Capitolo
3
-Ma
chi si credeva di essere quello?-
dissi sfogandomi con Uriè.
-Dai
Raf! Non prendertelo. Gli uomini
sono fatti così- mi disse.
Dopo
essere uscita dall’impresa di papà,
me ne andai a dormire dalla mia amica e lì gli raccontai del
mio incontro.
-Non
tutti! Gabi è diverso. Mi fa
sentire amata e protetta e mi rispetta come una regina-
-E’
naturale, Raf! Voi due vi conoscete
da quando portavate il pannolino e il vostro fidanzamento è
stato combinato
quando tu avevi 3 anni. Gabi si comporta da bravo fidanzato tutto qua-
-Lui
è il classico bravo ragazzo che
tutte vorrebbero ma tu sai che…-
-Che
non lo ami- finì per me Uriè.
-Già.
Quello che provo per lui è solo
amore per un fratello. Non riuscirò mai a vederlo come mio
futuro marito-
-Allora
perché non rompi il
fidanzamento?-
-Deluderei
molte persone se lo facessi-
dissi con tristezza. La mia vita è ormai stata decisa ed io
non posso farci
niente.
-Oh
amica mia!- esclamò abbracciandomi
forte.-Devi decidere tu la tua vita. Lo so che tuo padre ha fatto delle
scelte
solo per il tuo bene ma la vita è la tua-
-Ti
prego, Uriè! Non parliamone più.
Gabi mi ama e questo mi basta, ok?-
Proprio
così! Mi basta avere qualcuno
che mi ami per accettarlo come marito. L’amore…
come tutti sanno, ancora non so
cosa sia ma so soltanto che bisogna essere in due ad amare. Purtroppo
nel mio
rapporto con Gabi non ci sarà mai e me ne dispiace
infinitamente perché si
meriterebbe tutto l’amore del mondo per la pazienza che mi
dimostra.
-Ok.
Cambiamo discorso, che cosa ti
doveva dire di così urgente tuo padre per farti entrare
presto a casa?-
-Non
è una bella notizia, purtroppo. La
nostra impresa sta andando in rovina-
-COSA?
M-ma come è potuto accadere?-
-Non
lo so, Uriè! Mi ha detto solo che
cercherà di rimediare ma dalla sua faccia cupa mi ha fatto
intendere che non ci
sono molte speranze- ammisi triste. Che cosa succederà ora?
-Mi
dispiace, Raf. Sai che per qualunque
cosa puoi chiedere a me, posso chiedere a mio padre di…-
-Grazie,
amica mia, ma non posso
accettare- dissi interrompendola.
-Perché?
Le nostre famiglie sono amiche
da tanto tempo e sarebbe normale un prestito-
-Non
insistere. Conoscendo mio padre,
non chiederà mai un prestito soprattutto ai suoi amici-
-Ok.
Non insisto ma ricordati che ci
sono io ad aiutarti, capito?-
-Sì,
mia dolce Uriè! Sei la miglior
amica che si possa desiderare- dissi abbracciandola forte. Non saprei
proprio
come fare senza le mie care amiche. Sono il dono più bello
che la vita mi ha
dato.
-Anche
tu, Raf- mi rispose stringendomi
anche lei a sé.
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-Credo
proprio che questa sia la sua
ultima giocata, mio vecchio Serafini- dissi con aria trionfante e
maligna. Quel
vecchio aveva giocato di tutto. Gli mancavano solo la casa ormai.
-Sono
sicuro che questa la vincerò! Devo
vincere per riscattare tutto quanto-
-Ma
quanto siamo tenaci! Purtroppo le è
rimasta solo la casa da barattare e se perde anche quella finisce a
dormire
sotto a un ponte-
-Di
me non mi importa ma c’è la mia
famiglia che non posso deludere- disse con aria distrutta. Si vedeva
lontano un
miglio che quell’idiota era al limite.
-Tanto
ormai! Scommetto che nemmeno
sanno che le è venuta questa voglia d’azzardo-
dissi centrando nel segno. Il
suo sguardo colpevole diceva tutto. E bravo l’imprenditore
decrepito! Mente
alla sua famiglia. Devo dire che comincia a piacermi.
-A
proposito, vecchio. Hai davvero una
segretaria deliziosa- continuai pensando casualmente alla ragazza che
avevo
scontrato prima.
-Segretaria?-
-Sì.
La bella bionda che è uscita dal suo
ufficio. Avete buon gusto in fatto di ragazzine, complimenti!
Però vi do un
consiglio, state attento a quando ve la portate a letto, potrebbe
rifilarvi un
figlio non vostro- dissi con noncuranza. Infondo è un
consiglio gratis quello
che gli ho rifilato. Noi imprenditori siamo sempre circondati da
puttane che ci
vorrebbero fregare dicendo che il bambino che aspettano è
figlio nostro ma con
me cascano sempre male visto che utilizzo le giuste precauzioni. Non mi
interessa avere marmocchi bastardi. Strano però! La faccia
improvvisamente
infuriata del vecchio mi ha proprio sorpreso. Chissà
perché ha reagito così!
-RAZZA
DI MASCALZONE! COME SI PERMETTE,
RAGAZZINO, DI FARE CERTE INSINUAZIONI? QUELLA NON E’
Ah
ora capisco! Bhè! Posso dargli
ragione se si è arrabbiato così, praticamente ho
dato a sua figlia della
puttana. Non intenzionalmente ma comunque glielo detto.
-Quindi
quella è sua figlia eh?- disse
malizioso. Allora si chiama Raf… Ummm… Mi
è venuta un idea.
-Sa,
Serafini. Forse ha trovato la sua
salvezza-
-Che
vuol dire?- chiese confuso
riprendendosi dall’arrabbiatura.
-Che
io sono disposto a barattare tutto
quello che mi ha dato nelle giocate precedenti però in
cambio voglio che lei
scommetta la sua bella figliola. Ci sta?-
Continua…