Crossover
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Autore: bubbuno    29/11/2009    5 recensioni
Quella notte tutto ricominciò. Tutto era pronto per l'unione dei mondi. E il caos regnò.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Videogiochi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 – indizi, scoperte, decisioni

Dovevo fare qualcosa, ne ero certo. Ma cosa? La risposta non si face attendere.

Ancora perso nei miei ricordi, camminavo sul mare. Vedevo i pesci sotto di me che si muovevano sinuosamente tra le correnti. Mi inginocchiai per guardarli meglio. Improvvisamente una mano emerse dalle acque, per prendermi il piede e trascinarmi giù, verso il buio profondo degli abissi.
Provai ad oppormi, ma la stretta era troppo potente, e cercando di divincolarmi, perdevo tutta l’aria che avevo nei polmoni. Non sapevo cosa fare. Poi mi ricordai che non avevo bisogno di trattenere il fiato, se con un semplice schiocco di dita potevo respirare tranquillamente. E così feci. Una bolla mi avvolse tutta la testa, e finalmente mi ripresi. Intanto l’essere mi stava ancora tirando verso il basso. Non vedevo quasi più la luce sopra di me. Che problema.
Decisi che, qualunque cosa fosse, se non aveva intenzione di lasciarmi, mi sarei liberato da solo. E non gli sarebbero piaciuti i miei metodi. Ma quando stavo per centrarlo con un colpo letale, la presa si allentò, e mi abbandonò nel buio dal mare profondo. Non riuscivo a tornare a galla: perché? Le mie domande non potevano rimanere per sempre irrisolte. Quando qualcuno mi mise una mano sulla spalla, la mia tensione aumentò, ma non mi feci prendere dal panico. Mi voltai, pronto a colpire chiunque mi si fosse parato davanti. Ma anche questa volta dovetti fermarmi. I miei ricordi mi avrebbero perseguitato per sempre?

Mi ritrovai davanti all’ultima persona che mi sarei aspettato di vedere. Ero incredibilmente sorpreso. Non poteva essere vero. Non lì. Non in quel momento. Non in quel mondo.- Koori! Tu qui? Come puoi…-mi mise un dito sulle labbra, per farmi tacere. La sua pelle era fredda e il suo tocco leggero. La osservai per un istante: non era quasi cambiata. I capelli biondi, che una volta le arrivavano appena dopo le spalle, adesso le ricoprivano tutta la schiena. Gli occhi azzurri come il ghiaccio, gelidi come la sua pelle. Alta e magra, sembrava che non fosse passato il tempo per lei.
– è giunto il momento. Ciò che temevamo sta per succedere. Devi proteggere l’Opal. O l’unione dei mondi sarà realtà.- la tristezza e la preoccupazione nel suo volto si manifestarono anche sul mio.- così è stato tutto inutile? La nostra vita non ha avuto alcun senso, allora?- il mio tono rasentava la rabbia.- no. Una speranza c’è. Loro hanno capito dove ci nascondiamo, e dove custodiamo i Portali. Ma tu, tu devi fermarli. Stanotte colpiranno proprio te. E con te l’Opal. Il mercante di fiori arriverà quando la luna sarà alta nel cielo, a metà del suo percorso.-
Mentre parlava, il suo corpo sbiadiva. I contorni della sua figura si facevano meno chiari, e piano piano tutto il suo essere stava sfumando via.- Koori, che ti succede? Io non so se…-mi interruppe a metà frase.- il destino è deciso. Anche tu lo puoi vedere. Ne hai il potere. Il mio tempo qui è finito. Non posso restare ancora. Mi dispiace. I ricordi sono spesso dolorosi vero?- aveva un sorriso rassegnato in volto.
–Aspetta!- non potevo lasciarla andare. Non di nuovo. Allungai una mano per fermarla, ma le passò attraverso, facendola sparire in una nuvola di fumo. Il dolore però non mi avrebbe raggiunto. Ormai era solo una questione fisica soffrire, per me. Per quanto quelle persone fossero unite a me, io…

Mi risvegliai sulla spiaggia. Il sole ormai era alto. Fortunatamente ero ancora invisibile agli occhi delle persone, anche se non c’era nessuno a riva. Rimanendo sdraiato, ripensai alle parole della mia vecchia amica. Ero sicuro che fosse lei. Solo noi sapevamo chi fosse il mercante di fiori. Quello che mi pareva strano era il fatto che lei mi si fosse mostrata. Avevamo la proibizione, un potere antico che ci impediva di vederci. Non perché non volessimo. Ma perché ormai ci era impossibile. Comunque dovevo assicurarmi di quello che stava succedendo. Mi sedetti a gambe incrociate e mi concentrai. Raccolsi i miei pensieri e li feci sparire dalla mia mente. Poi aprì gli occhi di scatto.

Un luogo immenso, di notte. Una persona che cammina tranquillamente al centro di quello stanzone. Poi una luce flebile. Che improvvisamente diventa più luminosa. La persona la prende e la nasconde. Sente dei rumori lontani. E poi una risata. Una risata cattiva. Delle campane che suonano. E una rivelazione. Una croce. E la morte in persona.

La visione mi aveva chiarito molte cose, ma mi aveva anche fatto sorgere altri interrogativi. Dovevo andare a proteggere l’Opal, ma cosa c’entravano gli ultimi secondi? Non capivo. Però a quel punto avevo fatto una scelta. Qualunque cosa significasse, dovevo preservare la salvezza dei mondi. Sarei stato in guardia per qualsiasi evenienza. E presa questa decisione, mi alzai in volo, andando incontro al mio destino.

nota dell'autore: sperando che la mia storia vi piaccia, vi chiedo di recensire. grazie in anticipo!
  
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