Capitolo 13 (V2): ‘effetto Jinny’.
Era ormai
rientrato nella sua stanza, Brian dormiva abbracciato al cuscino…
“Jinny…”
farfugliava nel sonno, Will si chiedeva se avrebbe fatto così per tutto l’anno,
in tal caso non era sicuro che sarebbe sopravvissuto!
Si era buttato sul
letto ancora vestito, nella mente un pensiero fisso: ‘Jinny l’aveva baciato’.
Qualsiasi fosse il significato di quel bacio per lei, per lui era stato una
conferma dei suoi sentimenti, non aveva nulla a che fare con quello che c’era
stato con Becky. Allora aveva pensato che fosse ‘carino’, un piacevole gesto
d’affetto ma... non c’era stato nessun brivido. Immaginando l’irraggiungibile
contatto con quelle labbra, credeva che sarebbe stato bello, ma non aveva
previsto la tempesta interiore che gli aveva provocato, l’insieme di sensazioni
che l’aveva invaso. Oscillava tra la completezza e l’insoddisfazione. Quella
bocca sulla sua era la parte che gli mancava, ne voleva ancora e temeva che non
l’avrebbe più potuta avere.
Sapeva che quella notte non avrebbe chiuso
occhio, infatti suonò la sveglia e lui non era riuscito a dormire neanche un
minuto.
“NOOOOO! Non voglio alzarmi!” che meraviglia la ‘aggraziatissima’
voce di Brian di primo mattino!
“Fa un po’ come ti pare! Io vado a farmi la
doccia…”
Capitolo 14 (V2): pranzo.
Per fortuna
era solo il primo giorno di scuola e i prof consapevoli che gli alunni avevano
ancora la testa sulla spiaggia si erano limitati a lezioni di presentazione non
troppo impegnative.
Finalmente era arrivata l’ora di pranzo Will si era
appena seduto al tavolo con Brian e Michael che avevano immediatamente
incominciato a litigare.
“Che vuoi piattola?!”
“Piattola a
chi?!”
“Piattola tu! Hai intenzione di starmi appiccicato per sempre?! Perché
non mangi con qualche altro moccioso come te?!”
“Perché oggi mi va di
mangiare con voi”
“Ma a me non va di farmi vedere in giro con
te!”
“Pensate di mangiare o avete intenzione di discutere tutto il
tempo?!”
“È lui che ha iniziato!”
“Ma che stai dicendo?! È colpa tua che
sei una piattola!”
Che mal di testa! Non aveva dormito e adesso doveva
sopportare quei due… in lontananza vide un’ancora di salvezza.
“Ciao Doris!
Siamo qui!” lei fece un cenno e si avvicinò seguita da Jinny. Non era troppo
sicuro di riuscire ad affrontarla, si chiedeva se si ricordava qualcosa di
quello che era successo, se avrebbe cambiato nuovamente atteggiamento nei suoi
confronti…
“Ciao Will!” gli sorrise poi guardò gli altri due ragazzi al
tavolo, ignorò Brian e fissò l’altro “Ci conosciamo?!”
“No! Io sono Michael!
Il fratello di questa scimmia ma, cognome e colore di capelli a parte, non ho
nulla a che fare con lui!”
“Beh buon per te! Comunque io sono Jinny
piacere.”
“Hai intenzione di ignorarmi per sempre?!”
“Forse”
“Mi
dispiace per te ma oggi non potrai farlo…”
“Perché?!”
“Perché il preside
ha dato a entrambi la stessa punizione!”
“Che punizione?!” Will, Michael e
Doris li guardavano dubbiosi.
“Tutta colpa di quel verme di Nick!”
“Per
quanto riguarda te Brian il preside ha ragione! Non si picchia la gente… poi
potevi evitare di farlo in pubblico! Non ti lamentare! Ma tu che c’entri
Jinny?!”
“Lascia stare, sono depressissima per questa storia… il preside non
ha capito nulla del motivo della mia scenata era solo arrabbiato perché l’ho
messo in difficoltà e ha deciso di punirmi… devo passare il pomeriggio a
sistemare l’archivio della biblioteca scolastica…”
“Dai su avrai il mio
validissimo aiuto e la mia meravigliosa compagnia!”
“AAAAHHHHH! Che
disperazione! Quattro ore chiusa in una biblioteca polverosa con questo
scimmione analfabeta!”
“HEY!? Analfabeta a chi?!”
“A te troglodita! E la
cosa peggiore è che quello str**** passerà il pomeriggio in giro con quella…
AAHHH non voglio neanche definirla!”
Sul tavolo scese il silenzio. Michael
sapeva bene che il fratello non era iscritto a nessun club di recitazione quindi
nonostante nessuno gli avesse spiegato nulla aveva capito da solo che era meglio
non commentare quella affermazione.
Dopo alcuni secondi il silenzio era
diventato imbarazzante. Will guardava Doris sperando che trovasse qualcosa per
uscire da quella situazione, poi sentì gli sguardi degli amici su di lui,
strani, delle braccia attorno al collo…
“William
tesoro!”
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