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Autore: Elise 94    18/11/2009    2 recensioni
Una Taylor spavantata dalla consapevolezza di diventare mamma commetterà l'errore più grosso della sua vita! Ma Taylor ha un'amica, Gabriella, pronta a farla tornare sui propri passi e farla riflettere...ma meglio tardi che mai!
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Chad Danforth, Gabriella Montez, Taylor McKessie, Troy Bolton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Due morbide e candide labbra si posarono dolcemente sulla mia fronte

Due morbide e candide labbra si posarono dolcemente sulla mia fronte. Dormivo. Sbadigliando aprii piano piano i miei occhi e misi a fuoco il luogo in cui mi trovavo. Non ero a casa mia...ma in una stanza d'ospedale. Troy, ormai mio marito, prese ad accarezzarmi tenero i capelli mentre con la coda dell'occhio sbirciava nella culletta posata alla destra del mio letto. Li, in quel piccolo lettino, riposava Manuel Bolton, il nostro primo figlio.
"Dorme?" domandai non riuscendo bene a vederlo.
"Si ma si agita! Sarà quasi ora della poppata!" mi disse Troy.
Muovendomi feci capire a mio marito di voler mettermi seduta. Stavo già meglio anche se avevo partorito solo da qualche ora, fortunatamente con un parto naturale.
"Tra poco arriveranno mia madre e mia sorella!" mi avvertì Troy guardando l'orologio.
Io nel frattempo mi ero avvicinata alla culla e preso in braccio Manuel l'avevo fatto attaccare al mio seno. Quanto era bello! Somigliava molto a suo padre tranne per i lineamenti del viso e la forma degli occhi più simili ai miei.
"Succhia frenetico questo bambino! Non è che me l'hai tenuto morto di fame fino adesso!?" sbottò Troy ironico.
Gli lanciai un'occhiata severa.
"Ti sembro tanto stupida?" gli chiesi
inarcando un sopracciglio.
Troy alzò le mani in alto sorridente e io lo imitai forgiando un sorriso a trentadue denti. Avevo tra le braccia il frutto del nostro amore. Il mio Manuel. Il nostro Manuel. Solo un insensibile non starebbe felice nella stessa situazione!
"Si può?!" domandò qualcuno bussando alla porta.
Troy andò ad aprire e in poco tempo mi ritrovai con tutta la mia famiglia attorno venuta a trovare Manuel. Vi erano i miei genitori e quelli di Troy, mia cognata Lory insieme al fidanzato...e una dolcissima bambina riccioluta di solo cinque anni.
Dopo così tanti anni facevo davvero fatica a riconoscere Maya. Era cresciuta così in fretta che quasi non me ne ero accorta. I suoi capelli, caratterizzati da morbidi riccioli, le davano un tocco sbarazzino e i suoi occhi erano ancor più visti di quando nacque. Era tutta suo padre.
"Ciao mamma!" mi salutò
allegramente.
Io avevo ancora in braccio mio figlio e lo allattavo.
"Ciao tesoro...hai sentito la mia mancanza?" le chiesi.
Annuì volgendo la sua attenzione a Manuel ancora attaccato al mio seno. Lo scrutò attentamente sotto gli sguardi attenti dei presenti.
"Mamma!" parlò all'improvviso "Non ti sembra che sia troppo...minuscolo?!" domandò.
Scoppiammo a ridere tutti quanti. Quando poteva essere innocente una bambina?
"Vedrai che tra un di tempo diventerà grande come te!" le disse Lory avvicinandosi.
Maya continuava a guardare il fagottino tra le mie braccia seria e attenta, come se cercasse un'imperfezione.
"Speriamo!" aggiunse infine.
Lory le diede un buffetto affettuoso sulla guancia.
"Papà, mi compri il gelato?" domandò
riferendosi a Troy.
Mio marito l'accontentò subito promettendole anche di portarla al parco giochi. Troy amava Maya, le voleva un bene incalcolabile...pur non essendo sua figlia. E per questo il suo animo si tormentava. Quella bambina non era sua. Era la figlia del suo migliore amico. E per lui era come se gli stesse rubando qualcosa.

