Saluti a tutti^^
Non so neanche perché la sto continuando…
Vabbhè, bando alle ciance, vi lascio alla lettura!!
Vi avviso che cambierò il tempo di narrazione, perché se no
mi sono resa conto che il racconto sembra una specie di elenco del telefono…
Smakkkkkkk
2 capitolo
Io odio gli aerei… e i motivi sono principalmente due:
Il primo è semplicemente che non sopporto l’idea di volare.
Lo stomaco comincia a fare quel caspita che gli pare, e di conseguenza io
comincio a stare male.
Il secondo motivo è di natura più psicologica: il posto a
sedere. Non sai mai chi ti capiterà di fianco, se il chiacchierone (li odio!),
il taciturno (la razza migliore^^) o, la razza più temuta: i bambini dai
quattro anni in giù.
Bingo! Ovviamente me ne capita uno così.
Voi vi chiederete: ma perché? Sono così adorabili! Questo è
vero, ma sono anche terribilmente bastardi!!!! Ti guardano con quegli occhioni
dolci, anzi dolcissimi e aprono la bocca chiedendoti: pekkè??
Dovete sapere che nulla riesce a mandarmi in tilt, nemmeno
gli insulti peggiori… tutto tranne quella stupida e patetica domanda.
Non so a voi, ma a me succedono un sacco di cose in poco
più che un secondo: sento un brivido freddo che mi percorre tutta la schiena, e
di colpo non riesco a pronunciare più una parola.
È terribile, messa in crisi da un bambinetto di poco più di
quattro anni.
Sono quei momenti in cui speri tanto che gli oblò di quel
dannato aereo siano più grandi e apribili; perché? Ma la risposta è ovvia!!
Per buttarci giù il bambino, o, in alternativa, se proprio
la coscienza vi rode, per buttarvi giù voi.
Ma visto che la mia coscienza ultimamente si sta facendo un
bel viaggetto alle Hawaai, preferisco la prima opzione.
Sembro cattiva? Bhe ragazzi, se nn fosse una battuta
vecchia direi anche peggio, molto peggio… ma vi risparmio, perché sotto sotto
sono anche io un essere umano con scarsa resistenza a queste battute demenziali
(La peggiore è quella dell’amaro Lucano -.-‘’’’).
A proposito, non vi ho ancora detto una cosa fondamentale:
ho un beyblade delizioso color nero pece che si chiama Eruanna. Lo so che è un
nome un po’ strano, ma mi piaceva tantissimo. Vuol dire “dono delle divinità”.
Divinità elfiche, naturalmente.
L’avevo portato sapendo la mia destinazione finale in
Giappone: casa Kinomiya!!
Nientemeno che il punto di ritrovo dei quattro campioni del
mondo di beyblade; nn so se il preside l’aveva scelta apposta o meno, ma in
questo momento mi viene voglia di mandargli un mega bacio dall’aereo.
Dopo 12 faticosissime ore scesi dall’aereo, dirigendomi cn
la mia enorme valigia verso l’uscita dall’aeroporto. Stava andando quasi tutto
bene, quando qualcuno mi urtò, facendomi perdere per un attimo l’equilibrio.
-Accidenti, ma ce l’hai la patente per camminare??- battuta
vecchia, lo ammetto, ma è stata la prima cosa che ho pensato.
E quello, senza nemmeno guardarmi o voltarsi, continuò a
camminare; l’unica cosa che vidi fu una lunga sciarpa bianca ondeggiare.
Mi rimisi faticosamente in piedi, riprendendo ad andare
avanti cn appresso il peso della mia ingombrante valigia.
Che capitolo corto ragazzi… dal prossimo cominceranno i
guai^^
mew