Grave
by sevy
Filius Vitious era
nel suo studio, preparando le lezioni per l’anno che stava per cominciare,
quando un gufo picchiettò alla sua finestra. Appena letto il messaggio, lasciò
perdere tutte le sue carte e si precipitò fuori dall’ufficio.
In diverse parti
del castello, Poppy Chips, Pomona Sprite, Aurora Sinistra (insegnante di
Astronomia) e Septima Vector (insegnante di Aritmanzia), avevano appena fatto
la stessa cosa.
Pochi minuti dopo
furono tutti accolti nella sala insegnante da Rolanda Bumb, la quale, una volta
accertatasi che ci fossero tutti, chiuse la porta con un incantesimo e proferì
vari altri incantesimi per essere certa di non poter essere ascoltata da nessun
altro piuttosto che i presenti nella stanza.
“Wow, Rolanda, non
sapevo che sapessi usare la bacchetta. Pensavo che un paio di cadute dalla tua
amata scopa te lo avessero fatto dimenticare ormai” commentò Poppy.
L’insegnante di
volo, per nulla offesa, ribattè con tono divertito:
“So fare tutti gli
incantesimi che mi servono per cercare di tenermi lontana dai guai, grazie
tante. In ogni caso, questo non è il motivo per cui vi ho chiamati qui” fu
interrotta da Aurora Sinistra.
“Voglio ben
sperare! E prega che sia un buon motivo quello per cui mi hai fatto scendere
tutte quelle scale”
Rolanda sbuffò.
“Avresti potuto
usare una scopa e, comunque, passi la vita ad osservare le stelle, Aurora, un
paio d’ore in più o in meno non faranno la differenza…”
“Un paio d’ore?!” commentò
Septima Vector.
“BASTA!” esclamò
d’improvviso Poppy, e nella sala calò il silenzio. “Vediamo il perché di questa
riunione d’emergenza in modo che questa matta ci lasci andare”.
“Non sono mat…”
iniziò a protestare Rolanda, ma un’occhiata dall’infermiera della scuola bastò
a zittirla.
“Ok… allora, il
motivo per cui vi ho chiamati tutti qui è uno abbastanza ovvio: Minerva!” esordì
l’insegnante di volo.
“Minerva?” chiese
Aurora Sinistra.
“Sì, Minerva! E
non dirmi che non ti sei accorta di niente, altrimentrimenti significa davvero
che passi troppo tempo a guardare le tue dannate stelle!” proruppe Rolanda.
“Almeno io la mia
vita non la passo sulle stelle!” ribatté questa arrabbiata.
Filius levò le
mani in un gesto riappacificatore (che non sarebbe stato notato, se lo stesso
non si fosse alzato in piedi su di una sedia.
“Allora, vuoi per
favore specificare cosa intendi per Minerva?” chiese Septima Vector,
sinceramente incuriosita e preoccupata.
“E’ in uno stato
davvero preoccupante, già dall’anno scorso, e sappiamo tutti cosa l’ha
provocato. Io sinceramente, nonostante fossero veramente buoni amici, non avrei
mai previsto un crollo del genere da parte sua... L’anno scorso non mi sono
preoccupata, dopotutto ci poteva stare, con i Carrow a scuola, Piton… be’,
sappiamo che era innocente, ma dopotutto era colui che aveva ucciso Silente,
averlo davanti tutti i giorni non deve aver aiutato. Ma pensavo sarebbe
passata… Lo sapete che ha fatto sconfitto Voldemort? Dopo aver abbracciato
Harry Potter è semplicemente andata nelle sue stanza, dichiarandosi malata. Non
ha partecipato ad una singola festa!”
Qui fece un attimo
una pausa per prendere fiato, e Septima interloquì.
“Minerva non è mai
stata tipo da partecipare alle feste, però, dopotutto… ed è comprensibile che
fosse stanca dopo un anno del genere…”
Rolanda la guardò
male, ma continuò imperterrita:
“Forse, ma l’hai
mai vista sorridere di un sorriso sincero? Io no, neppure una volta dopo la
sconfitta di Voldemort! E l’occasione penso meritasse almeno un sorriso. Ma non
è tutto. È stata qui a scuola, da sola, tutta l’estate, da sola, accidenti! A
lavorare, secondo quello che dice, e di che non dubito: vi rendete conto:
l’anno che abbiamo sconfitto finalmente la minaccia che ci preoccupa da troppi
anni perché ne valga la pena rammentarli, lei sta qui a lavorare?”
“Be’, sai che è
fissata con il lavoro…” fu la debole protesta addotta da Pomona, d’accordo,
però in cuor suo con Rolanda.
“Bene, datemi una
risposta a questo: ieri sera io, Poppy e Pomona l’abbiamo trovata nelle sue
stanze, addormentata, ancora del tutto vestita, abbracciata ad una sua fotografia, con tracce molto
evidenti del fatto che avesse appena pianto! Diamine, non l’ho più vista da…
dalla morte dei suoi genitori, e aveva diciassette anni all’epoca!” esclamò
Rolanda.
