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Autore: 883    03/12/2009    3 recensioni
"Perchè non credo nell'amore? Perchè tutte le persone che amo prima o poi se ne vanno, l'amore è  questo, una grandissima fregatura."
Antonella sta passando un brutto momento della sua vita, che la porta a una vita insana, dove cerca di dimenticare il passato e non pensare alla vita che l'aspetta.
Ma se qualcuno tornasse nella sua vita cercando di aiutarla?
[pairing:Niconella]
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4 Sono seduta sul mio letto a guardare vecchie foto insieme alle divine, oggi non ho scuola, c'è sciopero e tutti i professori sono rimasti a casa quindi noi studenti abbiamo guadagnato un giorno di vacanza.
Ieri pomeriggio l'ho passato con Nicolas, sono stata benissimo, dopo essermi sfogata tra le sue braccia, ci siamo raccontati altre cose, abbiamo parlato dei vecchi ricordi ed è riuscito a farmi sorridere nuovamente, era da tanto che non mi capitava di farlo. Sono due giorni che ho lo stomaco chiuso, dicono sia l'amore che ti provoca queste sensazioni, ma io non credo proprio, non devo affezionarmi più a nessuno, finirei per soffrire, non voglio, non posso.
Guardo l'ora, è quasi mezzogiorno, ci voleva proprio un giorno di vacanza, ho potuto dormire qualche ora di più. Sorrido guardando una foto di qualche anno fa a una festa in maschera: io, Pia e Caterina. Sorrido perchè sono bei ricordi, ma ora come ora le detesto, le vorrei eliminare, le invidio. Si, è strano detto da quella che una volta era Antonella la the best, ma le invidio, loro hanno la vita perfetta coi loro fidanzati, i loro genitori, e io? Io devo fare la sgualdrina la notte per poter mangiare, non ho più una famiglia e non riesco più a provare affetto verso le persone. Il telefono comincia a squillare.
-Pronto?-
-Anto sono Nicolas.- il mio cuore aumenta i battiti.
-Ciao Nicolas, dimmi.-
-Ascolta stavo pensando se ti va di pranzare insieme, dato che oggi non hai scuola.-
-Va bene.-
-Ti passo a prendere tra mezzora?-
-Perfetto, a dopo.-
Riaggancio il telefono, ecco quella strana felicità che si manifesta all'altezza dello stomaco, di sicuro è la fame.
Comincio a prepararmi, vado a farmi una doccia velocissima e mi vesto in rapidità. Maglia a maniche corte bianca, pantaloni neri, stivali bianchi col tacco, cerchiello sempre bianco tra i capelli. Prendo su la borsa di Harrods e la giacca e esco in giardino.
Nicolas è già fuori che mi aspetta nella sua mini azzurra.
-Ciao darling.- dico io.
-Ehi, stai benissimo.-
-Grazie. Allora dove andiamo a mangiare?- gli chiedo io sorridendo.
-Andiamo in un ristorante in centro, poi vorrei andare in un posto, ma non so se te la senti di accompagnarmi.- mi dice serio.
-Dove vorresti andare?- gli domando.
-Ehm, ne parliamo dopo ok?-
Annuisco, anche se la curiosità dentro mi sta divorando. Parcheggiamo la macchina all'inizio del centro e ci avviamo a piedi per la zona pedonale. Parliamo e scherziamo del più e del meno, finchè non arriviamo davanti un ristorante di lusso.
-Qua? Ma sei pazzo?- domando io.
-Perchè?- mi chiede.
-Ma è carissimo.- gli dico io.
-Vai tranquilla, offro io.- mi dice sorridendo.
-No, Nicolas, non occorre, cioè troviamo un posto meno caro.- insisto.
-Antonella, ti ho invitata io e fai come dico io, anche perchè dobbiamo festeggiare.- mi dice andando avanti. Lo seguo incuriosita sempre di più. Un cameriere ci viene incontro e ci fa accompagnare a un tavolo per due.
-Nicolas cosa dobbiamo festeggiare?- gli domando.
