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Autore: Rima_Brandon    22/11/2009    0 recensioni
Questa è la storia di cosa sarebbe potuto succedere se Alice non si fosse accontentata delle informazioni della videocassetta datale da bella verso la fine di twilight ma si fosse decisa ad andare fino in fondo, alla ricerca delle sue radici, alla ricerca della verità...
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il nostro abbraccio fu interrotto da uno schiarirsi di gola, mi allontanai da Manny e girai stancamente la testa, dietro di me Emmett mi guardava sorridente mentre era abbracciato a Rose che a sua volta teneva la mano a Jasper. Sospirai e mi rivolsi a Manny.
-allora cosa hai intenzione di fare ora? Tornerai alla villa?- chiesi a voce bassa per farmi sentire solo da lui, quel momento doveva rimare solo nostro. E lui probabilmente capì perché abbassò la voce.
-probabilmente si, mi sono affezionato a Meg è davvero una signora strana e allegra, mi ricorda te a volte!- e sorrise magari ripensando a qualche episodio di mia nipote.
-allora rimarrai con lei, mi fa piacere saperti in un posto preciso, magari un giorno ti passerò a trovare…-
Di colpo il suo sguardo non fu più quello dolce e comprensivo del mio Manny ma era duro come la pietra.
-non lo dire Mary- la sua voce era talmente bassa che mi presero come dei brividi.
-manny ma cosa…- ero davvero confusa
-mary ti prego dimmi tutto quello che vuoi, che mi odi, che non ne vuoi più sapere di me… ma ti prego, non dire che tornerai, perché lo so che non lo farai sul serio e soffrirò inutilmente nella speranza di vederti ancora entrare da quella porta.-
-manny, ma io voglio ancora entrare da quella porta, voglio ancora vederti…-
-si ma non vuoi vedermi come vorrei io, ti prego Mary non rendere tutto così difficile-
-ma perché deve andare così? Non è colpa mia Manny! Come non è colpa tua, ma io non ti posso amare a comando!-
-hai ragione- la sua espressione mutò nuovamente diventando una maschera di sofferenza -hai perfettamente ragione, l’amore è un sentimento che nasce dal cuore. Non è colpa tua se non è nato per me. Ma se non mi vuoi far soffrire ti prego fa l’indifferente ed aiutami ad ignorarti- quelle parole mi colpirono in pieno come lame incandescenti.
Non potevo vederlo così, lui si stava arrendendo ad una vita di sofferenza. Non poteva continuare a pensare a me in eterno, io avevo una tranquillità e anche lui doveva crearsela.
Gli presi una mano tra le mie e lo guardai dritto negli occhi.
-manny a volte quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma noi continuiamo a guardare la porta chiusa e non diamo importanza a quella appena aperta. E tu mi devi promettere che non lo farai. Promettimi che andrai avanti, che ti innamorerai ancora!-
-e a quale scopo Mary? Per poter soffrire ancora come ora?- iniziò a scuotere la testa. Non potevo accettare quella risposta!
-ricorda. Rifiutarsi di amare per paura di soffrire, è come rifiutarsi di vivere per paura di morire!-
A quel punto una consapevolezza prese spazio nei suoi occhi che si allargarono.
-hai ragione Mary probabilmente sto sbagliando tutto fin dall’inizio. Non mi devo arrendere, prima o poi anche io troverò la persona giusta per me e spero che quel giorno arrivi presto.- e alzo di poco la testa -ok ora credo che tutti stiano aspettando ansiosi il tuo ritorno- e così dicendo fece un gesto verso il gruppetto alle nostre spalle. Quando mi girai il gruppo era davvero al completo, stavano tutti lì ad attendere rispettosi del momento.
-si, forse è ora. Manny ti voglio bene!-
Allungai le braccia verso di lui e ci abbracciammo, volevo davvero bene a quel vampiro. Poi mi sussurrò dolcemente all’orecchio.
-mary sii felice…è l’unica cosa che ti chiedo-
Ci staccammo e lo guardai negli occhi
-anche tu Manny, è l’unica cosa che posso chiederti-
E così dicendo mi prese una mano e me la baciò per poi salutare con una mano la mia famiglia ed andarsene. Restai così a guardarlo allontanarsi da me e tornare alla sua vita. Mi sentii cingere le spalle e senza voltarmi seppi già di chi si trattava.
-ti mancherà vero?- Jasper mi infondeva una calma innaturale per quel momento.
-si mi mancherà tantissimo- e così dicendo mi girai verso la mia famiglia -ma non posso farci nulla, non avrei mai abbandonato te o gli altri per lui. Il mio posto è qui vicino a voi e nulla potrà mai farmi cambiare idea- Lo abbracciai sorridente e saltellando tornai alla mia famiglia.
Tutti mi chiesero come era andata, cosa avevo scoperto, tutti attenti a non fare domande su Manny o su come avevo passato quel tempo senza Jasper. Solo Emmett, il solito senza tatto, se ne uscì con una frase tipo, -si ma almeno mentre tu cercavi storie su storie io mi sono dovuto sorbire Jasper e tutta la sua mega “depressione-perché-Alice-non-mi-vuole-più-e-io-me-ne-vado-via”- e con questa frase si beccò uno schiaffo da Rosalie.
Io d’altro canto scoppiai a ridere. Poi camminando ripensai a quello che avevo visto venendo qui, ovvero un Emmett tutt’altro che felice e sorridente come ora. Quindi mi girai verso Jasper.
-a proposito che è successo ad Emmett che prima stava così triste e depresso?-
Tutti scoppiarono a ridere, perfino Carlisle ed Esme. Jasper sogghignava con una mano davanti alla bocca. Solo Emmett sembrava indignato da quelle prese in giro e Rosalie sorrideva scuotendo la testa e alzando gli occhi al cielo.
-sai- disse Rose guardando il marito con uno sguardo di scherno e allo stesso tempo pieno d’amore -il grande e forte Emmett dopo aver visto un suo capello sul suo cappotto aveva paura di rimanere calvo e così abbiamo dovuto consolarlo per giorni e giorni!- E così dicendo scoppiammo a ridere tutti insieme seguite dopo un po’ anche da Emmett.
E così dicendo arrivammo davanti casa Cullen che ora ero sicura non avrei lasciato per nulla al mondo. Abbracciai più forte Jasper al mio fianco e arrivai così ad una conclusione logica di tutta quella situazione.
Il tempo non conta per il cuore. Si può amare anche stando lontani e quell’amore, se è vero e puro, non morirà mai neanche tra mille anni

  
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