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Autore: sweetkonan    23/11/2009    5 recensioni
Era da una vita che non continuavo questa storia.
Ora lo faccio senza la pretesa di nulla.
"-... Robin...-
-Franky...-
-...-
-I.. Io..-
-Bé, ciao. Robin.-"
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Franky, Monkey D. Rufy, Nefertari Bibi, Nico Robin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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il nostro albero di ciliegio01 -XI secolo.Fine del periodo Heian.-


Sotto il nostro albero di ciliegio-

Prologo 





Erano passati tanti anni da quando Nico Robin se n'era andata.
Quegli anni per Furanky erano passati lentamente per le continue rivolte civili che si avevano nel paese contro la decadente famiglia sovrana dei Fujiwara.
Per lui era ancora più difficile la vita perchè il suo piccolo negozio di ferramenta era continuamente soggetto a furti e rapine in quanto seppur in periferia ,si trovava nei pressi di Kyoto,la capitale di quei frangenti.
E così ogni mattina che Furanky entrava nella bottega e trovava tutto in sobbuglio non poteva che non ricordarsi la sua maledetta caparvietà di voler aprire proprio in quel luogo, così vicino alla città che si era portata via lei.Nico Robin.
E ogni volta non poteva che non pensare a lei.E le dava sempre la colpa di tutto.Ogni cosa andasse storta nella vita di Furanky era solo ed unicamente colpa sua.
Per l'uomo era più semplice buttarla lì. Far ricadere ogni fardello su l'unica cosa che gli rimaneva della donna ,il suo ricordo, che andava a logolarsi per il troppo tempo passato senza che potesse essere rinfrescato.
Furanky ,se vogliamo metterla così, era rimasto solo da quasi cinque anni.
Era dell'idea che l'amore e l'affetto valessero più di qualsiasi moneta, ma iniziò a vederla in quest'ottica appunto quando finalmente tre anni fa riuscì ad aprire bottega coi risparmi conservati per vivere una vita con lei,iniziando così ad incassare quanto mai aveva avuto prima l'onore.
E così anche la bottega seppur non fosse stata depredata, entrare dentro a Furanky gli ricordava Robin: i sacrifici che aveva fatto per conquistarla, per dimostrarle il suo amore e per risparmiare quella somma per poterla sposare e comprare casa insieme, invece utilizzati per aprire quel maledetto negozio.
Furanky (che da questo momento in poi chiameremo Franky in quanto nella lingua parlata la "u" può essere omessa) come da rituale dunque si accingeva ogni mattina a svegliarsi presto, a fare la solita colazione e ad avviarsi per quel sentiero polveroso che in un kilometro e mezzo lo avrebbe portato a lavoro.
Le prime volte che si era ritrovato d'innanzi al negozio svuotato si era impaurito, e aveva fatto di tutto perchè non accadesse più anche avvertendo chi di dovere ma le risposte erano sempre le stesse. -Sono queste guerre maledette. Bisogna essere pazienti che tutto avrà termine.-
E a queste risposte Franky ricordava la pazienza di cui era dotato, di quanta ne aveva avuta in passato ,per lei, solo per lei, quando magari era in vena di gaudio e gli tirava qualche infelice scherzo, lui gliela faceva passare sempre buona, perchè ,almeno lui credeva al tempo così, l'amore c'era.
E la sera allora si ritirava nella sua mezza dimora che avrebbe dovuto sostituire cinque anni fa con una più confortevole per lui e per dei figli che non aveva avuto, e come al solito si preparava per la giornata successiva.
Franky viveva nel ricordo.
Doloroso e maledetto che ricorreva nella mente dal primo giorno in cui incontrò lei:Nico Robin.
Probabilmente la fanciulla più bella e ambita del loro villaggio, che lui era riuscito ad avere.
Una ed una volta soltanto, sotto quell'albero di ciliegio che era collocato verso il lato sud-est delle campagne.Se si continuava a scendere si poteva ammirare il mare e per raggiungere quell'albero bisognava per forza inoltrarsi nelle erbe fitte, poco calpestate in quanto laceravano le vesti.
E quel giorno il suo kimono si era stappato sotto.
Ma a Robin non importava e a Franky ancora meno, perchè poteva ammirarle meglio le gambe.
Quel pomeriggio segnato dal tramonto e dalle loro grida di piacere aveva segnato come un pegno nella vita dei due.Come se dopo quel pomeriggio passato a fare l'amore Robin avesse detto silenziosamente a Franky:-Sono stata tua e lo sarò per sempre.-
E così Franky aveva preso le sue responsabilità e per non lasciarla non illibata in un mondo in cui la sua verginità sarebbe servita, decise di sposarla.
In realtà il motivo non era questo, ma era che Franky aveva veramente voluto sposarla, perchè l'amava, e lo avrebbe fatto anche se lei non si fosse concessa quel pomeriggio, anche se lei si fosse concessa a qualcun'altro.
Perchè Franky l'amava e credeva che anche la ragazza lo ricambiasse.