Il silenzio
tombale che calò nella stanza si fece pesante. Queste due informazioni insieme
erano troppo scioccanti.
Già il fatto che
l’infallibile, rigorosa e apparentemente senza emozioni Minerva McGranitt
avesse pianto era difficile da credere, ad aggiungersi a questo c’era anche che
nessuno in quella stanza tranne Rolanda, che era stata amica di Minerva durante
gli anni di scuola, sapeva che i genitori fossero morti durante il suo settimo
anno.
Finalmente, Filius
Vitious si decidette a chiedere:
“I suoi genitori
sono morti?” domanda abbastanza inutile, dato che lo aveva appena detto, ma che
venne giustamente interpretata come una richiesta di chiarimenti.
“Era il suo
settimo anno. Aveva già iniziato a trasformarsi nella Minerva McGranitt che
conosciamo, e quindi era assolutamente impensabile per lei mostrare emozione. E
ad un tratto, in Sala Grande, stavamo chiacchierando come al solito, quando le
è arrivato un gufo con una lettera nera, e prima che mi potessi rendere contro
di alcunché era diventata mortalmente pallida ed era corsa fuori dalla Sala
Grande. Non vi immaginate quanto ci siamo preoccupati tutti! Quando l’abbiamo
trovata, io e qualche ragazza frivola (e assolutamente inutile, in quella
circostanza) del nostro anno era in preda ad una crisi di pianto, non sentiva
più niente. Non penso saremmo riuscite a calmarla se poco dopo non fosse
arrivato Silente… Ci ha detto di allontanarci. Io ovviamente, non l’ho fatto, e
mi sono nascosta lì accanto…”
“Ti pareva” commentò
Aurora.
“Silente l’ha
abbracciata e l’ha confortata, non ero abbastanza vicina per sentire ciò che si
dicevano, ma dopo due ore, era finalmente calma. Penso sia allora che sia nata
quella grandissima amicizia che li ha legati fino all’ultimo… Comunque quella è
stata l’unica volta che avevo visto Minerva piangere. Capirete come io adesso
sia preoccupata?”
Ci fu un mormorio
d’assenso.
“E che cosa
dovremmo fare?” fu la domanda di Filius.
“Oh” fu la
risposta di Madama Bumb. Evidentemente a questo non ci aveva pensato.
“Prima di tutto
tenerla d’occhio” venne in aiuto Poppy Chips. “Per qualsiasi altro
suggerimento, be’, ne abbiamo bisogno, quindi parlate, gente!”.
“Be’, per prima
cosa evitiamo di nominarlo se non ce n’è bisogno, direi” propose Septimia. Qui
sia Poppy che Rolanda lanciarono uno sguardo accusatore a Pomona, che ebbe la
buona creanza di arrossire.
“Non è colpa mia!
E’ che sembra che tutte le cose siano collegate a Silente, è stato l’anima del
castello per così tanto tempo…”
Le altre
sospirarono.
Septimia stava nel
frattempo scostando le tende dalla finestra. Dopo aver lanciato uno sguardo al
di fuori, indicò alle altre di fare lo stesso.
“Oh che bello è
andata a fare una passeggiata al lago!” esclamò Rolanda eccitata e contenta,
vedendo il soggetto dei loro discorsi tornare verso il castello.
Aurora Sinistra la
guardò di sbieco.
“Ora sei tu che
non capisci niente” (la vendetta è dolce…) “Secondo te da dove sta venendo?”
“Oh” fu la sola
risposta che ottenne, dopo che la donna ebbe realizzato che esattamente in
quella posizione si trovava la tomba di Silente.
Non ci fu tempo di
dire altro, perché qualcuno busso alla porta.
“Si può sapere
perché tenete questa porta chiusa? Fino a prova contraria l’accesso all sala
insegnanti è consentito alla preside, o sono entrate in vigore nuove regole?”
chiese Minerva McGranitt da fuori.
In poco tempo
tutti gli incantesimi furono smantellati e la preside fu fatta entrare.
“Allora? Perché la
tenevate chiusa?” chiese questa.
“Avevamo voglia di
tenerla chiusa” rispose Rolanda, scrollando le spalle. Tutte si ritrassero,
aspettandosi di vedere esplodere il famoso temperamento scozzese della
McGranitt.
“Oh… va bene”
rispose questa invece, e dopo aver preso alcune carte da un cassetto uscì dalla
stanza.
Ci fu qualche
attimo di silenzio.
“Ok… questo è definitivamente grave”.
Dedico questo capitolo a dublino, poiché mi ha ispirata ad aggiungere qualcosa sul passato di Minerva.Vi prego di lasciare qualche recensione, mi fareste molto contenta! E' piuttosto frustrante scrivere senza ottenere recensioni: uno scrittore non scrive per ottenere critiche positive, ma qualche tipo di critica sarebbe utile per sapere come migliorare e anche solo per incitare nei momenti di depressione. Quindi vi prego di sacrificare qualche attimo del vostro tempo e di recensire.