-Ho trovato un lavoro qui in città.- mi dice sorridente come non mai.
-Fantastico, vuol dire che resterai qua, ma che lavoro?- gli domando, sono proprio contenta che abbia trovato un lavoro qua, vuol dire che resterà in città per tanto o magari per sempre.
-Il modello.- eh bè mica fessi quello che l'hanno assunto. Obiettivamente Nicolas è veramente un bel ragazzo.
Mangiamo sereni e tranquilli, mi racconta del nuovo lavoro che ha trovato e io gli dico come va con le divine anche se ora non sono più molto importanti per me.
Senza accorgercene arrivano le due e mezza e ci portano due fette di millefoglie. Sto per scoppiare, ma questo è il mio dolce preferito quindi penso di poter trovare uno spazietto.
-Allora dove vuoi andare dopo?- gli domando. Lui diventa improvvisamente serio, mi prende le mani.
-Antonella, io vorrei andare a trovare tuo zio Fito in cimitero.-
Sbianco, non ci sono mai andata. Solo il pensiero della sua morte mi fa ancora malissimo, non mi è proprio mai passato per la mente di andare, nonostante mi manchi tantissimo.
-Io non so se ce la faccio Nicolas.-
-Mi dispiace, ma per me è stata una persona veramente importante, mi ha aiutato tantissimo, e voglio andare a salutarlo. Antonella, secondo me aiuterà anche te, ti farà capire che comunque sia tuo zio è ancora dentro il tuo cuore che ti protegge e ti aiuta ad andare avanti.-
Forse ha ragione, forse portare un fiore sulla tomba di mio zio Fito, vedere il suo sorriso nella foto mi aiuterà a combattere questo dolore pazzesco che da sola non riesco a superare.
-Va bene, forse hai ragione tu.-
Mi fa un sorriso dolcissimo.
-Sono contento che hai deciso così.-
Finiamo in fretta di mangiare, Nicolas paga il conto e poi ci avviamo alla macchina. Andando verso la macchina si ferma in una fioreria. Esce con un mazzo di girasoli e una mano dietro la schiena.
-Girasoli?- gli domando divertita.
-Ma ti ricordi tuo zio Fito, Antonella? Mica possiamo portargli dei crisantemi, si offenderebbe.- mi dice sorridendo.
-Si hai ragione.- dico ridendo, è la prima volta che parlo di zio Fito col sorriso, mi stavo quasi dimenticando che persone era, sempre allegra e solare, lui di sicuro non accetterebbe quello che sto facendo adesso.
-E queste sono per te.- da dietro la schiena tira fuori un mazzo di calle bianche.
-Oddio, ma sono stupende Nicolas, sono divine.- Dico non riuscendo a non sorridere.
-Le calle rappresentano bellezza e instabilità, per dirti che ogni momento instabile che avrai, io sarò qua.-
-Grazie.- dico abbracciandolo di slancio. Finora questa è una delle giornate più belle che ho passato da un anno a questa parte.
-Forza, andiamo.- Mi prende per mano e ci avviamo alla macchina.
In mezzora circa arriviamo al cimitero dove è sepolto zio Fito.
Scendiamo dalla macchina ed entriamo.
-Ti ricordi dov'è la tomba Antonella?- mi domanda Nicolas.
Annuisco con la testa, non riesco a parlare. Mi guardo intorno e vedo un sacco di volti sorridenti che quaggiù non ci sono più. Bambini, ragazzi, adulti, anziani. Sulla tomba di un ragazzo morto in un incidente stradale vi è scritta una frase "Proteggimi da lassù, angelo mio". Prendo la mano di Nicolas e inizio a camminare verso la tomba di zio Fito. Cerco di ricacciare indietro le lacrime, ma non ce la faccio mica. E ad un tratto mi sento tanto stupida. Al mondo ci sono altri miliardi di persone che soffrono per la perdita di una persona cara, ma non si comportano da codardi come ho fatto io. Mi vantavo di essere tanto forte, in realtà sono una debole. Attorno a me altre persone piangono sulla tomba dei loro cari, e io cosa ho fatto? Non ho mai trovato il coraggio di venire a dare un saluto a mio zio, una delle persone per me più importanti. Sto piangendo come una stupida, ma accellero il passo.