Ma Nico Robin se ne andò.
Si avviò via di giorno, nello stesso in cui le donne le stavano cucendo il vestito matrimoniale.
Passò davanti casa di Franky, ma non si scomodò nemmeno per entrare e dirgli addio.
Oltrepassò tutto il villaggio e tutti la videro, ma nessuno la fermò.
-Credevo stesse passeggiando.- -Andando a fare compere.-
Nessuno però sapeva che Nico Robin se ne stava andando.
Uscì andando a nord, camminando per quella strada che Franky fa ogni giorno per andare a lavoro, e si avviò verso una nuova vita che lei tanto aveva desiderato a tal punto da rinnegare quella passata, dove lei era amata e dove le si prospettava un felice futuro da maritata che presto sarebbe potuto esser stato rallegrato dall'avvento di figli.
Dunque continuò a camminare per quella strada e chissà cosa stesse pensando nel frattempo.
Nessuno la vide in realtà prendere la strada per Kyoto, ma Franky sapeva che era andata lì.
Perchè ciò che per molti anni aveva cercato di far dimenticare a Nico Robin erano le sue maniere, i suoi comportamenti e atteggiamenti da geisha che era stata costretta ad imparare da quando aveva sette anni.
Ma Robin non li odiò mai come li odiava Franky ,perchè lei sarebbe stata presto sposata e non avrebbe dovuto comportarsi da intrattenitrice con suo marito.
Nico Robin non li aveva mai dimenticati.
E Nico Robin non aveva mai dimenticato la sua passione per il bugaku.


Molti a quei tempi credevano che le danzatrici del bugaku fossero minimamente paragonabili a normali prostitute, che danzavano per i ricchi e non si facevano scrupoli a farlo anche senza vestiti.
Forse anche Franky lo aveva creduto, ma dovette smentirsi quando si rese conto di essersi preso la verginità di Nico Robin quel pomeriggio.
Non l'aveva mai vista danzare il bugaku.Non glielo aveva mai chiesto perchè per lui questo faceva parte della vita passata della ragazza, prima che venisse a vivere là, e che quindi andava dimenticato o almeno non riportato a galla.
Le motivazioni che avevano spinto Robin a scappare da Kyoto ,a Franky non gli furono mai chiare.
Questo rientrava sempre in quel pezzo di vita della donna che a lui non era dato sapere perchè era stesso lui a non volerlo sapere.
Eppure qualsiasi motivazioni fossero non furono mai così forti da allontanarla per sempre da lì.
Perchè infatti quel giorno, sotto gli occhi di tutti, mentre le donne le preparavano il vestito e Franky decideva quale casa le sarebbe piaciuta viverci, lei scappò via. Ritornò da dove era venuta. A Kyoto.
La città che si era presa la donna che lui amava.
Franky non si prese mai la briga di andarla a cercare perchè in cuor suo, in fondo, lo sapeva.










































___________________________________
Fine prologo.



 
  
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