Quando tornammo a casa qualche giorno dopo ero già preparata a quello che avrei dovuto affrontare. Crescere Maya mi aveva istruita al meglio. Sapevo esattamente come calmare Manuel quando era irrequieto e come farlo addormentare in poco tempo quando era assonnato. Ma mi resi anche conto, che per quanto un neonato dovesse essere sempre più attenzionato...non potevo tralasciare la figlia di Taylor! Avevo fatto una promessa alla mia amica, una promessa che dovevo mantenere. Per questo approfittavo di ogni momento di pace in cui mio figlio dormiva per trascorrere del tempo con la bambina oppure quando Troy non era ad allenarsi lasciavo che lui si occupasse di Manuel.
Ma qualche settimana dopo la nascita di mio figlio notai un particolare riguardante Maya; quando Manuel dormiva o anche quando era sveglio la bambina si perdeva a fissarlo...con un'attenzione e una serietà in volto che mi lasciò perplessa.
"Sai spiegarmi perchè adesso non guarda più i cartoni animati?" domandai a Troy mentre guardavamo giocare la figlia di Taylor in giardino.
Troy si accigliò un attimo non capendo di cosa stessi parlando.
"Evidentemente la annoiano!" mi disse.
"Mi stai dicendo che fissare Manuel 24 ore su 24 è meno noioso?!" chiesi.
Mio marito si sedette accanto a me nel tavolino serio in volto.
"Che significa?" mi chiese
spiegazioni.
E così gli raccontai del modo in cui Maya passava gran parte del suo tempo da quando era nato il bambino. Fissarlo. Fissarlo in continuazione. Quasi come se notasse una diversità in lui rispetto a lei...
"Non so che dire!" ammise Troy dopo qualche minuto di silenzio.
In quel momento fui cieca. Completamente cieca. Non avevo capito niente. Avevo la risposta sotto il naso. Ma la cosa che più mi "spaventava" era quanto Maya fosse furba e intelligente. Se la mia teoria era giusta, continuando di questo passo sarebbe arrivata alla verità da sola e forse anche troppo presto.

"Mamma, mi leggi una favola?" mi domandò Maya quando passai davanti la sua camera.
Manuel si era appena addormentato, erano le 10 di sera; Troy guardava una partita di basket in tv così io non ci pensai due volte ad accontentare la piccola. Mi fece spazio nel suo lettino, mi passò un libro di favole e una volta aperto lo iniziai a leggere. Era la favola della Bella e la Bestia. Adoravo quella fiaba, a mio dire portava con se un messaggio fondamentale: le apparenze sono spesso ingannevoli! L'amore richiede che si vada oltre ciò che cade sotto i nostri occhi. E' l'animo gentile, non un bel corpo, ciò che può suscitare l'amore vero.
Leggevo la favola a Maya imitando alcune volte la voce dei personaggi, ma mi accorsi dopo un di tempo che la bambina non mi stava ascoltando più di tanto. Fissava la mia mano…e non so perché non mi parve un buon segno. Dovevo risolvere quel mistero alla svelta. Dovevo chiarire i miei dubbi.

“Piccola, c’è qualcosa che non va? Sei pensierosa ultimamente!” dissi.

Maya rimase in silenzio. Muta come una tomba. Di sicuro avevo toccato il tasto giusto.

“Il fatto è che…” cominciò a parlare, ma si bloccò scuotendo la testa.

Allora la strinsi di più a me e mi coricai ancora di più nel suo letto per metterla a suo agio.

“Con me puoi parlare, lo sai! Se qualcosa di fa star male puoi dirmela, anzi DEVI!” la tranquillizzai.

Ancora altro silenzio. Stavo per perdere le speranze. Ero troppo stanca e non me la sentivo di forzarla di più.

“Mamma ma…perché tu hai la pelle…diversa dalla mia?” sbottò infine Maya dopo qualche minuto.

 

(Continua…)

 

 

Buona sera a tutti xD Ho poco tempo quindi vi lascio solo un saluto! Ovviamente vi ringrazio tutti per le recensioni fatte… Mi raccomando commentate anche questo cappy! Bacii

 

Ciok =P

  
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