-Antonella, se non te la senti torniamo indietro.- mi dice Nicolas.
-No, voglio andare da mio zio.- gli dico tra le lacrime.
Continuo a camminare finchè non arriviamo al capezzale di mio zio Fito. Ormai sto piangendo col convulso. L'occhio mi cade sulla foto col volto sorridente di mio zio, sorrido tra le lacrime, era da tanto che non vedevo una sua foto o che rivedevo il suo volto da qualche parte. Sulla tomba vi sono appoggiati dei crisantemi, deve essere passato Fabio, o il professor Chicco.
-Ciao zio.- dico guardando la foto.
-Scusa se non sono mai venuta, hai visto chi mi ha portato fino a qua? é tornato Nicolas.- non mi sento una stupida, so che lassù mio zio mi sta ascoltando.
-Hai visto che bei fiori che ti abbiamo portato? Li ha scelti Nicolas, perchè ricordano il tuo carattere, sai mi manchi tanto zio, eri tutta la mia famiglia.- Non so se si riescano a capire le parole che sto dicendo, perchè ormai ho il convulso.
-Lo so che ti sto deludendo zio, ma lo sto facendo per Fabio, per riuscire a vivere, anche se non lo voglio fare.- dico cadendo in ginocchio. Nicolas si inginocchia vicino a me e mi abbraccia. Mi appoggio sul suo petto a piangere, ma riesco a sentire quello che dice.
-Ciao Fito, è da un pò che non ci vediamo. Mi dispiace che non ci siamo più sentiti, ma stai tranquillo, da adesso mi prenderò io cura di Antonella.-
Sorrido leggermente, sentirgli dire queste parole mi ha riempito il cuore di gioia. Alzo il viso per guardarlo e con una mano asciugo le lacrime che scorrono anche sul suo viso.
Ci giriamo verso la tomba e diciamo una preghiera.
-Ciao zio, ti voglio bene. Tornerò a trovarti, promesso.- dico mentre ci alziamo per andarcene.
Usciamo in silenzio dal cimitero e saliamo in macchina.
-Grazie.- dico girandomi a guardarlo.
Lui mi sorride.
-Sei qua da un giorno e hai già fatto tantissimo per me.- proseguo.
-Lo farei altre cento volte Antonella, d'altronde siamo stati mezzi parenti per un pò.-
Sorrido, eh già, per un pò di tempo mia madre mi aveva fatto credere che era il mio finto zio. Mi fermo a fissare questo ragazzo che circa cinque anni fa credevo di amare, e ora la storia si ripete, è qua da pochissimo, ma perchè mi sembra già di amarlo moltissimo?
-Ehi, la giornata non è ancora finita, da quanto tempo è che non vai a ballare?-
Lo stomaco mi si rigira, a ballare ci vado tutte le sere, ma non come intende lui. Effettivamente sarà una vita che non vado in discoteca e poi stasera ho la serata libera.
-Tanto.-
-Dai allora, ti passo a prendere alle 9 e mezzo.-
-Perfetto- dico sorridendo.
-Ma perchè fai tutto questo per me Nicolas?- gli domando mentre stiamo andando verso casa mia.
-Perchè mi sto accorgendo di quanto mi sei mancata.-
Non dico niente, ma mi giro a guardare fuori dal finestrino con un sorriso soddisfatto.

Sono le otto e mezza, quando sono tornata a casa mio fratello era già via. Comincio a prepararmi per uscire con Nicolas. Non so perchè, ma stasera voglio essere perfetta. Sono appena uscita dalla doccia, friziono i capelli con l'asciugamano e li liscio con spazzola e piastra. Indosso un vestito grigio a fascia, con la gonna a sbuffo e con una cintura nera che stringe sotto il seno. Metto le decoltè nere col fiocco, la pochette nera e sono pronta ad uscire.
