamente sotto gli sguardi attenti dei presenti.
"Mamma!" parlò all'improvviso "Non ti sembra che sia
troppo...minuscolo?!" domandò.
Scoppiammo a ridere tutti quanti. Quando poteva essere innocente una bambina?
"Vedrai che tra un pò di tempo
diventerà grande come te!" le disse Lory avvicinandosi.
Maya continuava a guardare il fagottino tra le mie
braccia seria e attenta, come se cercasse un'imperfezione.
"Speriamo!" aggiunse infine.
Lory le diede un buffetto
affettuoso sulla guancia.
"Papà, mi compri il gelato?" domandò riferendosi
a Troy.
Mio marito l'accontentò subito promettendole anche di portarla al parco
giochi. Troy amava Maya, le voleva un bene
incalcolabile...pur non essendo sua figlia. E per
questo il suo animo si tormentava. Quella bambina non era sua. Era la figlia
del suo migliore amico. E per lui era come se gli stesse
rubando qualcosa.
Quando tornammo a casa qualche giorno dopo ero già preparata a quello
che avrei dovuto affrontare. Crescere Maya mi aveva istruita
al meglio. Sapevo esattamente come calmare Manuel quando era irrequieto e come
farlo addormentare in poco tempo quando era assonnato. Ma
mi resi anche conto, che per quanto un neonato dovesse essere sempre più
attenzionato...non potevo tralasciare la figlia di
Taylor! Avevo fatto una promessa alla mia amica, una promessa
che dovevo mantenere. Per questo approfittavo di ogni
momento di pace in cui mio figlio dormiva per trascorrere del tempo con la
bambina oppure quando Troy non era ad allenarsi lasciavo che lui si occupasse
di Manuel.
Ma qualche settimana dopo la nascita di mio figlio notai
un particolare riguardante Maya; quando Manuel dormiva o anche quando era
sveglio la bambina si perdeva a fissarlo...con un'attenzione e una
serietà in volto che mi lasciò perplessa.
"Sai spiegarmi perchè adesso non guarda più i cartoni
animati?" domandai a Troy mentre guardavamo giocare la figlia di Taylor in
giardino.
Troy si accigliò un attimo non capendo di cosa stessi parlando.
"Evidentemente la annoiano!" mi disse.
"Mi stai dicendo che fissare Manuel 24 ore su 24
è meno noioso?!" chiesi.
Mio marito si sedette accanto a me nel tavolino serio in
volto.
"Che significa?" mi chiese spiegazioni.
E così gli raccontai del modo in cui Maya passava gran parte del suo
tempo da quando era nato il bambino. Fissarlo.
Fissarlo in continuazione. Quasi come se notasse una diversità in lui
rispetto a lei...
"Non so che dire!" ammise Troy dopo qualche minuto di silenzio.
In quel momento fui cieca. Completamente cieca. Non avevo capito niente. Avevo
la risposta sotto il naso. Ma la cosa che più mi
"spaventava" era quanto Maya fosse furba e intelligente. Se la
mia teoria era giusta, continuando di questo passo
sarebbe arrivata alla verità da sola e forse anche troppo presto.
"Mamma, mi leggi una favola?" mi domandò Maya quando passai
davanti la sua camera.
Manuel si era appena addormentato, erano le 10 di sera; Troy guardava una
partita di basket in tv così io non ci pensai due volte ad accontentare
la piccola. Mi fece spazio nel suo lettino, mi passò un libro di favole e una volta aperto lo iniziai a leggere. Era la
favola della Bella e
Leggevo la favola a Maya imitando alcune volte la voce
dei personaggi, ma mi accorsi dopo un pò di
tempo che la bambina non mi stava ascoltando più di tanto. Fissava la
mia mano…e non so perché non mi parve un
buon segno. Dovevo risolvere quel mistero alla svelta. Dovevo chiarire i miei
dubbi.
“Piccola, c’è
qualcosa che non va? Sei pensierosa ultimamente!” dissi.
Maya rimase in silenzio. Muta come una
tomba. Di sicuro avevo toccato il tasto giusto.
“Il fatto è che…”
cominciò a parlare, ma si bloccò scuotendo la testa.
Allora la strinsi di più a me e mi coricai ancora di più nel suo letto per metterla a
suo agio.
“Con me puoi
parlare, lo sai! Se qualcosa di fa star male
puoi dirmela, anzi DEVI!” la tranquillizzai.
Ancora altro silenzio. Stavo per
perdere le speranze. Ero troppo stanca e non me la sentivo di forzarla di
più.
“Mamma ma…perché tu
hai la pelle…diversa dalla mia?” sbottò infine Maya dopo
qualche minuto.
(Continua…)
Buona
sera a tutti xD Ho poco tempo quindi vi lascio solo un
saluto! Ovviamente vi ringrazio tutti per le recensioni fatte… Mi raccomando commentate anche questo cappy!
Bacii
Ciok =P