Ora che chiudo casa sono le nove e quarantacinque e Nicolas mi sta aspettando impaziente.
Salgo in macchina e sto per parlare ma lui mi blocca.
-Ferma, lo so, le star si fanno sempre aspettare.-
Scoppio a ridere.
-Esattamente. Ciao comunque.-
-Buonasera signorina, ma com'è bella stasera.- mi dice galante. Devo essere arrossita, anche lui sta benissimo. Ha una camicia bianca con la giacca nera sopra e un paio di jeans stretti. Quanto è bello.
Arriviamo ad una discoteca del centro, parcheggiamo ed entriamo.
La prima sorpresa della serata mi aspetta proprio una volta entrata. Mio fratello è nella postazione del dj, insieme ad un famoso dj che sta suonando. Sorrido, ha trovato un lavoro allora, e che lavoro, il lavoro che ha sempre sognato. Sono contenta che sia andata così bene a lui.
Ci portiamo in pista e iniziamo a ballare. NIcolas inizia a fare lo scemo per farmi ridere ed io mi aggrego a lui. Ballando ci ritroviamo sempre più vicini, le sue mani sono poggiate sui miei fianchi e le mie braccia strette intorno al suo collo. Vedo i suoi occhi verdi farsi sempre più grandi, si sta avvicinando sempre di più, sto già per schiudere le labbra quando...
-Antonella.- mi volto e vedo Caterina con Alan, Pia, Luciana, Gonzalo, Guido e Giusy.
-Nicolas.- i ragazzi saltano addosso a Nicolas, d'altronde era diventato il loro agente della band per un pò ed era da anni che non lo vedevano, ma non potevano scegliere un altro momento per arrivare, mannaggia a loro.
-Antonella, era da un sacco che non ti vedevamo in discoteca.- mi dice Luciana.
-Avevo voglia di venire a ballare.- dico sorridendo.
-Finalmente per una sera siamo tutte e quattro come un tempo.- dice Pia sorridendo. E non so perchè, ma improvvisamente tutti i momenti passati con i miei amici iniziano a mancarmi. Inizio a ballare con le mie amiche e dopo un pò ci raggiungono anche i ragazzi. Guido mi viene vicino.
-Ti vedo più felice oggi.- mi dice sorridendo.
-Sai, la vita è strana, ti porta anche delle bellissime sorprese a volte.- gli rispondo.
-Credo di capire a cosa ti riferisci Anto, sono contento per te. L'amore arriva quando meno te lo aspetti.-
Sorrido e inizio a ballare con Guido, sotto gli sguardi malefici della sua ragazza Giusy.
Circa alle tre usciamo dal locale, domani c'è scuola, saranno tutti morti, io ormai sono abituata a questi ritmi. Saluto gli altri e vado verso la macchina con Nicolas.
-Allora, divertita stasera?- mi domanda Nicolas.
-Un sacco, era da un pezzo che non passavo una serata del genere.- dico sorridendo.
-Sono contento, anch'io mi sono divertito, ma non hai freddo solo in vestitino?- mi domanda.
-Effetivamente si.-
-Tieni.- mi poggia la sua giacca sulle spalle, ma non toglie le braccia dalle mie spalle.
-Grazie.- dico io sorridendo.
-Te l'ho già detto, per te farei questo e altro.- inizio  giocare con un bottone della sua camicia e quando alzo lo sguardo vedo i suoi occhi verdi che mi gurdano e le sue labbra piegate in un sorriso. Si sta per ripetere la scena di prima, ma purtroppo per me si ripete tale e quale, perchè stavolta a interromperci sono Luciana e Gonzalo.
-Ragazzi, scusate, ci hanno lasciato a piedi, non è che avreste un passaggio?-
Domani devo ricordarmi di uccidere chi li ha lasciati a piedi.



Fine capitolo.
Scusate ma sono molto di fretta. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ci tengo però a rigraziare:namithebest, bulma4ever,ylenia cullen, GiuLy93 e Ilary_Divina.
Un bacio a tutte.
Gaia
  
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